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Racconti Erotici Etero

Vittima di un gioco pericoloso

By 29 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Premessa

Io stesso , quando leggo un racconto che l’autore afferma essere un episodio reale della sua vita, o un fatto che ha cambiato radicalmente il suo rapporto con il partner, moglie amante o convivente che sia,vengo assalito dai dubbi e mi chiedo perchè una persona che vive un fatto così intimo e personale dovrebbe sentire il bisogno di raccontarlo agli altri .

Io posso dirvi il mio perchè.

Vivere un momento o una vita al di fuori dagli schemi tradizionali, così come è capitato a me, significa,in qualche modo, isolarsi, ghettizzarsi, non essere normale, ed allora uno cerca di rimanere all’interno della “ Società “ raccontando, spiegando,cercando di far capire come e perchè gli è capitato quello che gli è capitato, o perchè ha fatto quello che ha fatto

Cerca la comprensione di tutti quelli che avrebbero agito come lui, o scambia le reciproche esperienze con quelli che hanno reagito o fatto come lui, o vuole essere d’aiuto a quelli che vorrebero fare come ha ha fatto lui, e da, questo scambio, trae la fiducia di poter continuare con la vita che ha scelto

Per molto tempo sono stato in dubbio se scrivere e pubblicare questo racconto, perchè sono convinto che molti lettori lo giudicheranno il frutto di una fervida immaginazione, mentre, al contrario, si tratta di un fatto che ho realmente vissuto, e stò ancora vivendo, sulla mia pelle e di cui sono,allo stesso tempo, l’artefice e la vittima.

Poi ho pensato che non era ,poi, molto importante cosa pensassero i lettori ed allora eccomi qui a raccontarvi gli ultimi due anni della mia vita.

Io ho 50 anni , sono una persona del tutto anonima e normale, con una sola grande passione, il sesso, che vivo con grande intensità assieme a mia moglie.

Vi sembrerà strano, ma non l’ho mai tradita, perchè nessuna donna, al solo vederla nuda, mi eccita come mi eccita lei e , sono certo che, con nessuna, potrei avere,a letto, la stessa complicità che ho con mia moglie.

Laura, così si chiama, è una splendida donna di 39 anni, dall’aspetto molto giovanile, con un viso bellissimo, capelli lunghi ed un corpo molto curato, dalla carnaggione ambrata e di una sensualità indescrivibile.

Il suo corpo è pieno , morbido ,assolutamente non grasso, ma neanche anoressico, dalle linee dei fianchi e delle cosce ben modellate che fanno di lei quello che normalmente si indica come “ una donna formosa “

Un seno grosso, con due belle aureole e due capezzoli lunghi e grossi, morbido che, quando lo strizzi, le dita penetrano nella carne, di quelli che quando la scopi sobbalza tutto, ma ancora sufficientemente sostenuto da non rendere necessario il reggiseno.

Un culo invitante e fonte di intensi piaceri per me , ma anche per lei

Ma quel che più conta è che, quando è nuda, è la personificazione della lussuria ,tanto il suo corpo risveglia in me, e non solo in me, un desiderio e pensieri indicibili.

Anche per lei il sesso è importante e lo ha vissuto sempre e solo con me, non avendo avuto mai, nè prima, nè dopo il matrimonio, rapporti, anche solo superficiali, con un altro uomo.

Se sono più che sicuro che non mi abbia mai tradito, non sono altrttanto certo che non abbia mai desidesideato di farlo.

Anzi, sono certo del contrario, perchè uno dei nostri giochi che preferisco, è quello di mettermi dietro di lei sdraiata sul fianco, appoggiare il mio cazzo tra le chiappe del suo splendido culo e chiederle se le piacerebbe scopare con un altro uomo , come lo vorrebbe , cosa le piacerebbe fare e lei mi risponde che sì, le piacerebbe tanto essere scopata da un altro uomo dal cazzo enorme, che la penetri da per tutto ed intanto, mentre mi descrive i suoi desideri nascosti, incomincia a toccarsi, poi a masturbarsi e,quasi subito, con quel desiderio tra le gambe, gode ed io sento il suo buchino contrarsi negli spasimi dell’orgasmo.

Ci siamo conosciuti quando lei aveva 14 anni ed io 25.

Lei stava per entrare al liceo ed io frequentavo l’ultimo anno di università

Lei era debole in matematica ed io , per crearmi un’indipendenza dai miei , davo lezioni in privato.

Quando la conobbi era ,nonstante i 14 anni,doppiamente vergine, perchè, oltre a non aver avuto nessun tipo di rapporto con un maschio o una femmina, non conosceva e non praticava neanche l’arte della masturbazione.

Sino a quel momento non aveva mai avuto un orgasmo, anche se alcuni segni del suo corpo le facevano capire che le mancava qualcosa.

Fui io ad introdurla nel mondo del sesso e lei mi concesse tutto, tranne la fighetta, perchè voleva riservare la sua “verginità” per il marito, ma, come vedete, anche se in ritardo, ho avuto anche quella

La scoperta del sesso è stata per lei , ma anche per me, una piacevolissima sorpresa.

Lei è sensibilissima, pluri orgasmica, qualsiasi pratica sessuale le procura un grande piacere.

Gode con un intensità indescrivibile e, nonstante sia timida , si concede senza riserve o falsi pudori.

E’ sempre pronta a fare sesso e sembra che non sia mai soddisfatta a sufficienza.

Io avevo 25 anni , dotato normalmente, dalla discreta resistenza e dalla impareggiabile fantasia e sempre affamato di sesso.

Sembravamo fatti l’uno per l’altra e così, quando lei compì 18 anni, ci sposammo.

Nei vent’anni di matrimonio che abbiamo passato assieme , io, naturalmente , sono sempre stato l’anello debole della catena , ma,aiutandomi con il sesso orale e con alcuni giocattoli, sono sempre riuscito a soddisfare, o almeno lo credevo, tutte le sue esigenze, che, credetemi, non erano e non sono poche, perchè lei , in un rapporto, non smette mai prima di aver avuto i sui sei o sette orgasmi.

Come dicevo prima, tra noi c’è una grande complicità, sviluppatasi spontaneamente sin dai primi tempi del nostro matrimonio.

Così, quando ero, o sono, assente per ragioni di lavoro ,e ciò capita molto di frequente, ci sentiamo ogni sera al telefono e spesso porto il discorso sul sesso, sul suo desiderio che non può soddisfare perchè io sono lontano e, quando la sento eccitata, le dico di andare a letto, di spogliarsi nuda e la incito a toccarsi ,a prendere i nostri giocattoli e di penetrarsi e masturbarsi fino all’orgasmo.

Questo gioco lo facciamo spessissimo e sono certo che lei mi obbedisce e che le piace giocare con me.

Questo gioco è il massimo della “trasgressione”che ci siamo permessi e che ritenevo possibile in un rapporto di coppia regolare

Purtroppo il tempo passa, specialmente per me.

Con il passar del temo nei nostri rapporti è subentrata la malattia più pericolosa per un rapporto di coppia, ossia, l’abitudine, la consuetudine,malattia che non ci ha colpiti entrambi allo stesso modo, almeno lo credevo, perchè lei è rimasta sempre una donna dai grandi appetiti sessuali, che ritenevo appagati dalla nostra attività sessuale, mentre in me c’è stato un calo della libido che mi ha spinto, inesorabilmente, verso una diminuzione della quantità, compensato, però, da un aumento di quel desiderio di trasgressione, di perversione che, sempre di più, mi ha portato a ricercare ,nei nostri rapporti ,una qualità diversa.

Quel nostro gioco, quel suo eccitarsi al pensiero di scopare con un altro uomo,gli orgasmi che raggiungeva con questa fantasia, hanno insinuato in me, che sono sempre stato preda di una grande gelosia, il desiderio di vederla scopare con un altro uomo e ,ben presto, questo desiderio si è trasformato in una vera e propria ossessione.

Sapevo che questo tarlo nella mia testa non sarebbe scomparso sino a quando non l’avessi vista con in corpo il cazzo di un altro uomo.

Consapevole , però,dei rischi che correvo, non sapendo quale sarebbe stata la sua reazione, giurai a me stesso che, l’avrei fatto una sola volta e senza che lei sapesse che ,quanto le stava accadendo, fosse opera mia.

Il mio errore è stato quello di non capire che, forse, per lei, non si trattava solo di una fantasia fine a sè stessa, ma che quella fantasia nascondesse un suo desiderio o, peggio, un’ossessione pari alla mia

 

 

Aspettavo l’occasione più opportuna e questa mi si presentò nel maggio dello scorso anno, nel giorno in cui ricorreva il ventesimo anniversario del nostro matrimonio.

L’opportunità non consisteva in un’occasione particolare, ma nel fatto che io ero sicuro che quello che avevo preparato per lei sarebbe stato il più bel regalo che le potessi fare.

Per poter partecipare anch’io ai festeggiamenti che le stavo preparando, ho fatto installare in camera da letto una piccolissima telecamera, che riprendeva il letto e gran parte dello spazio attorno ad esso.

Il lunedì della settimana in cui cadeva il nostro anniversario, le dissi che, purtroppo, dovevo andare fuori citta per lavoro e che avremmo festeggiato al mio ritorno

Prima di lasciare la città andai a trovare un venditore di colore che spesso veniva a casa nostra a venderci la sua mercanzia e con cui avevo fatto amicizia, anche perchè era una persona educata, laureato nel suo paese, e che qui, per sopravvivere, faceva il venditore ambulante.

Mi rivolsi a lui anche perchè avevo avuto modo di vedere con quanto desiderio guardava mia moglie quando veniva a casa nostra.

Gli spiegai di cosa avevo bisogno e mi disse che mi avrebbe aiutato più che volentieri.

Alla sera telefonai a Laura come ogni sera e ,questa volta, mi fu facile introdurre il sesso nella nostra conversazione, perchè incominciai a ricordale la prima notte di nozze di 20 anni fa, e quando la invitai ad andare a letto e di spogliarsi, mi disse che era già nuda ,sdraiata sul letto, perchè era sicura che le avrei telefonato per fare l’amore come quella notte di vent’anni fa.

Accesi il computer collegato alla telecamera e la vidi nuda sul letto in tutto il suo speldore

Io sapevo quello che sarebbe accadatuto tra qualche minuto, per questo incominciai a farla eccitare , ordinandole di masturbarsi e quando le dissi di infilarsi in figa il grosso cazzo di gomma con cui eravamo soliti giocare assieme, la vidi trasalire perchè aveva sentito un rumore.

La vidi mettersi seduta sul letto e spaventarsi quando vide apparire sulla porta un uomo

Quando si accorse che quell’uomo era il nostro amico che lei conosceva benissimo , che era entrato in casa ,ma questo lei non lo sapeva, con le chiavi che io gli avevo dato ,la paura lasciò il posto alla sorpresa, sorpresa che si trasformò in cofusione mentale quando, dietro a lui entrarono due suoi amici .

Erano tutti e tre nudi e tutti con un cazzo a riposo da far invidia ad un somaro.

Lei, nel panico, chiese come erano entrati, cosa erano venuti a fare e cercava di coprirsi con il lenzuolo

Lui le disse che era venuto a portarle un regalo per l’anniversario ,visto che quello “ stronzo “ di suo marito l’aveva lasciata sola in una ricorrenza come questa.

E, così dicendo, le si era avvicinato, le aveva tolto il cordless di mano e lo aveva spento, poi allungò un braccio e le strappò dalle mani il lenzuolo che aveva portato al petto ed incomincio ad accarezzarle il seno .

Lei cercò di respingerlo, ma lui le strizzò dolorosamente un capezzolo e le disse di stare calma e di pensare a godere, perchè loro erano il regalo che nessun marito le avrebbe mai fatto.

Lei sgranò gli occhi, riprese il telefono , mi cercò per chiede aiuto, ma non le rispose nessuno.

Lui allora la prese per i capelli, le diede uno schiaffo, non forte, e le disse ancora una volta di fare la brava e, così dicendo, tirò i capelli verso di lui , le passò una mano dietro la nuca e premette il suo viso contro il suo il cazzo ed i genitali e,spostando il bacino a destra e sinistra, le strusciava il viso contro il suo pube

Ad un certo punto lui si prese il cazzo in mano e lo appoggiò alla sua bocca, ma lei strigeva i denti e cercava di divincolarsi, allora lui le ordino di aprire la bocca e visto che lei non obbediva le mollò un altro ceffone, questa volta molto più forte e continuò a gridarle

“ apri “

ed, ad ogni suo rifiuto, arrivava un altro schiaffo, finche lei cedette ed dischiuise le labbra.

Allora lui le mise il cazzo in bocca e, portando anche l’altra mano dietro la nuca, la teneva ferma, con la bocca premuta contro i suoi peli, ed incomincò a scoparla .

Anche i due amici si fecero sotto ed uno si impossessò della figa che incominciò a leccare, mentre l’altro si attaccò ai capezzoli succhiandoli come fosse un bambino.

Io avevo istruito il mio amico e gli avevo detto che non appena le avessero toccato la figa, ero certo che lei si sarebbe arresa ed avrebbe ceduto ,ed infatti, da come la vidi allargare le gambe sotto i colpi di lingua del ragazzo che la stava leccando e come incominciò a succhiare con avidità quel grosso cazzo che aveva in bocca, capii che stava accettando quegli uomini e stava incominciando a godere.

A questo punto il mio amico ,che, sino ad ora, era rimasto inginocchiato accanto alla sua testa, si sdraiò sul letto, in modo che lei,che era distesa , dovesse girarsi su un fianco per continuare a succhiarlo, permettendo, in tal modo, ad uno degli amici che aveva ormai raggiunto la colpleta erezione, di metterlielo in figa

Non so descrivervi quello che provai nel veder la grossa cappella dell’uomo prima appoggiarsi all’inizio della vagina per poi spingere per farla dilatare per lasciar passare la grossa cappella dell’uomo e rinchiudersi sul cazzo una vota che l’aveva. Letteralmente. inghiottita

La osservai e capii che quel cazzo era talmente grosso che , entrando in lei , le aveva procurato dolore .

Non chiedetemi il perchè, ma quella smorfia di dolore anzichè preoccuparmi mi eccitò in modo incredibile ed anche in seguito avrei provato un intenso piacere nel vederla soffrire o nel vederla umiliata.

Il dolore, però, non durò molto, perchè, dopo poco, la sentii emettere quei suoni gutturali che segnalavano, da sempre, il raggiungimento del piacere più intenso, il piacere della mia donna quando stava godendo.

Era ilsuo primo orgasmo di quella particolare notte.

 

 

 

 

 

 

La trattavano come avevo chiesto di fare , con una controllata violenza,

Chi la sculacciava, chi le strizzava le tette ,chi la tirava per i capelli e le premeva la testa fino alla radice di quel cazzo che aveva in bocca e che le scivolava in gola, provocandole conati di vomito che, però, riusciva a controllare.

Ad un certo punto le fecero cambiare posizione e non mi sorprese la rua remissività, la sua obbedienza ,l’accettare di essere trattata come un ogetto, perchè quell’orgia di sesso, al di fuori di ogni sentimento, non l’aveva mai provata e, conoscendola, sono sicuro che le stesse piacendo enormemente.

La fecero mettere in ginocchio e scavalcare con una gamba il bacino di quello che stava succhiando.

Lei obbedì e mi eccitò in modo particolare il suo prendere in mano quel grosso e lungo cazzo che era sotto di lei e, senza che nessuno avesse detto niente,vederla infilarselo in figa e muovere il bacino sino a quando il suo sesso non raggiunse i genitali dell’uomo.

Aveva 30 centimetri di un grosso cazzo dentro di lei e i gemiti che uscivano dalla sua bocca erano gemiti di profondo godimento.

Quello che prima la stava chiavando si mise seduto , vicino alla testa del suo amico sdraiato, tirò mia moglie per icapelli e lei capì che doveva succhiarglielo ad anche questa volta, preso il cazzo in mano, lo segò un paio di volte, poi si chinò e se lo mise in bocca ,senza che nessuno le dicesse cosa doveva fare, comportandosi come una vera puttana che conosce bene il proprio metiere.

Ma il massimo fu quando il terzo si posizionò dietro di lei e gli puntò il cazzo contro il buchino.

Lei mise le mani dietro la schiena e si allargò i glutei per facilitare la sua entrata.

La sentii emettere un grido di dolore e ci volle un bel po’ perchè il dolore della penetrazione anale si trasformasse in piacere ,ma quando questo avvenne, la vidi entrare in uno stato di estasi che, con me, non aveva mai ragiunto .

Era la prima volta che provava una doppia penetrazione ed incominciò a godere e, senza pausa, passava da un orgasmo all’altro.

Gli uomini che le erano addosso, esaltati da questo suo stato, incominciarono a scoparla con particolare violenza.

I colpi di bacino di chi la stava scopando ed inculando la squotevano tutta e vedere quei grossi seni sobbalzare sul viso dell’uomo che le stava sotto mentre lei, piegata, succhiava un grosso cazzo, fu la mia ricompensa per tutto il piacere che le stavo facendo provare.

L’uomo che le stava sotto non si lasciò sfuggire l’occasione e prese tra i denti uno dei suoi grossi e duri cappezzoli e lo morse .

Lei, ancora una volta e non sarebbe stata l’ultima, urlò di dolore, ma l’uomo non lasciò la presa e mi parve impossibile che lei continuasse a godere anche sotto l’effetto di quell’acuto dolore.

L’uomo che la stava scopando estrasse ilgrosso e lungo cazzo e cercò di metterglielo in culo assieme a quello dell’amico, ma non ci riuscì, perchè entrambi i cazzi erano troppo grossi.

Allora il ragazzo si alzò e le introdusse tre dita della mano nel culo accanto al cazzo dell’amico che la stava inculando.

Lei gridava, ma continuava a godere. Era incredibile

L’uomo che lei stava succhiando le tolse il cazzo dalla bocca e , sdraiato com’era, glielo introdusse nella figa strizzandole i capezzoli e facendola urlare dal dolore.

L’uomo che aveva introdotto le tre dita, lasciando la mano dov’era, le si mise davanti e lei ,da sola, glie lo prese in bocca

Il primo a sborrare fu il mio amico che le venne in bocca, seguito da quello che la stava inculando e,subito dopo, ingoiò la sborra anche di quello che la stava scopando, ma che aveva preferito sborrarle in bocca.

Erano le tre di notte.

Si vedeva che lei era soddisfatta anche se stanca.

L’amico prese il telefono che era caduto a terra e fece una telefonata parlando nella sua lingua.

Dopo un quarto d’ora ,mentre i tre uomini si erano già rivestiti, suonarono alla porta.

L’amico andò ad aprire e rientrò in camera con altri tre uomini di colore.

Disse a mia moglie che ora doveva soddisfare anche loro.

Lei disse che era stanca e che non ce la faceva più, ma lui le rispose che avrebbero fatto tutto i tre amici e se ne andarono.

I tre nuovi venuti si spogliarono e,s’è possibile , eranoancora più dotati degli altri che se n’erano andati.

La scoparono sino alle cinque del mattino, in modo anche più violento dei primi tre.

Io avevo smesso di contare i suoi orgasmi.

Quando i tre se ne andarono, lei non ebbe neanche la forza di ripulirsi della sborra che aveva sul corpo e sul viso.

Spense la luce e , quasi subito la sentii che dormiva.

Rientrai a casa il giorno dopo che era un venerdì sera .

Lei era ancora più gentile ed affettuosa del solito , ma quando, a letto, mi,avvicinai a lei ,lei si scusò e, per laprima volta da quando ci conosciamo, mi disse che aveva mal di testa.

Io sapevo perchè l’aveva fatto, non certo per non fare all’amore con me, ma per paura che mi accorgessi che 12 ore prima era stata violentata da sei uomini straordinaramente dotati e dei quali s’era ben guardata di parlarmi, sicuramente per paura che mi arabbiassi con lei..

 

 

 

 

 

 

Quella settimana sono rimasto a casa e già al lunedì abbiamo ripreso la nostra normale vita sessuale Mi piaceva, mentre la scopavo, rivederla con la mente mentre si contorceva dal piacere sotto i colpi di quei sei negri scatenati.

La settimana dopo ripartii per riprendere il mio giro di lavoro.

Prima, però,di lasciare la città, decisi di rivedere il mio amico, anche perchè doveva restituirmi la chiave che gli avevo dato

Quando mi vide arrivare mi venne incontro sorridendo e, senza neanche salutarmi, mi disse quant’ero fortunato ad avere una moglie così bella e calda come non ne aveva mai incotrata nessuna.

Mi racconto quanto lei avesse goduto e che non credeva possibile che una donna potesse godere tanto e che avevo avuto ragione io, che, l’impossessarsi della sua figa, era il segreto per demolire ogni suo tentativo di resistenza, anche se lui era convinto che la vista di quei tre giovani ragazzi nudi l’aveva talmente eccitata ed il suo desiderio era diventato così forte che , in cuor suo, sperava solo che succedesse quello che poi è accaduto.

Ci perdemmo in altre chiacchere, tanto che ormai s’era fatto tardi e non sarei riuscito a fare niente del mio lavoro.

Stavo per rientrare a casa, ma la cosa non mi entusiasmava.

Sentivo la necessità di in momento di solitudine e di riflessione, tanti erano statiti i fatti importanti di quegli ultimi giorni.

Visto che ormai avevo detto a mia moglie che non sarei rientrato, presi alloggio in quell’alberghetto di periferia, con il programma di fare una gran bella mangiata, bermi una buona bottiglia di vino e poi coricarmi presto, per ripartire di buon’ora e recuperare la giornata di lavoro persa.

Quando rientrai in albergo dopo cena,ero un po’ alticcio, perchè una sola bottiglia non era stata sufficiente.

Erano appena le 10 di sera, ma ,poiché volevo andare a letto presto, decisi di telefonare subito a casa .

Mentre il telefono squillava e , pur sapendo che mia moglie difficilmente sarebe stata a letto a quell’ora, accesi comunque il computer.

Ci fù una contemporaneità incredibile tra il pronto di Laura e l’apparire dell’immagine sul computer, così come fù incredibile la mia prontezza di spirito nel dirle “ciao”, nostante fossi scioccato e senza parole per le immagini che erano apparse sullo schermo

Lei era sdraiata a letto nuda, con il mio amico seduto sullo stomaco che con le mani teneva le due tette strette una contro l’altra, con il suo cazzo in mezzo che le stava scopando, mentre uno dei due amici della settimana prima le aveva messo un cuscino sotto il culo e le stava leccando la figa tenendo allargate con le mani le due grandi labbra , mentre lei, con i piedi puntati sul letto, muoveva il bacino avanti ed indietro come per accompagnare una scopata e tenedo le gambe oscenamente spalancate.

Lei , inconsciamente cerco di comporsi, e con il dito sulla bocca fece cenno ai due di fare silenzio.

Mi chiese come mai le telefonassi così presto e le dissi che ero stanco e volevo andare a letto presto.

Ero scovolto da quello che vedevo, facevo mille supposizioni su quello che stava accadendo ma, allo stesso tempo, ero eccitato .

Cercai di imbastire un qualche tipo di discorso ma poi l’eccitazione ebbe il sopravvento

Mentre parlavamo, i due , ridendo in silenzio, incominciarono a tormentarla.

Quello che le stava scopando le tette le prese la testa e la girò dalla sua parte e le mise il cazzo in bocca, mentre l’altro accentuò il ritmo della leccata e le infilò un pollice nella figa e l’indice nel culetto, sapendo che questo l’avrebbe portata all’orgasmo in breve tempo.

Quando doveva rispondermi o parlarmi, lei girava la testa per liberarsi la bocca, ma, appena si fermava di parlare, lui le rigirava la testa e riprendeva a scporla in bocca.

Allora incominciai a parlarle di sesso e, guardando lo schermo, le chiesi se avesse voglia di me e lei mi rispose

“ tanta” ,

se avesse mai desiderato di avere due uomini con lei e lei mi rispose con un

“siìììììììì”

prolungato, e se le sarebbe piaciuto che uno la scopasse in bocca mentre l’altro le leccasse la figa……..

a questo punto le cose precipitarono, perchè le fù impedito di rispondere dall’uomo che lei stava succhiando, perchè stava godendo ed aveva iniziato a sborrarle in bocca e le teneva la testa bloccata sul cuscino perchè non si spostasse.

Nel preciso istante in cui lei sentì il primo fiotto di sborra arrivarle sul palato, vuoi per le mie parole ,vuoi per la situazione, eroticamente estrema, che si era creata, anche lei fu scossa da un orgasmo devastante

Aveva lasciato cadere il telefono, teneva le mani sulla testa dell’uomo che la stava leccando e la premeva contro in suo sesso , inarcando il bacino per far entrare più profondamente le dita che la penetravano ed, intanto, un rivolo bianco le stava uscendo da un angolo della bocca.

Chiusi il telefono ed attesi che che entrambi finissero di godere .

Quando lei si riprese dall’orgasmo, cercò subito il telefono e provò a chiamarmi, ma, naturalmente, non rispose nessuno.

La richiamai immediatamente io e le dissi che, probabilmente, era caduta la linea .

Mi rispose di sì e la vidi alzarsi dal letto e spostarsi per cercare un po’ di tranquillità e stava per uscire dallo schermo, quando fù raggiunta da quello che non aveva ancora goduto che , nel frattempo, aveva preso la cinghia dai calzoni buttati su una poltrona e la colpì con un paio di cinghiate sul culo.

La prese per un braccio e la riporto vicino al letto e la fece inginocchiare a terra appoggiando il busto sul letto

Mi fece un effetto tremendo vedere le due striscie rosse delle cinghiate su quel culetto .

L’uomo si mise dietro di lei ed incominciò ad incularla.

Tutto questo avveniva mentre lei ed io stavamo parlando e mi eccitò il vedere quanto le costasse mantenere una voce normale e quanto era costretta a fare ed a subire per tenere calmi i due ragazzi.

La vidi strizzare gli occhi per il dolore quando l’uomo la penetrò con tanta violenza da arrivare in un colpo solo all’interno del suo intestino, ma non emise nemmeno un gemito.

L’altro si era seduto sul letto davanti alla sua testa , la prese per i capelli e la spostò sul suo membro moscio e le fece segno di pulirgielo.

Lei , obbediente, ricominciò a succhiarglielo nelle pause del discorso, ma lui non si accontentò di questo ed incominciò a giocare con i capezzoli appoggiati sul letto, prendendoli con le unghie e strizzandoli, mentre, ridendo, con un dito sulla bocca le faceva segno di tacere, di non far rumore.

Lei esaperata dal dolore gli spostò la mano con un gesto energico e vidi lui mollarle due ceffoni violenti.

Vidi ed al telefono sentii il rumore degli schiaffi Non potevo far finta di niente e, mentre la guardavo toccarsi le guance con gli ochi sbarrati dalla sorpresa, le chiesi cos’erano stati quei rumori e lei mi disse niente, che le erano caduti a terra due libbri che c’erano sul tavolino del salotto dov’era seduta a guardare la TV

Continuammo ancora un po’ la nostra chiacchierata e vedevo lui che le ficcava le unghie nel seno ,torceva e strizzava i capezzoli, mentre lei copriva con una mano il microfono del telefono perchè non sentissi i suoi lamenti

Ci salutammo mentre sullo schermo vidi l’uomo che la stava inculando allungare la mano per arrivare alla figa e strizzarla nel pugno tenendo il clito stretto tra due dita.

Lei incominciò a godere ed ad agitare il bacino per sentire quella mano muoversi sul suo sesso e,così facendo, faceva il gioco dell’uomo che aveva iniziato a godere e quei movimenti aumentavano il suo pacereL’altro uomo la prese per un braccio e la portò fuori dalla portata della telecamerina.

Era ormai mezzanotte ,attesi ancora un po, poi stavo perchiudere quando riappervero lui vestito e lei nuda. Lui la prese per la vita e l’attirò a se e le diede un bacio con la lingua in bocca ,un bacio che durò un paio di minuti ed intanto le accarezzava il culo.

Quello che mi sconvolse è che lei stava contracambiando quel bacio e premeva il suo bacino contro di lui perchè la sentissePoi scomparvero dallo schermoLasciai il contatto aperto e la vidi rientrare dopo circa mezz’ora.

S’era evidentemente ripulita con una doccia, cambiò lelenzuola ,si mise a letto e chiuse subito la luce.

Spensi il computer e cercai di addormentarmi anch’io .

 

 

 

 

Decisi che dovevo rientrare subito per cercare di capire cosa stesse succedendo

Al mio amico avevo detto chiaro e tondo che si trattava di una sola volta e lo ritengo sufficientemente onesto e corretto da rispettare la parola data.Gli avevo chiesto una moderata e contenuta violenza, ma gli schiaffi che le aveva dato erano tutto meno che moderati e contenuti.

Al mattino presto telefonai a casa per informare mia moglie che stavo rientrando e che sarei rimasto a casa un giorno o due.

Mentre rientravo stavo pensando a quali decisioni prendere,se intervenire con il mio amico e dirgli che se avesse messo ancora una volta piede a casa mia l’avrei denunciato, cosa,per,lui pericolosissima ,visto che, a quanto mi risultava , non credo avesse il permesso di soggiorno.

Oppure dire a mia moglie la verità, ossia che avevo organizzato tutto io, ma che ora tutto doveva rientrare nella normalità

Oppure lascir che continuassero a frequentarsi, se intendevano farlo, per il suo e mio piacere, ma in questo caso dovevo scoprire chi fosse il responsabile di questo secondo incontro e capire cosa desiderasse veramente mia moglie .

Come al solito lei si dimostrò felice che io fossi rientrato, anche se mi dava l’impressione di essere un po’ preoccupata.

Intanto avevo preso una decisione .

La mattina dopo mi recai dal tecnico che aveva installato la telecamera e gli chiesi quanto tempo ci volesse per mettene una anche in corridoio, in cucina ,in bagno ed in salotto e se fosse possibile mettere sotto controllo il telefono.Mi disse che tutto era possibile e che a lui servivano un paio d’ore a casa nostra ed un paio d’ore in laboratorio con il computer. Gli chiesi se fosse possibile fare in modo che potesssi controllare casa anche da distante e lui mi disse che non cerano problemiGli lasciai il computer e le chiavi dell’appartamento e gli dissi che appena la casa fosse stata libera gli avrei telefonato.

Andai acasa e convinsi mia moglie ad accompagnarmi in un paese vicino perchè dovevo visitare un cliente ,che poi saremmo rimasti a cena fuori e l’indomani sarei ripartito.Lei accettò di buon grado.

Diedi il via libera al tecnico e fissai l’appuntamento per ritirare il computer per il giorno dopo, all’apertura dell’ufficio.

Tutto andò secondo i piani.

A letto facemmo all’amore, perchè lei sapeva che non poteva dirmi di nuovo che aveva mal di testa e mi accorsi che lei aveva fatto di tutto per non mostrarmi mai la schiena e capii che voleva evitare ch’io vedessi i segni delle cinghiate che aveva sul culetto.Io non feci niente per metterla in imbarazzo e compresi la sua preoccupazione del giorno prima .

L’indomani mattina, giovedì, mi alzai di buon’ora ,la salutai dicendole che sarei rientrato, come al solito, venerdì sera , cioè il giorno dopo.Passai dal tecnico a ritirare il computer e mi misi in viaggio.Mi fermai alla prima area di servizio ,accesi l’apparecchio che creava campo ed accesi il computer per controllare il lavoro fatto dal tecnico.

Era una meraviglia, in pratica controllavo tutto l’appartamento e vidi Laura che stava facendo colazione davanti alla televisione.Controllai che il mio telefonino fosse collegato con il telefono di casa e mi rimisi in viaggio.Dopo un ora circa sentii il cicalino che mi informava che qualcuno stava usando il telefono di casa.Accesi il telefono e sentii gli squilli della chiamata.Dall’altra parte rispose la voce di un uomo che riconobbi come quella del mio amico marocchino.Laura lo stava informando che ero ripartito e che quella sera lei sarebbe stata disponibile e gli chiese se lui poteva venire.

Sentii il mio amico risponderle che lui non voleva tradire la mia fiducia, che sarebbe stato meglio finirla lì, ma lei lo rassicurò che io non avrei mai saputo nulla della loro relazione.Lui le rispose che, allora, sarebbe venuto, ma, a condizione che lei fosse disposta ad accettare le sue condizioni e lei rispose che avrebbe fatto tutto quello che voleva.

Lui disse che c’avrebbe pensato e l’avrebbe richiamata all’ora di pranzo.

Lei disse :

“ va bene , ma ti prego, vieni”

Rimasi di sasso.

Tra tutte le supposizioni che avevo fatto mancava quella che vedeva mia moglie come la persona che aveva voluto il loro secondo incontro e, come mi sembrava di capire,anche di quelli che si sarebbero succeduti da oggi in poi.

Sbrigai alcuni impegni di lavoro e verso le 18 mi comperai dei panini e del vino e mi richiusi nella stanza d’albergo dove avrei passato la notte.Accesi il computer e controllai casa. Lei era seduta davanti alla televisione.Lui le telefonò, come promesso,e le disse che sarebbe stato lì tra un’ora.

La vidi precipitarsi sotto la doccia, fare quanto necessario per pulire il condotto anale,, rasarsi velocemente il pube , la figa , ed il solco tra iglutei, profumarsi, pettinarsi, rifarsi il trucco .

L’ora era quasi passata . Era una gran bella donna .

Indossò una mia camicia a maniche lunghe che tenneva aperta sul davanti e che le arrivava a filo del culetto e della figa .Fece appena in tempo perchè in quell’istante suonò il campanello.

Andò ad aprire la porta e fece entrare lui e i due soliti amici che ormai lei conosceva benissimo.I due amici la salutarono dandole un bacio sulla guancia e si diressero verso il salotto

Lui le si avvicinò,le mise le due mani sul culetto, la strinse a se e le disse :

“Baciami”

Lei gli buttò le braccia la collo ed unì le labbra a quelle dell’uomo spingendo la lingua nella sua bocca ed incominciò un bacio lunghissimo.

Chi ha vissuto momenti come questi sa quanto siano diverse le sensazioni che si provano tra vedere uno che la bacia o lei che bacia.

Lui portò una mano sulle tette ed incominciò e strigere quel seno morbido e stuzzicare con le dita capezzoli.Continuavano a baciarsi e lui spostò l’altra mano sulla figa ed accarezzò il clito.Lei stacco la bocca dalla sua per ansimare e sussurare dei “sì “ pieni di desiderio

Lui allontanò le mani dal corpo di lei e si slacciò i calzoni che caddero alle caviglie

Lei capì e, non potendosi inginocchiare perchè lui la teneva pressata contro il muro, piegò le gambe,gli tolse le scarpe e poi i calzoni e si trovò davanti alla bocca il cazzo, perchè lui non indossava gli slip. Era moscio, ma era ugualmente lungo e grosso ,lei lo prese in mano, lo baciò più volte, poi si portò la capella tra le labbra e lo solleticava con la punta della lingua. Lei era accasciata, con le gambe divaricate al massimo, allora lui sollevò un piede e glilo appoggiò sulla figa spalancata, e con l’alluce cercava di penetrala

Le tolse la mano che teneva il cazzo davanti alla bocca e spinse il bacino contro di lei bloccandole la testa contro il muro. Il cazzo, che aveva una leggera erezione, scivolò interamente in bocca e mi meravigliai di come quel lungo membro che,sicuramente aveva superato la laringe per entrale in gola, non le provocasse il vomito

I peli dell’uomo erano a contatto con il viso di mia moglie e spingevano tanto da non permetterle di respirare. Quando lui sentì che lei non ce la faceva più, fece un passo indietro e si staccò da lei lasciando, però , il piede premuto contro la figa.

Lei prese il piede con le due mani ed incominciò a farlo scorrere sulla fighetta per masturbarsi.

Lui sorrise e le disse di alzarsi e la portò in camera da letto dove i due amici erano già nudi sul letto. le tolse quei pochi indumenti che avea andosso e la portò sul letto, poi si spogliò, ma si sedette sulla poltroncina da camera a guardare i due amici che avevano preso possesso del suo corpo. Anche loro avevano dei cazzi grossi e lunghi.

Lasciò che i due facessero di lei quello che volevano, finche entrambi non le fecero inghiottire la loro sborra.

Lei guardava il mio amico ed aspettava che la raggiungesse sul letto, ma lui non si muoveva ed allora lei gli andò vicino, si inginocchiò davanti a lui e gli chiese perchè non veniva da lei.

Per tutta risposta lui incominciò a picchiarla, gridandole come s’era permessa di scopare con i suoi amici senza il suo permesso, che s’era comportata come una puttana.

Intanto s’era alzato e continuava a picchiarla con schiaffi sul viso, sul seno, strattonandole i lunghi capelli, dandole calci sulle cosce e sul culo.Le gridava che lui non andava con le puttane, che lui era il padrone , che lei doveva solo obbedire, che era lei che aveva bisogno del suo cazzo e non lui di lei .

Le andò dietro e , tirandola per i cappelli, la mise in ginocchio , si mise dietro di lei urlando che visto che era una puttana l’avrebbe trattata da puttana.e le puntò il cazzo contro il culo , già dilatato dai suoi amici ed incominciò a incularla.

La incitava a godere, colpendola continuamente con schiaffi sul culo che era diventato tutto rosso.

La inculò per venti minuti .

In tutta questa violenza lei ebbe tutta una serie di orgasmi che la squotevano tutta,finchè anche lui decise di sborrarle in bocca.

Non riesco a spiegarvi quali erano i mei sentimenti in quel momento.

Certo mia moglie era diventata una donna che io non conoscevo

Avevo un dolore al basso ventre provocato da un erezione incredibile che durava da un paio d’ore

Li vidi uscire dalla camera e, spostandomi sul computer li vidi entrare in salotto. Gli uomini si rivestirono ed anche lei stava per riprendersi la mia camicia, ma lui le disse di rimanere così. I due amici si sedettero sul divano, metre il mio amico e Laura erano seduti sulle due poltrone,

Ad un certo punto lui le fece cenno di andare da lui. La fece sedere sulle sue gambe ,con un braccio le cinse la vita ed introdusse l’altra mano tra le sue cosce ,sulla figa.

Lui le chiese perchè lo facesse sempre arrabbiare e lei si scusò, dicendogli che non voleva farlo, che aveva pensato che lui li avrebbe raggiunti subito sul letto e gli giurò che non l’avrebbe fatto mai più

 Le chiese se le avesse fatto male e lei disse di no, se le dispisceva quando lui la picchiava e lei disse di no, allora chiese se le piacesse essere picchiata e lei non rispose, ma non disse di no

Lui continuò a parlare e le disse che loro non sarebbero potuti venire spesso da lei perchè erano in Italia per lavorare, che non potevano pensare alle donne , che le loro mogli e figli e genitori,avevano bisogno dei soldi che lui mandava a loro per sopravvivere.

Lei lo ascoltò, poi gli disse che se aveva bisogno di soldi lei avrebbe potuto dargliene un po’. Lui le pizzicò la figa e lei lanciò un urlo e lui disse di non osare mai più offrirgli dei soldi ,perchè lui non era un mantenuto.

Lei rispose che non voleva che la lasciasse, allora lui le disse che non poteva fare diversamente a meno che lei non accettase di incontrarsi con qualche suo amico.

Lei gli rispose che già si incontrava con i suoi amici e che ,se voleva portarne qualcuno di più, per lei non c’erano problemi.

Lui concluse dicendole che ci avrebbe pensato

Poi le consegno un pacchetto che aveva con lui, dicendole che le faceva un regalo per farsi perdonare gli schiaffi ed aggiunse che il contenuto del pacco le sarebbe servito se si fossero incontrati ancora.. Le chiese ancora di baciarlo, poi si alzarono e se ne andarono

Ero distrutto

 

 

 

 

 

Non potevo vivere in questo stato d’ incertezza. Dovevo prendere una decisione ,non sapevo ancora quale , ma sapevo che dovevo farlo ed il più presto possibile. L’unico problema era che non avevo ancora chiaro quello che sarebbe successo nel futuro, per cui incominciai a riflettere sul come potevo accelerare i tempi.

Pensai che,per prima cosa, dovevo offrire a loro delle opportunità per agire, perchè solo in quel modo sarei riuscito a scoprire se la loro relazione fosse una cosa seria, duratura o tutto si sarebbe risolto con qualche scopatina ancora, fino a quando lei avesse soddisfatto quel desiderio di sesso estremo che io non ero in grado di darle.

Telefonai a casa e ,cercando di trasmetterle tutto il mio dispiacere, le dissi che per un improvviso impegno non sarei rientrato sino a lunedì sera, percui sarebbe stata costretta a rimanere sola il sabato e la domenica e ,con l’intento di farla riflettere,le dissi quanto mi dispiacesse che lei fosse costretta a dormire da sola per 3 notti. Volli darle ancora un informazione e , motivando quello che stavo per dirle con la paura che rimanesse delusa, le dissi che purtroppo non sarei neanche stato in grado di farle una sorpresa rientrando prima , perchè l’impegno l’avevo all’estero ed avevo già prenotato il volo di ritorno per lunedì pomeriggio. Infine, per metterle fretta, le dissi che poi mi sarei preso un periodo di ferie ed avremmo recuperato questi tre giorni di separazione. La rassicurai dicendole che le avrei comunque telefonato ogni giorno ,ma alla sera tardi, perchè sarei dovuto andare a cena con delle persone.

Ora lei sapeva che aveva tre giorni e tre notti a sua disposizione .

Passarono due minuti e sentii che lei stava usando il telefono. Accesi il cell. e , come immaginavo ,sentii il mio amico risponderle Lei lo informò di tutto e, con con un tono di voce supplichevole, gli chiese di prendersi tre giorni di ferie, che si sarebbero chiusi in casa e sarebbe stata la sua donna per tre giorni e tre notti intere.

Lui le chiese se in quei giorni lei fosse disposta a fare tutto quello che lui voleva e lei gli rispose di sì Le disse di prepararsi ,che alle quattro del pomeriggio sarebbe stato da lei.

Mi collegai con casa nostra alle tre ,sempre dalla stessa stanza d’albergo e sempre con la provvista di panini e vino.

Lei si preparò per tempo. Era allegra, gioiosa, bella come non lo era mai stata., Anche se lo aveva fatto il giorno prima ,si rasò nuovamente il pube, poi si ricordò del regalo che lui le aveva fatto, prese il pacchetto ed incominciò a scartare il contenuto La vidi togliere da una scatola nuova degli indumenti, segno che lui aveva fatto acquisti in previsione di questo incontro.

Sorridendo indossò un perizoma di pizzo bianco, composto da un microscopico triangolino davanti , due cordoncini ai lati ed una fetuccina da un centimetro che spariva in mezzo ai glutei e che risultava assolutamente invisibile. Un reggiseno a balconcino su cui appoggiavano le sue grosse tette con i capezzoli scoperti ,grossi ,dritti e duri che svettavano davanti a lei. Sopra una vestaglia lunga, senza cintura o chiusura, trasparente come un velo. Tutto bianco ed impreziosito da pizzi e merletti Il tocco finale lo diede lei calzando dei sandali bianchi con tacco 12.

Io non credo esista al mondo una donna eccitante e bella come lei.

Un po’ dopo le quattro suonarono alla porta e quella meraviglia della natura andò ad aprire, sicura che fosse il suo amante.

Rimase sorpresa quando vide che erano in sei, ma non disse niente, ricordando che lui le aveva detto che avrebbe portato degli amici e che lei, pur di averlo, gli aveva promesso che avrebbe fatto tutto quello che avrebbe voluto lui.

Si accomodarono in salotto

Lei si sedette sul bracciolo della poltrona dov’era seduto lui che, davanti a tutti ,le chiese di baciarlo . Lei si chinò verso la sua bocca e ,così facendo, il seno le si staccò dal suo appoggio e si mostrò in tutta la sua eccitante bellezza, per la gioia degli uomini che li stavano guardando mentre si scambiavano quel sensualissimo bacio che erano soliti darsi.

Incominciarono a chiacchierare, un po’ in italiano, un po’ nella loro lingua Lui le chiese di offrire da bere ai suoi amici ,cosa che lei fece camminando con civetteria tra quegli uomini evidentemente eccitati. Era trascorsa una buona mezz’ora dal loro arrivo  Lei era sempre seduta sul bracciolo della poltrona, quando lui le diede due schiaffetti sul culo e le disse:

“ dai, mettiti al lavoro “

Lei lo guardò incuriosita non capendo cosa lui intendesse dire con quella frase. Allora lui si alzò, la prese per la mano e fece cenno, con la testa, ad uno degli uomini di seguirlo. Si diresse verso la camera da letto , entrò e le disse:

“ mi raccomando, sii brava e gentile con il mio amico.”

lo fece entrare ed uscì chidendo la porta dietro di se.

La vidi ferma in mezzo alla stanza che cercava di capire cosa stesse succedendo, quando l’uomo che era rimasto con lei, le si avvicinò già nudo, avendo dovuto togliersi solo una maglietta ed i calzoni di una tuta, le fece scendere la vestaglia dalle spalle lasciandola cadere a terra, le slacciò il reggiseno che gettò sul letto e , messe due dita nei lacetti laterali, incominciò a farle scendere le mutandine.

Chinandosi per appoggiarle a terra, si trovò davanti il frutto proibito del suo sesso, bello, gonfio che sembrava dire baciami e lui non se lo fece ripetere due volte ed incominciò a baciarlo, e con la lingua incominciò ad accarezzarle il clito che spuntava in alto della fessurina.

Vidi che le tremavano legambe, chiuse gli occhi, aprì la bocca per emettere un sordo gemito e poi , vinta dal desiderio, mise le mani sulla nuca dell’uomo e la tirò verso la la figa muovendola in su e giù come per masturbarsi. L’uomo la portò sul letto , si sdraiò supino, la fece salire sopra di lui, le introdusse il cazzo in figa e lasciò che fosse lei a scoparsi da sola.

Vederla come si alzava fin quasi far uscire il cazzo, per poi abbassarsi sino a premere contro la sua radice , roteando il bacino per sentirlo da per tutto, emettendo i suo caratteristici suoni gutturali che accompagnano da sempre il suo piacere ed i suoi orgasmi, era uno spettacolo che non dimenticherò mai.

Mi resi conto che non sarei mai stato all’altezza dei sui desideri.

Scoparono per mezz’ora, poi l’uomo le venne in figa e lei si accascio soddisfatta su di lui.

Mentre l’uomo si rivestiva , lei andò in bagno a ricomporsi, si rivestì , uscì dalla camera ed andò in salotto e si risedette sul bracciolo accanto a lui. Lei pensò che probabilmente quello era un amico del suo uomo, probabilmente timido, che non aveva il coraggio di fare sesso davanti agli altri e per questo s’erano appartati.       Lui la guardò serio e le chiese se andava tutto bene e lei fece cenno di sì con il capo. Le chiese se avesse goduto e lei ripetè il gesto affermativo.

Lui le spostò la vestaglia che copriva la coscia e la baciò vicinissimo all’inguine.

Poi guardò verso un uomo e , sempre con il solo gesto della testa , gli fece cenno di andare. L’uomo si alzò, si avvicino a lei, e la prese per mano-

Lei si rimise in piedi e, mentre l’uomo la tirava leggermente verso la camera, lei si voltò indietro e con lo sguardo sembrava chiedere al nostro amico perchè facesse questo e lui le sorrise e con la mano le mandò un bacio.

La vidi scopare per quaranta minuti con il suo nuovo amante, che volle sborrarle in bocca.

Lei vide che anche il secondo uomo, quando lei stava ritornando in salotto, non c’era più e stava per raggiungere la poltrona quando lui la fermò con un:

“ aspetta!”

e fece cenno ad un terzo uomo di andare .

Orami lei aveva capito!

Scoparono per un altra mezz’ora, poi lui uscì.

Lei si ricompose, ma per far capire al suo uomo che aveva capito, raggiunse il salotto nuda Si sedette sul bracciolo, ma la posizione la obbligava a tenere le gambe leggermente divaricate e si vedeva la fighetta gonfia ed allargata ed il clito grosso come un piccolissimo pene scapucciato.

Uno degli uomini le si avvicinò, si inginocchiò davanti a lei ed incominciò a baciarla sulla figa. Allora il suo uomo le prese la gamba vicina a lui, le fece scavalcare il bracciolo , in modo da presentare la figa spalancata.

Lui le passò una mano attorno alla vita e con le due mani le allargo le grandi labbra perchè l’uomo potesse leccarla meglio, ma , soprattutto, per umiliarla mettendola in quella posizione da troia davanti a tutti

Mia moglie incominciò a godere , allora l’uomo fece cenno al mio amico di spostarsi e, mentre lui si alzava ,Laura, seduta sul bracciolo a gambe spalancate, appoggiò la schiena sul bordo dello schienale. della poltrona. L’uomo che la stava leccando , si era alzato ed aveva incominciato a spogliarsi.

Allora il mio amico, in attesa che lui fosse pronto, le disse:

” toccati “

e lei , obbediente, si portò una mano tra le gambe ed incominciò a masturbarsi .

Quando l’uomo fu nudo, salì sulla poltrona e le mise il cazzo in bocca, mentre lei continuava a masturbarsi

Era uno spettacolo.

Poi discese e la penetrò e, prima che le dicesse di girarsi e di mettersi a cavalcioni del bracciale ma rivolta verso la poltrona, lei ebbe un paio di orgasmi.

Le ordinò di strusciare la figa sul bracciolo e ,mentre lei oscenamente obbediva, lui si mise dietro a lei, la bloccò e glielo mise nel culo, dicendole:

” inculati da sola “

 e lei riprese a sttrusciarsi a struscirsi.

Con i suoi movimenti lei ebbe la sensazione di avere una doppia penetrazione e sembrava non smettere più di godere.

Anche l’uomo era arrivato al traguardo, ma estrasse il membro e glielo mise in bocca dove sborrò Lei si piegò sullo schienale evidentemente stanca, l’uomo si rivestì e disse qualcosa nella sua lingua all’amico che sorrise.  Poi mise la mano in tasca ,prese il portafoglio, estrasse due banconote da50 euro e le consegno al mio amico che se le mise in tasca.

Se ne andò, dopo aver dato un bacio sulla guancia a mia moglie a cui non era certo sfuggito quello che era avvenuto negli ultimi istanti.

 

 

Erano le 8 di sera, erano rimasti il mio amico e l’altro uomo che,abitualmente lo accompagnava quando veniva a scopare Laura.

Lui disse a mia moglie di andarsi a fare una doccia, raccomandandole di pulirsi per bene sia la vagina che l’interno del culo, perchè, dopo il lavoro ,era venuto il momento del piacere.

Le disse che non era necessario che si rivestisse.

La vidi entrare in bagno,sedesi sulla tazza,appoggiare i gomiti sulle ginocchia e prendersi la testa tra le mani.

In quel momento di soliitudine lei ,probabilmente, realizzò che la sua libidine l’aveva portata ad essere diventata la puttana di un negro-

Lui rovistò in casa ed in frigo per preparare qualcosa da mangiare.

Seguii mia moglie e la vidi andare sotto la doccia ed eseguire scrupolosamente quello che le era stato detto di fare.

Aveva il sesso gonfio, ma chiuso, mentre il buchino posteriore era ancora un po’ aperto.

Si rifece il trucco, si spalmo la crema su tutto il corpo e, dopo circa mezz’ora, ritornò in cucina.

Il secondo uomo stava preparando dei tramezzini

Il mio amico, invece, si spogliò ed andò dietro di lei e l’abbracciò e ,facendole sentire il cazzo in mezzo al culo ed incominciò ad accarezzarle il seno, i fianchi, le cosce sino ad arrivare alla figa .

Lei sentì che aumentava sempre più la sua erezione, così si voltò e lo baciò sulla bocca ,

Senza mai staccare la bocca da quella di lei , lui la prese per i fianchi, la sollevò da terra e la fece sedere sul tavolo e si posizionò in mezzo alle sue gambe,

Lei abbassò una mano e, sempre baciandolo, si introdusse il cazzo in fica,

Continuarono a baciarsi, ma ormai quel movimento violento a bocca aperta, quelle lingue che si scontravano quasi a voler ricacciare indietro l’altra , quel quasi mordersi , non era più un bacio ma un atto sessuale che accompagnava il movimento del cazzo che lei sentiva gonfiarsi sempre di più dentro di lei .

Lei stava per godere quando lui si ritrasse.

Lei lo supplicò di continuare perchè stava per godere, ma lui disse di no, lei insistette, allora lui le diede uno schiaffo e le disse che era lui che decideva quando lei doveva godere.

Alle nove e mezzo erano già a letto a scopare.

Ormai ero abituato a vederla predere schiaffi, pizzicotti, strizzate dolorose durante i loro rapporti ed anche questa volta lui cercava ogni minima scusa per picchiarla e lei sembrava godere di questa violenza.

A mezzanotte suonò il campanello.

Lui indossò precipitosamente i calzoni ed andò ad aprire.

Laura non sapeva chi fosse , ma io mi collegai con il corridoio e vidi che lui aveva fatto entrare tre persone di colore ,ma non marocchini , perchè avevano la pelle nera come l’ebano ed il naso schiacciato.

Parlavano in inglese, allora riuscì a capire che stavano contrattando ed il mio amico concluse dicendo:

“ allora, tutti e tre assieme per un’ora 200 euro” e loro pagarono

Loro si dimostrarono sodisfatti e tesero la mano che lui strinse.

Li fece entrare e li fece accomodare in salotto ,dicendo loro di preparasi e mostrando loro dov’era il bagno.

Andarono tutti e tre assieme

Lui andò in cucina e disse a Laura di andarsi a rinfrescare.

Lei gli chiese perchè, allora lui le mollo un ceffone così forte da farle quasi perdere l’equilbrio e le chiese se fosse mai possibile che si mettesse sempre a discutere i suoi ordini, invece di obbedire come aveva promesso.

Poi le urlò:

“corri”

e, come gli passò davanti, le mollo uno schiaffo sul culo.

Lei , come d’abitudine, andò nel bagno che era collegato con la camera da letto.

Fece una doccia e stava per prendere l’accappatoio per asciugarsi, quando entrò lui, la prese per un braccio e , così grondante com’era, la portò in salotto , dove i tre uomini aspettavano nudi.

La spinse dentro e , rivolto a loro disse “ un’ora, O.K, un’ora “e se ne andò lasciando la porta aperta in modo che si potesse guardare dentro dal corridoio o dalla cucina.

Il fatto che grondasse acqua eccitò i tre uomini che la misero in mezzo a loro ed incominciarono quella che sarebbe stata per lei l’ora più lunga della sua vita.

Di quanto fossero dotati non ve lo dico perchè sembrerebbe che dia importanza solo alle misure,ma che non abbia mai visto scopare con tanta violenza e disprezzo per la donna e per quello che provava.questo ve lo devo dire

Nel culo non ci sono riusciti, ma in figa le sono entrati in due contemporaneamente ed ero certo che avrei visto scorrere del sangue.

Fortunatamente non fù così, ma credo che ci sia mancato veramente poco.

Ad un certo momento vidi il suo corpo che si accasciava e lei che non partecipava più ai loro assalti magari per difendersi.

Fecero quello che veniva loro in mente ,senza che lei opponesse più alcuna resistenza.

In 24 anni che la conosco, era la prima volta che in un rapporto sessuale di un’ora lei non ebbe neanche un orgasmo

Ad un certo punto i tre uomini si rivestirono, la sollevarono dal divano su cui s’era seduta come inebetita, la portarono sotto la doccia , aprirono l’acqua e, lasciando la porta aperta, uscirono dall’appartamento

Quando sentì sbattere la porta, il mio amico uscì dalla camera dov’era, cercò in salotto, ma sentendo l’acqua scorrere, pensò che fosse già andata sotto la doccia e, per non disturbarlo, avesse scelto la doccia comune

La raggiunse, la vide sotto il getto d’acqua con il viso rivolto verso l’alto.

Le chiese com’era andata e lei rispose

“bene”

le chiese se avesse goduto molto e lei rispose di nò ed aggiunse:

“ mi hanno fatto tanto male “

Lui si accorse che stava piangendo ed, allora, entrò nel box vestito, la prese tra le braccia e le disse che gli dispiaceva , che non sarebbe successo mai più e la baciava sul viso e sul collo.

Lei gli mise le braccia attorno al collo e tra i singhiozzi gli chiese

“ perchè mi fai scopare da tutti ?”

“ perchè sei la mia puttana”rispose lui

“ e se io non volessi” chiese lei

“ non lo farei più” rispose lui

“ ma verresti sempre da me?” chiese lei .

“ no “ rispose lui “ perchè dovrei lavorare per guadagnare i soldi che mi danno per scoparti”

“ allora sono obbligata a farlo?”

“ no se non vuoi. Sei liberissima di scegliere, perciò lo fai solo se lo vuoi tu”

“ ma io voglio scopare con te”

“ allora devi accettare di fare la puttana per me. Non si può avere tutto nella vita” disse lui

“ ma se mi fai scopare con gli altri, il tempo passa e con te stò solo pochi minuti” protestò lei

“ hai ragione” disse lui “ allora facciamo così, quando sei sola tu scopi per me durante il giorno, così la sera è tutta per noi,va bene?”

“ rimani anche la notte se sono sola?”

“ sì, se lo vuoi”

“ e mi scopi anche tutta la notte?” disse lei,finalmente con un sorriso sulle labbra, ed in tono scherzoso

“ va bene disse lui “ ma assieme a miei due fratelli” disse lui

“ sei contenta?” chiese lui

“ si “ rispose lei

“ sei felice di essere diventata la mia puttana, la puttana dei negri?” Chiese lui.

“si “ rispose lei “ perchè molti riescono a farmi godere”

“ ricordati che se non mi obbedisci ti picchio”

“ perchè oggi sei così buono”chiese lei

“ perchè ho sbagliato “ disse lui

Poi le chiese come stava, se il peggio era passato e lei gli risposedi sì

Le chiese quando avrebbe potuto scoparla e lei disse:

“ ora”

ed incomiciò a slacciargli i calzoni

Lui le fece appoggiare un piede sullo sgabello che c’era nel box, le mise il cazzo in figa.

Rimase meravigliato che fosse stretta come ogni giorno,

La scopò lentamente,sino in fondo e durò tanto a lungo che fu lei a dirgli

“ vieni che non ce la faccio più , non ho mai goduto tanto come questa volta”

e mentre parlava senti gli spuzzi di sborra che gli scorrevano sulla coscia .

 

 

 

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