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Vita di giovane segretaria

By 28 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Claudia in pausa pranzo e poiché ero sola in mensa a causa del ritardo accumulato durante la mattina che avevo passata a fare telefonate e ricevere ragazzi per la selezione del personale. Più di uno di quei giovani maschietti me lo sarei fatta; ce n’erano di bellissimi e mi hanno lasciato una sottile eccitazione difficile da controllare. Mi hanno messo le fregole addosso ed ho deciso di farmi un ditalino sgrillettandomi in santa pace. Ne avevo veramente voglia.
Avevo da poco finito di pranzare e tornata nella mia stanza ricordando le figure di quei maschietti mi stavo eccitando molto chiudendo gli occhi un attimo per farli comparire una immaginaria storia porno.
Ero tanto presa che non mi sono resa conto che qualcuno si era avvicinato alla porta che avevo distrattamente lasciata chiusa. Quando ho aperto gli occhi la sorpresa e stata grande: mi sono trovata davanti a me la madre di un ragazzo collega di lavoro.
La donna e alta tra 1.60 e 1.65 aveva i capelli biondi, occhi castani, labbra piccole ma con una bocca larga, due tette enormi sostenute da un reggiseno di sesta o anche settima misura. Il peso non era grande perché essendo non grassa ho supposto pesasse sui 65 kg.
Il vedere quella donna mentre ero intenta a mettere le dita nel mio sesso gustandomi un lento ditalino con le mente perduta in un sogno, mi eccitata molto. Mi sono piaciute subito le mammelle che si evidenziano perché la sua pancia era contenuta ed anche perché aveva un culetto piccolo e morbido.
Per potermi masturbare avevo sollevato la mini e quel giorno indossavo un collant a rete ricamato ed aperto nel cavallo per far sì che andando in bagno non sia necessario abbassarlo. Il perizoma brasiliano era già stato tolto.
Comunque quando mi ha visto e rimasta bloccata non solo per il fatto che ero quasi nuda ma anche perché ho la figa bianca a causa della depilazione e delle labbra della figa che sono larghe avendo un fidanzato che mi scopa come un assatanato. Lui ha un cazzo bello grosso sui 7 cm e lungo 23.
Appena l’ho vista ho tentato di riassettarmi mentre la signora allora si avvicinava a me ma inaspettatamente lei mi ha fermato ed abbassandosi ha preso a toccarmi con una mano delicatamente.
Chi lo avrebbe mai detto!
Quel tocco mi ha sorpreso tantissimo anche perché sapevo che era sposata e che il marito era un bell’uomo a cui tante mie colleghe si sarebbero messe a disposizione.
“E’ proprio carina! Che morbida! Sei già bagnata, porcellina!” e continuava a titillarmi il clitoride ma non si decideva ad entrare in me. Avrei voluto essere allargata ma lei niente. Forse tentava di torturami.
”Hai una fighetta da urlo, la vorrei provare!” ed io presa com’ero, non capivo già niente, non me lo sono fatta ripetere due volte.
Ho allontanato la sedia a rotelle dalla scrivania, mi sono girata verso di lei, le ho preso la testa e l’ho messa contro la mia fighetta che già era diventata una figa di donna adulta.
La donna si è inginocchiata ed ha preso a leccare e tenere le grandi labbra aperte con due mani.
Leccava da dio non solo la figa ma anche il clitoride che titillava in maniera egregia portandomi tra le stelle, ma anche il perineo ed il buchetto posteriore che le offrivo volentieri. Volevo la sua lingua dentro, davanti o dietro che fosse contava poco, la volevo dentro a basta!
Lei era talmente presa a farmi godere che si metteva tutto in bocca fino a soffocarsi.
Poi si è levata la camicetta e si è seduta sul piano della scrivania, incurante dei fogli che c’erano, aprendo le gambe per farmi vedere la sua figa che pareva essere una grande bella figa molto ben tenuta.
Era depilata anche lei ma aveva una V disegnata con i peli che con il vertice inferiore indicava l’entrata della sua intimità.
Quella magnifica visione mi ha fatto imparare un’altra cosa che ignoravo: si aveva eliminato le grandi labbra ed aveva solo le piccole, ciò consentiva di arrivare subito al clito ed entrare anche con facilità in lei.
Appena l’ho toccata con il polpastrello del dito medio la donna è letteralmente saltata sul piano spingendo verso l’alto il bacino aprendosi ancora di più. Ho così potuto ammirare la figa di una donna matura per la prima volta. Si vedeva chiaramente che era sfondata ma era terribilmente sexy ed eccitante; avrei voluto leccarla all’infinito.
Cercando di imitare ciò che avevo visto su dei filmati nei siti porno con il mio fidanzato, le ho portato le sue gambe sulle mie spalle così ho avuto campo libero per leccarla ovunque.
Ho quindi dato inizio a leccarle la figa che mai avrei pensato essere così saporita. Con la lingua facevo avanti e indietro e ad ogni mia introduzione, lei godeva.
Non mi ero accorta che aveva liberato anche le mammelle che cadevano un po’ di lato e su cui mi sono quasi avventata. Erano grandi ed era bello vederle; più le guardavo e più mi eccitavo spingendo la lingua sempre più in fondo alla sua vagina. Per un attimo ho pensato di essere arrivata a toccarle anche la bocca dell’utero.
Se nella mia stanza fosse entrato qualcuno avrei fatto la figura della lesbica e lei della troia incallita.
Per eccitarla maggiormente le leccavo anche i suoi piedini ben curati e lei rispondeva con dei lamenti simili a guaiti.
Alla fine lei esausta mi ha tenuto la tesata appoggiata alla sua figa, ha avuto delle scosse sollevando ied abbassando il bacino prima lentamente poi con violenza ed ha lanciato un urlo molto soffocato trattenendo il respiro ma tenendo la bocca spalancata.
Non potevo muovermi perché lei se avesse potuto mi avrebbe voluta dentro ma in compenso ho avuto in bocca ed ingoiato tutti gli umori che poteva produrre. Penso che abbia anche squirtato, comunque era tutto molto buono e poteva essere un eccezionale digestivo.
Io da troietta quale mi sento in tali situazioni, ho ingoiato tutto e adesso ogni volta che lei viene a trovarmi con la scusa di prendere il figlio a fine turno lavorativo, mi faccio delle lesbicate incredibili.
Quella prima volta terminò rapidamente perché temevamo di essere scoperte; io avrei perduto il posto di lavoro e lei avrebbe fatto una figuraccia incredibile.
Dopo l’incontro con lei, ho finito il mio orario di lavoro ed uscendo ho incontrato il mio fidanzato.
Ovviamente non ho detto niente del rapporto lesbico. Avevo una voglia straordinaria di venire perché la donna aveva avuto almeno un orgasmo, io invece neanche uno; mi era rimasta la voglia e mi sarei data a chiunque mi avesse toccato.
Appena montata sulla sua vettura, lui mi ha baciato e mi ha messo la mano destra sulla coscia. Per me era il rinnovare l’eccitazione. Mi sarei spogliata sede stante però visto che lui non accennava ad una scopata o al fare sesso, gli ho dato un chiaro segnale portando la sua mano tra le gambe facendogli sentire di essere senza perizoma e per di più la figa bagnata non poco.
Un gioco che trucco bene che avevo già utilizzato con altri ‘fidanzati’ con cui mi ero già accoppiata e con cui non uscivo più da tempo.
Facendo così li invitavo a provare qualcosa di trasgressivo mentre guidavano in città.
Stavolta con lui non era passato molto che tutto è diventato realtà, e mi sono trovata davanti alla porta d’ingresso della sua famiglia.
Mi aveva detto che non ci sarebbe stato nessuno.
Mi ha invitato ad entrare, mi ha versato un paio di drink e provato a fare conversazione ma io desideravo altro; volevo lui e soprattutto essere chiavata da lui.
Sapevamo entrambe il vero motivo perché ero lì quella sera.
In quel soggiorno molto ben arredato e di buon gusto c’erano quadri e dei mobili di valore.
Dopo aver pomiciato e limonato il mio ragazzo mi ha condotto nella camera sua dove c’era un letto matrimoniale.
“Questa è la camera dei tuoi?”
“No, questa è la mia. La loro è la prossima. Te la faccio cedere. E’ molto più comoda e ci sono degli attrezzi strani che non ho mai capito a cosa servono”
“dai, sono curiosa!”
Siamo andati in quella camera e lì mi ha preso un colpo: in una foto di grandi dimensioni c’era la donna che mi aveva leccato la figa in ufficio. Sono ammutolita ed allo stesso tempo imbarazzata ma ancora più eccitata.
“Dai torniamo di là, ho voglia che tu mi scopi! Ti voglio dentro! Ho una voglia pazzesca di te stasera. E’ come se qualcuno mi avesse troncato l’orgasmo mentre ero al lavoro!”
“perché non ti sei sgrillettata in bagno?” mi ha chiesto il mio ragazzo.
“Perché temevo di urlare se lo avessi fatto e non volevo passare per una troietta alle prime armi. Se sono troia non lo so ma ora voglio essere la tua” ed ho preso le sue mani, tirandolo verso di me e baciandolo. Non ho perso tempo sbottonandogli la camicia, liberando i bottoni uno ad uno. La mia lingua si muoveva furiosamente nella sua bocca. Ho anche allungato le mani giù per aprire la cerniera dei suoi pantaloni ed infilando la mano sotto i tessuti ho estratto dallo slip il suo cazzo che è spuntato fuori dai suoi jeans con prepotenza.
Immediatamente mi sono inginocchiata vogliosa di averlo nella mia bocca. Non vedevo l’ora di assaggiarglielo.
La mia lingua dolcemente scivolava sopra la sua punta assaggiando quelle prime dolci gocce di pre sperma.
Lui ha lasciato andare la testa all’indietro mentre prendevo sempre più cazzo tra le mie labbra facendolo entrare fino alla gola.
Io mi sono messa contro una parete della sua camera in modo che mi auto sostenessi e lui potesse dare delle spinte maggiori.
Era il preludio ad una scopata da favola.
Infatti lui ha accelerato le sue spinte fino a quasi soffocarmi. Mentre si aggrappava ai miei capelli fermando la mia testa, gli ho ben insalivato le palle. Dalla posizione che mi ero scelta potevo leccargli e succhiargli meglio entrambe le cose per poi passare la mia lingua per tutta la lunghezza del suo cazzo.
Quando ha intuito che stava per esplodere, ho bagnato il dito medio con la lingua e l’ho fatto scivolare profondamente nel suo culo facendogli emettere un gemito mentre tenevo il suo cazzo in bocca permettendogli di premere con forza contro di me.
Con il mio dito che si muoveva dentro di lui e il suo cazzo che mi entrava fino in gola, tutto ciò che potevo pensare era quanto fosse bello e a quanto avevo bisogno di sentirmelo dentro.
Per farlo, affinché potessi dar sfogo alla mia voglia repressa fino a quel momento, mi sono allontanata lentamente da lui e gli ha chiesto se fosse pronto per una bella scopata.
La risposta era ovvia e non ha perso tempo a rispondermi con i fatti.
Mi ha levato la maglietta e reggiseno avvolgendo le mani attorno alle mie tette, stringendole fortemente. La sua lingua ha fatto dei cerchi sul il mio petto mentre una mano mi levava i collant.
Non ha fatto neanche caso che fossi nuda tra le gambe e che il mio perizoma era rimasto in ufficio.
Con un’azione veloce tutti i nostri vestiti sono finiti sul pavimento e nuda mi ha pinto sul il lettone.
La sua aggressività mi eccitava. Potevo sentire il calore del suo corpo mentre le sue mani si aggrappavano alle mie spalle.
Prima che cadessi sul letto, stando in piedi, i nostri sguardi si sono agganciati, i suoi denti sono affondati nel mio collo lasciandomi il segno del succhiotto ed io ho lasciato anche che lui con le dita cercasse il mio clitoride per trastullarlo e stimolarlo come desideravo.
Sul clito non si è attardato perché subito dopo ha fatto scivolare due dita dentro la mia figa già bagnata. Con il pollice mi h sgrillettato tenendo dentro le altre quattro dita. La mia figa si era allargata come quella della madre.
Io pensavo a lui ma anche alla donna che avevo leccato e con cui avevo avuto un rapporto intimo in ufficio.
Il pensiero del ricordo della donna a gambe aperta ha fatto sì che anche le mie gambe si aprissero davanti a lui che mi ha sditalinato fino a farmi tremare le gambe mentre lo supplicavo di continuare.
Lui in con una vena di sadismo mi ha tenuto ancora senza un orgasmo e stavo per morire dalla voglia pazzesca.
Dopo quelle che me sono sembrate essere ore di tortura piacevole finalmente mi ha accontentato.
Mi ha messo inginocchiata e si è preparato ad entrare dentro di me. Mentre mi disponevo nella posizione a me più naturale mi ha guardato senza togliermi lo sguardo di dosso osservando bene e dicendomi apprezzamenti sulla figa e sul mio culetto che le gli sembrava vergine. Intanto si massaggiava il cazzo passandola anche su e giù sulla la mia figa bagnata sgocciolante facendomi gridare ogni volta.
Per me il suo cazzo era uno stimolo che non mi dava scampo ma lo volevo e mi piaceva. Pian pianino ha forzato l’entrata facendo scivolare solo la punta nel il mio buco che lo aspettava.
Ho sentito qualche fitta ma poi più niente. E’ stato bravissimo ma anche io mi sono complimentata con me stessa pera ver rilassato lo sfintere anale nel modo migliore traendone il meglio.
Senza avvertimento ha fatto scivolare tutti i suoi centimetri di cazzo in me.
Mi sentivo piena. I colpi che mi dava mi piacevano. Mi sentivo femmina da monta e mi sono lasciata andare in avanti ma lui ha presa per i capelli e mi ha riportato indietro spingendo questa volta più forte. Ormai il mio culo si era abituato a quel cazzo ed ero pazza di lui.
Ha continuato a scoparmi fortemente e velocemente facendomi urlare di piacere. La figa stava gocciolando.
Gemevo, mugolavo ed urlavo per le spinte aggressive pregandolo di farmi venire.
Proprio quando pensavo non ce la facessi più lo ha estratto dal culo e me lo ha messo nella figa.
Allora lo ho sentito in pieno e per godermelo pianamente ho spinto all’indietro contro di lui. L’ho preso dentro fino a che non ho sentito lo scroto battere sulle mie grandi labbra.
Ho anche allungato un braccio per poter arrivare a massaggiarmi il clitoride.
Lo adoravo.
Lui continuava a schiaffeggiarmi il culo mentre sentivo le gocce di sudore sulla mia schiena e il suo cazzo che mi spalancava.
Un paio di altri colpi profondi e il suo cazzo cominciava a palpitare e rilasciare un carico di sperma bollente.
Per fortuna prendo la pillola.
Al termine sono collassata sul letto cavalcando le ultime onde del più intenso orgasmo mai avuto.
Non ho sentito lui venire perché annebbiata dalla scarica che avevo. In quel momento poteva finire il mondo ma pensavo solo a me.
Ho sentito il suo respiro profondo sulla mia pelle mentre lentamente estraeva il pene dalla figa lasciando il dolce fluido appiccicoso sgocciolare tra le mie cosce. Riuscivo appena muovermi, il mio corpo distrutto e formicolante da testa a piedi.
Il suo cazzo era ormai flaccido tra le sue mani ma profumato dai miei ormoni femminili.
Mi sono levata dal letto ma lui con mossa fulminea mi ha afferrato i bloccandoli dietro la mia schiena e chiedendomi se era questo ciò stavo aspettando.
Era vero, era così. Mi aveva soddisfatto.
Ho poi raccolto i miei indumenti e mi sono rivestita dandogli un ultimo bacio.
Volevo e dovevo tornare a casa mia dove mi aspettavano i miei genitori ed allora mi sono incamminata diretta alla porta di ingresso.
Quando l’anta si è aperta mi sono trovata davanti la donna a cui avevo leccato la figa.
“Buona sera! Che bella ragazza figlio mio! Chi è? La conosco? Non ricordo. Venga signorina, non resti lì sulla porta. Avrei piacere di parlare con lei. Non sia timida, mica la mangio!”
Sono così entrata in soggiorno e la donna è stata gentilissima e nell’andare via mi ha raccomandato
Nella chiacchierata abbiamo parlato di tante cose ma nessun accenno al sesso. Siamo passate a darci del ‘Tu’.
Andando via mi ha detto “Venga quando vuole, anche se mio figlio non ci sarà, per me è sempre un piacere riceverti” e la donna mi ha accarezzato languidamente un braccio per farmi capire che un’altra lesbicata si poteva fare.
Sarebbe stata la prima fatta in casa del mio fidanzato.
Ora come potevo non sposarlo ed avere una suocera bisessuale?

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