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Racconti Erotici Etero

Vedere per Credere

By 31 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Natale 2005, infischiandosene dei miei possibili progetti i miei genitori decisero di mandarmi in un minuscolo paesino ai piedi delle alpi a trovare i miei zii che in tutta la mia vita avevo visto 2 o 3 volte. Così il 2 gennaio mi apprestai a partire per la settimana più deprimente della mia vita. Ma al peggio non c’&egrave mai fine e così mi ritrovai infilata in una famiglia dove il marito crede di essere estremamente simpatico, ma non lo &egrave affatto; la moglie si lamenta continuamente di questo o di quello e il figlio appena diciottenne &egrave schiavo della sua timidezza. Fortunatamente nella villetta accanto alla loro trascorreva le ferie una simpaticissima ragazza di 25 anni con la quale fraternizzai sin dalla mattina successiva al mio arrivo. Per forza di cose si uni a noi anche il mio giovane e timido cuginetto rendendosi utile come accompagnatore all’interno del paese e come terzo nei giochi di carte. Dopo 4 giorni di permanenza avevo trovato un certo equilibrio nel mio nuovo ambiente ed ero persino riuscita a sbloccare un po’ mio cugino il quale riusciva ogni tanto a dire qualcosa di più di “si” o “no”. Anche Fabiana (la vicina) sembrava non disdegnare la nostra compagnia nonostante l’età un po’ maggiore ed il fidanzato che la chiamava dalla città ogni ora.
Già dal secondo giorno accadeva quotidianamente un fatto un po’ strano: nel bel mezzo della nostra partita a carte da dopo pranzo, mio cugino si alzava e dopo aver chiesto il permesso si chiudeva in bagno per circa mezz’ora. Fabiana sosteneva che la colpa di quanto accadeva fosse nostra, in quanto, complice il riscaldamento troppo alto, giocavamo quelle partite a carte troppo svestite e quindi l’adolescente cugino non resisteva al richiamo della natura e cedeva bene presto al desiderio di masturbarsi. C’&egrave da dire che questa tesi aveva solide fondamenta in quanto era plausibile che un ragazzino di 18 anni si sentisse sessualmente attratto da me e dalla bella Fabiana. Quest’ultima esibiva lunghissimi capelli rossi che le ricadevano addosso in grossi ricci e boccoli, inoltre possedeva tutte le forme al posto giusto e un paio di chiarissimi occhi verdi; come se ciò non fosse sufficiente si divertiva a stuzzicare il ragazzo raccontando con dovizia di particolari le avventure sessuali di cui si era resa protagonista, mostrandosi spesso in pose provocatorie ed esibendo sempre il perizoma fuori dai pantaloni. Da parte mia non mi volevo decidere ad accettare la sua tesi come certa, in quanto non potevo che vedere in mio cugino un fanciullo privo di qualunque sessualità. La curiosità si sa &egrave donna e quindi decidemmo di appurare quale fosse la verità; ovviamente questo compito conoscitivo lo assunse di buon grado Fabiana e il quinto giorno della mia permanenza decise di passare all’azione. Cinque minuti dopo l’allontanamento dell’ignaro cugino, Fabiana si alzò e in punta di piedi raggiunse la porta del bagno, si chinò sulle ginocchia e guardò dalla serratura cosa stesse facendo mio cugino all’interno. Dopo qualche istante tornò al tavolo con un gran sorriso stampato sulla faccia e senza dire nulla fece un inconfondibile gesto con la mano che significava la sua vittoria. Poi mi si accostò e disse: ‘Il tuo cuginetto &egrave messo veramente bene, un affare così grosso non l’avevo mai visto, non puoi certamente perderlo’, non la lasciai finire dicendo: ‘Ma &egrave sempre mio cugino, non mi interessa quanto l’ha grosso!!!’
Da quel momento guardavo mio cugino con sospetto e quasi fastidio per essersi permesso di deludere le mie aspettative. Ma le sorprese non erano ancora finite…
La mattina dopo sentii i miei zii avvertirmi che sarebbero andati a fare un giro in montagna e che sarebbero tornati nel pomeriggio; non vi feci molto caso e mi rimisi subito a dormire. Fui svegliata circa un’ora dopo dalla frase di mio cugino “Ma che fai? No!”; ovviamente la cosa mi incuriosì e decisi di andare a vedere che stava succedendo. La voce proveniva dal salotto e li mi recai, quasi arrivata sentii Fabiana dire: “devi stare zitto, non ti permetto di dirmi di no”. Mi sporsi un po’ dall’angolo che mi avrebbe portata in salotto e vidi qualcosa di indimenticabile: Fabiana e mio cugino erano seduti sul divanetto di fronte a me e lei gli stava accarezzando la zona pubica attraverso i pantaloni del pigiama, intanto cercava di infilargli la lingua in bocca incontrando però la decisa resistenza di lui. Vedere tutto questo quasi mi terrorizzo e subito mi chinai dietro il comodino che reggeva il telefono, il cuore mi batteva ad un ritmo forsennato e sentivo il respiro venirmi meno. Lentamente ripresi il controllo di me stessa e mi sporsi leggermente al di sopra del comodino, in questo modo io avrei visto comodamente loro, ma loro non avrebbero visto me. Intanto Fabiana staccandosi dalle labbra del ragazzo disse: “Ti prometto che ti divertirai un mondo e se quello che ho visto &egrave vero mi divertirò anch’io” e dopo aggiunse: “Adesso spogliati completamente”. Mio cugino senza dire una parola esegui l’ordine e rimase completamente nudo sul divano. Quello che vidi mi scioccò, il membro di mio cugino era veramente enorme, lungo ben più di 20 centimetri, ma soprattutto largo più di qualunque io ne avessi mai visto. Evidentemente anche Fabiana era stata colpita dai miei stessi pensieri, infatti era rimasta a bocca aperta davanti a tanta abbondanza e dopo un po’ disse: “E’ persino più grosso di quello che pensavo, ti giuro che uno così non l’avevo mai visto”. Le dimensioni di mio cugino risaltavano ancora di più per il contrasto tra l’eccessiva magrezza del suo fisico e la maestosità del suo sesso che rimaneva teso sotto lo sguardo vigile di Fabiana. ‘Sarà difficile, dopo oggi, tornare a quello del mio fidanzato’ disse la ragazza mentre con entrambe le mani aveva iniziato a masturbarlo; intanto mio cugino fissava il suo membro che veniva masturbato, probabilmente per la prima volta, da una ragazza. Passarono soltanto pochi secondi e vidi mio cugino contrarsi mentre schizzava abbondantemente sul pavimento. Dopo essersi ripreso dall’orgasmo disse quasi impaurito: “Scusa, io…” evidentemente aveva visto abbastanza film porno da sapere che i “duri” non vengo dopo una manciata di secondi; allora Fabiana mollò la presa sull’ormai flaccido membro (che comunque manteneva dimensioni di tutto rispetto) e disse: “Non ti preoccupare, così almeno quando faremo sul serio non finisci subito; intanto ti faccio un regalo”. Così dicendo si tolse le scarpe da tennis, si mise in piedi di fronte a lui e con estrema calma si sfilò prima i jeans, poi collant e infine il perizoma, rimanendo con indosso solamente la maglia e il maglione. Prese i vestiti che si era appena tolta, li piegò e li sistemò su una sedia li vicino; in questo frangente notai il rettangolino di peli rossi che ornavano la sua passerina. Dopo aver effettuato queste faccende domestiche tornò davanti a lui e con le mani sui fianchi gli chiese: “Ne avevi mai vista una dal vivo?”, “no” rispose lui fissando l’intimità di Fabiana; non riuscivo a vedere il volto di lei, ma ero sicura che in quel momento stesse sorridendo. La ragazza non perse tempo, salì in piedi sul divano in modo da mettere la sua passerina a pochi millimetri dalla faccia di mio cugino e gli disse: “Leccala per bene”. La osservai mentre spingeva sempre di più il bacino verso mio cugino, il quale giaceva immobile come pietrificato. Dopo qualche minuto Fabiana abbandonò la sua posizione dicendo: “Non sei per niente capace, meno male che hai altre doti” e indicò il membro di lui che era tornato il tronco di prima, si inginocchiò di fronte a lui e con qualche difficoltà glielo prese in bocca. Dalla mia posizione vedevo quella massa di capelli rossi che a fatica faceva su e giù e lui che guardava la scena a bocca aperta. Rapidamente strisciai nella mia stanza e presi il mio cellulare che giaceva sul tavolo, tornai il più in fretta possibile alla mia postazione con la paura di venire scoperta e iniziai a filmare quello che vedevo. Dopo poco Fabiana si fermò e disse: ‘Mi sto stancando la mascella, &egrave un’impresa eccessiva, ma adesso veniamo alle cose serie’; si mise sopra di lui e iniziò a strusciarsi la cappella sopra la passerina, finché si abbassò ulteriormente e il membro cominciò lentamente e dolorosamente ad entrarle dentro. Pian piano Fabiana riusciva a prenderne sempre di più e a muoversi sempre più velocemente, mentre mio cugino rimaneva paralizzato e io riprendevo tutto con il cellulare. Improvvisamente Fabiana si fermò e disse: “Non abbiamo ancora finito, adesso me lo devi mettere di dietro”; così ruotò di 180 gradi e si sedette sul membro cercando, anche questa volta, di farlo entrare delicatamente. Probabilmente mio cugino si riteneva ormai un esperto e decise di affrettare i tempi, così la affettò per i fianchi e la spinse verso il basso con violenza. Fabiana non poté trattenere un urlo di dolore e subito entrambi si paralizzarono, un po’ per il dolore, un po’ per la paura di avermi svegliata; dal canto mio mi nascosi perfettamente dietro il comodino. ‘Sei un idiota! Hai intenzione di spaccarmelo? Non fare più nulla o ci farai scoprire’, mentre pronunciava queste parole, Fabiana aveva chinato la testa in avanti per osservare il palo che le era penetrato per metà di dietro e intanto controllava con le dita il bordo del buchino, poi aggiunse: ‘E dire che sono abituata a cose del genere, ma il tuo coso &egrave veramente troppo prepotente”. Dopo qualche attimo la vidi cominciarsi a muovere su e giù e intanto io riprendevo la faccia di mio cugino che in estasi guardava la sua immensa dote venire inghiottita dal buchino di dietro di Fabiana. La ragazza spingeva sempre più a fondo e si toccava freneticamente il clitoride mentre ad occhi chiusi ansimava piano; ormai riusciva a prenderlo praticamente tutto. Ad un certo punto vidi una smorfia sul viso di mio cugino e Fabiana disse: “Si, vieni pure dentro di me, vengo anch’io” e così vennero insieme mentre io riprendevo tutto sul cellulare. Finito l’orgasmo Fabiana si alzò e lasciò che lo sperma di mio cugino le colasse giù lungo tutta la gamba sinistra; si diede una sommaria ripulita, si rivesti e uscì di casa senza dire una parola. Io tornai subito in camera mia e dopo 10 minuti feci finta di svegliarmi; trovai mio cugino che, in pigiama, cercava di togliere delle macchie dal divano; mi disse che gli era caduta l’aranciata. Io incurante filai in bagno con il cellulare tra le mani e venni tre volte riguardando i filmini della mattina.

CONTINUA Con la seconda parte (clicca sul riquadro per leggerla) ———-> Dopo gli strani eventi della mattina pensai che qualcosa sarebbe cambiato nella nostra vita di tutti i giorni, invece tutto sembrava procedere tranquillamente: mio cugino rimaneva l’imbranato di sempre e Fabiana la solita ragazza estroversa che avevo imparato a conoscere dal primo giorno. Ma quella mattinata non poteva essere dimenticata da nessuno, infatti andandosene da casa dei miei zii dopo la consueta partita a carte, Fabiana mi disse che quella sera sarebbe rimasta a casa per parlare con il fidanzato e quindi non saremmo potute andare in una discoteca a qualche km di distanza come previsto. Io le dissi che non c’erano problemi e che ci saremmo rifatte la sera successiva (che sarebbe anche stata la mia ultima in montagna). Mentre andava via la guardavo attraverso i vetri e mi parve di vederla infilare la mano nel giubbotto ed estrarre il cellulare, dopo nemmeno un minuto, il telefono di mio cugino segnalò con gran spreco di suoni la ricezione di un sms, lui lo lesse e con un largo sorriso sulla faccia si andò a chiudere in bagno lasciando il cellulare in salotto. Per me fu sin troppo facile allungare la mano e leggere il messaggio, esso recitava così: ‘Ci vediamo alle 2 nel garage del residence, non mancare!’. Ovviamente non potevo mancare nemmeno io al secondo atto della loro clandestina storia e così mi preparai a seguire il fortunato cugino in quella gita fuori porta. Un po’ prima delle 2 del mattino iniziai a sentire i rumori dei preparativi provenire dalla camera di mio cugino, appena uscì di casa, balzai fuori dalle coperte già perfettamente vestita, mi infilai il giubbotto e inizia l’inseguimento del cugino fuggiasco. Fortunatamente era una bella nottata e nonostante il freddo non vi erano altri fattori di disturbo alla nostra passeggiata. Arrivato davanti al garage del complesso di villette di cui faceva parte anche quella dei miei zii, il cugino trovò Fabiana ad aspettarlo, la quale lo prese per mano e dopo aver aperto il cancello con una tessera magnetica, sparirono entrambi nel sottosuolo. Quello era per me il momento più rischioso, dovevo riuscire ad entrare senza però farmi scoprire. Fortunatamente arrivai con il cancello che aveva appena cominciato a chiudersi e saltando le fotocellule mi intrufolai con tranquillità nel garage. Dopo una lunga discesa, si svoltava a sinistra e li si trovavano i vari box dei proprietari, notai subito che il secondo box a sinistra era aperto e con la luce accesa, mi avvicinai all’angolo e sbirciai dentro. Il box era quasi completamente vuoto, eccezion fatta per una grossa moto accostata al muro dal quale guardavo io e per una serie di mobili accatastati sul fondo e coperti da un telo trasparente. Fabiana aveva disteso una grossa coperta quasi al centro del locale e vicino ad esse due stufe elettriche emanavano un piacevole torpore che si diffondeva per tutto il box. Raccolsi tutto il mio coraggio e con balzo mi nascosi tra la moto e il muro, da quella posizione avrei potuto assistere tranquillamente allo spettacolo. Intanto Fabiana stava spiegando a mio cugino che il box solitamente conteneva anche l’auto di suo padre, ma questi era a lavoro in quel periodo e sarebbe tornato a prendere lei e sua madre tra qualche giorno, la moto invece veniva usata dai suoi in primavera per fare delle lunghe escursioni nella zona. ‘Ma veniamo a noi’ disse Fabiana e continuò: ‘Dopo stamattina hai giocato ancora per conto tuo?’, mio cugino divenne improvvisamente rosso in viso e disse: ‘No no, figuriamoci’, ma Fabiana lo incalzava: ‘Avanti a me puoi dirlo, sii sincero’, finalmente confessò: ‘Una volta, forse due, anzi tre’. Fabiana rise di gusto, intanto si tolse il giubbotto e lo lanciò sulla pila di mobili, disse: ‘Devo dire che sei pieno di energie, ma vedremo se ne hai abbastanza per me’. Nel frattempo mio cugino rimaneva immobile al limite della coperta stesa a terra, Fabiana gli tolse il giubbotto, le scarpe e lo fece salire sulla coperta piazzandolo in modo tale che mi desse le spalle di tre quarti. Fabiana lo osservò per un istante e disse: ‘Non voglio che tu faccia nulla, penso a tutto io, ok?’, mio cugino fece segno di ‘si’ con la testa. Lei gli sorrise, aveva i capelli raccolti una lunghissima treccia che aveva portato sul petto e con la quale giocava. Fabiana si tolse il maglione scoprendo la camicetta che portava sotto, ‘Allora, io ti piaccio?’ gli chiese e intanto sbottonava uno per uno i bottoni della camicia, ‘Tantissimo’ rispose il già eccitato cugino, Fabiana si sfilò la camicetta e lasciò i suoi seni nudi sotto gli occhi del mio estasiato cugino, ‘E queste ti piacciono?’ gli chiese afferrando i seni con le mani e aggiunse ‘Sono troppo piccole per te? Oppure ti eccitano? Le vorresti toccare? Stringere? Leccare?’, mio cugino rispose: ‘Io’ mi piacciono tantissimo, vorrei tanto…’ a queste parole Fabiana si voltò di scatto e disse sorridendo: ‘Mi dispiace ma non puoi fare proprio niente, non &egrave ancora il momento’. Mio cugino era rimasto di sasso, ma ben presto tornò lucido per gustarsi il prosieguo di quello spettacolo messo in piedi per lui da Fabiana del quale stavo beneficiavo anch’io. La ragazza infatti si era sfilata i jeans ed esibiva uno splendido fondoschiena incorniciato da un minuscolo perizoma. ‘E di questo che mi dici?’ gli chiese mentre con le mani si massaggiava lentamente i glutei, lui rispose: ‘Mi piace tanto’. Fabiana fece scivolare per l’ultima volta le mani sul sedere, infilò i pollici sotto l’elastico del perizoma e lo tirò verso il basso facendolo finire per terra; si voltò nuovamente verso mio cugino, il quale la poté vedere per la prima volta completamente nuda. La ragazza si avvicinò lentamente a lui e, mentre lo abbracciava, gli passava la lingua sulle labbra. Mio cugino stava per reagire, ma Fabiana si tirò indietro dicendogli: ‘Devi avere pazienza, tutto a suo tempo’ e si voltò nuovamente dandogli le spalle, si chinò a 90 gradi poggiando una mano sulla pila di mobili davanti a lei, girò la testa verso di lui e disse: ‘Così puoi vedermi bene, che te ne pare? Pensa a quando il tuo tronco entrerà dentro la mia cosina’, mentre parlava aveva fatto scivolare la mano fino alla passerina e teneva le grandi labbra aperte con due dita; dopo poco fece penetrare le dita all’interno, poi le tirò fuori e sorridendo se le infilò interamente in bocca. Dalla mia posizione vedevo mio cugino perfettamente immobile e Fabiana che faceva scorrere la lingua sulle dita bagnate dai suoi umori. Questa scena mi metteva dentro uno strano calore, molto simile a quello che avevo sentito la mattina, un calore che in qualche modo avrei dovuto appagare. Fabiana continuava il suo show, aveva abbandonato la passerina e si era spostata sul suo buchino di dietro, lo sfiorava con la punta dell’indice e diceva: ‘Ti ricordi quando me l’hai messo qui? Me l’ho hai quasi spaccato, mi hai fatto male! Vergognati! E dopo mi sei venuto dentro, tutto quel liquido caldo dentro il mio intestino e poi mi &egrave colato fuori lungo tutta la coscia, sei uno sporcaccione!’; intanto aveva cominciato a far affondare il dito dentro e sorrideva mentre mio cugino guardava tutto. ‘Ma adesso pensiamo un po’ a te’ disse mentre abbandonava la sua posizione e raggiungeva il mio impaziente cugino. Gli tolse il maglione, la maglia e lo osservò per un attimo a petto nudo, lo derise dicendogli: ‘Certo non si può dire che tu abbia un bel fisico!’. In effetti mio cugino era più magro di quanto la sua giovane età gli permettesse e tutte quelle ossa in evidenza facevano un po’ impressione; ma Fabiana non si fermò li e gli sbottonò i pantaloni lasciandolo con soltanto gli slip indosso. Lo guardò e gli disse: ‘Così magro sopra, così grosso sotto; ti andrebbe se te lo prendessi in bocca? ‘ mentre parlava aveva fatto cadere a terra gli slip e aveva afferrato il membro di lui dalla punta e con il pollice gliela massaggiava, poi si era inginocchiata e aveva iniziato a leccargli il glande con scrupolosa attenzione. Vedevo Fabiana che faceva scomparire per più di metà l’enorme asta di mio cugino nella sua bocca; ormai non potevo più resistere e decisi di darmi da fare. Mi calai i pantaloni e gli slip fino alle ginocchia e iniziai delicatamente a massaggiarmi il clitoride. Intanto la mia amica continuava il suo movimento sempre più velocemente, fino a quando mio cugino urlò: ‘Dannazione sto già per venire!’, Fabiana arrestò la sua testa, serrò la cappella tra le labbra e iniziò a masturbare l’asta a grande velocità con entrambe le mani, intanto lo fissava negli occhi. Dopo pochissimo mio cugino liberò tutto il seme che chiedeva di uscire già da tempo, la ragazza lo accolse interamente in bocca e soltanto un paio di gocce le sfuggirono da un angolo delle labbra. Quando il membro di mio cugino perse vigore, Fabiana mollò la presa, deglutì tutto e con le mani recuperò persino quel poco di sperma che le rigava il mento. Aveva un ampio sorriso stampato sulle labbra e alzandosi in piedi disse: ‘Tranquillo, avevo previsto tutto, sono sicura che tra poco sarai nuovamente attivo’, mentre parlava aveva ripreso tra le mani l’enorme membro e ci giocava come fosse un gigantesco pupazzo fatto di carne. Nel frattempo mio cugino aveva vinto la timidezza e con le mani esplorava il corpo della ragazza di fronte a lui senza trascurare neanche un centimetro quadrato del suo corpo. Li vidi toccarsi in questo modo per circa dieci minuti, mentre con le mani esploravo il mio corpo pregustando le scene che di li a poco avrei visto avverarsi a pochi metri da me. Di li a poco infatti il membro di mio cugino tornò tonico e vigile ben presto. Fabiana gli regalò le ultime carezze, poi prese per mano il ragazzo e lo fece sdraiare supino, si chinò sopra di lui e fece strusciare la sua passerina contro il membro di lui, infine iniziò a farsi penetrare cercando di farlo scivolare più in fondo possibile. Io intanto osservavo la scena con la massima attenzione e alternavo dolci tocchi sul clitoride e più decise penetrazioni nella vagina; mi piaceva particolarmente vedere l’enorme dote di mio cugino venire quasi totalmente ingoiata dalla passerina di Fabiana la quale non cessava un istante di ansimare. Continuarono così per più di un quarto d’ora, di tanto in tanto Fabiana alzava le mani verso il soffitto e iniziava ad agitare il bacino a grande velocità; sembrava che stesse eseguendo una qualche specie di danza del sesso che mio cugino gradiva molto. Subito dopo uno di questi strani balli la ragazza si alzo in piedi e disse: ‘Adesso fai un po’ l’uomo, seguimi’, si andò a posizionare a 90 gradi davanti la pila di mobili come aveva fatto poco prima per mostrare meglio le sue nudità al mio fortunato cugino e poggiandosi con una sola mano indicava con l’indice dell’altra mano il suo buchino di dietro. Io presi subito spunto da quella scena e utilizzai la mano fino a quel momento libera per inserirmi il medio dentro il mio buco più stretto e così iniziai a penetrarmi contemporaneamente davanti e dietro. Mio cugino si era finalmente alzato da terra e, una raggiunta Fabiana, stava cercando di farsi spazio all’interno del suo intestino. Dalla mia posizione non riuscivo a vedere chiaramente le loro zone intime, ma capii che era riuscito ad entrare quando Fabiana emise un urlo a denti stretti e iniziò a massaggiarsi il clitoride con la mano libera. Sentivo che saliva dalla mia più profonda intimità un orgasmo senza precedenti e quando finalmente esplose dovetti mordermi il labbro a sangue per non urlare. Anche la coppia era alle battute finali, infatti mio cugino aveva iniziato a pompare con grande energia e Fabiana ansimava così forte da farle mancare il fiato. Improvvisamente vidi mio cugino arrestarsi ed emettere una specie di lamento, in quel momento il suo seme stava inondando l’intestino della ragazza la quale ormai urlava senza freni il suo piacere. Mi rivestì in tutta fretta e uscii in silenzio dal garage mentre i due erano accasciati l’uno sull’altra privi di forze. Fuori nevicava leggermente, faceva freddo e la notte mi sembrava bellissima. Le scene che avevo visto si rincorrevano nella mia mente portandomi uno strano tepore intimo; in tutta sincerità devo dire che lo fanno anche adesso.

CONTINUA Con la terza parte (clicca sul riquadro per leggerla) ———-> Eravamo ormai arrivati al mio ultimo giorno in montagna, l’indomani mattina sarei finalmente tornata nella mia città. Sino ad una settimana prima non desideravo altro che quel giorno, ma gli eventi della notte precedente e prima ancora della mattina, avevano acceso il mio interesse per quel luogo che adesso non avrei voluto più lasciare. Per tutta la mattina dormimmo tutti quanti, in effetti le fatiche della nottata dovevano aver provato sia mio cugino che la mia vicina. Nel pomeriggio mi recai a casa di Fabiana per chiederle se quella sera saremmo finalmente riuscite ad andare in quella discoteca di cui mi aveva tanto parlato; ma non fu lei ad aprirmi alla porta. Infatti mi ritrovai davanti una ragazza di circa 20-22 anni, la quale iniziò a parlare una lingua che riconobbi essere francese; peccato che io riesca a mala pena a dire due parole in inglese e di certo non faccio meglio con il francese. Fortunatamente accorse subito Fabiana, la quale mi spiegò che quella che avevo davanti era Sophie, una sua amica francese conosciuta l’estate prima in un campeggio in Grecia e che sarebbe stata sua ospite per qualche giorno. Dopo le presentazioni di rito, mi diedi appuntamento con Fabiana e la sua nuova amica per la sera. Dopo cena ci ritrovammo tutte e tre pronte per la discoteca; io avevo deciso di non esagerare e seguendo il consiglio di Fabiana mi ero vestita a ‘cipolla’ per compensare il gran freddo di fuori con il gran caldo del locale. Tra le tre però ero stata l’unica a preoccuparmi del freddo in quanto sia Fabiana che la sua amica esibivano tranquillamente minigonna con autoreggenti in bella vista e ridottissime magliettine. Per tutto il tragitto tra casa e la discoteca, le due si lamentarono del freddo che faceva in quella macchina e del fatto che non avessero portato con loro niente di più pesante; dal canto mio non potevo che essere soddisfatta dei miei pantaloni lunghi e del mio maglioncino. Erano quasi le 4 del mattino quando lasciammo la discoteca per tornare a casa, la serata era stata molto divertente anche se ogni tanto mi ero dovuta un po’ vergognare dei comportamenti un po’ troppo disinibiti delle mie due compagne d’avventura, infatti non riesco nemmeno a ricordare quanti maschi siano riuscite ad accalappiare e con quanti si erano strofinate in tutta la serata. Ad ogni modo eravamo riuscite a tornare e dopo averle lasciate a casa andai a posteggiare la macchina di mio zio e ritornai anch’io a casa. Mio cugino dormiva profondamente, almeno così pensai passando davanti la sua camera tutta buia; ma dopo qualche minuto, mentre ancora mi stavo cambiando per la notte, iniziai a sentire diversi rumori provenire dalla sua camera e dopo poco lo sentii uscire di casa. Il mio primo pensiero fu che fosse andato nuovamente a trovare Fabiana, ma questo era impossibile data la presenza della francese e quindi che era uscito a fare? Un po’ per il sonno un po’ per l’alcool che avevo assunto decisi che almeno quella volta non sarebbero stati fatti miei e mi infilai a letto. Passarono soltanto pochi minuti e sentii mio cugino rientrare in casa, a questo punto non potevo più controllare la mia curiosità a decisi di andare a vedere che diavolo stesse facendo. Appena uscita dalla stanza notai che la porta della camera di mio cugino era aperta per un quarto e da li ne usciva un po’ di luce, mi avvicinai quel tanto che bastava per farmi dare un’occhiata dentro. Mio cugino che stava facendo qualcosa con il grosso televisore, probabilmente stava cercando di attaccare un qualche tipo di cavo all’apparecchio. Dopo qualche secondo riuscì nell’impresa, accese il televisore e selezionò il canale ‘esterno’, sulla schermo comparve l’immagine di una grande finestra illuminata e dentro due figure in piedi che probabilmente parlavano fra loro. Riconobbi subito quelle persone, si trattava senza ombra di dubbio di Fabiana e Sophie e quella era sicuramente la stanza che le due occupavano nella villetta accanto la nostra; quel demonio di mio cugino doveva aver piazzato una telecamera da qualche parte in modo da riprendere perfettamente la stanza di Fabiana, ma come poteva sapere che ne poteva trarre qualcosa di buono? Dopo pochissimi secondi mi arrivò la risposta anche a questa domanda; infatti in un momento di distrazione della francese, Fabiana fece segno con la mano di ‘ok’ rivolta alla finestra, non poteva che essere consapevole di quello che stava succedendo. Mio cugino intanto si era completamente spogliato e si era seduto sul pavimento davanti alla tv, mentre le due ragazze si erano sedute su un letto e chiacchieravano allegramente. Io rimanevo immobile ad osservare e non riuscii a trattenermi dal cercare con lo sguardo il grosso membro di mio cugino, quando finalmente riuscii a vederlo lo trovai già duro e pronto all’azione, quella vista mi portò una vampata di calore ed ebbi bisogno di appoggiarmi allo stipite della porta per non perdere l’equilibrio. Spostai per un attimo lo sguardo al televisore e vidi Fabiana che portava la mano sulla guancia dell’amica per poi avvicinarsi e baciarla sulle labbra. La francese, invece di spostarsi, ricambiò con vigore il bacio e strinse a se Fabiana tenendola per i fianchi; vidi le loro lingue prima sfiorarsi in aria, poi affondare ognuna nella bocca dell’altra. Mio cugino aveva afferrato il suo membro e lentamente si stava masturbando, lo faceva con un ritmo lento, come se volesse gustarsi a pieno lo spettacolo che aveva davanti. Nel frattempo le due ragazze avevano iniziato a spogliarsi vicendevolmente e non si risparmiavano certo qualche bacio ogni tanto. Io ero pietrificata sulla porta, non tanto per quello che vedevo sul televisore, ma per l’enorme ‘coso’ di mio cugino che vedevo per la prima volta da così vicino e che mi attraeva enormemente. Fabiana aveva infilato una mano negli slip di Sophie e percorreva con la lingua i piccoli seni della ragazza, la quale accoglieva queste attenzioni con gli occhi chiusi. Sentivo aumentare sempre più il calore tra le mie gambe, ero ormai stregata da quegli esempi di femminilità e virilità. Mi feci coraggio e avanzai di due passi verso mi cugino, forse era troppo assorto in quello che stava facendo o forse non aveva sentito il rumore dei miei piedi nudi sul pavimento, sta di fatto che non si accorse di nulla. Ormai ci separavano pochi centimetri e il mio buonsenso si era definitivamente eclissato, istintivamente mi inginocchiai accanto a lui e gli dissi sorridendo: ‘Ti diverti, non &egrave così?’; lui ebbe un sussulto e accorgendosi di me, mollò la presa sul suo membro e rimase a fissarmi sbalordito. Io cercai di sembrare il più naturale possibile, ma dentro di me sentivo il cuore battere come impazzito, gli chiesi: ‘se vuoi continuo io”; lui rimase ancora immobile a fissarmi, decisi di interpretarlo come ‘si’ e allungai la mano verso le sue nudità. Sfiorami prima il glande con due dita, ci giocai un po’ e dopo afferrai con delicatezza la sua asta; iniziai a masturbarlo lentamente come stava facendo lui prima. Per calmarmi un po’ staccai gli occhi da mio cugino e tornai sulla tv, le ragazze erano rimaste soltanto con le calze indosso e sembrava che Fabiana stesse accuratamente esplorando la passerina della francese con la lingua; dal canto sua Sophie sembrava gradire molto tale trattamento, almeno da come di agitava sul letto. Mio cugino nel frattempo si era un po’ rilassato e alternava sguardi alla tv con sguardi alla mia mano; sentivo il suo membro durissimo stretto tra le mie dita, non riuscivo neanche lontanamente a far toccare indice e police e sapevo di non potermi accontentare di quel contatto. In una attimo calai la mia testa sulla sua asta, forse troppo velocemente, perché anziché accoglierlo in bocca, per errore mi strofinò sulla guancia; per non fargli capire il mio sbaglio continuai un po’ a passarmelo sulle guance e sulle labbra. Quando finalmente lo presi in bocca, fui sommersa da emozioni incredibili, sentivo la mia passerina bruciare dal desiderio e inumidirsi sempre di più. Dopo poco mio cugino mi afferrò la testa con tutte e due le mani e iniziò a darmi il ritmo, spingeva sempre più in fondo e io sentivo il suo membro gigantesco arrivarmi in gola quasi a strozzarmi. Dopo qualche minuto così, mi spostò la testa verso l’alto e mi disse: ‘Lo vuoi fare?’, io ripresi fiato un attimo e senza parlare mi alzai, mi tolsi il pigiama e gli slip e mi misi a cavalcioni su di lui. Intanto le due ragazze erano impegnate in un appassionato 69 sul letto ormai completamente disfatto a causa delle loro attività. Mi feci penetrare con cautela, per prudenza non facevo entrare il suo pene per più di metà, ma nonostante tutto sentivo un certo dolore che non sentivo da tantissimo tempo. Questa posizione durò pochissimo perché improvvisamente mio cugino si volto facendomi finire con le spalle a terra, subito si avventò su di me e iniziò a penetrarmi violentemente. Io strinsi i denti per non urlare dolore, ma ad ogni colpo che dava sentivo aumentare il piacere per diminuire il dolore. Si mise le mie gambe sulle spalle e continuò a pomparmi con grande energia per circa 15 minuti; nel frattempo io ebbi due orgasmi fantastici e mi dovetti mordere il labbro per non urlare tutto il mio piacere. Ad un certo punto sentii mio cugino dire: ‘Sto per venire!’ e lo tirò fuori, subito glielo afferrai e iniziai a masturbalo a grande velocità. La cappella era color rosso fuoco e sembrava persino più gonfia del solito grazie alla mia mano che scivolava rapidissima sul suo membro zuppo dei miei umori. Dopo un lungo sospiro, mio cugino si lasciò andare e iniziò a schizzare abbondantemente sul mio corpo. Quando mi alzai vidi che avevo sia il seno che il ventre ricoperti da lunghe strisce di sperma. raccolsi il pigiama da terra e, dopo essermi fatta giurare da mio cugino di non parlare mai con nessuno dell’accaduto, corsi in bagno a ripulirmi. Una volta davanti lo specchio non riuscii a fare a meno di spalmarmi tutto quel seme sul petto sorridendomi e pensando di aver un po’ esagerato. Intanto mio cugino osservava la tv, dove le due ragazze giacevano immobili l’una abbracciata all’altra. L’indomani mattina avevo preparato tutti i bagagli, salutato i parenti, non mi rimaneva che salutare Fabiana per poter partire. Mi venne ad aprire in canottiera e perizoma e per poter richiudere subito la porta mi tirò dentro casa. Ci abbracciammo e salutammo, ma mentre stavo per uscire mi disse: ‘Ieri notte sei stata fantastica, non ce lo aspettavamo proprio, penso che riguarderò la registrazione un milione di volte’, immediatamente capii che come mio cugino stava riprendendo loro, anche loro stavano riprendendo mio cugino ed io ero l’unica partecipante inconsapevole al loro gioco. Sorrisi imbarazzata e facendo finta di nulla uscii di casa, per tutto il viaggio non pensai ad altro che non fosse quella frase finale di Fabiana.

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