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Orgia

Cena di classe per dirci addio

By 26 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

La solita cena di classe… chiacchiere, battute stupide, allusioni, prese in giro dei prof…
Poi però quando M. ci propose di andare a casa sua, una villa strepitosa con piscina, per un party un po’ particolare, per festeggiare i 5 anni passati insieme, io e J., le uniche ragazze della classe cambiammo idea.
Durante tutti e 5 gli anni eravamo un po’ le mascotte della classe, le uniche due ragazze in mezzo a ben 22 ragazzi, un gruppo poco equilibrato, però molto affiatato!
Questa volta però sarebbe stato diverso. Io e J. Avevamo deciso che quella serata ci avrebbe permesso di vendicarci dopo 5 anni di palpatine, toccate rubate, pompini obbligati e seghe ricattatorie durante le ore di buco (e che buchi!) e anche di lezione. In quella serata saremmo state noi a divertirci e a farli morire dall’eccitazione.
Ci mettemmo d’accordo per andare da lei poco prima della serata per sistemare le ultime cose e prepararci. Avevamo scelto dei vestitini davvero mozzafiato: gonne rigorosamente cortissime girofica, scollature esagerate, e tacchi altissimi; J. in rosso, io in bianco. Sotto due costumi fantastici, perizoma e un sopra che ci strizzava da impazzire. ‘In ogni caso’ disse J. sorridendo maliziosamente ‘non credo che questi li avremo per molto indosso!’. ‘Trucco e parrucco’ e sembravamo davvero due puttane dell’alta società ‘D’altronde, &egrave un festino da ricconi con una villa con piscina no?’ aggiunsi come commento mentre uscivamo già eccitate.
Ci avviammo così alla festa, ovviamente in ritardo di una mezz’oretta, dovevano aspettarci quei maialoni, così per avere la nostra entrata plateale.
Appena arrivate infatti, tutti erano già nell’area adibita alla festa, in piscina, e si girarono contemporaneamente verso di noi con gli occhi fuori dalle orbite.
M., il padrone di casa ci offrì dei drink, li bevemmo passeggiando e salutando tutti, ma restando sempre in coppia io e J. Le mani cominciavano ad allungarsi e i ragazzi già trasparivano la loro eccitazione dai pantaloni. Dopo aver bevuto abbastanza, guardai J. che già aveva capito cosa avevo in mente.
Posammo i bicchieri e ci demmo in un ballo sfrenato, ovviamente da sole, strusciando i nostri corpi e accarezzandoci in mezzo alla pista da ballo. Chiunque avrebbe voluto avvicinarsi avrebbe incontrato il nostro sguardo, che lo avrebbe tenuto a debita distanza!
Poi, stanche di ballare (o di pomiciare, a seconda dei punti di vista!) ci avvicinammo al bordo della piscina dicendo ‘Allora ragazzi! &egrave ora di tuffarsi in acqua!’. Togliemmo i vestiti e li buttammo su due sdraio vicine e ci tuffammo. Non ebbi neanche il tempo di raggiungere il centro della piscina che già J. si dava da fare . Mi baciò slacciandomi il costume e buttandolo sulle facce dei nostri compagni che già si godevano la scena: più di qualche pene era già uscio dai pantaloni! Sentii J. toccarmi tra le cosce e togliermi il perizoma del costume, che fece la stessa fine del pezzo di sopra e del costume di J. Subito dopo, lei si immerse sott’acqua e cominciò a leccarmi e baciarmi la passerina.
J. era bisex, lo avevo scoperto in gita scolastica: eravamo in stanza insieme e, tornando dalla stanza dei ragazzi, trovai lei in dolce compagnia di una ragazza e di un ragazzo di un’altra classe, mentre si davano da fare in un ménage à trois davvero eccitante. Inoltre più volte mi aveva chiesto di accompagnarmi in bagno per osservarmi mentre facevo pipì o mentre mi inserivo un tampax in quei giorni del mese. A me sono sempre piaciuti i ragazzi, ma essere osservata in quel modo mi faceva eccitare lo stesso.
Tornando alla festa, J. si stava dando da fare parecchio con la mia fica, quella troietta ci sapeva fare con la lingua, tanto che mi bastò poco per raggiungere l’orgasmo e dopo un urlo liberatorio, fingendo un po’ e rendendolo anche più forte di quanto avessi goduto in realtà, ripresi fiato e dissi a J.: ‘grazie tesoro! Ora provo a riacambiarti’. Uscii dall’acqua e mi diressi, completamente nuda verso il buffet della frutta. Afferrai una banana e tornai verso l’acqua ma ero decisa a far vedere a tutti quanto fossi realmente porca, così feci cadere il frutto proibito a terra dicendo: ‘Oh che sbadata!’. Mi chinai allargando bene le gambe e le chiappe, raccolsi la banana e da sotto le gambe la appoggiai tra i glutei, facendola scivolare fino a davanti tra le labbra della mia passera, sul ventre, e poi su tra i seni fino al collo, prendendola in bocca e leccandola con la lingua. Poi improvvisamente mi tuffai in acqua e
The corrs breathless
raggiunsi J. che mi guardava esterrefatta: mai avrebbe pensato che fossi così troia! Molti dei ragazzi erano venuti nei pantaloni a causa di quel mio giochetto!
Sorrisi a J. e la baciai mentre la spingevo verso il bordo della piscina. Sott’acqua le infilai la banana nella fica ormai fradicia e l’altro lato lo infilai nella mia. Entrambe cominciammo a spingere fino a che le due passere furono a contatto. Un orgasmo stravolgente travolse J., ma io non avevo ancora finito. Presi la banana sotto gli occhi di tutti e la sbucciai. Senza spezzarlo la appoggiai alle labbra di J. da un lato e alle mie dall’altro in modo che la parte che era stata nella sua fica ora era nella mia bocca e viceversa. La mangiammo insieme assaporando il sapore della fica dell’altra, finché le nostre bocche si avvicinarono tanto da poterci baciare.
M., dal bordo della piscina, seduto su una sdraio esclamò: ‘Bene vi siete date da fare da sole, ora entriamo in scena noi!’. J. era ancora appoggiata con la schiena sul bordo della piscina e io le ero davanti. Immediatamente sentii una decina di mani accarezzarmi il corpo, il seno, i capezzoli, il collo, la fica e poi un lungo e grosso pene farsi strada nel mio culo. Non sapevo di chi fosse, ma senza preavviso lo infilò subito tutto dentro, tanto da poter sentire le sue palle sulle mie chiappe. Sentii un bruciore terribile , ma lui non si fermò, entrò ed uscì da mio buco decine e decine di volte. Cominciava a piacermi, così J., cogliendo l’occasione, si immerse sott’acqua e ricominciò a slinguazzarmi la fica concentrandosi sul clitoride. Che goduria! Avevo gli occhi chiusi e aprii la bocca per esprimere il mio piacere ma non feci in tempo: M. inginocchiato davanti a me aveva messo el suo cazzone grosso e duro nella mia bocca. Era enorme, e avevo difficoltà a prenderlo tutto ma non mi arresi facilmente. Quando riuscii a prenderlo tutto in bocca cominciai a darmi da fare leccandolo, baciandolo e succhiandolo. Dietro di me intanto lo sconosciuto si stava dando da fare, poi si tolse ma subito un altro prese il suo posto, cosa che successe parecchie volte, probabilmente tutti i miei compagni volevano saggiare la profondità del mio culo! Ogni tanto J. tornava in superficie per riprendere aria e mi dava una mano, anzi una lingua nel fantastico pompino che stavo facendo a M. Dopo non so quanto tempo fui investita da un mare di sbora, in bocca, che proveniva da M., ma non solo. Sopra di me vicino alle sdraio tutti i ragazzi coi i cazzi duri all’aria stavano sborando su di me. Non avevo mai visto tanta sbora tutta insieme. In quell’istante venni anch’io gridando come un’ossessa. L’orgasmo fu così travolgente che subito dopo svenni.
Mi svegliai dopo non so quanto tempo. Forse qualche ora, ancora nuda, su un lettino. Erano andati tutti via e solo M. e J. erano rimasta ma stavano ancora scopando come se non ne avessero avuto abbastanza. Chiesi cosa fosse successo. Mi dissero che dopo la sborrata generale ero svenuta. Mi avevano portato fuori dall’acqua, ma, in quel momento il padre di M. era arrivato e vedendo la scena cacciò tutti fuori di casa. Purtroppo però il suo cazzo gli si era raddrizzato tanto che aveva voluto scoparmi anche lui, lì sul lettino, mentre ero ancora svenuta, sotto gli occhi di J. e M. che lo spiavano di nascosto (ovviamente si diedero da fare anche loro!). Una volta finito se n’era andato a letto lasciandomi lì con la fica all’aria. Loro si erano avvicinati e avevano ‘aspettato’ che mi svegliassi.
Io e J. ci facemmo una doccia e poi tornammo a casa.
Il nostro party era più che riuscito!

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