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Orgia

ho pagato il mio debito

By 11 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Chiudo la porta dietro di me, mi appoggio al muro dell’ingresso, sono sfinita, esausta, m’incammino verso il bagno, mi strappo i vestiti di dosso come se stessero bruciano. Ho dolore dappertutto, la gola mi fa male, dalla fica e dal culo mi continua a colare sborra lungo le cosce, le calze si sono attaccate alle gambe con la sborra. Raggiungo il bagno, entro e strappo un piccolo pezzo di carta, un’assegno, lo faccio in mille pezzi con rabbia, con furore lo getto dentro il water, scarico l’acqua fino a che l’ultimo pezzettino di carta non sparisce. Entro nella doccia, e apro l’acqua. Il getto freddo all’inizio è come una frustata sul mio corpo, mi siedo sul piatto doccia raccolgo le gambe fino al seno, le abbraccio e appoggio la testa sulle ginocchia, scoppio in un pianto di rabbia. Le lacrime si mescolano all’acqua, e sembra portino via la tensione accumulata in questi ultimi giorni. Poi mi alzo, prendo il doccia schiuma, e mi lavo accuratamente ogni parte del corpo, mi passo e ripasso ogni centimetro della pelle, quasi a volerla staccare dal mio corpo. ogni volta che tocco la fica o il culo il dolore mi rammenta che ho passato una notte durissima, i seni sono così arrossati che sembrano due pomodori maturi, i capezzoli sono indolenziti, mi fanno male, sono stati toccati, strizzati , morsi. Mi lavo anche i capelli, passo più volte fino a che non sono sicura che siano puliti, e apro la bocca, lascio che l’acqua entri, e sputo, voglio togliermi tutto lo schifo che mi sento addosso. Esco, mi asciugo e prendo uno specchio tondo con la luce che ingrandisce, lo metto sul pavimento e apro le gambe, guardo la fica, è arrossata, aperta, ancora dilatata, tumefatta con delle abrasioni, mi piego di più e guardo il buco del culo, è rosso come quello di una bertuccia, guardo bene, non ci sono lacerazioni, è ancora dilatato, prendo, dal mobile un tubetto di crema, quella che uso per le mani arrossate e me la spalmo delicatamente, l’effetto mi da sollievo. Vado in camera, indosso solo una semplice mutandina, entro dentro il letto. I capelli bagnati mi danno un brivido, vorrei dormire, ma se ho lavato il corpo, la mia mente è ancora sporca di tutta questa schifosa faccenda. Tutto è cominciato tre settimane fa, io ho trentotto anni, sposata da diciassette sono una donna assolutamente normale, una che non fa girare gli uomini quando passa, alta 1,75, capelli castani , ho una terza di seno, un poco pancia e fianchi che a me sembrano troppo larghi, e un culo un poco eccessivo, vesto sobrio, per nulla vistoso o sexy. Io e mio marito siamo la classica coppia come ce ne sono tante. Lavoro e casa, la domenica le solite amicizie, l’estate ferie sempre nello stesso posto con i soliti amici. Abbiamo un figlio di sedici anni, e cinque anni fa abbiamo fatto la pazzia di comperare una villetta a schiera, che oggi ci mangia con il mutuo tutto lo stipendio di mio marito, operaio metalmeccanico. Io lavoro in un grande gruppo di distribuzione alimentare, e abitiamo in un paesetto vicino a una grossa città. Il posto col tempo è cresciuto, ci hanno costruito molto e un tipo lungimirante vi ha realizzato un grosso centro commerciale. La mia azienda non si è lasciata sfuggire l’occasione di realizzare un ipermercato all’interno di questo nuovo complesso trasferendo il piccolo negozio dove io lavoravo al centro del paese. Tutto questo per me ha significato due cose, aumento di grado,e relativo stipendio, ma anche maggior responsabilità. Trasferire un negozio e aprirlo in un grande centro ha comportato anche che dalla sede centrale inviassero una persona più esperta a darmi una mano, così ho conosciuto Flavia. Lei ha trentacinque anni, è decisamente una che non passa inosservata, e fa di tutto perche questo non accada. Non è sposata, e si gode veramente la vita. Mi è rimasta subito simpatica, allegra sempre pronta alla battuta, abbiamo legato subito. Circa due settimane fa, quando era quasi tutto pronto per l’inaugurazione la ditta ci convoca alla sede centrale a me, a lei a altre impiegate promosse di grado per una due giorni di aggiornamenti di contabilità, e nuove leggi del mercato e altro. Il giovedì mattina si parte,assieme a noi vengono via anche due ragazze che lavorano in un negozio posto al centro della grande città, Gina e Clara, sono più giovani. Gina è sposata da tre anni, e l’altra è fidanzata in procinto di sposarsi. Raggiungiamo la sede centrale che dista circa tre ore di macchina da noi e dopo esserci sistemate nell’albergo già prenotato per noi, dove io e lei dividiamo la camera, ci immergiamo in una noiosissima assemblea dedicata all’argomento. Appena dopo cena, si scatena un violento temporale, ‘ ragazze, credo che per questa sera ci tocca andare a dormire, niente caccia’, scherza Clara, ‘ e se giocassimo a carte, Flavia dice che sai giocare a poker’, si, in effetti l’estate al mare io e le mie amiche giochiamo a poker, e chi perde paga il gelato per tutti, quindi accetto tanto per passare una serata diversa. Trovate le carte ci chiudiamo in camera e si comincia. Non disponendo di soldi liquidi si decide di giocare con dei pagherò, dove ognuna di noi scrive l’importo della puntata. La prima ora ci divertiamo i punti non escono esagerati e io sto vincendo circa trecento euro, poi la mano maledetta. Clara fa carte, mi entra in poker di re, Flavia ha l’apertura, punta alto, 500 per giocare, io guardo le mie carte, decido che si può rischiare. Cambio una carta per non dichiararmi servita, Flavia pure, Clara due e Gina una. Flavia rilancia, ‘ per vedere le mie carte ci vogliono 1000 euro’ , Gina alza il tiro, 1500, io mi sento forte, anche se non dispongo della cifra sono sicura di vincere, 2000,Clara mi guarda e aggiunge ‘ siete delle fifone, 3000’, Flavia ride, 4000, Gina rimane in silenzio, riflette, poi tira 5000, io mi sento attanagliare lo stomaco, non ho quella cifra, ma un poker di re non è certo un punto che ti capita spesso in una serata, poi se lascio ormai avrei perduto i 2000, vedo, e metto la differenza, Clara vede, e pure lei aggiunge il denaro, vede anche Flavia. Gina scopre le carte, poker di 10, ha un buon punto, mi manca il respiro scopro le mie, poker di re, Clara sbianca, ‘ cazzo, ho un poker di donne,’ e dice addio ai suoi soldi, io sto per prendere il piatto ma Flavia ci gela tutte ‘ quattro assi ‘Il silenzio cala di colpo, tutte siamo consapevoli che abbiamo esagerato, poi Gina dice ‘ è ora di andare a letto, ti faccio un assegno, ma mi devi aspettare qualche giorno.’ Non c’è problema, anzi non mettere la data, ti lascio fino a fine mese’, risponde Flavia, tutte gli scriviamo l’assegno senza data, poi si va a letto. Sono sconvolta, mancano venti giorni alla fine del mese, ma dove li trovo i soldi, non posso certo dire a mio, marito che mi sono giocata una simile cifra, non posso prendere un altro prestito, abbiamo già il mutuo che ci succhia tutti i soldi, sono furiosa con me, sono una stupida, ma non trovo una soluzione. Il giorno dopo finito tutto torniamo a casa, lei durante il viaggio mi dice, ‘ dai che di tempo ne hai, e se poi ti mancano dei soldi ci si accomoda’. Riprendo a lavorare, passa una settimana e lei la vedo poco. Mi arrovello il cervello alla ricerca di una soluzione che non trovo, poi arriva il sabato dell’inaugurazione del centro commerciale, tutto il giorno lavoriamo insieme a risolvere mille problemi, e verso sera, lei mi dice. ‘ io me ne vado, tanto ora è tutto a posto, ma prima voglio dirti una cosa, vieni con me.’ Usciamo dal negozio, e andiamo verso li parcheggio dove sono le nostre macchine, si avvicina alla sua che è adiacente alla mia, un tipo alto molto muscoloso si avvicina, e lei lo invita ad venire verso di noi, ‘ ti presento Stefano, lei è Anna,e fatte le presentazioni lei continua, ‘ sai io ho un debito con lui, e quindi gli ho dato il tuo assegno, ora io e lui siamo pari, ma tu ora hai un debito con lui.’ Detto questo si gira e sale in macchina e se ne va. Lui mi guarda, si avvicina e mi dice’ Flavia dice che paghi, e spero che sia vero, quindi entro sabato prossimo voglio i miei soldi’,’ ma che dici, sabato, lei ha detto fino alla fine del mese”. ‘ lei, ma io no, sabato, oppure ogni giorno che passa ti addebito 100 euro di interessi.’Si gira e se ne va. Resto lì gelata, sono senza fiato, dove li trovo in sette giorni 5000 euro? Torno a casa sconvolta, mio marito lo nota, ma prendo la scusa del lavoro, e me ne vado a letto. Passo il giorno dopo da cani, lavoro anche se è domenica, e alla sera quando esco improvvisamente me lo trovo davanti, mi schiaccia il corpo con il suo contro la macchina mia, sento chiaramente il suo cazzo duro colpire il monte di venere,mi procura un brivido di piacere, ‘ allora li hai trovati i soldi?’, mi chiede con un tono duro, sono spaventata da morire, e nello stesso tempo sento un languore , la mia fica si contrae al contatto con lui. ‘ Si ho i soldi, te li do sabato ‘, lui mi guarda con ironia e se ne va. Entro in macchina sconvolta, sono nei guai fino al collo e la mia fica reagisce eccitandosi al contatto del cazzo di lui!, devo essere diventata matta. Il giorno successivo, quando esco faccio in maniera di non essere sola, mi guardo in giro e non vedo nessuno. La sera dopo esco, e quando sono arrivata alla vettura mi sento spingere da dietro contro la fiancata della macchina, un cazzo durissimo si incastra fra le mie chiappe, ‘ ti piace fare la furba, vero?, guarda che se non mi paghi per te sono cazzi amari’, mi dice questo, e io resto ferma, sento quel palo dietro il culo e mi bagno sotto.’ Ti ho detto che ti pago, ora lasciami in pace’, ma dentro di me vorrei che non si staccasse, invece se ne va. Sempre più demoralizzata torno a casa, mio marito mi osserva, ma non fa domande, e quando viene a letto io faccio finta di dormire, lui vuole scopare, ma io non mi sento nelle giuste condizioni, resto girata volgendogli le spalle, e lui mi tocca il culo, mi appoggia il cazzo fra le chiappe, io mi eccito al ricordo dell’altro, mi bagno, lui insinua una mano fra le mie cosce, scosta le mutandine e infila il cazzo dentro di me da dietro. Sento il palo entrare, vorrei godere, tanto per scaricare la tensione, e quando sto per riuscirci lui aumenta di colpo e se ne viene dentro di me. Sento gli schizzi riempirmi la fica, non sono venuta,e questo mi rende ancora più depressa, almeno avessi fatto una scopata, invece va male anche questo. Il giorno dopo parcheggio di lato al centro, e così la sera per andare a prenderla devo percorrere il porticato dove c’è sempre gente, ma arrivata all’angolo dove l’edificio fa una L, mi prende improvvisamente per un braccio, mi schiaccia contro il muro e sento di nuovo il suo cazzo fra le chiappe, ‘ sei sicura che hai i soldi?’ io giro la testa, lo guardo e mentre continua schiacciarmi contro la parete e a farmi sentire il cazzo al culo lo guardo, sono al massimo della tensione, ‘no, non ho i tuoi maledetti soldi!’, esclamo tutta d’un fiato, e subito aggiungo’ non ho il becco di un quattrino, e non so come pagarti , sei contento?’. Lo sento schiacciarmi di più contro il muro, sento il suo palo perfettamente contro le mie chiappe, resta in silenzio e poi mi lascia di colpo, mi guarda e dice ‘ vedremo, se non paghi ,’ e se ne va. Resto appoggiata la muro, sono sconvolta dalla reazione del mio corpo al contatto con il suo, e dentro mi sento sollevata, avergli detto che non posso pagarlo mi da un momentaneo senso di pace. La sera dopo si presenta puntuale, ma non mi sfiora nemmeno con un dito, e mi dice’ se domani mi dai i soldi bene, altrimenti sabato sera la passi con me, e sicuramente pagherai il tuo debito, pensaci, domani voglio o i soldi o la tua disponibilità.’ gira i tacchi e se ne va. Resto delusa , mi stupisco del fatto che avrei voluto ancora un contatto con il suo corpo, lo guardo allontanarsi, ha un bel fisico, massiccio, ma non grasso, probabilmente palestrato, e poi mi dico che dovessi scopare per pagare il debito non sarebbe poi un gran sacrificio, lui mi piace. In fondo non sarebbe proprio la prima volta, già in passato ho barattato la mia fica in cambio di un favore. è stato tanti anni fa, non ero ancora sposata, ma già fidanzata con quello che sarebbe poi diventato mio marito, appena diplomata non trovavo lavoro, quando mio zio paterno mi parlò di un noto avvocato che aveva lo studio in città, ‘è un tipo introdotto in tanti ambienti, conosce mezza città e l’altra metà gli deve dei favori, vedrai che lui ti aiuta, lo ha fatto per tua cugina’, mi dice lo zio e mi da il numero di telefono. Chiamo, mi parla con voce calma e mi dice di passare da lui la sera dopo, verso le sei. Arrivo allo studio, lui mi apre, è cordiale, mi fa accomodare nel suo ufficio, un posto con una grossa scrivania, e una libreria contanti volumi, e davanti a da essa un grande divano di pelle nera , non c’è più nessuno a quell’ora, solo io e lui. Mi chiede un sacco di cose, titolo, di studio, se sono fidanzata, e che tipo di lavoro vorrei, e quanta voglia ho di avere un posto. Rispondo a tutte le sue domande, lui non si è seduto dietro la scrivania, ma si è appoggiato alla scrivania, e mi guarda, poi si alza, mi viene vicino, io sono in piedi davanti a lui, mi accarezza il viso, ‘ certo, per un buon posta bisogna essere disposte a qualche sacrificio, ‘ la sua mano passa dalla guancia verso la bocca, mi appoggia il pollice alle labbra, quasi a volerlo mettere dentro la bocca, e io che ho capito di che parla schiudo le labbra, il dito entra dentro la mia bocca, lo accolgo andando a toccarlo con la lingua, e lui ‘ bene, vedo che ci comprendiamo, ‘ e detto questo toglie il dito dalla bocca e mi invita ad abbassarmi, capisco, io voglio il lavoro, e non mi frega nulla del prezzo da pagare, mi abbasso davanti a lui gli apro i pantaloni e un bel cazzo guizza fuori già duro, lo infilo di colpo in bocca, lo succhio con vigore , lo masturbo con la mano, e lui ‘ siiiiiii ‘ brava ” succhia bene ‘.. daiiiiiii ‘. mi mette una mano sul capo. Lo sento gonfiarsi, per la buona esperienza che mi sono fatta con il mio fidanzato capisco che lì a poco lui sborrerà, mi preparo e ‘. Siiiiiiiiii ‘.. daiiiiii ‘.. beviiiiiiiiiiiiiiii ‘. un getto caldo colpisce con forza il mio palato, ingoio velocemente e subito mi schizza di nuovo in bocca, ‘..beviiiii ‘. beviiiiii ‘ bravissimaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!! ‘ e alla fine lui si calma, mi toglie il cazzo dalla bocca e aggiunge ‘.. ‘ bene, bene, sei proprio brava, vedrai che bel lavoro che ti trovo, chiamami mercoledì prossimo, ora vai ‘, esco, sento ancora il sapore della sborra in bocca, sputo, mi sento sporca, ma voglio il lavoro. Il mercoledì lo chiamo, mi dice di andare da lui il giorno dopo sempre verso le sei, puntuale mi presento allo studio, lui mi fa accomodare di nuovo nell’ufficio, entro e ci trovo un signore alto, sulla quarantina, e lui mi dice ‘ questo signore ha il contratto di assunzione per un gruppo famoso a cui serve una brava segretaria per il negozio lì al tuo paese, se firmi sei assunta ‘, l’altro apre una valigetta e tira fuori un contratto, lo guardo e lo firmo. Lui mi porge una copia e mette dentro l’altra, poi si avvicina, mi accarezza il viso, sento l’avvocato dietro che mi appoggia il cazzo al culo, resto ferma, è ora di pagare, e i due incominciano a spogliarmi, mi toccano dappertutto, le mani fra le gambe mi mandano via di testa, mi eccito, e mi ritrovo velocemente nuda. Mi avvicinano al grosso divano, mi fanno distendere, e mentre uno mi lecca la fica l’altro mi porge il cazzo da succhiare, ” daiiii da brava succhia”. siiiiiiii ‘ cosììììì ‘ a che brava bocchinaraaaaa ‘ e mi infila il palo in gola, mi destreggio un poco e riesco a succhiarlo bene, sento una mano aprirmi la fica, mi mette due dita dentro, mi masturba, e contemporaneamente mi infila un dito in culo, godo,”.. hmhmhmmmuuhmmu’. un gemito mi esce dalla bocca piena del cazzo dell’avvocato, che subito dopo si porta davanti e mi infila di colpo. ” siiiiiii ‘. piccolaaa ‘ tieniiiiii ‘ sentilo dentro” e incomincia un va e vieni veloce, intanto l’altro si presenta davanti alle mie labbra con un cazzo decisamente più grande, sia in circonferenza che lunghezza, ”. succhia ‘.. daiiiiiii ‘. cosììììì ‘. bene, l’avocato mi pompa con forza, e lo sento che sta per venire, infatti lì a poco getti di calda sborra mi riempono la fica ‘. Siiiiiiiiiiii ”. tienniiiiiiiiiiii ‘ sborroooooo” intanto l’altro è uscito dalla mia bocca e mi fa rigirare in ginocchio sul divano, lo sento appoggiare il cazzo alle labbra bagnate della fica e entrare in un solo colpo ‘.. tieni ‘. piccola ‘.. troiettaaaaaaaa ‘.e io mi sento aprire la fica e dato che mi sono eccitata tanto gli vado incontro spingendo il corpo indietro ‘ siiiiiii ‘ cosììììì ” bene, commenta la cosa lui, ‘. questa cagnetta lo vuole proprio tutto dentro, e mi pompa con colpi forti tenendomi ben stretta per i fianchi , io godo ‘. Siiiiiiiiiiiiii ‘. cossssssssììììì ‘ vengooo ‘ vengooooo!!!!! oraaaaummummmm!!!!! urlo e subito dopo mi ritrovo il cazzo dell’avvocato ancora turgido infilato tutto in bocca ‘ dai ”. succhia, fallo tornare duro che ti voglio inculare’. E io lo pompo con forza a tal punto che quando è quasi pronto sento l’altro aumentare il ritmo ‘ eccomiiii ‘ siiii ‘. sboroooooo ‘ e mi inonda la fica di sborra. Solo il tempo di sfilarsi da dentro la fica che l’avvocato si siede sul divano e mi invita a girarmi, mi siedo sul suo cazzo che scivola dentro la fica, lui lo lascia un momento poi lo estrae gocciolante e lo punta deciso al culo. Io non è che fossi vergine, ma non è che lo usavo molto, e lo sento infilarsi dentro le viscere ‘ pianoooooo ‘ hahahhhiiii ‘.. pianooooo’ ma lui incurante delle mie proteste spinge tutto il cazzo dentro” a che bel culo stretto!!!! ‘ siiiii dai che te lo spacchiamnooooo ‘ intanto l’altro si è presentato con il cazzo ancora duro alla mia bocca, ‘.. puliscilo e fallo tornare ancora più duro ‘. esordisce infilandomi il palo in gola, io succhio, e poco dopo quando lui è soddisfatto del risultato mi solleva le gambe, io capisco cosa vuole ‘.. no ‘ no’ ti pregooooo noooo’.. ma a nulla servono le mie proteste, un seconda dopo mi ritrovo il cazzo per metà dentro la fica, mi sbattono con forza, e io godo, sento un piacere mai provato sconvolgere la mia mente a tal punto che mi ritrovo ad incitarli ‘.. siiiiiiii ” daiiiiiiii ‘. cosììììì ‘ vengoooo ‘.. VENGOOOOOOO!!!!!!!! ‘ urlo e loro mi pompano di più. Poi il tizio davanti dice di cambiare, sono sconvolta dall’orgasmo e realizzo solo dopo la nuova idea, esattamente quando mi sento il cazzo dell’altro aprirmi le chiappe’. siiii troietta’ ti sfondoooo il culo ‘ e se ne entra brutalmente dentro. Mi pompa mentre l’avvocato si posiziona davanti e me lo pianta di nuovo dentro la fica , mi sento sconvolgere da un’ orgasmo travolgente, urlo senza ritegno ‘. vengo ‘. vengooooo ‘ VENGGOOOOO ‘..uuumummmhmhmhmm ‘. Siiiiiii ‘.. godooooooo e contemporaneamente entrambi mi scaricano dentro il succo dei loro coglioni ‘.. tienniiii ‘ troiaaaaaaaa ”. ti riempooooo ‘.. sborrroooo ‘ e getti caldi mi lubrificano il culo e la fica. Dopo di allora non ho mai più fatto nulla, e da quel giorno sono diventata una moglie modello, e ora mi trovo a dover barattare il mio corpo di nuovo. Entro in macchina e durante il tragitto cerco una scusa per uscire sabato, ma non la trovo. La sera dopo lui ripassa, abbassa il finestrino della macchina e mi chiede : ‘allora che decisione hai preso, paghi?’, lo guardo e faccio di non col capo, lui aggiunge’ allora domani sera ti aspetto alle venti a quell’area di sosta prima dello svincolo della tangenziale che va verso il lago’. ‘no, è troppo presto, non vedi a che ora esco, facciamo alle venti e trenta,’ ‘ok’ , e se ne va. Vado verso casa, devo trovare una scusa per uscire domani sera, e quando rientro trovo mio marito e mio figlio che stanno facendo i bagagli, per un attimo mi prende il panico, ‘ ma che ‘.. ‘ lui mi guarda e dice ‘ che, non ti ricordi che ti ho detto che andiamo da mia sorella a Monza per vedere il gran premio e torniamo domenica sera’, io lo guardo, ricordo che me lo aveva detto, ma io presa dai miei problemi non me ne ero ricordata, lo bacio, gli chiedo scusa, do la colpa al troppo lavoro, e circa due ore dopo partono. La sera dopo alle sette esco, mi porto a casa, doccia veloce e mi vesto, indosso solo un paio di mutandine con pizzo, calze autoreggenti, una gonna portafoglio nera , comoda da togliere, una camicetta bianca, niente reggiseno, non serve, piccoli stivali, e un’impermeabile per coprire tutto. Poco dopo le venti raggiungo il posto dell’appuntamento, lui è lì, mi aspetta, salgo sulla sua macchina, lui non dice nulla, appena un’occhiata e via. Guida veloce, andiamo verso il lago,e quando usciamo dal raccordo lui prende una strada in collina, e poco dopo con un telecomando apre un cancello di un casale, noto nel parcheggio diverse vetture, mi guardo intorno, mi aspettavo una cena a due, mi comincio a sentire dentro una certa inquietudine. Scendiamo, mi prende per un braccio e mi porta dentro, la porta si apre, un tipo basso, con una faccia da porco ci viene incontro,’ a bene, è lei?, bene vieni siamo tutti’, e mi spingono dentro un salone dove ci sono molti uomini tutti raccolti a cerchio intorno a non so cosa, ma alla mia venuta il cerchio si apre e mi lasciano entrare nel mezzo. Il silenzio regna sovrano, sedute su di un grosso divano ci sono Gina e Clara, mentre più in la Flavia siede in silenzio su di una poltrona, io sono basita, non trovo le parole dentro di me per spiegare cosa sta succedendo, stento a capire. Il tipo che ci ha accolti esordisce,’ bene visto che siamo tutti direi di cominciare, da Stefano comincia tu ‘, lui si alza in piedi e dice ‘ signori, osservate bene , direi che ha un bell’aspetto, e dovrebbe essere poco usata, ha con me un debito di 5000, ho deciso che le sue quote saranno da 1000’,e nel dire questo mi porta la centro del gruppo, mi esibisce come una vacca al mercato, mi sento male, un vuoto attanaglia il mio stomaco, guardo Flavia con disprezzo. Un tipo con la barba si alza e mostro delle banconote , poi altri tre,e in fine un tipo magro alza il braccio e dice che pure lui ci sta. A questo punto lui si volta verso il gruppo e dice di andare, mi spingono dentro un piccolo corridoio, e mentre mi fanno entrare dentro una camera vedo Gina in piedi offerta. Appena entro mi prende la paura, ma Stefano mi si avvicina, ‘ ascoltami bene, tu hai un debito con me , che non sei in grado di pagarmi, quindi io l’ho diviso, ora tu hai un debito più piccolo con ognuno di noi, se fai tutto quello che ti chiederemo avrai pagato, ma se ti rifiuti qualunque cosa io non ti restituisco questo’ e mi mostra il maledetto assegno. Mi guardo intorno, sono in sei, tanti cazzo!, ma non credo di avere tante alternative, e poi sono uomini, quanto mai vorranno scopare ‘. Guardo lui che mi si avvicina, e subito dopo mi sussurra ‘ rilassati, e alla fine ti diverti anche tu’. Mani veloci mi spogliano, mi toccano, mi sto eccitando, mi distendono sul letto cerco di rilassarmi, uno si posiziona davanti alla mia fica e comincia ma leccarla, mi scaldo, sento il mio corpo disposto a godere, lo voglio ‘.. un grosso cazzo mi si posiziona in bocca, alzo lo sguardo è Stefano, mi piace, è grosso come me lo ero immaginato, intanto sto per godere ‘ mhmumhmmumhmumhmumm ” un lungo gemito mi fa scaricare il primo dei miei orgasmi, la tensione svanisce, ora voglio godere, non penso più a nulla, solo a godere. Sento il cazzo uscire dalla mia bocca,e posizionarsi fra le gambe, subito un altro ne prende il posto, succhio, mentre lui mi pianta lentamente dentro il suo palo, lo sento scorrere dentro di me, lungo, senza fine, e quando arriva in fondo sono scossa da un brivido che mi fa impazzire ‘.. hmumhmumm ‘. godo, ma non riesco ad urlare, ho la bocca piena, mentre gli altri mi toccano i seni, mi accarezzano ogni centimetro del mio corpo io mi eccito e godo. Mani voraci percorrono tutto il mio corpo, li sento insinuarsi pure dietro, infatti poco dopo mi cambiano posizione, ora uno si è disteso sul letto, e mi sollevano e mi impalano su di lui, mi sento entrare il cazzo davanti mentre tutti mi toccano il culo, i seni, li stringono, e mi ripiantano di nuovo il cazzo in bocca. Godo, e vengo senza ritegno, mi lubrificano il culo, lo sento e infatti Stefano si posiziona dietro di me, mi giro lo guardo, sorride e subito dopo entra con forza , mi spinge dentro il cazzo velocemente .. nooooo ‘.. pianuhummumu ‘.. mi rimettono il cazzo in bocca spingendolo con forza giù per la gola ‘ succhia”. daiiiiiii ‘. mettilo dentroooooo ‘ siiiiii ‘ cosìììì ‘ dai che ti scopo in bocca. Mi sento piena, le mani vengono usate dagli altri, mi portano i loro uccelli da segare, e comincia un vero inferno, mi scopano, vengono dentro con fiumi di sborra, tutti hanno la possibilità di schizzarmi in culo e fica, e mentre mi scopano devo farli tornare duri con la bocca, sono piena di sborra dappertutto. Poi quando mi rendo conto che sono almeno venuti tutti una volta incomincia il secondo giro. Mi mettono di nuovo distesa su Stefano che mi pianta il cazzo di nuovo nella fica, gli volgo le spalle, sono a cosce aperte rivolte verso l’alto, in due mi tengono le gambe aperte, e in terzo si posiziona davanti, e subito mi rendo conto del nuovo gioco, accoppia il suo cazzo, di buone dimensioni, a quello già dentro e insieme mi infilano davanti ‘ noooooo ‘. noooooo ‘. viii pregooooommhmmhuhm ‘ non serve a nulla, sento le pareti della vagina dilatarsi a dismisura, mi’infilano dentro senza nessuna pietà, e sono sconvolta dal fatto che dopo un primo momento ritorno a godere , lo se ne rendono subito conto ‘. Siiiiiii ‘. daiiiiiii ‘ sfoniamolaaaa ‘ senti come gode la troiaaaaaaaa ”.. vanno avanti a scoparmi davanti fino a giro completo. Alla fine sono distrutta, ma loro non sembrano paghi, anzi mi incitano a succhiare con più energia, daiiiii succhiami il cazzo , daiii che ti voglio inculare di nuovo ” non so dove trovo la forza, ma resisto e quando in due mi sollevano e rigirano mi si gela il sangue nelle vene, mi distendo su di uno di loro,cosce in alto, e la stessa cosa di davanti mi tocca nel culo. Due cazzi che te lo aprono insieme sono da panico, ti senti aprire, lacerare, senti che ti sfondano, e giù a ridere ‘.. siiiiiiiiiiii ‘ guarda come entrano bene ‘. e si ” vedrai che tuo marito non dovrà faticare troppo la prossima volta ‘. no, credo che lo usasse poco vista quanto era stretto ‘ e giù a ridere. Tutti mi passano insieme anche nel culo, semisvenuta resto distesa, Stefano si è rivestito, esce dalla stanza e torna poco dopo, guarda tutti, ‘ soddisfati? ‘ chiede e tutti dicono di si tranne uno , mi si avvicina e mi pianta ancora per l’ennesima volta il cazzo in bocca, mi tiene la testa ferma, e con un velocissimo va e vieni mi schizza le ultime gocce in viso ‘. Tieni troiaaaaaaaaa ‘ mi lascia cadere sul letto e se ne va. Stefano mi si avvicina, e mani veloci mi rivestono sommariamente, ‘ bene siamo pari,’ mi dice, e io con un gesto di rabbia lo guardo, ‘ dammi il mio assegno!’ esclamo, e lui mette una mano in tasca e mi consegna l’agoniato pezzo di carta. In due mi portano fuori dalla stanza, mi appoggio al muro, sono distrutta, vicino a me c’è Gina, lei pure ha l’aria di chi ha passato un duro momento, da una porta esce anche Clara, il trucco sfatto, sborra su tutti i capelli, occhi gonfi per il pianto , la sorreggono in due. Ci portano fuori, e mentre usciamo attraversiamo il salone, dove vedo Flavia alle prese con tre maschi, e mi sembra che ce ne siano tanti altri lì in attesa. L’aria fredda è uno schiaffo sul mio viso, ci mettono dentro la macchina di Stefano, io davanti e le altre dietro, partiamo velocemente, ma appena raggiunto lo svincolo lui prende verso il lago, e raggiunto il primo parcheggio si ferma, ci sono due macchine, lui scende, aiuta Clara a salire in macchina, e contemporaneamente dall’altra vettura esce un uomo, deve essere il marito di Gina, deve avergli raccontato tutto, lui la prende e se ne vanno tutti. Lui guida veloce, e mi riporta la parcheggio dove trovo la mia macchina, e prima di scendere mi dice ‘ ascoltami, il gioco d’azzardo non fa per te, cerca di starne alla larga, e stai alla larga anche da Flavia, tanto vedrai che fra stanotte e domani gli cavano la voglia di giocare a carte e con la vita degli altri, tu questa volta le la sei cavata tutto sommato a buon mercato ‘. Mi aiuta a salire in macchina e se ne va. A fatica riesco a tornare a casa,e ora che sono dentro le coperte un brivido mi scorre lungo la schiena, ‘.. a buon mercato ‘. queste parole mi risuonano dentro, mi giro, sento il tepore scaldare il mio corpo, ho pagato il mio debito, mi rilasso, e dopo notti insonni mi addormento ‘..

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