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Orgia

Dai, bacia anche un pò me

By 9 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo amici di chat, Mark e Danielaz. Un giorno decidiamo che vogliamo vederci, perchè siamo stanchi di parlare solo tramite una tastiera collegata ad un computer. Ma a noi non piacciono gli incontri usuali, vogliamo fare qualcosa di veramente simpatico. Allora mi propone di andare a prendere il sole.
Fin qui tutto normale, no? Quindi io gli dico che per me va bene.
Poi aggiunge che si tratta però di una spiaggia per nudisti. Oddio, la cosa mi imbarazza a tal punto che divento tutta rossa. Non so cosa dirgli. Il fatto che altre persone possano vedermi tutta nuda mi imbarazza tantissimo. Il fatto stesso che lui mi veda nuda al primo appuntamento mi crea un leggero ostacolo.
– Però una vocina dentro di te ti dice che vuoi – mi dice in chat. – C’è dentro di te un desiderio nascosto di essere ammirata.
Beh, sì. In un primo momento gli dico di sì. Perchè seguo il mio istinto. Sì, infondo a me piace essere desiderata dagli occhi degli uomini. Mi piace essere scopata solo con lo sguardo. Quindi gli rispondo che per me non ci sono problemi. Mi viene a prendere lui con la sua auto. Ci mettiamo d’accordo sul posto dove vederci
Ci vediamo in un bar vicino casa mia. Lui mi offre da bere per sciogliere il ghiaccio e per fare due chiacchere. Io prendo un caffè freddo, e gli parlo della mia università. Lui mi racconta dei suoi hobby, delle sue passioni e alla fine mi propone di andare a prendere un pò di sole.
Sono vestita con una minigonna bianca e una maglia a mezze maniche azzurra. Però ovviamente sotto non porto il costume. Quindi entriamo in macchina e quando mi siedo, la gonna mi si alza. E lui può vagamente vedere i peli della mia passera. Mi accorgo che ogni tanto lancia delle occhiate tra le mie gambe, e ogni volta che il suo sguardo si ferma su di me sento un brivido. Ma io lo lascio fare, anzi, alzo ancor di più la minigonna.
– Dove mi stai portando? Che posto è? C’è molta gente?
– Beh oggi non dovrebbe essere affollatissimo, è una piccola baia nascosta – mi risponde guardandomi tra le cosce, e io le allargo apposta, per permettergli di guardare meglio, e accuratamente. Sperando che non si accorga che sia una cosa voluta, ma una cosa casuale. – Si arriva lì solo con il gommone. E per questo è diventata meta delle persone che vogliono prendere il sole integrale.
– Ci sono altri ragazzi che mi guarderanno? Sai, ho un pò di vergogna, è la prima volta.
– Beh si di solito ci sono molti più uomini che donne. Stai tranquilla. Pensa che li saresti in imbarazzo se tenessi il costume. Vedrai
– Sì, ma non riesco a stare calma. Beh, andiamo, può darsi che mi adatto all’idea.
– Siamo tutti nudi – conferma di nuovo per darmi una mano a calmarmi. Devo dire che Mark è un ragazzo molto gentile, un vero amore. Riesce a farmi sentire meglio con poche parole. E poi mi piace quando guarda tra le mie cosce. Mi fa sentire bella e ammirata. – Ti verrà naturale.
– Speriamo.
Mentre andiamo in barca mi dice che potrei provare intanto a togliermi qui la maglietta per abituarmi all’idea
Probabilmente è una buona idea, quindi la sfilo, e tolgo anche la minigonna, posando tutto nella tua cartella.
Ma quello che porta il gommone ha iniziato a fissarmi, come un indemoniato. Continua a fissare tra le mie gambe, poi passa a guardare i miei piccoli seni. Mark mi sussurra all’orecchio: lo sai che sei molto bella? anche lui lo ha notato.
Gli sorrido, ma senza rispondergli con alcuna parola, perchè sono molto imbarazzata dagli sguardi dell’uomo che porta il gommone. Allora Mark decide di spogliarsi. Porto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e lo guardo mentre si spoglia. Si accorge che soffermo spesso lo sguardo tra le sue gambe. Sorrido maliziosa. Sì, non ne posso fare a meno. Devo dire che è veramente molto grosso, non ne avevo mai visto uno di queste dimensioni. Ed è ancora a riposo, anche se mi rendo conto che un piccolo cambiamento c’è stato da quando l’ho iniziato a guardare.
Scendiamo dal gommone, e l’uomo che mi guardava mi da una mano a scendere poggiandomi una mano su una natica. La cosa mi infastidisce. Poi ci avviamo verso la spiaggia. E Mark mi cinge la vita per far capire all’uomo che portava il gommone che non è aria. La spiaggia non è affollatissima.
Oddio, sono tutti uomini. E mi guardano. Sono circa venti. A qualcuno inizia a venire duro.
– Allora come ti sembra la spiaggia? – mi domanda.
– La spiaggia è bella, ma mi sento molto osservata.
Stendiamo i teli della spiaggia non molto distanti dalla riva. Il posto è meraviglioso. C’è un castello medioevale non molto distante. E un romantico faro in disuso. La sabbia è molto fina. Mi guardo ancora intorno.
Il fatto che questi uomini continuino a guardare me mi eccita moltissimo. Ad un tratto un ragazzo si alza e viene verso di noi, e mi chiama: Valentina!
Un pò imbarazzata mi giro e gli dico che deve essersi sbagliato.
– Mi dispiace, deve avermi confuso con qualcun’altra. Non sono Valentina, mi chiamo Daniela.
Capiamo sia io che Mark che quella è solo una scusa per avvicinarsi.
– Ti va di farci amicizia? – domando a Mark. – Oppure vuoi rimanere solo con me?
– Se a te fa piacere possiamo farlo rimanere – poi si rivolge a lui. – Resta qui con noi, che male c’è?
– Sì, dai – aggiungo io. – Resta con noi.
Ci presentiamo.
– Piacere mi chiamo Diego
– Ciao.
Diego mi racconta un pò di lui, è molto simpatico. Gli altri uomini continuano a fissarmi, ed io per farmi guardare ulteriormente divarico le gambe, così adesso non faranno altro che guardare la mia passera. Intanto Diego racconta anche delle storie molto tristi, storie d’amore e della sua infanzia, è un ragazzo molto tenero, e io per confortarlo gli accarezzo un pò il braccio e un pò i capelli. Lui allora mi sfiora con la mano il viso.
– Vogliamo andare a fare il bagno, tutti e tre? – propongo.
– Certo – risponde mark.
– Andiamo! – aggiunge Diego.
– Sì, dai entriamo in acqua – mi metto in piedi e sculettando inizio ad entrare in acqua.
Quando siamo dentro l’acqua cominciamo a scherzare, tirandoci l’acqua addosso. Iniziano a toccarmi il sedere perchè gli piace vedermi fare la schizzinosa. Io tocco i loro arnesi per rispondere al gioco. Cominciano ad incalzare di più, stringendosi intorno a me. Resto tra i loro corpi, iniziano ad eccitarmi. Capisco che probabilmente non è più un gioco. Si strusciano su di me, sento il cazzo di Mark sbattere contro la mia passera. E quello di Diego contro il mio culetto. Sono durissimi. Allora li inizio a baciare uno alla volta. Stringendoli tra le braccia. Le mani di Mark giocano con i miei capezzoli, mentre la bocca di Diego è scesa fino al collo, baciandolo come fa un grande amante. Poi continuo ad affondare la mia lingua nella bocca di Diego, mentre Mark punta il suo pene contro il mio culetto, per farmene sentire la durezza. Tutti ci guardano.
Si stanno eccitando anche loro, e so che è tutto merito mio. Ad un tratto sento le dita di Mark sulla passera
Prendo il cazzo di Diego in una mano e inizio a masturbarlo, mentre continuo a baciarlo con ardore. Ad un tratto anche lui cerca tra le mie gambe con la mano.
– Dai, bacia anche un pò me – mi dice Mark. Lo abbraccio, e affondo la mia lingua anche nella sua bocca. Mentre le dita di Diego stanno entrando nella mia fighetta da dietro. Adesso mi ritrovo a masturbare entrambi, mentre bacio Mark.
– Li vuoi i nostri cazzi? – mi domanda Diego.
– Oh sì che li voglio! – rispondo con un lamento. – Dai, uno dietro e uno avanti, dai! Scopatemi!
– Ma non qui – continua Mark.
– E dove? – domando quasi spaventata.
– Qui gli altri non ci vedono bene – aggiunge Mark.
– Dove volete portarmi? – mi prendono per i polsi e mi portano sulla riva. – Sulla spiaggia? Davanti a tutti?
– Non vedi che sono la già tutti col cazzo duro per te? – dice Diego.
– Come volete, basta che mi scopate a dovere – gli rispondo.
– Sei tu la regina di questo spettacolo ora – dice Mark.
Ritorniamo sulla spiaggia e mi fanno mettere a 4 zampe come una cagna. Mentre lecco il pene di Diego, Mark si metto dietro di me
– Dove mi vuoi entrare? – gli chiedo quasi impaurita dalla punta del suo arnese. Come risposta mi infila il suo cazzone nella fighetta. – Oh Dio, è durissimo!
– Senti la cappella che spinge!
– Sì, arriva fino ai coglioni! – esclamo, poi Diego mi infila il suo pene tra le labbra.
Con due spinte Mark è tutto dentro di me
– Diego, lo voglio nel culo! – dico ansimando. – Voglio essere inculata!
– No, il tuo culo è mio – risponde Mark.
– E allora cosa aspetti a fottermi anche nel culo?
Diego si sdraia e mi metto sopra di lui, mi penetra entrandomi dentro pienamente, mentre Mark punta il suo arnese nella direzione del mio culetto, e inizia a penetrare lentamente.
– Che porcelli che siete! – dico con una voce calda.
Altri uomini si avvicinano a noi. Sento la cappella enorme che spinge nel mio buchino. Sento che si dilata sotto la mia spinta. Il cazzo più grosso che abbia mai preso in culo. Durissimo!
– Baciami Diego! – ho voglia delle sue labbra. – Baciami mentre mi scopi! – mi abbasso verso di lui e le nostre labbra e le nostre lingue si incontrano nuovamente. Sento la pancia di Mark attacata al mio sedere, il suo arnese è scompraso dentro di me. Oddio è da più di sei minuti che mi stanno scopando! Mi sento una troia davanti a tutti questi uomini. Uno di loro si avvicina. Cosa vorrà? Mi mette il cazzo davanti alla faccia. Non lo voglio. Ma lui mi costringe con uno schiaffo a prenderlo lo stesso. Lo infilo nella bocca e lo spompino. Oddio, è la prima orgia a cui prendo parte. E l’unica ragazza sono io! Dopo poco sento che sta già per venire. I suoi fiotti di sperma mi inondano la faccia, il vento ne porta via alcuni. Anche gli altri uomini vogliono la loro parte, mettendomi a turno davanti alla faccia i loro arnesi duri come la pietra. Ad uno alla volta mi sborrano in faccia. Diego inizia ad ansimare con foga, fino a sborrarmi dentro. Ad un certo punto come se stessi perdendo i sensi mi riduco a fare sistematicamente tutto quello che vogliono senza protestare minimamente. Perchè ormai sono diventata un oggetto dei loro desideri tra le loro mani.
Sento il pene di Mark che si indurisce nel mio culetto, lo sento che pulsa
– Sì! – urlo. – Sto godendo!
Il mio sedere è inondato da un getto caldo.
– Vengoooooo! – urla Mark.
Sono completamente piena del loro sperma, rimaniamo qualche altro attimo a baciarci e ad accarezzarci. Le mie labbra baciano anche gente che non conosco, la mia lingua incontra le lingue di persone che probabilmente non rivedrò mai più, mentre tra le cosce sento sgocciolare la sborra calda, viene giù dal buco del culetto e dalla passera. Ma mi sento molto in imbarazzo, tutti mi guardano come una puttana.
– Beh, io proporrei di farci una doccia e andare subito via. Voglio andare a casa – dico a Mark in disparte. – Tutti continuano a guardarmi come una troia.
– Ok – mi risponde. – Ma non ti preoccupare, questo è il tuo vero fascino. Dai l’idea di essere una tipina vergognosa, mentre in realtà dentro sei una vera troia.
– Beh, dai accompagnami a casa – gli rispondo sorridendogli.
Mi da una pacchetta sul sedere e mi raccomanda di salutare Diego e gli altri. Mi avvicino al nostro amico Diego e lo stringo tra le braccia, baciandolo di nuovo, ma questa volta un bacio lungo e intenso, perchè non so quanto tempo passerà prima di poterci riamare. Lui stringe con le mani le mie due natiche, mentre io affondo la mia lingua nella sua bocca.
– Ciao amore – gli dico infine. – Sei fantastico.
– Anche tu, sei bellissima.
Saluto anche gli altri uomini con dei baci a timbro sulle labbra e poi ritorniamo a prendere il gommone, che ci riporta a terra. Entriamo in auto e mi riaccompagna a casa.

Un bacio particolare a Mark per la sua preziosa collaborazione
in foto: una parte di me. Io e Mark ci telefoniamo varie volte dopo l’esperienza della spiaggia, per parlare e nient’altro. Spesso scendiamo in argomenti anche molto caldi, che ci piace affrontare. Poi un giorno mi chiede se mi va di posare per un noto fotografo, un suo amico, che è un’emergente, ma comunque ha già il suo pubblico, e che sta cercando ragazze disposte a spogliarsi dinanzi all’obbiettivo.
– Di cosa si tratta? – gli chiedo.
– Si tratta della realizzazione di un calendario con ragazze sconosciute al grande pubblico, però che abbia un contenuto artistico.
In un primo momento sarei tentata a rispondergli di no, l’idea di fare un calendario non mi è mai piaciuta. Tra l’altro non ho il fisico per farlo. Sono anche un pò grassoccia.
– Non so – mi mostro un pò titubante. – Comunque mi sembra una cosa molto innocente. Quindi tentare non nuoce. Possiamo vederci, parlarne e semmai vedere come va.
– L’unica cosa che ti devi chiedere è se ti intriga l’idea di mostrarti, di mostrare la tua vera natura.
– Non so – rispondo. – L’idea di mettermi in posa dinanzi ad una macchina fotografica mi mette un pò in imbarazzo. Ma possiamo provare comunque, se vuoi. Vedo che insisti molto.
– Ti andrebbe bene per martedì prossimo? Puoi anche solo venire a dare un’occhiata, se poi la cosa non ti piace non se ne fa nulla.
– Sì. Ma prima vediamoci in un bar. Vorrei parlarne meglio con te prima.
– Ok. Quando passo a prenderti? – mi domanda, ed è notevolmente felice che io abbia accettato.
– No, no. Dimmi il bar, e vengo da sola.
I giorni passano, e il mio pensiero è fisso nella testa. L’idea continua a rimbalzarmi nel cervello e diventa sempre meno realizzabile. Non so, cosa potrà accadermi. Un’idea poco realizzabbile, anche perchè guardandomi allo specchio mi rendo conto che il mio fisico non è dei migliori. Insomma, ci saranno cento ragazze molto più belle, con seni vistosi. Guardandomi allo specchio capisco che una delle cose che ammiro maggiormente di me sono le labbra, molto carnose, di un rosa molto sensuale.
I giorni passano e ci vediamo finalmente al bar. Mark come al solito arriva con un pò di anticipo. Mi presento al bar con una minigonna nera, e una maglietta a scacchi nera e bianca a maniche lunghe. Dall’ultima volta che mi sono vista con Mark ho tagliato i capelli, adesso sono corti e brizzolati. Le persone intorno ai tavoli notano tutte il mio arrivo. Porto i tacchi a spillo, con la legatura che arriva fin sotto le ginocchia. Nonostante tutto mi piace avere gli occhi degli uomini su di me.
Ma in realtà, Mark dentro di se, stava tramando qualcos’altro. Ma io non potevo saperlo. Lo saluto baciandolo sulle guance e mi siedo al suo tavolo.
“tu ancora non sai “quanto” dovrai mostrare la tua vera natura” pensa Mark che mi fissa con occhi accesi dal desiderio di vedermi ancora tutta nuda.
Non contenta degli sguardi degli uomini nel bar mi alzo di nuovo dalla sedia, e faccio per sistemare la borsa alle spalle della sedia. E per fare questo mi chino a novanta gradi, e tutti si concentrano sul mio splendido sedere, che è un’altra parte del mio corpo che sicuramente ammiro. Infatti la gonna si è alzata, e gli uomini non fanno altro che ammirare il mio tanga bianco. E questo non lascia indifferente anche Mark. Iniziamo a parliare un pò. Mi chiede se mi sento pronta e mi spiego un pò di cosa si tratta. Ritorno a sedere, dopo aver origliato i discorsi di quegli uomini. I loro complimenti anche sboccati mi hanno sempre eccitata e disgustata insieme. Sento una voce che dice: a questa me la scoperei con tutto il tanga. E un altro che risponde: quando lo fai lascia la bocca per me.
– Comunque ti ringrazio infinitamente per la possibilità che mi stai dando, anche se sarà vana – accarezzo una gamba di Mark per ringraziarlo, e involontariamente la mia mano finisce col toccare il suo pene. Spalanco gli occhi nel notare che è durissimo. Si è sicuramente eccitato ascoltando i commenti di quei maiali. Poi mi dice che è ora di andare. Quindi prendiamo il caffè e ci alziamo.
Dopo un breve tragitto in macchina, in cui non smetto di muovere le gambe per l’eccitazione e l’attesa, arriviamo sul posto. Il palazzo è molto bello, ma non vedo ragazze in giro. Quasi come se fossi l’unica. Suoniamo al campanello dell’appartamento e ci viene ad aprire il tuo amico fotografo, che dopo un appurata occhiata al mio corpo si rivolge a te per congratularsi.
– Mark, complimenti. Hai scelto veramente una bella porcella.
Poi mi chiede di voltarmi.
– Lasciati guardare anche il culetto – mi dice.
Sono imbarazzata. Mi giro, e la sua mano mi alza leggeramente la minigonna, ma come sempre lascio fare
– Guarda qui che culo perfetto – dice infine.
Inizio ad insospettirmi, non mi sembra che sia un fotografo di calendari.
– Dai, entraimo, che c’è una bella sopresa per te – ci invita ad entrare.
Mark mi prende per il braccio e mi fa entrare, quasi con la forza. Il fotografo ci precede. Inizio a pensare che Mark non mi abbia detto tutta la verità.
Mi sussurra all’orecchio: “sapevo che ti piacevano le sorprese e te ne ho fatta una. Spero ti piaccia.
Immediatamente un costumista mi invita a seguirlo nel bagno. E con indifferenza mi da una mano a spogliarmi. Con un’espressione di smarrimento lascio che mi sfili la gonna, poi la maglia. Resto col il solo tanga e i tacchi a spillo, con i lacci che salgono fin sotto le ginocchia. E mi avverte di non toglierli, perchè le scene sono più intriganti quando lei indossa questo genere di lingerie.
– Quali scene? – gli domando.
Il costumista non mi risponde e mi dice ancora di seguirlo. Arriviamo in una grande stanza, dove non ci sono nè mobili, nè niente. Solo delle videocamere e delle luci. Sono un pò spaesata, non so più cosa pensare. Poi mi accorgo di tre neri nudi con gli arnesi penzolanti di notevoli dimensioni. Lancio un sottile urlo di stupore nel vederli. Loro mi sorridono compiciuti. Ora sto cominciando a capire cosa mi aspetta
– Non fare la moralista, chissà quanti altri ne hai visti in vita tua, brutta porcellina – dice l’amico di Mark, che si è rivelato in realtà un regista.
Poi entra in scena anche lui, ma è ancora vestito.
– Ma si può sapere cosa succede? – chiedo al regista.
C’è una sedia sul set. Mark mi passa vicino e mi lascia un bacio sulla guancia. Mi dice: cerca di essere te stessa. E mi da una pacca forte sul sedere. E si va a sedere sulla sedia del set.
– Vuoi sapere la trama del film che stai per recitare, non è così? – domanda il regista. – Sarai la protagonista di un film importante, è semplice, tu sei una moglie che tradisce il marito. Poi ad un certo punto, tuo marito ritorna (ed è Mark), si rende conto di quello che stai facendo, ma non si incazza. Invece di essere geloso, si eccita nel guardarti, e resta lì a toccarsi mentre tu scopi. E tu lo guardi eccitata dal fatto che lui stia li a guardarti. Forza, iniziamo – dice il regista ai tecnici delle luci.
I tre omoni neri si avvicinano a me, e io faccio come per indietreggiare ma delicatamente. Ma non ci riesco perchè uno di loro ha preso a baciarmi. Un’altro mi si è messo alle spalle, e sento il suo arnese che tocca la mia coscia. Ora sento anche l’arnese di quello che mi bacia. Sento la sua lingua sulla mia, l’altro continua ad essere dietro le mie spalle. I loro arnesi sono ancora penzolanti, ma sono comunque enormi. Senza rendermene conto la mia mano è scivolata verso il cazzo di quello che mi sta baciando, e prendo a massaggiarlo. Non so cosa mi sta succedendo, non so se ribellarmi o continuare a baciare quell’uomo, ma mi piace la sua lingua che sbatte nella mia bocca. Il terzo prende la mia mano libera e la guida verso il suo arnese e mi costringe a masturbarlo. Adesso mi trovo a masturbare due arnesi. Ma mi spaventa l’idea di doverli prendere tutti dentro. Li sento crescere nelle mie mani. Intanto quello alle mie spalle mi fa sbattere il suo arnese contro le labbra della mia passera. Come fa a sapere che questa cosa mi eccita da morire? – mi domando. Sanno dove toccarmi e come. Cominciano a strusciarsi più forte, poi mi fanno abbassare in ginocchio e si mettono tutti e tre davanti al mio viso, i loro cazzi si strusciano sulle mie guance. Vogliono essere spompinati, uno di loro mi schiaffeggia con il suo arnese.
– Ti piace, vero?
Con delicatezza infilo la testa del suo attrezzo nella bocca, mentre masturbo gli altri due. Il suo cazzo è talmente grosso che faccio fatica a tenerlo in bocca
– Che bei cazzi che avete – dico, ma la mia voce è incontrollata. – Mi piace tenerli in bocca. Sono proprio come piacciono a me. Duri e grossi. E soprattutto neri.
Ad uno alla volta li ficco tutti in bocca.
– Ora che ti abbiamo scopato la bocca devi darci anche il resto – dice uno di loro.
All’idea che tutti i miei amici scaricheranno probabilmente questo filmato da Internet divento una vera troia. Uno di loro mi alza di peso,mi aggrappo con le gambe e le braccia al suo corpo, e mi penetra scostando leggermente il tanga bianco. In quel momento entra in scena Mark che resta inzialmente allibito ma poi si ferma a guardare.
– Che troia che sei! – mi dice Mark.
– Dai, fagli qualche altra scenata di gelosia – dice il regista.
Mark comincia a toccarsi. Intanto il cazzo dell’omone mi penetra per la prima volta, e lancio un urlo di dolore. Dentro lo sento ancora più duro.
– Guarda come ce la scopiamo a turno a tua moglie – dice uno dei tre attori.
Mark accenna a dire qualcosa, ad urlarmi che sei una troia, mentre si masturba. Ma non posso farci nulla, ormai sono loro che dominano sul mio corpo. Divento una puttana nelle loro mani. Io continuo ad essere aggrappata a lui. E con violenti colpi mi fa penetrare il suo arnese dentro. Continuo ad urlare, ma sono delle urla di dolore ma anche di piacere. Ad un tratto sento il cazzo dell’altro che cerca il mio buchetto. Lo sento che spinge. Senza neanche un pò di vasellina mi penetra, prima delicatamente. Sento l’asta che entra, la cappella che si apre piano piano
– Ai! Fai piano ti prego! – imploro, ma lui non mi ascolta. Ed entra nel mio culetto con forte violenza. Un urlo esce dalla mia bocca. I tre omoni neri continuano a dire delle cose volgarissime, del tipo: Questa ragazza aveva proprio bisogno di essere scopata come si deve.
Dopo un pò sento che i miei buchi si sono talmente adattati ai loro arnesi che i loro coglioni sbattono contro la mia passera e contro il mio culetto. Sono entrati fin dentro. Quello dietro decide che è ora di venirmi nel culo. Lo sento che comincia ad ansimare, sento il suo cazzo che si ingrossa ed inizia a pulsare, poi un fiotto caldo mi riempie di sperma. Per non sentire il dolore mi stringo ancora di più a quell’uomo e lo bacio, la mia lingua cerca la sua. La sua lingua mi piace da impazzire. La sborra inizia a venire giù dal mio culetto, e scorre tra le mie cosce, sulle gambe bianche. A questo punto il nero che mi scopava davanti esce e si mette sdraiato per terra, mi fa impalare su di lui. Quello che mi è venuto nel culo esce dal set. Ormai la sua parte è finita. L’altro mi punta il cazzo verso la bocca, ha deciso che vuol venirmi in faccia. Ma cambia obbiettivo e decide che deve entrare anche lui nella mia fighetta. Sento il suo cazzo che cerca di farsi strada, che in un modo incredibile riesce ad allargarmi ancora di più di quello che già sono. Finalmente poi decidono che è arrivata l’ora di sborrare. Uno di loro mi sborra dentro, non ce la fa a tempo a venire fuori. Esce con un filo di sborra ancora attaccato alla mia vagina, ciò vuol dire che mi è venuto dentro, innondandomi di sperma caldo. Il regista da lo stop. Abbiamo finito. Dice, ad alta voce che questa è roba che venderà molto. Non riesco neanche a mettere due parole insieme. Sono stremata. Tanto che Mark inizia a pensare che sono incazzata con lui. Mi viene vicino e ti dico: di la ci sono le docce, ti accompagno se vuoi.
– Sì, dai, accompagnami.
Facciamo la doccia insieme. Mi abbraccia e io lo masturbo, per fargli capire che non sono incazzata. Ma poi gli chiedo di riportarmi a casa. Mi viene tra le mani.

Mark mi apre la portiera della macchina, durante il viaggio non parliamo di questa cosa. Quando arrivo a casa gli domando: questa storia avrà un seguito?
Mark non mi rispondi.
Poi mentra vado via Mark mi chiede: tu cosa vuoi che continui?

Fin.

Grazie a Mark per l’aiuto

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