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OrgiaTrio

070 – Barbara la mia dirimpettaia (Ma quanto è troia???!!! ) 3a parte

By 7 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo alcuni giorni di assenza, la nostra Barbara, si fece vedere la sera di un sabato, ma non ci fu nessuno spettacolo, arrivò a casa, si spogliò, si lavò e si ficcò nel letto. Notammo che nella sala vi erano alcune valigie aperte sul divano, piene di indumenti e di altre cose. Erano gli ultimi giorni di Luglio e molto probabilmente la giovane donna si stava preparando per le vacanze estive.
Difatti la sera seguente, notammo che gli avvolgibili di tutte e quattro le camere erano abbassate.
Dopo alcuni giorni, anche noi partimmo per le ferie estive e ci staccammo per un lungo periodo dalle emozionanti e voyeuristiche gioie che la nostra Barbara ci sapeva dare. Alla fine di Agosto io ritornai a casa da solo, in quanto Patrizia aveva pensato di rimanere ancora qualche giorno, assieme a mia madre, al mare. La sera del mio primo giorno di lavoro fu tranquilla e piatta, verso la mezzanotte, ricevetti una telefonata di mia moglie che mi chiedeva’

‘Ciao, come va? Stai guardando la nostra amica????’

‘No Patty, non c’è ancora, sarà ancora in vacanza’..’

‘Dai puoi dirmelo se la stai guardando!!’

‘No, Patty, giuro, è ancora tutto chiuso, se vuoi faccio la foto e ti mando un MMS ”’

‘No, non è il caso, ti credo. Allora, buona notte e non ti fare troppe seghe!!!’

‘Tranquilla, ti aspetto così poi saranno fuochi d’artificio!!! Ehi, anche tu, vacci piano con i ditalini!!!’

‘Anche io ti aspetto amore mio, ciao ‘notte’

‘ ‘Notte’..’

Andai a nanna e al mattino, per scrupolo, mi affacciai al balcone ma gli avvolgibili erano ancora abbassati. Mi vestii e mi recai al lavoro e come ormai di consueto la sera mi fiondai a casa e’..
Vidi tutte le luci dell’alloggio di Barbara accese, le finestre spalancate e sparsi qua e là, valigie aperte e pacchi di vari formati, un po’ dappertutto. Lei era nuda, viaggiava da una camera all’altra, integralmente nuda, la vedevo chinarsi, piegarsi in avanti e nonostante la promessa fatta a Patty, la mia mano si occupò di massaggiare il cazzo da sopra gli slip. Era abbronzata in tutto il corpo a parte un minuscolo triangolino sul pube e una strisciolina che girava attorno ai fianchi, dietro si vedeva un altro piccolo triangolo chiaro appena sopra il canale delle natiche che invece erano abbronzate in modo uniforme su tutta la superficie.
Per una buona mezzora lavorò alacremente, per sistemare tutte le sue cose dentro gli armadi e alla fine, esaminò soddisfatta la sala libera da ingombri e si sedette sul parquet, appoggiando come al solito, la schiena alla parete di fronte. Prese dal tavolino del telefono un blocchetto e una penna e azionò il pulsante della segreteria telefonica. Stava con le gambe aperte e le ginocchia flesse e appoggiandosi ad una coscia, prese nota di tutte le telefonate ricevute in sua assenza, poi iniziò a chiamare gli interessati uno per volta. Nel frattempo, avevo provveduto a liberarmi degli slip ed ora me ne stavo seduto sulla sedia, ad ammirare lo splendido panorama mentre lentamente mi masturbavo. Ringraziai mentalmente l’architetto che aveva progettato casa mia, per quei balconi a totale protezione della privacy, che mi davano modo di rimanere nell’ombra e come un esperto guardone, di segarmi senza alcuna soggezione. Terminai prima io la sega che lei le telefonate e così ormai scarico e soddisfatto la lasciai e rientrai in casa. Mi feci una bella doccia e poi prima di andare a letto, mi riaffacciai un attimo e mi accorsi che le luci della casa di Barbara, erano ancora accese ma le persiane erano state abbassate per celare la sua nudità. Mi stupii di questa cosa e per un attimo pensai che lei mi avesse visto e che per il solo piacere di farlo si esibisse per me fin quando io stavo li ad eccitarmi per lei, appena io rientravo, per lei cessava lo scopo e di conseguenza provvedeva ad abbassare le tapparelle.
Erano solo mie fantasie o era la pura realtà?
La sera seguente, mi affacciai dal balcone e vidi che le persiane erano ancora abbassate, attesi comunque e verso le ventiquattro, lei scese dal solito taxi e mentre entrava nel portone, ebbi la precisa sensazione che, per una infinitesimale frazione di secondo,volgesse lo sguardo nella mia direzione, poi, il portone si chiuse ed io attesi di vedere filtrare le luci fra le liste delle tapparelle abbassate.
Così fu, ma dopo pochi attimi gli avvolgibili si sollevarono e lei spalancò come di consueto le finestre. Mi sedetti, con gli avambracci appoggiati sullo spesso bordo del balcone, e stetti a guardare. Stava vestita, e così com’era si sedette in terra contro il muro ed ascoltò nella solita posizione la segreteria telefonica. Era eccitante comunque, vedevo le esigue mutandine bianche, che a malapena coprivano le labbra della sua figa e lei che parlando al telefono ogni tanto si passava una mano sopra e se la sfiorava distrattamente. Per strada, una vettura di grossa cilindrata stava parcheggiando e una volta effettuata l’operazione due uomini e una donna, tutti elegantemente vestiti scesero e dopo aver fatto scattare la chiusura centralizzata si avvicinarono al portone di Barbara e suonarono il campanello. Lei udì il suono, salutò la persona con la quale stava dialogando al telefono e si alzò da terra””

‘Sii???’

Udii la voce che proveniva dalla strada mescolarsi a quella del citofono dell’alloggio di Barbara e con un effetto stereo rispondere”

‘Siamo noii”..’

Li vidi entrare in casa della mia dirimpettaia, la ragazza era una biondina capelli lunghi, un bel corpo fasciato da un vestito rosso, parecchio corto e soprattutto attillatissimo, poi un uomo sulla quarantina capelli grigi e viso da duro, tipo agente segreto, e per ultimo un uomo, di colore, molto alto con delle spalle alla Sylvester Stallone. Salutarono la padrona di casa, si tolsero le giacche e le consegnarono nelle mani di Barbara, la quale provvide ad agganciarle all’appendiabiti che c’era nell’ingresso.
Parlarono per un po’ mentre Barbara piazzava sul tavolino centrale del salotto un proiettore di diapositive, quindi, accese una lampada a stelo posta nell’angolo della camera e inserì un caricatore all’interno del proiettore, spense la luce centrale e iniziò la proiezione. Si trattava di diapositive relative alle vacanze, molto foto sue in micro costume, parecchie delle quali la rappresentavano in pose artistiche e parecchio sensuali, poi, diverse diapositive mostravano dei luoghi, monumenti e strade riprese di giorno e anche di notte. Credo che le immagini che si proponevano una dopo l’altra fossero circa trecento, poi il proiettore illuminò di bianco la parete e a questo punto lei accese la luce centrale e scollegò il tutto risistemandolo dentro una scatola.
Lei offrì loro dei liquori accompagnati da un cestello con del ghiaccio e finalmente si sedette, lo fece alla sua maniera, a terra appoggiata al solito muro e con le gambe piegate ma in questa occasione abbracciando le ginocchia unite. Erano le due e mezza passate, quando vidi l’ospite di colore alzarsi dal divano e subito dopo apparire nella stanza da bagno, si avvicinò al water e socchiuse la finestra, dalla mia posizione vedevo solo la parte bassa di lui e quando lui estrasse il cazzo io rimasi a bocca aperta. La sua mano lo teneva alla base e un grosso cilindro di carne gli pendeva giù formando un arco. Fece una pisciata interminabile poi se lo scrollò per un po’ e armeggiando con la bestia se lo rimise dentro ai pantaloni. Rientrò in sala e questa volta si sedette a fianco di Barbara appiccicandosi contro, le circondò amichevolmente le spalle con un braccio e la attirò a sé affettuosamente. Pensai, vicino a sta figa chissà il suo cazzo quanti centimetri sarà ora!!!
La coppia sul divano erano sicuramente marito e moglie o forse fidanzati, fatto sta che era evidente dai loro atteggiamenti che stavano assieme. Barbara intanto faceva la gatta morta con ‘Mazza grossa’ e poco per volta lui le fu più vicino e diverse volte la baciò sulle guancia, poi si fece più intraprendente e una mano si posò sulle gambe di lei, che ora teneva distese a terra. Ora lui la baciava sulle labbra e la mano intanto era salita oltre metà coscia. L’altra coppia, all’incirca stava proponendo lo stesso spettacolo e in poco tempo, i quattro si avvinghiarono iniziando a spogliarsi febbrilmente,
Apprezzai il corpicino della biondina, pareva una adolescente, nonostante avesse raggiunto la maggiore età da qualche anno, sembrava una bambina un po’ cresciutella. L’uomo bianco si spogliò a sua volta e pur non essendo all’altezza del suo amico di colore, era in possesso di un bel cazzo, curvato verso l’alto scappellato e bello tosto. ‘Mazza grossa’ si tolse la cravatta e poi la camicia bianca, mentre Barbara in piedi di fronte e lui le slacciò la cintura e armeggiò con le varie chiusure, quindi fece scendere la zip e lasciò che le braghe cadessero a terra. Lui portava i boxer piuttosto ampi, ma lei, parecchio eccitata, glieli abbassò e poi”.. rimase allibita, vidi chiaramente le sue pupille dilatate dallo stupore e le mani portarsi contemporaneamente al viso, quasi a coprirsi gli occhi; in quel momento, mi sarebbe veramente piaciuto che con me, ci fosse anche mia moglie, sarebbe sicuramente impazzita nel vedere una simile bestia!! Non vorrei esagerare ma minimo era lungo ventisette, ventotto centimetri, poi era grosso, parecchio grosso, tipo lattina della Coca Cola, non era durissimo come quello del suo amico bianco, ma come dimensioni era sicuramente il doppio. Barbara, cadde letteralmente ai suoi piedi, inginocchiata davanti a lui pareva in adorazione del suo Dio. Lo accarezzò dapprima timidamente e poi prese coraggio e tendendo le labbra gli circondò la cappella circoncisa, spinse all’interno del suo cavo orale l’imponente mazza e lo fece scorrere al suo interno sapientemente, poi lo sfilò e constatò che la sua abile opera aveva sortito gli effetti desiderati. Il cazzone era teso e duro, se non fosse stato attaccato al pube dell’uomo, si sarebbe potuto definirlo un altro essere che viveva di vita propria. Barbara alzandosi in piedi prese l’uomo per mano ed io li vidi entrare in camera, lui fece per chiudere la finestra, ma lei lo bloccò, probabilmente dicendogli che tanto non li poteva vedere nessuno. Lui si sdraiò sul letto a pancia in su, con la sua torre perpendicolare al corpo, lei si posizionò in modo che la cappella fosse a contatto con il suo orifizio vaginale e se lo fece entrare dentro calandosi lentamente sempre più in basso. Non potevo vedere quanto cazzo si stesse prendendo la mia amica, ma dai movimenti profondi che faceva pensai che un bel po’ di quel mostruoso cazzo le fosse penetrato nella figa.
A questo punto compresi che io, quasi inconsapevolmente, avevo raggiunto il punto di non ritorno e sborrai schizzando prepotentemente fin oltre il bordo del balcone, inseminando le vetture parcheggiate nella via sottostante.
Intanto l’altra coppia stava provvedendo a scopare in modo tradizionale sul tappeto in sala e io potevo solo vedere il culo di lui, per me non troppo bello a vedersi, che si muoveva ritmicamente fottendo la sua partner che godeva rumorosamente.
Non seppi come finì la scopata di Barbara, perché lui, forse inavvertitamente, con un movimento chiuse la finestra.
Poco dopo, vidi tutti e quattro soddisfatti passare dal bagno e poi rivestirsi, si salutarono da lì a poco e gli ospiti lasciarono Barbara da sola. Lei una volta in camera da letto, aprì la finestra e guardò fuori, intercettai ancora un suo sorriso e poi si sdraiò sul letto e subito appresso azionò la peretta della luce centrale e fu tutto buio.

Buon sesso a tutti da Ombrachecammina
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