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Vacca di paese

By 4 Marzo 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mariella, 35 anni. Madre divorziata, messa male economicamente dopo che il marito &egrave scappato con una fiamma verso un paradiso tropicale. In paese lo sanno tutti, &egrave una brava ragazza e non meritava tutto questo, ma soprattutto merita un nuovo amore, &egrave sola da troppo tempo.

Inizi di settembre, fa ancora caldo, la trovo per strada, abitiamo nello stesso quartiere. E’ davvero messa bene, un vestitino floreale roseo da vera signora avvolge il suo corpo generoso e la sua bella quinta di seno scendendo di dieci centimetri al di sotto del suo bel culone e ben legandosi con i suoi capelli tinti di rosso scuro. Il tutto arricchito da un paio di zeppe sempre con fantasia floreale battente sul rosa.
Ci salutiamo, come sempre, ma questa volta mi ferma, ci scambiamo un bacio, ha un buonissimo odore, vaniglia ‘ti rubo giusto due minuti’ mi dice con il suo solito fare gentile, ‘il pc va lentissimo, ricordi qualche anno fa quando m’installasti tutti quei programmi utili? Beh ho pensato che forse potevi darmi una mano.’
Passo indietro, io non capisco una mazza di pc, e quando lei dice ‘qualche anno fa’ si riferisce a dieci anni fa, quando poco più che quattordicenne, accompagnato da mia madre, le installai una serie di programmini presi da un cd fatto da un mio amico esperto. C’era Windows98.
Me l’ha sicuramente chiesto per risparmiare e per non chiamare un tecnico, ma la cosa mi piace, tanto, accetto ‘certo Mariella “le dico” però solo nel primo pomeriggio’. Lei incalza ‘va bene oggi?’
“Perfetto” rispondo.

Sono le 14:00, ho appena finito di pranzare, non ho la più pallida di cosa fare una volta lì di fronte al pc, ma la situazione mi stuzzica. Prendo tre profilattici ed esco.
Alle 14:10 sono da lei, citofono a piano terra, apre il portone, &egrave vestita come in mattinata, ha le zeppe anche in casa, &egrave un piacere vederla. ‘Entra’ mi dice sorridendo, ed entro nella casa vuota, con qualche persiana abbassata per non far entrare calore. Mi fa entrare nel salottino, molto misero, mi siedo e accendo il pc. Inizio a smanettare, controllo quanto tempo ci mette ad aprire la pagina internet. Effettivamente &egrave molto lento.
Lei &egrave in cucina, sta mettendo su un caff&egrave, ne approfitto per controllare la sua cronologia: youtube uncinetto, sfondi desktop relax, Wikipedia Laura Pausini ed ecco la sorpresa. Chat Over40, una chat per incontri ed eros. Mi giro, lei &egrave ancora in cucina, ora la signora m’intriga davvero tanto, troppo, ho proprio voglia di scopare e avverto una leggera erezione. Sento che sta arrivando alle mie spalle, il solo suono sordo delle zeppe vertiginose mi fa ancora più indurire il cazzo, la troia sta arrivando. ‘Tutto bene?’ mi chiede accovacciandosi accanto alla mia sedia, io un po’ vago ‘beeeh proprio no, il pc &egrave lento, e poi ci sono alcune pagine che si aprono da sole all’accensione che rallentano il pc. Tipo questa.’ Avevo lasciato la pagina della chat aperta, dove sulla home campeggiava una brunetta in lingerie, Mariella diventa rossissima ‘oh’ pausa ‘questi cavoli di siti che si aprono da soli’.
Io sorrido ‘eh sì’ pausa ‘però, sinceramente, questi siti si aprono da soli mentre si &egrave sul web, non all’accensione del pc, deve essere un sito tra i tuoi preferiti’ stavo raccontando un sacco di frottole solo per metterla in chiaro imbarazzo, e infatti lei diventò ancora più rossa
‘ma non &egrave possibile’ esclama.
Ma la interrompo immediatamente ‘dai Marià, non devi giustificarti, infondo non sembra un sito spinto, e poi’sei sola, &egrave comprensibile.’ Il rossore si attenua, si mette le mani in faccia mi guarda e sorride ‘mamma mia che figura’ esclama, chissà che stai pensando.’
Le metto una mano sulla spalla, la sento sussultare un secondo ‘ehi, &egrave normalissimo, io sono l’ultimo a giudicare, e poi scusa se te lo dico anche essendo una decina d’anni più piccolo di te, ma sei una bella donna ed &egrave normale che la situazione che stai vivendo non ti va bene, &egrave normale cercare altri stimoli per una bella donna come te.’
L’avevo ripetuto due volte “bella donna”, guardandola negli occhi, e due volte aveva abbassato lo sguardo, ma rispondendomi la seconda volta sorridendo ancora a sguardo basso ‘grazie’.
Dovevo spingere, il momento era propizio. La mano dalla spalla passò lentamente sul collo, la accarezzai con due dita, lei non si oppose, ma era visibilmente imbarazzata, toccava a me scioglierla. Sempre con due dita passai di nuovo alla spalla destra, verso la bretellina del vestito, scostandola di poco. La situazione si faceva rovente, ma lei si salvò con il caff&egrave. Dalla cucina si sentì con insistenza il caff&egrave che stava per uscire. ‘Il caff&egrave’ esclamò alzandosi di botto, e andò dritta in cucina iniziando a parlare di lì velocemente e in modo sconclusionato, quasi a voler annegare il silenzio che c’era stato pochi secondi prima. Entrai in cucina, era lì, vicino al fornello, controllava che il caff&egrave non si fosse bruciato.
Arrivai alle sue spalle, appoggiai il mio cazzone duro sul suo culone da vacca, e con entrambe le mani andai dritto alle tettone.
Che femmina!

‘Lascia stare il caff&egrave’ sussurrai, mentre stringevo e univo le sue belle tettone. Lei non rispose, ma piazzò le mani sul bordo della cucina inarcando appena il culo e spingendosi verso il mio cazzo, quasi ad accertarsi della sua durezza. Scesi con la mano verso il bordo del vestito, alzandolo e scoprendo il suo culone. Era davvero un gran bel culo da vacca, arricchito da un perizoma turchese che la faceva apparire ancora più troia. Partì d’istinto uno schiaffone sul culo SPAAANK, ‘guarda qui che vacca’ esclamai a voce sostenuta, e partì un altro schiaffone.
Lei ansimava, era ancora sulle sue, stava ancora assaporando il piacere di farsi prendere da un uomo.
Le diedi un altro schiaffo sul culo ‘ti piace mentre ti sculaccio eh?’ chiesi con fare autoritario, ma lei continuava a non rispondere ‘ah non parli’ dissi ‘allora passiamo direttamente dalle parole alle urla’ continuai infierendo ancora sul suo culone da maiala. Mi accovacciai, scostai il perizoma, già fradicio di umori; diedi una bella leccata alla fica facendola sussultare, dopodiché mi fiondai con ancora più veemenza verso la fica con tutto il capo, slinguazzando, sputando e allargando il suo buco da puttana.
Alla puttana piaceva, e anche tanto. Inarcò notevolmente la schiena agevolando il mio lavoro e permettendomi di leccare la sua fica bagnata in tutta la sua completezza. Un altro paio di slinguate e schiaffi sul culo per ritenerla abbastanza calda per farla essere la mia troia. Mi staccai di botto e mi avviai verso il salotto. Mi spogliai stradafacendo, e totalmente nudo e col cazzo in tiro mi issai su uno sgabello.
Lei mi seguì, ancora titubante. ‘Spogliati’ le ordinai, ‘resta solo con le zeppe che ti fanno sembrare una vera troia’, e così fece, sfilandosi il vestito, togliendo il reggiseno, e liberando le sue tettone da vaccona. Si avvicinò a me. ‘Ehi’ dissi ‘anche il perizioma; voglio sentire il profumo della tua fica che si allaga mentre mi succhi il cazzo’.
Così fece, chinandosi poi verso il mio cazzo, e stampando un bel bacio sulla mia cappella che fece ciondolare la mia asta per la forza dello schioppo delle labbra.
‘Brava’ dissi “ora mettiti perfettamente a pecora e succhia il mio cazzo fino alle palle. Allarga bene le gambe perché mentre succhi voglio vedere il buco della tua fica e del tuo culo attraverso lo specchio.’
Lei si volta e vede lo specchio alle sue spalle.
Avevo posizionato per bene lo sgabello al centro della camera in modo da potermi godere lo spettacolo. Mariella voltandosi di nuovo verso di me finalmente parlò ‘che maiale’ disse con un ghigno misto tra soddisfazione e schifo. Dopodich&egrave non attese neanche un secondo, si posizionò a pecora, appoggiò le mani affusolate e ben curate sulle mie cosce, e uscendo la lingua fece scivolare il mio cazzo di marmo fino alla gola, inghiottendolo fino alle palle.
‘Aaah’ urlai mentre Mariella inghiottiva il mio cazzo. Misi le mani tra i suoi capelli mentre pompava come un’ossessa, e vederla dallo specchio era uno spettacolo. Il suo culo si muoveva come la sua testa, mi faceva impazzire la sua bocca calda e il suo culone da vacca, avevo voglia di schiaffeggiarlo.
‘Aaaah che troia che sei, aaaah pompinara, sììì succhiami l’uccello. Dovresti vedere il tuo culo qui dallo specchio, merita di essere schiaffeggiato a dovere lo sai puttana?’ Mariella dopo le mie parole iniziò a pompare ancora più forte ‘aaaah’ urlai ancora ‘ti piace quando ti dico le porcate eh troia?! Sai cosa dovresti fare? Dovresti schiaffeggiarti da sola quel culo da maiala che hai. Dai! Succhiami il cazzo e schiaffeggiati il culo troia!’
Non oppose resistenza. Si mantenne con la sola mano sinistra, allargò ancora di più le gambe mantenendosi sulle sue zeppe altissime, alzò la mano destra, e infierì una serie di schiaffi violenti sul suo culo, il tutto non lasciando mai il mio cazzo, senza prendere mai respiro, facendolo scendere il più possibile verso la gola e leccando con la punta della lingua le mie palle.
Restai di pietra, era uno spettacolo!

Mi ripresi immediatamente, la troia era ai miei comandi. Approfittai della situazione ordinandole ogni schiaffo ‘Dai schiaffeggia il tuo culo troia!’ SPAAANK si diede uno schiaffone ‘più forte troia’ urlavo, e SPAAAANK un altro schiaffone tremendo. Non ero contento ‘dai troia succhia e schiaffeggia, più veloce, dai puttana dai, aaaaah’, e lei iniziò a succhiare e a schiaffeggiarsi più veloce, dallo specchio sembrava stesse cavalcando. Eccezionale, una dea del cazzo.

La presi per i capelli con violenza, la staccai con forza dal mio cazzo, aveva il viso sconvolto e la fronte sudata. Mi guardava con gli occhi semichiusi ‘sputa sul mio cazzo’ esclamai.
SPUT, sputò con forza sulla mia cappella luccicante.

‘Dimmi che sei la mia troia’ le urlai.

Lei a voce bassa rispose ‘sono la tua troia’.

“No non ho sentito puttana, più forte, ripetimelo’ le dissi.

Lei con la voce più sostenuta ‘sono la tua Troia’.

Le tirai un ceffone e spinsi il mio cazzo verso la sua bocca ‘ho detto più forte PUTTANA’ urlai.

‘SONO LA TUA TROIAAA’ urlò anche lei improvvisamente.

Io incalzante ‘SIIII ANCORA’.

‘SONO LA TUA TROIAAAA’ disse ancora una volta con gusto.

‘DIMMI CHE VUOI IL MIO CAZZO, DIMMI CHE VUOI FARTI SCOPARE’ insistevo io.

Lei, alzandosi in piedi, sudata, mi spinse giù dallo sgabello; e appoggiandosi a pecora con il viso rivolto verso lo specchio, piazzò un altro schiaffone sul suo culone già rosso e urlò ‘DAI SCOPAMI PORCO, SFONDAMI!’

Mi posizionai dietro di lei, lei allargò ancora meglio le gambe, ed entrai tutto d’un fiato. La sua fica era grondante e caldissima.
Già dopo le prime botte Mariella ululava senza contenersi. Finalmente sentivo la sua voce, e la guardavo nello specchio godere a bocca aperta mentre si faceva fottere da dietro aggrappata saldamente allo sgabello, con le tettone compresse dai suoi avambracci. Il cazzo era durissimo, spingevo come un matto, tant’&egrave che lo sgabello iniziò a muoversi e dovetti afferrarla bene per i fianchi per non farla scappare via. Le botte del mio cazzo le fecero fuoriuscire una tetta, e non sentendosi più stabile, si spostò sul tavolo del salotto. Si mantenne al limite, e si mise precisamente a novanta gradi, con le braccia stese sul tavolo.
Io entrai di nuovo dentro, afferrai con entrambe le mani le sue tettone, e iniziai a fotterla con ancora più forza.
‘Mmmm fottimi più forte mmmm daiiii godo’ esclamava la puttana.
Quindi non curante di un eventuale mia sovraeccitazione, afferrai con forza i fianchi e iniziai a scoparla a ritmo elevato e ringhiandole dietro, come una bestia.
‘Ooooooh si così aaaaaah così mi fai venire oooooh’ continuava ad urlare Mariella, e con un gesto veloce spostò il computer verso di sé.

Io chiesi ‘che fai?’

Lei ‘tranquillo continua a fottermi come stai facendo’.

Non mi opposi dato che stavo godendo da matto, ma un secondo dopo aprì Skype.

‘Che cazzo fai Mariella?’ esclamai a voce alta.
‘Tranquillo ho detto’ ripetette ‘non comparirai nella schermata. Devo farmi vedere da un amico’.
Detto ciò fece partire una chiamata. Ci mise un po’ essendo lento, ma ecco che compare un uomo sulla cinquantina, e Mariella, tirandomi per un braccio, mi urlò ‘dai scopami il culo e sborrami dentro daiiii’, s’infilò due dita in bocca e puntò dritta al buco del suo culo, infilandole dentro e facendole roteare.
Le tolse velocemente e urlò ancora ‘daiii fottimi e fammi venire’ e rivolgendosi all’uomo in videochat già con il cazzo in mano ‘e tu segati fino a sborrare, vedi quanto sono troia!’

Io sputai sul mio cazzo e appoggiai la mia cappella sul suo buco del culo, un minimo di pressione, ed entrai senza difficoltà. La fottevo con gran ritmo, e le sue pareti ben più strette stimolavano sempre più il mio cazzo stremato.

Lei godeva ‘aaaaaah così così così daiii siii che vengo dai dai dai’.

In preda al godimento gridavo anche io ‘Dimmi che sei una puttana’

‘SIIII SONO UNA PUTTANA’ urlava.

‘Dimmi di sfondarti il culo, dimmi di spaccarti il culo troia’ urlavo io ormai vicino all’orgasmo’

‘SIIIII SFONDAMI IL CULO, SPACCAMI STALLONE, MONTAMIIII AAAAAAAH VENGO VENGOOOO’ urlò. Venne lasciandosi andare sul tavolo e mantenendosi con una mano allo schermo del pc.

Io da dietro diedi altre due botte e poi esplosi in una sborrata copiosa nel suo culo.
Mariella accorgendosi del mio orgasmo, urlò all’uomo in chat ‘dai vieni porco, vieni dai, dai lo so che sborri solo se dico porcate, dai dai sborra porco’.

Anche lui venne, ma voltai lo sguardo perché la cosa mi faceva schifo.

La lasciai lì sul tavolo, andai in bagno. Presi da solo l’uscita, senza salutarla.

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