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OrgiaRacconti Cuckold

BUON ANNO

By 2 Febbraio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Buon anno a tutti…
un augurio a tutti i porci e troie che mi leggono di un anno di trombate sfrenate sperando che godiate in ogni modo.
Per me il brindisi piu bello che ricordo a ogni fine anno con piacere e’ stato questo…
come ho gia raccontato quella gran puttana di mia moglie ringraziava i suoi clienti che venivano a farle gli auguri a fine anno facendosi fottere gratis (beninteso con il consenzo del suo pappone) e non c’era puttaniere che non ne approfittasse. Cosi montata tutto il giorno alla sera la zoccola era bella usata e s’era gia digerita una decina di sborrate in ogni buco oltre a parecchi ingoi quando venne a montarsela anche il vecchio padrino.

Il porco per fottersi la figlioccia preferiva casa mia per il gusto di sfottermi e umiliarmi insultandomi come cornuto succube mentre se la trombava davanti a me che mi facevo le seghe e quella pervertita di mia moglie rincarava la dose facendogli ogni porcata sconcia proprio per il gusto di farmi incazzare. Mentre lo sugava per armarlo al massimo il vecchio porco mi sfotteva:”…finocchio ho i coglioni pieni …me li faccio scaricare da tua moglie cosi poi la trovi bella intasata tu e tutti i porci che te la fottono….” e la zozza spogliandosi commentava:”… sbrigati zietto che tra poco arriva il mio montone a fottermi e lo sai che vuole i buchi belli larghi e scolati… lascialo perdere il coglione cornuto…mettimi il cazzo in panza e fottimi a fondo che gli fa piacere vedere come mi monti allo stronzo guardone…” Cosi la zozza intostato la mazza per bene davanti a me che assistevo al suo pompino rumoroso quando il vecchio le ordino di offrirgli la figa se lo porto in camera dicendomi sfottente:”…vieni a chiavarmi di la che se no il cornuto s’arrapa troppo… e tu frocio senti bene come m’imbottisce la panza di mazza tosta e impara…”

Io rimasi umiliato a preparare dolce e spumante sentendo i rumori di monta che venivano dalla camera dove il vecchio porco si strafotteva mia moglie che sentivo mugolare di gusto sotto i suoi colpi secchi. Mentre aspettavo che finissero arrivò anche il pappone a incassare i soldi e montarsi la sua puttana come faceva ogni sera. Sentendo i rumori e gemiti della chiavata mi chiese:”…stronzo…chi se la monta tua moglie?… ” e io gli dissi:”…è sotto cazzo del suo vecchio ormai da un’ora…”. Allora il porco sfoderando l’enorme nerchia m’impose di armargliela di bocca e da recchione succube dovetti sugargli la gigantesca cappella intostandolo al massimo. Quando fu armato il porco mi mise in mano quel tronco nodoso dicendomi sfottente:”…dai frocio cornuto…dove c’e’ posto per uno c’e’ posto anche per due e la tua troia c’e’ abituata… andiamo a piazzarle questo siluro su per il buco libero… forza stronzo al lavoro…” Entrando in camera trovammo il vecchio disteso con mia moglie che lo cavalcava con tutta la ceppa in figa sbattendosi su e giu ansimante e il pappone arrogante gli disse:”…basta gran puttana…adesso è ora di farmi montare…ho i coglioni pieni e il recchione m’ha intostato per bene…” e il vecchio porco rispose ridendo:”…fai posto troia che arriva il cannone giusto per il tuo culo rotto…te lo porta a mano proprio il tuo cornutazzo…” e prendendo a due mani le chiappe della figlioccia le spalancò offrendo il buco del culo sbrillentato alla ceppa asinina del pappone che io a denti stretti dovetti guidare a mano appuntandola sullo sfintere di mia moglie che ansimante e sudata aspettava l’incornata bestiale del suo montone. Io come m’aveva ordinato il pappone avevo insalivato bene l’enorme mazza e scolato un paio di sputi sul buco dilatato prima di appuntarci la mostruosa cappella ma spaventato da quel tronco tosto pregavo il porco sadico di fare piano. Lui sfottente mentre accomodandosi per l’inculata impugnava la troia per le grosse pocce mi disse:”…tranquillo cornuto…sento che e’ gia bella allargata di culo la tua zozza…oggi i clienti glielo devono aver aperto e lubrificato a dovere il suo culo da puttana…vedrai come te la inculo tua moglie… piano piano…”e con un sogghigno inarcandosi di colpo sparo un affondo bestiale in culo a mia moglie che anche se abituata alla sua violenza sobbalzò urlando ad occhi sbarrati. Il porco sadico colla prima botta aveva sfondato il buco del culo sprofondandole nel retto per piu di metà e senza darle tempo di rifiatare con un secondo colpo micidiale le ficco in culo il resto del mostruoso cazzo fino a sbatterle i coglioni tra le chiappe che il vecchio gli teneva ben slargate. Mia moglie sgarrata brutalmente urlava singhiozzando e scalciando ma stretta tra i due porci non poteva muoversi e dovette subire la feroce inculata del suo pappone piangendo e bestemmiando sotto i colpi feroci che le sparava in culo il bastardo pompandole violentemente nelle budella stirate. I suoi buchi erano stirati da scoppiare e la troia colla faccia stravolta supplicava i suoi montoni implorando inutilmente di fare piano ma i porci infoiati piu strillava e piu pompavano scatenati e con mio stupore vedevo che sotto quegli affondi furibbondi la troia ninfomane cominciava a godere e rispondeva ansimando e imprecando sbavando parolacce oscene per invitarli a sgararle i buchi a fondo e a sfiancarle i condotti senza fermarsi. I due mandrilli non avevano bisogno di incitamenti e la trombavano come bestie scatenate fino a quando dopo una inculata feroce il pappone le sparo nelle budella una sborrata da cavallo che la fece urlare come una maiala sgozzata ruttando ad ogni bordata di schizzi che le ficcava in corpo quel cazzo immane. Incredulo vidi mia moglie scaricare una venuta da vera troia masochista allagando il cazzo del padrino e sbavando scossa da un tremito continuo mentre infoiata farfugliava oscenità.

Quando ebbe svuotati i coglioni da mulo il pappone sudato sculò mia moglie con un risucchio umido e uno scoppio di tappo all’uscita dell’immane cappella dalla rondella slabbrata e il buco del culo stappato restò largo mostrando il canale del retto colmo di sborra. Il vecchio non aveva sborrato e continuando a tenere la figlioccia impalata sulla sua ceppa dritta la chiavava insultandomi:”…stronzo recchione… hai visto come si sfonda una vacca?…guarda che rotta di chiappe ha dato a tua moglie … invece di incazzarsi il cornuto arma mentre gli sfondano la moglie…ci gode pure il guardone merdoso…”

La troia accasciata sul suo vecchio ansimava sfinita e fu allora che il pappone vizioso prendendo lo spumante lo stappò dicendo:”…forza maiala…che ora ci vuole il brindisi…ai buchi sfondati della tua moglie troia gran cornuto e alle tue corna ramificate…” e dopo aver bevuto a canna dalla bottiglia con un movimento veloce la ficco nel buco del culo spalancato della maiala che sorpresa scalciò urlando a perdifiato. Ficcata a forza nella rondella sbrindellata la bottiglia affondò quasi per meta’ spinta brutalmente dal pappone sadico incurante dell’urlo acuto della puttana che sobbalzando scomposta con una sgroppata se la fece sfilare. La bottiglia le cadde dal culo e dal buco spalancato eruttò un enorme getto di schiuma che ci annaffiò di sborra merdosa e spumante. Cadendo la bottiglia aveva lasciato spalancato lo sfintere enormemente dilatato dalla tremenda inculata subita e dalla voragine scura con una sonora scorreggia esplose un geiser fumante di spumante misto a sborra merdosa e liquidi anali che ci annaffiò di robaccia collosa impiastrandoci tutti. Io guardavo allibito cercando di ripulirmi la faccia del fiume schiumoso che continuava a eruttare dalla retto della maiala che scorreggiava imprecando e bestemmiando insultandoci incazzata. Io ero restato sorpreso allibito e subbivo le risate sconce del pappone e del vecchio che mi sfottevano arrapati da quella porcata estrema:”…bel brindisi gran cornuto frocio…hai visto come spara di culo la tua mignotta? … scorreggia come una scrofa la gran zoccola… un clistere così te la fa cagare a fischio…”

Come sempre poi toccò a me a ripulire il buco del culo di mia moglie che impalata sul suo vecchio gemendo e ruttando continuava a scaricarsi le budella piene imprecando e scorreggiando a spruzzi tutta la sborra che le gonfiava la panza. Quando ebbi pulito tutto il cratere sbrillentato tra le chiappe della mignotta mi tocco anche slapparle la sorca che intanto il vecchio le aveva riempito della sua sborrata subendo anche i suoi insulti:”…lecca frocio…senti come è buona? …la troia piscia sugo di figa come una fogna intasata….gode la grande zoccola…spompinaci gran recchione che vogliamo montarcela ancora tua moglie…”.

Per fortuna la vacca anche se sfinita ma mai sazia di mazza e porcate si offri lei di riarmare i cazzi dei due porci e cominciò a spompinarli per farsi un’altra monta e passare il fine anno trombando con due cazzi in corpo. Sotto la sua lingua esperta i due bastardi riarmarono e il pappone reclamò ancora le chiappe di mia moglie di cui era il padrone assoluto. Mettendola a pecora potemmo ammirare stupiti la sorca dilatata con un buco largo almeno 5 cm e tra le chiappe la rondella sfondata ancora piu larga e arrossata come due caverne scure rigurgidanti scolate vischiose. Dopo averci sputato il pappone le infornò la gigantesca nerchia sbrodolata e fumante nel buco del culo rotto spingendola a botte poderose fino a ficcargliela tutta in culo fino alla base incurante dei suoi urli rauchi.

Mentre lui si inculava mia moglie sfondandole le chiappe con pompata feroci il vecchio mi sfotteva insultandomi:”…guarda frocio di merda come s’incula la mia figlioccia…la passa da parte a parte con quella ceppa da cavallo…te la sbudella stronzo guardone…e senti come gode la troia…piu la sventra piu spurga la maiala…cosi l’ammazza di cazzo…aiutala che la sta macellando quel porco cazzuto…” e in effetti vedevo preoccupato che il pappone pompava in culo a mia moglie con una ferocia bestiale tra spruzzi di roba schiumosa che traboccavano dalla rondella strappata scolando e impiastrando i due porci in monta sempre piu infoiato dalle urla disperate della troia sbudellata e spinto dal vecchio dovetti affondare la faccia tra le natiche pelose del porco cominciando a slappargli umilmente il buco del culo peloso e puzzolente per farlo sborrare al piu presto prima che sbudellasse mia moglie squartandole il buco del culo già sfondato e massacrato.

Mentre sottomesso in ginocchio subivo quello schifo slappando le natiche del montone di mia moglie che mi scorreggiava in faccia ero anche malmenato e insultato dal vecchio:”…lecca il culo al pappone di tua moglie gran frocio…le sta spanando la rondella il mandrillo…gli fa schiattare le budella alla mia figlioccia con quel palo da elefante… bella festa vero? bella fine d’anno di monte e bell’inizio di anno con rotta di culo doppia… la mia figlioccia è fortunata ad avere un marito guardone e cornuto e un pappone così cazzuto e sfondaculi…gran recchione godi anche tu…tiè…” e a sorpresa mi ficcò in culo il cazzo intostato da quello spettacolo osceno. La botta mi fece vedere le stelle strappandomi uno strillo che fece ridere i porci in monta e il bastardo mi inchiappettò senza pietà riempiendomi la testa di pugni mentre pompava duro stantuffando dalla cappella alle palle nel mio povero deretano sfondato.

Mentre subivo quell’inchiappata dolorosa il pappone si rialzò in piedi senza sculare mia moglie. Lo spettacolo osceno era impressionante. Il pappone in piedi passandole le braccia sotto le gambe spalancate teneva sospesa la puttana impalata sull’immane nerchia dritta e se la calava ritmicamente sulla mazza che vedevo scomparire tra le chiappe di mia moglie fino alla base. La troia sbattuta ferocemente ruttava ad ogni affondo del tronco nodoso nel suo culo sgarrato e stupito la vedevo scolare ad ogni affondo schizzi di libidine dalla fregna larga. Sembrava una bambola sventrata dalla potenza di quel cazzo mostruoso che le arava le budella senza pieta manovrato dal porco che sudato la sollevava di peso ad ogni colpo fino quasi a scularsela per poi lasciarla ricadere a spaccarsi le chiappe fino alla radice del tronco nodoso. La maiala bestemmiando e sbavando si lasciava sfondare il culo accompagnando ogni colpo con sfiati sonori che le sfuggivano dallo sfintere squartato e farfugliava sconvolta”…mamma mia mi schiatta il retto…porco maledetto mi sventri cosi…m’e’ crepata la rondella…nooo… noooo… cazzo quanto inculi…m’arriva in bocca il tuo nerbo da mulo…mi sventri così ….pietà…” ma il porco sudato continuava implacabile a sbudellarla fino a quando stanco la posò sulla mazza del vecchio che sculando le mie povere natiche doloranti s’era messo disteso e chiamava la figlioccia:” …sbattimela di figa qui sopra che te la imbottisco in panza… così le sturiamo tutti i buchi alla mia figliccia vacca… dai che la facciamo schiattare di cazzo e sborra come piace a lei e a quel gran cornuto guardone del marito recchione…” La bagascia scese a impalarsi di figa mugolando parolacce sul cazzo del padrino e una volta impalata a fondo lui se la tirò addosso riallargandole al massimo le chiappe colle mani per offrirle al pappone che coll’immane nerchia grondante di liquidi fumanti le riandò in culo con un solo affondo devastante arrapato dall’urlo strozzato di mia moglie sbudellata in doppio e ricominciando a pistarle in culo come un ossesso. Piu le sfondava il culo ferocemente più la troia urlando lo incitava a trapanarle le chiappe fino a sbudellarla.

Era una scena bestiale che mi arrapava come un porco con la soddisfazione di vedere quella gran maiala di mia moglie piangere e scalciare sfiatando dallo sfintere sbrillentato e urlando tra rutti e scorregge sonori stretta tra i due mandrilli infoiati che la pompavano in panza come bruti. Quando il pappone accelerò l’inculaggio feroce della troia anche il vecchio lo imitò e i due porci sadici sborrarono insieme facendo il pieno a quella maiala di mia moglie. Ficcati nei suoi buchi sfondati fino ai coglioni si scaricarono grugnendo fino a svuotarsi le palle e poi svuotati la scularono commentando soddisfatti:”…che famiglia di porci pervertiti… sgarrati in culo uno peggio dell’altra… e guarda come caga a schizzo la scrofa… il frullaggio di budelle che gli ho fatto la fa scorreggiare come una chiavica intasata…certo che l’hai dressata come una gran maiala…” e il vecchio:”…certo….una vera vacca da monta… ma tu hai completato l’opera come un porco… con quel nerchione me l’hai sbudellata come una fogna… quando me l’inculo neanche lo riconosco più il culo della mia figlioccia tanto glielo hai spalancato e sgarrato a fondo…dovresti fare lo stesso a questo gran cornuto recchione…e spaccargli le natiche a sangue…”

Prima di andarsene il pappone perverso ridendo mi disse:”…adesso che hai brindato alle tue corna mangiati anche il panettone alla mia salute…e preso un grosso pezzo lo ficco a forza nel buco del culo restato enormemente slargato della puttana che aprendosi le chiappe colle mani mi invito oscenamente:”…si porco… mangia tutto frocio di merda…è ben condita di sborra di un vero porco da monta… mangia e lecca tutto bastardo recchione….” Il pappone mi prese a pugni sbattendomi colla faccia tra le chiappe impiastrate di mia moglie che ponzando sudata ricagava fuori dalla rondella massacrata un grosso stronzo di panettone intriso di sborra e liquidi fumanti e mentre umiliato grufolavo inghiottendo bocconi di robaccia merdosa mista a sborra i porci se ne andarono ridendo della mia succube ubbidienza e dovetti completare l’opera leccando umilmente i crateri rigurgidanti robaccia puzzolente di mia moglie che cominciò l’anno pisciandomi in faccia per sfreggio ridendosela ormai sazia di porcate depravate a base di cazzi e sborra.

Per mia fortuna pero usciti loro mia moglie ebbe pieta di me che finito l’osceno dessert ero restato a cazzo duro e mi permise di montarla sfottendomi:”…forza gran cornuto… oggi e festa anche per i recchioni come te…l’inchiappettata l’hai avuta da papa ma non t’ha fatto sborrare… scaricati che poi da domani torni a digiuno e seghe… anche se il tuo grissino neanche lo sento accomodati e sborra…ma sbrigati che se no ci ripenso…” Io non me lo feci ripetere e ficcato fino alle palle nei buchi slabbrati e ricolmi della mia moglie bagascia mi godetti una gran trombata stantuffandole in fregna e in culo alternativamente fino a sborrarla.

Una fine e un principio fantastici per porci come noi che ricordo con piacere e nostalgia.

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