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Orgia

012 Valeria e i guardoni 13

By 6 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Premessa
A quanti avranno la pazienza di leggere questi racconti per la prima volta suggerisco di leggere i capitoli in ordine progressivo, sia per capire le emozioni e gli avvenimenti dalla prima esperienza agli sviluppi sempre più coinvolgenti ed imprevedibili, sia perché ogni capitolo ha rimandi a quelli che lo precedono. &egrave solo un consiglio, ognuno può leggere la storia come desidera.

Capitolo XIV ‘
Adriana termina il gioco

Adriana respirava ancora affannata quando Mario le si mise di nuovo davanti cercando di infilarle in bocca il pene.
‘basta, non c’&egrave la faccio più’ protesto la ragazza girando di scatto la testa ‘almeno liberatemi, con i polsi ammanettati rischio di soffocare!’
Mario si rivolse a Marcello che dopo avere eiaculato nella bocca di Adriana si era accasciato su un sedia ‘dove sono le chiavi delle manette?’
‘sono sul tavolo, vicino alla borsa, ma non puoi liberarla finché non confessa.’
Senza rispondere Mario si avvicinò al tavolo, prese le piccole chiavi e fece alzare Adriana sostenendola perché aveva le caviglie legate. Apri solo la manetta che serrava il polso destro poi, tirandola, la chiuse intorno al montante di legno che sosteneva lo schienale della sedia.
Adriana si chinò poggiando le ginocchia contro la seduta orizzontale e le mani sullo schienale.
‘inginocchiati sulla sedia’ disse Mario
Adriana poggiò del tutto le ginocchia sulla seduta e muovendo ora uno, ora l’altro ginocchio si sistemò abbracciando lo schienale. In quella posizione si esaltava la rotondità del suo fondoschiena.
Mario si avvicinò a lei e le poggio il pene duro contro il corpo.
‘cosa hai intenzione di fare?’
‘non vuoi confessare e devo fare il mio dovere’ si rivolse a Marcello ‘posso procedere?’
‘puoi fare tutto quello che vuoi’ rispose il marito.
‘fermo! Lasciatemi andare!’
‘ragazzo vieni qua’ disse Mario a Giovanni e afferrò la nuca di Adriana spingendola in basso ‘infilale in bocca l’uccello, così questa piccola troia sta zitta.’
‘siete impazziti lasciatemi andare’
Giovanni incerto non sapeva bene cosa fare ma Marcello si alzò dalla sedia e prese in mano un cero acceso di colore rosso.
Adriana era in equilibrio precario inginocchiata sulla sedia con le mani sullo schienale.
‘devi fargli un pompino’ ordino Marcello
‘ho succhiato l’uccello a tutti, basta, sono stanca e non voglio.’
Per tutta risposta Marcello verso cera bollente sulla schiena di Adriana che sussultò mentre scie rosse si rapprendevano lungo la sua schiena.
‘AHH! OH! Brucia, va bene lo faccio’ poggiò il gomito destro sullo schienale e Giovanni spinto da Marcello le avvicinò il pene alla bocca.
Non oppose resistenza e cominciò a succhiare.

Mario alle sue spalle afferro le mutandine e le tirò giù lasciandole attorcigliate a metà cosce.
La carezzò e poi infilò un dito nella vagina ‘senti, senti. Dice di non volere ma &egrave bagnata fradicia’
Si avvicinò a lei lasciando le sue caviglie legate tra le gambe.
Afferrò Adriana alla vita con la sinistra mentre con la destra punto il grosso pene contro il sesso di lei e con un colpo di reni la penetrò.
Adriana emise un urlo strozzato poi si sfilò di bocca l’uccello di Giovanni ‘piano mi fai cadere!’
‘no ti tengo’ poi rivolto a Giovanni ‘tienila pure tu e prendi il ritmo’
Giovanni si piegò un po’ sulle ginocchia e la sostenne per le spalle mentre i colpi ritmati di Mario che la penetrava con forza comandavano anche il movimento della testa di lei che succhiava e leccava con furore.
Francesco era salito in piedi su una sedia e riprendeva tutta la scena mentre Marcello girava intorno al corpo della donna come uno squalo gira intorno alla sua preda.
‘troia, sei una troia e non vuoi ammetterlo!’ diceva e versava cera bollente sulla sua schiena facendola contorcere ed irrigidire.
Giovanni guardava Mario scopare con foga, i gemiti che Adriana emetteva ogni volta che il pene entrava nelle vagina fino ai testicoli e il suo calore nel succhiare lo portarono dopo qualche minuto a sentire arrivare l’orgasmo.
‘non resisto ancora molto’ disse ‘sto per venire che devo fare?’ domandò a Marcello
‘&egrave una troia non avere riguardi, riempile la bocca di sborra’
‘ancora una volta? No! Pietà, mi fa schifo!’ protesto Adriana
Marcello le prese la testa e la spinse di nuovo sul pene di Giovanni.
‘succhia e stai zitta’ disse ‘hai ingoiato una volta e nessuno ti ha visto rimettere. Io penso che ti piace la sborra ma non vuoi ammetterlo.’
Riprese con foga il coito orale mentre Mario come un maglio la prendeva da dietro senza sosta.
Giovanni non si teneva più.
‘sto quasi per farla’ disse per avvertire la ragazza che gemeva sotto i colpi di Mario.
Adriana non protestò a quella notizia succhiando e leccando con passione.
‘vengo, ecco, si, brava, così, così’.
Le scaricò in bocca tutto lo sperma che aveva poi si sfilò e fece un passo indietro barcollando.
‘ingoia!’ ordino Marcello.
Adriana con la bocca chiusa e piena protestò muta facendo di no con la testa, voleva sputare ma il marito le afferrò la testa.
‘non provare a sporcare per terra piccola puttana!’ poi rivolto a Mario disse ‘fermati!’
Mario si fermò e sfilò il pene dalla vagina.
‘scendi dalla sedia. Mario siediti.’ ordinò.

Marcello dalla borsa tirò fuori un grosso rotolo di nastro telato grigio e ne tagliò con le forbici un pezzo. Usò il nastro per sigillare la bocca della ragazza.
‘ora puoi solo ingoiare’ le disse con cattiveria. ‘quando lo avrai fatto toglierò il bavaglio’.

Adriana aveva le ginocchia doloranti e mugugnò non potendo parlare. Marcello aprì la manetta fissata allo schienale e poi le bloccò di nuovo i polsi dietro la schiena.

‘Siediti ora sopra di lui’ disse indicando il grosso pene eretto di Mario. A nulla valsero le proteste mute della ragazza che venne afferrata da i due uomini e calata di peso sul pene eretto che entro in lei fino alla base.
Mario intanto la afferrò per i fianchi, la sollevava per poi lasciarla, in modo che ogni volta il suo stesso peso la impalava sul pene.

‘tu dai il cambio all’operatore’ si rivolse a Giovanni e questi prese il suo posto.
Francesco si avvicinò.
‘voglio che la lecchi fino a che non viene come una fontana’

Adriana era seduta sul pene di Mario con le gambe unite e le caviglie ancora legate. Marcello le afferrò le gambe all’altezza delle ginocchia e facendo forza le aprì al massimo poi si rivolse a Mario.
‘infila le tue gambe tra le sue, così non potrà più chiuderle’
Mario non senza fatica infilò prima una gamba e poi l’altra. Alla fine però Adriana si trovò con le gambe completamente allargate e bloccate non potendo più chiuderle.

Francesco si inginocchiò e mentre Mario come un automa continuava imperterrito a scoparla prese a leccarle il clitoride con zelo.
Adriana abbasso leggermente le palpebre e rovesciò in alto gli occhi in una smorfia di godimento.
Mario sentì quel calore e il contrarsi spasmodico dei muscoli della vagina e cominciò quasi a saltare sulla sedia alzandosi e poi lasciandosi andare tirando a se il corpo di Adriana che cominciò a ingoiare e mugolare frasi senza senso.
‘hai ingoiato tutto?’ chiese Marcello.
Adriana fece si con la testa. Allora l’uomo con un gesto secco le strappo il nastro adesivo dalla bocca.
‘apri la bocca fammi controllare’
Lei aprì la bocca e Marcello guardò soddisfatto.
‘piccola troia vedi che ti &egrave piaciuto, hai ingoiato tutto?’
‘si, tutto’ rispose lei ansimando
‘confessa! Sei una troia e ti piace prendere in bocca i cazzi’

Adriana rispose sussultando sul ritmo di Mario.
‘si, ah, ah, sono una ah, troia, ha, ha, confesso, ah, mi piace ah, ha, il cazzo, ha’
‘adesso voglio vederti venire’
‘si, ha, si, ha, ora, ha, ora, ah, vengo, ha, ho o o o o oo ‘
Adriana ebbe un brivido e scosse violente la fecero tremare. Venne talmente tanto che Francesco che leccava rapito il clitoride fu sorpreso dagli umori che gli bagnarono all’improvviso il viso e si tirò indietro per guardare.
Mario con un grugnito la sollevò e sfilò il grosso pene che cominciò a sborrare zampilli bianchi tra le gambe e la pancia di Adriana. Lo sperma le arrivarono ai seni bagnandola tutta.

Dopo qualche secondo Marcello le liberò i polsi dalle manette. Adriana si alzò senza dire una parola, prese la gonna e la camicia e corse via nell’altra stanza.
Marcello prese le sue cose mettendole nella valigia di pelle nera.
‘ragazzi siete stati fantastici’ disse ‘grazie. Una interpretazione magistrale.’
Poi si girò e segui la moglie nell’altra stanza.

Giovanni spense la videocamera e guardò Francesco che era rimasto in ginocchio sul pavimento. Francesco rosso in viso era l’unico che non aveva goduto.
Ricambiò lo sguardo poi diete un alzata di spalle.
‘io poi mi guardo il video’ esclamò rassegnato.

Mario si rivolse a Giovanni ‘allora che ne dici, ti &egrave piaciuto?’
‘Un po’ strano, non sapevo bene quello che fare’ disse ‘ad Adriana piacciono queste cose?’
‘Anche molto peggio di così’ rispose Mario ‘e pensi che si possa fare qualcosa con la tua ragazza?’
‘Sinceramente? Una cosa come questa mai. Penso sarà difficile anche sperare ad un suo coinvolgimento. Te lo devo dire subito: non c’&egrave speranza.’
‘va bene, va bene, non ti preoccupare’ disse Mario ‘almeno c’&egrave la farai guardare mentre fate sesso in macchina no?’
‘quello si può fare’ intervenne Francesco.
Giovanni non commentò.

Pensò a Valeria e alle sue paure, non era sicuro di niente.

Per Giovane Tempesta:
piccola la tua posta non funziona.

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