Skip to main content
Orgia

Casta, fedele & dissoluta

By 17 Settembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Eppure il colpo di fulmine esiste. La vidi e splash, mi sciolsi come un ghiacciolo nel microonde. ‘Piacere, sono Alice,’ disse.
Sorriso, denti bianchi perfetti, si vede che sono turbato? Certamente si vede, anche mia moglie se ne accorse. Capelli castani ambra luce, diochedonna pensai, diochefiga pensò il mio cazzo. Sì, perché esso l’uccello pensa per conto suo, a volte.
Alice si chiamava.
Alice colpo di fulmine sorriso bianco. Che favola baciare il suo sorriso, pensai. Che favola sborrare su quel sorriso, pensò il mio cazzo.
Era la giovane autrice di un romanzo erotico.
Io lavoro in una piccola casa editrice, piccolissima. Pubblichiamo manuali sul tipo ‘Tutti i segreti dell’uncinetto’, oppure ‘Come acquistare e mantenere il tappeto persiano’, ma quel che fa quadrare il bilancio dell’azienda è la collana di letteratura erotica, che dicesi erotica, ma intendesi pornografica.
Anche il romanzo di Alice era pornografico, se vogliamo chiamare le cose col loro nome.
Avevo letto il manoscritto e avevo deciso di pubblicarlo. Avevo convocato l’autrice per prendere accordi e, quando ella entrò nel mio ufficio, compresi che era lei, la ragazza dei miei sogni.
Quel giorno in ufficio c’era anche Flavia. Alice aveva portato con sé il suo fidanzato. Parlammo un po’, andammo a bere qualcosa al bar più vicino, e in definitiva comprendemmo che fra noi avevamo legato subito, che era scoccata la scintilla della simpatia incrociata. Andammo a cena nel miglior ristorante della città, poi decidemmo di finire la serata al Labirinth.
Anche il ragazzo di Alice era un bel tipo, vidi subito che a mia moglie piaceva. Meglio così pensai, magari Flavia si prende una cotta per lui e siamo pari. Meglio così pensò il mio cazzo, già innamorato. E siamo pari. Oh Alice ti amo.
Subito cotto di lei, però non glielo dissi.
Il romanzo di Alice era in buona parte autobiografico e conteneva una chiara esposizione dei suoi gusti erotici. Attraverso le vicende della protagonista si capiva che l’autrice aveva avuto una vita sessuale movimentata, poi si era votata alla fedeltà al il suo ragazzo. Prediligeva gli uomini, ma amava anche le donne. Il suo capriccio era guardare il fidanzato che faceva sesso con altre donne.
Quindi già prima d’incontrarla avrei dovuto conoscere le convinzioni di Alice in fatto di sesso. Non lo avessi saputo’ ma lo sapevo.
Comunque all’inizio della serata ero eccitato dal fatto che per una volta eravamo in compagnia di una coppia, anziché un maschione singolo cazzuto bull. Mia moglie faceva gli occhi dolci al ragazzo di Alice. Meglio così. Il suo nome era Federico, ma Alice lo chiamava Fred, così pure mia moglie cominciò subito a chiamarlo Fred. Con movenze e sguardi gli trasmetteva il muto messaggio della femmina che ci sta.
Alice era un incanto. Esso il mio uccello voleva fare la sua parte e presentarsi: ‘piacere sono il cazzo del cornuto’. Cercavo di tenerlo calmo. Non vedi com’è graziosa innocente? gli comunicavo.
è una troia come tutte le altre, rispondeva esso l’uccello, altrimenti non avrebbe scritto quel romanzo, altrimenti non sarebbe qui.
Sì è vero, lei e il suo ragazzo mostravano di trovarsi perfettamente a loro agio al Labirinth, che è quasi un privé, anche se non ufficialmente, e questo in effetti aveva un certo significato. Inoltre dichiararono candidamente che il privé è un tipo di locale congeniale ai loro gusti e alle loro convinzioni. C’erano stati altre volte.
Ma lei era così incantevole, angelica.
Sei un coglione romantico, diceva esso l’uccello, lei vuole la mazza come tutte le troie che frequentano i privé e scrivono romanzi pornografici. Vuole solo sborrate sul sorriso bianco denti perfetti.
Mia moglie aveva un aspetto solare. Scherzava, rideva, si mangiava Fred con gli occhi e sembrava non prendersela troppo per l’evidente fatto che io mi stavo innamorando. Eccerto, meglio così, avrà pensato, almeno siamo pari.
Ma ti pareva che mi andasse bene? Eeh no, sfigato fino in fondo. Alice disse una cosa che mi tramortì nel fisico e nello spirito. Eppure la conoscevo già dalla lettura del suo romanzo. Non lo avessi saputo’ ma lo sapevo.
Disse che lei era fuori dai giochi.
Ad un certo punto, Flavia e Fred si baciarono, così, con naturalezza, ma quando io provai a baciare Alice, lei mi respinse.
‘Sono fedele al mio ragazzo,’ spiegò. ‘Al privé ci veniamo per conoscere donne. A me piace guardare.’
Ma insomma dico io, per una volta che siamo sul punto di portarci a letto una coppia anziché un maschione single cazzuto bull, per una volta che c’è una ragazza e che ragazza, ebbene, non mi capita una guardona? Una cuckold come me?
‘Io sono fuori dai giochi,’ disse Alice Occhibelli. ‘Non faccio sesso con uomini all’infuori del mio fidanzato.’ Fissò mia moglie con sguardo intenso e aggiunse: ‘Con le donne sì’ qualche volta.’
Amore infranto. Esso l’uccello si ammosciava avvilito come un politico sconfitto alle elezioni, e intanto Flavia mia moglie se la rideva. Carogna, un po’ di solidarietà, accidenti. Era lusingata per il fatto che anche Alice, oltre al ragazzo, le facesse la corte.
Fred ammise che il nostro rapporto si presentava fin dall’inizio un po” come dire’ sbilanciato.
‘è comprensibile,’ disse, ‘che senza uno scambio alla pari Giulio preferisca lasciar perdere. Magari possiamo essere soltanto amici.’
Scambio alla pari’ bah’ mica c’ero abituato. Chi scopava era sempre mia moglie’ io guardavo. E poi col cavolo che Flavia lasciava perdere: Fred le piaceva.
Oh Flavia amore mio, sei sempre tu che tradisci, ma stavolta ti ricambio, ti tradisco anch’io. Solo col cuore però, perché Alice non me la dà. L’ho appena incontrata e già la perdo.
Ad ogni modo, mica era fredda, Alice. Tutt’altro che scostante. Mi scaldava il cuore, l’anima e l’intelletto. Mi scaldava l’uccello ma tu stattene tranquillo, lei non scopa con gli estranei. Cerca solo femmine per il suo ragazzo. Ma dico, si può essere più sfigati?
Che ragazza complicata quella Alice. Casta fedele & dissoluta. L’amavo.
Flavia & Fred erano già intimi. Passammo nella grotta, cioè la sala semibuia dove si pomicia con la scusa del ballo, dove c’è pochissima luce colorata, molta oscurità colorata, musica soft colorata pastello, apposta per pomiciare. Infatti Flavia & Fred cominciarono subito a pomiciare.
Erano abbracciati stretti, lì accanto, e lui baciava mia moglie. Bacio alla francese. Lingua in bocca alla francese, con tutte le colonie dell’impero.
Alice tanto cordiale, come no, affabile & tenera. C’era un buon feeling fra noi, come no, però più in là di tanto non si andava. Lei bloccava le mie mani che cercavano d’accarezzarla. Arrivavo appena a sentire di sfuggita il suo culetto tondo sodo mmh. Dio quel sorriso. Volevo baciarlo, ma non potevo.
Però mi consentiva di stringerla un po’. Esso l’uccello le premeva sull’addome. Eretto e duro, glielo pigiavo sul pancino e lei lo sentiva, doveva sentirlo per forza, però non mostrava di gradire come gradirebbe qualsiasi troietta che scambia il suo ragazzo col marito di un’altra donna.
Mi disse: ‘Da quando sono fidanzata con Fred non ho mai permesso a nessun uomo di stringermi così.’
Alleluia! Che culo, vero?
Ma lei aggiunse: ‘Non illuderti, è solo perché mi stai simpatico.’
Soffrivo.
‘Ti desidero,’ le dissi.
‘Lo sento che mi desideri.’
Già’ non poteva non sentire il turgido desiderio che le premevo sul pancino.
‘Non ti tento nemmeno un po’?’ le domandai.
‘Certo che mi tenti, ma la volontà è più forte dei sensi.’
Eccheccavolo, proprio a me doveva capitare una con la volontà di ferro.
Lanciai uno sguardo a mia moglie nell’oscurità colorata. La intravedevo appena, emanava radiazioni di libidine & passione. Cavolo come le piacciono gli uomini quando un uomo le piace. Avvinghiata a Fred, pure lei doveva sentire il randello sul pancino. Ancheggiava strusciandosi contro, insensibile alla mia sofferenza, pensando solo a se stessa. Un po’ di solidarietà, tesoro. Pensava solo a strusciarsi sul cazzo duro di lui e lo baciava e si lasciava palpare le tette. Troia come al solito.
‘Ci sa fare tua moglie a letto?’ mi domandò Alice.
‘Eccome.’
‘Anche il mio fidanzato.’
Buono a sapersi, buon per Flavia. E io? E noi? Andiamo al cinema? Ci facciamo una partitina a carte? Oh Alice, vuoi capirlo che sono pazzo di te? Lei mi trovava molto simpatico’ aah meno male’ se non altro.
‘Li lasciamo divertire?’ disse Alice alludendo a Flavia & Fred.
‘Come no. Noi guardiamo la luna e ci raccontiamo storie di fantasmi per tutta la notte.’
Lei sbottò in una risatina. Come sono simpatico, vero?
‘Non mi fraintendere, tu mi piaci, solo che”
‘Sì ho capito’ solo che non fai sesso con altri uomini ma lasci che il tuo fidanzato lo faccia con altre donne.’
‘Esatto.’
Ho un gran culo.
A un certo punto Alice, forse mossa a compassione, mi fissa con occhi grandi e luminosi, mi fa una carezza.
‘Se vuoi puoi baciarmi,’ dice.
Mi butto, mi tuffo, cercando di non strafare, con una certa dolcezza, non so se mi spiego, con una certa classe, autocontrollo & perfino timidezza. Però le gambe mi si piegano. Autocontrollo un tubo, sto lì lì per svenire. Bacio alla francese, con tutte le colonie dell’impero.
Alice interruppe il bacio all’improvviso e si staccò da me, tenendomi le mani sulle spalle come se fossimo in una balera a ballare il liscio. Si era accorta che Flavia e Fred ci venivano incontro.
Si avvicinarono e Flavia disse ‘Noi andiamo in una saletta riservata, venite anche voi?’
Per una volta avrei preferito non seguire mia moglie in una delle sue avventure, ma Alice disse sì e ci accodammo.
Il gestore del locale ci diede la chiave della saletta numero dodici. Ci ero stato altre volte, si trattava di un salottino piccolo ma accogliente, con un gran divano sul quale ci si poteva rotolare in tutte le posizioni del kamasutra. Appena arrivati, chiusi la porta dall’interno e vidi che Alice metteva le braccia intorno al collo di mia moglie.
‘Hai mai baciato una donna?’ le chiese.
‘No,’ rispose Flavia.
‘Vuoi provare?’ E senza attendere risposta accostò le labbra alla bocca di mia moglie.
Il loro bacio mi sconvolse. Avevo visto Flavia in ogni genere di atto sessuale, ma sempre con maschi. Quel bacio saffico mi diede le vertigini. Iniziò con una dolcezza pacata, sensuale, poi accelerò in una passione sempre più travolgente. Le labbra delle due femmine schioccavano le une sulle altre, premevano, suggevano, tumide e rosse labbra di donna baciate dalla bocca di un’altra donna. Le loro lingue saettavano reciprocamente fra i denti.
Fred e io assistevamo da opposte posizioni, entrambi ci sfregavamo l’inguine, ma nessuno dei due accennò a denudarsi.
‘Vuoi il mio ragazzo?’ disse Alice sfiorando con le parole le labbra di Flavia. ‘Lo vuoi? Lo farai godere?’
Flavia rispondeva con i baci.
‘Sai, è capace di sbatterti per ore, se prima lo fai scaricare. Ti va di fargli un pompino insieme a me?’
Flavia rispondeva con i baci. Ogni bacio un sì.
Spogliarono Fred. Gli tolsero la camicia, gli sfilarono i pantaloni continuando a baciarsi. Carezzavano le tette l’una all’altra, si baciavano e intanto toglievano i vestiti a Fred, che si lasciava denudare remissivo.
Allorché egli rimase in mutande, le due intraprendenti puttane s’inginocchiarono davanti a lui e tirarono giù l’elastico dei boxer.
‘Guarda! Non è una meraviglia?’ disse Alice.
Dallo sguardo ammaliato di Flavia, compresi che pure lei giudicò una meraviglia il cazzo di Fred. Lo baciò in punta, poi baciò di nuovo Alice. Prese in bocca la cappella, poi baciò ancora Alice, infine glielo passò e la ragazza gli diede una rapida succhiatina, per poi rimetterlo fra le labbra di mia moglie.
Lo poppavano a turno, lo leccavano insieme, una in basso e l’altra in alto, una su un lato e l’altra sul lato opposto, una con le palle in bocca mentre l’altra ciucciava la cappella.
‘Sta per venire,’ mormorò Alice.
Pressarono la mazza fra le loro bocche, praticamente baciandosi col cazzo in mezzo. Sulla punta congestionata del membro apparve una gocciolina di liquido seminale, Alice la tolse con la lingua, poi si fece succhiare la lingua da mia moglie.
‘Sta per venire,’ ripeté la ragazza. ‘Prendilo’ lascio lo schizzo tutto a te, tesoro.’
Flavia accettò l’offerta. Diede il colpo finale a Fred fagocitandogli il pene fino alla base, poi rilasciandolo pian piano, fino a tenere fra le labbra soltanto la cappella, così da fare spazio all’esplosione liquida che stava per riempirle la bocca.
Alice si era tirata indietro, ma continuava a carezzare mia moglie. Le sfiorava i capelli con delicata tenerezza. ‘Non c’è cosa più bella che farsi godere un uomo in bocca, vero?’ disse. ‘Piace anche a te ingoiare’ oh lo so che ti piace’ ti ho capita’ siamo uguali, tu ed io.’
Le convulsioni di Fred annunciarono l’esito finale. Flavia mogolò, godendo degli schizzi caldi che le frustavano il palato e le inondavano la cavità orale.
‘Brava,’ sussurrava Alice carezzandole i capelli. ‘Brava troia, fai godere il mio Fred.’
La ragazza aspettò che gli spasmi di Fred si placassero, poi tirò indietro Flavia con una dolce pressione e le prese il volto fra le mani.
‘Passami la sborra,’ le disse.
Tornarono a baciarsi, le due puttane scatenate, ma stavolta c’era un elemento in più che rendeva il loro bacio perverso. C’era lo sperma di Fred che passava dalla bocca di Flavia a quella della ragazza, che lubrificava le loro labbra rendendole lucide, che sgocciolava sul mento di una e l’altra lo leccava.
‘Voglio leccarti la fica, quando l’avrai piena della sborra del mio ragazzo,’ sussurrò Alice.
‘Sì,’ annuì semplicemente Flavia.
‘Vuoi restare sola con lui? Gli piaci. Se volete fare l’amore vi lasciamo soli. L’amore si fa in due, senza nessuno che guarda, vero tesoro?’
Flavia la baciò riconoscente e poi guardò me, come tornando ad accorgersi della mia presenza dopo tutto quel tempo impiegato nella doppia fellatio. Annuii.
Evidentemente per Alice c’era una gran differenza fra fare l’amore e scopare. Io l’assecondai. Non comprendevo, ma l’assecondai, anche perché mi attirava la prospettiva di restare di nuovo solo con lei. Uscimmo dalla stanza.
Nel richiudere la porta, vidi che Fred si era seduto sul divano. Il suo membro aveva perso in parte rigidità, ma non si era ammosciato del tutto. Flavia cominciò a spogliarsi lentamente, eseguendo un languido streep-tease riservato a lui. Fui certo che ciò sarebbe bastato a ravvivare immediatamente l’eccitazione del giovanotto.
Non appena fummo nel corridoio deserto, Alice mi prese sottobraccio e disse:’In realtà pensavo che volessi stare un po’ con me, da soli.’
Sembrava che mi avesse letto nel pensiero.
Mi spinse in un angolo del corridoio, in una nicchia incassata nella parete dove l’oscurità era pressoché totale. Mi strinse contro il muro e mi baciò quasi con foga.
‘Ti disturba il sapore di sperma sulle mie labbra?’
Figuriamoci! Decine di volte avevo baciato le labbra bagnate di Flavia.
‘Da quando sto con Fred non ho mai baciato nessun altro.’
Le misi le mani sulle tette e lei non mi respinse. Che la fortuna cominciasse a girare?
Ma questo non è tutto. Quel che avvenne dopo m’impressionò più che se una qualsiasi celebrità del cinema mi avesse chiesto di sodomizzarla. Alice m’infilò la mano nei pantaloni e cercò il contatto col pene. Lo trovò.
‘Da quando sto con Fred non ho mai toccato nessuno così.’
C’era bisogno di dirlo? Oh quale privilegio, bimba mia.
‘Mi piace tua moglie’ mi piaci tu.’ Diede una strizzatina al pene e sorrise.
Le stavo simpatico, pensa te. E allora? Intendeva farmi una sega? Giusto perché le stavo simpatico? In effetti pareva proprio. Serrò delicatamente le dita intorno al cazzo e cominciò a menarlo piano dentro i pantaloni.
‘No Alice’ senti’ non così.’
‘Scsch’ tranquillo,’ mi disse. ‘Lascia perdere le pose da macho. Non c’è niente di male a farsi masturbare da una ragazza.’
Mi ficcò la lingua in bocca, sottolineando che non c’era niente di male.
‘Mi piace farti godere,’ aggiunse.
Venni con una specie di dolce temperanza, non col solito getto violento. Venni a rugiada.
Poi le passai un fazzoletto e lei si ripulì la mano imbrattata di sperma. ‘Spero che tua moglie e Fred leghino,’ disse, ‘così tu ed io potremo vederci ancora.’
‘è una dichiarazione?’
Sorrise. ‘Mi piace stare con te.’
Uauu! Se era il massimo che potevo avere da lei dovevo accontentarmi. Amicizia. In mancanza di meglio’
‘Senti,’ esclamò, ‘Non dire a Fred che ti ho fatto una sega. Me lo prometti?’
‘Promesso.’
‘Sei un tesoro.’
‘Ma certo! Dove lo trovi un altro che ti fa compagnia mentre il tuo fidanzato si sbatte sua moglie?’
Stavolta lei non rise del mio tentativo di battuta. ‘Non mi fraintendere,’ disse. ‘ Tu mi piaci’ ti trovo molto attraente’ solo che’ cerca di capire.’
‘Capisco.’
All’improvviso mi fissò negli occhi. ‘Non pensare che io non ti desideri.’
Il suo sguardo mi rimescolò dentro più delle parole.
‘Hai un gran bel cazzo,’ mormorò.
M’inclinai verso di lei per baciarla, ma lei si ritirò. ‘Su, ora basta. Andiamo al bar a bere qualcosa e aspettiamo gli altri due con calma.’
Ero cotto.

Leave a Reply