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Orgia

Bukkake

By 5 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Amanda era molto emozionata, quello per lei era il primo giorno di lavoro di tutta la sua vita. In realtà non sapeva bene in cosa consistesse l’ingaggio, ma questo in fondo non le sembrava poi così importante. L’investimento in termini di tempo era insignificante e il guadagno ottimo, si parlava di circa 1000′ ogni 2 ore di lavoro. Le avevano detto che cercavano ragazze appena diciottenni, di bell’aspetto, molto estroverse e disinibite e desiderose di fare nuove esperienze. Sembrava proprio l’impiego adatto a lei.
All’ingresso le venne incontro una donna dai tratti orientali, che con modi gentili la fece accomodare. Le spiegò che si sarebbe dovuta spogliare completamente e poi andare nella stanza attigua. Amanda era un po’ stupita, ma anche elettrizzata dalla strana esperienza che stava vivendo. Si chiedeva curiosa cosa sarebbe successo.
Dopo essersi tolta tutti gli indumenti passò nell’altra stanza, che sembrava un salone di bellezza. La fecero sdraiare su un lettino e la depilarono integralmente, poi le fecero fare un bagno caldo e profumato, infine le passarono le dita su alcuni punti del corpo, seguendo gesti quasi rituali a lei incomprensibili.
La donna che l’aveva accolta all’ingresso la condusse verso una porta e le disse di entrare quando si sentiva pronta. Amanda attese un attimo, fece un lungo respiro e spinse la maniglia. Davanti a lei vi era una stanza completamente buia. Esitò qualche secondo, poi si fece coraggio ed entrò. Qualcuno le chiuse la porta alle spalle e lei si trovò nel buio più totale. Mosse qualche passo verso l’interno della stanza, non sapendo bene quello che doveva fare.
Si accorse che dall’interno della stanza stavano emergendo dei brusii e qualche lieve fruscio. Poi iniziò a intravedere un barlume luminoso e si accorse che proveniva dal suo corpo: in corrispondenza dei punti in cui precedentemente le avevano passato sopra le dita c’erano delle linee fosforescenti, sicuramente dovute ad una vernice speciale che si illuminava nel buio. Due cerchi le incorniciavano la base dei seni, una linea segnava l’area pubica, una freccia si incuneava tra i glutei e riusciva ad intravedere la luce provenire anche dalle sue labbra. Si sentiva come un segnale stradale.
Percepì delle presenze che si stavano avvicinando nell’oscurità. Una mano sconosciuta le accarezzò un seno con delicatezza, facendola rabbrividire di spavento ed eccitazione. Un’altra mano scivolò sui suoi glutei, palpandone la consistenza. Altre mani iniziarono a toccarla ovunque, molte, moltissime mani diverse. Una lingua si intrufolò furtiva tra le sue labbra e poi scomparve nell’ombra.
Ci furono alcuni sussurri, poi una mano si appoggiò sulla sua spalla e la invitò ad inginocchiarsi a terra. Due mani diverse le presero i seni, stimolandone i capezzoli, mentre sentì un dito che vagava alla ricerca della sua vagina. Quando la trovò, si infilò delicato nella fessura, facendola mugolare. Sentì una leggera pressione sulle labbra ed emozionata le socchiuse, per poi sentirvi scivolare dentro un grosso pene, giovane e vigoroso. Lo prese bene in bocca e dopo averlo succhiato per un paio di volte cominciò a leccarlo vogliosa. Dopo poco l’uomo venne copiosamente e Amanda, per la prima volta nella sua vita, ingoiò lo sperma. L’uomo si allontanò e fu sostituito da un altro, poi da un altro e un altro ancora. La sua bocca era indolenzita a furia di ciucciare e la lingua dolorante dal tanto leccare. Nel frattempo anche le dita nella sua vagina e le mani sulle sue tette si erano avvicendate.
La fecero mettere a quattro zampe e di nuovo le riempirono subito la bocca. Sentì ancora entrare qualcosa nella sua vagina, ma questa volta non era un dito! Eccitata capì che finalmente si iniziava a fare sul serio. Inarcò la schiena per porgergliela meglio e l’uomo dietro di lei vi spinse dentro energicamente il suo grosso pene eretto. Amanda godeva di più ad ogni spinta. Intanto continuavano senza tregua le sborrate nella sua bocca e lei, mugolante, con la figa piena, spompinava con ancora maggior dedizione ed impegno, accelerando il ricambio.
Il cazzo nella sua figa aveva appena terminato di schizzare e un altro ne prese il posto. Dopo una decina di cazzi nella figa, una ventina nella bocca e rispettive sborrate si sentiva sfinita.
Un brivido le corse lungo la schiena quando sentì qualcosa di nuovo e strano: un dito bagnato le stava inumidendo il buchetto del culo. Sentì un dolore bruciante quando l’uomo le spinse dentro la punta del membro, ma quello era il suo lavoro e doveva dare il massimo per soddisfare i suoi clienti. Si rilassò e attese che i muscoli dell’intestino si ammorbidissero. Dopo poco stava già uggiolando di piacere come una cagna e l’uomo dietro di lei potè sbatterla a fondo. Quando un dito sconosciuto iniziò a farle un ditalino Amanda proruppe in un intenso orgasmo, cui ne seguì subito un altro. Anche l’uomo venne, schizzandole fiotti caldi sulla schiena.
Un altro cazzo le sborrò direttamente nel culo, mentre un altro, dopo averla inculata per alcuni minuti, finì nella figa.
Aveva perso ormai il conto di quanti ne aveva passati, comunque almeno 50, quando la fecero sdraiare per terra a pancia in su. Era esausta e quella posizione le fece riprendere un po’ di fiato. Sentì che probabilmente tutti gli uomini nella stanza le si stavano inginocchiando accanto, circondandola. Si chiese cosa volessero fare ora.
Amanda iniziò a udire gli inconfondibili suoni dell’uomo che si sta smanettando. Attorno a lei decine di uomini ansimanti si stavano facendo contemporaneamente una sega. Dopo pochi minuti la ragazza sentì arrivare il primo getto di sperma sulla pancia, immediatamente un altro sui seni, poi altri due tra le cosce e poi molti, moltissimi altri, in una doccia calda e appiccicaticcia. Quando le ultime sborrate le arrivarono addosso era ormai completamente ricoperta di sborra, il viso, il corpo, i capelli, non c’era un solo angolo asciutto del suo corpo. Qualcuno le avvicinò il pene alla bocca perchè lei potesse pulirglielo.
Il silenzio regnò.
Improvvisamente la luce si accese. Amanda si trovò in mezzo ad una cinquantina di uomini di ogni età e colore, dal ragazzino giovane all’ottantenne, e tutti l’avevano infilato in uno o più dei suoi buchi. Lei era lì, infradiciata dal liquido seminale, con la figa, la bocca e il culo, da cui ancora fuoriusciva il fluido biancastro, intorpiditi per il tanto lavoro. Era felice e sorrise, soddisfatta e pensò che quel lavoro le piaceva talmente che l’avrebbe rifatto anche domani e anche gratis.

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