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Orgia

Il desiderio di Claudia (parte 2)

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Non avevo più incontrato e sentito il mio amico Pierpaolo dal giorno di quell’incontro a quattro con Antonio e mio marito, ed invece proprio venerdì sera mi telefonò invitandomi per un aperitivo sabato mattina.

Quel sabato ero libera da impegni , e mio marito era fuori per lavoro ‘ perciò accettai volentieri l’invito e puntuale mi ritrovai in un bel bar del centro a discorrere piacevolmente con il mio amico del cuore.

Mi faceva piacere incontrarlo e parlare con lui , parlare di me , dei miei problemi e sentirmi come al solito compresa e considerata il centro delle attenzioni . Parlammo piacevolmente per un po’, mentre Pierpaolo mi sfiorava ogni tanto la punta delle dita , o mi carezzava dolcemente un braccio , poi il discorso ritornò su quel bel pomeriggio passato a casa mia , ed i ricordi caldi e coinvolgenti presero il sopravvento ed io mi ritrovai eccitata e con quello strano pizzicorio che mi pervadeva il corpo.

Pierpaolo se ne accorse , e continuò a parlare con quel suo modo coinvolgente ed eccitante ‘.. continuò, guardandomi negli occhi, a farmi rivivere quei momenti ed improvvisamente mi disse di avermi preparato una sorpresa a casa sua .

Mi conosceva bene e sapeva che avrei accettato ; salimmo in auto ed in pochi minuti raggiungemmo la sua casa .

Entrammo, l’ambiente era caldo ed una musica orientale, credo indiana o qualcosa di simile, riempiva la casa .

Non ero mai stata a casa sua , né lui me ne aveva mai parlato : era stupenda , grande , arredata con gusto . Mi condusse in una camera molto grande , con un letto circolare posto al centro e specchi dappertutto , alle pareti , sul soffitto, mi vedevo riflessa in ogni angolatura . Si avvicinò e cominciò a baciarmi come piace a me , piano piano , iniziando dal collo e risalendo fino a sfiorarmi le labbra .

Mi strinsi a lui , mi abbandonai lasciando che le sue mani mi spogliassero e le sue braccia mi sollevassero deponendomi sul letto .

Si spogliò anche lui e mi raggiunse sul letto : come mi piaceva il suo contatto , il suo profumo , il calore delle sue mani sul mio corpo . Iniziò a massaggiarmi la schiena , le spalle , i muscoli del collo ‘. Mmmmmmmm mi sentivo bene e rilassata tanto che chiusi gli occhi restando a pancia sotto a godermi quello stupendo massaggio .

Era fantastico ‘ le sue carezze dolci e sensuali mi facevano rabbrividire di piacere e a ogni suo tocco mi sentivo sempre più bagnata.

Aveva acceso sul comò delle candele profumate al tiglio e all’arancia perché sapeva che quegli odori mi facevano impazzire.

MMMMMMMMM sdraiata sul letto ‘ lui sopra di me ‘.. le sue mani sul mio corpo ‘ la stanza profumata ‘ ero eccitata tantissimo ‘.. ma al contempo rilassata e fiduciosa ” avevo il sentore che qualcosa di inimmaginabile sarebbe accaduto’

Prese un paio di manette e mi legò i polsi alla testiera del letto , e dei nastri colorati e fece lo stesso ai piedi legandomi alla pepiera.

Mi bendò ‘.. e sentii che si allontanava dalla stanza ‘

Rimasi per qualche minuto da sola ‘.

Il profumo che emanavano le candele era diventato forte, mi entrava nelle narici. Era eccitante da morire, tremendamente afrodisiaco, e pensavo a quali fossero le intenzioni di Pierpaolo, a chissà quale gioco erotico si fosse preparato il mio caro amico .

Pierpaolo non mi fece aspettare molto.

Si mise a sedere al mio fianco e mi disse con voce suadente di aprire la bocca ‘.

Mi fece assaggiare delle fragole con gelato alla crema.

Mmmmmmmmmm deliziose: ma mentre le mangiavo lui mi mise del gelato sui capezzoli e io ebbi un brivido di freddo e gridai : ‘ ma che fai?!!!!!’ . Lui ne disse nulla e iniziò a leccarmi i capezzoli e a massaggiarmi il seno fino a che mi sentì mugolare di piacere ‘.

Gli dissi :’ Ti prego continua ancora a leccarmi, a torturami il seno con le tue mani e con la tua barba. Lo sai che mi piace da impazzire ‘ non fermarti ‘. Daiiii ‘. Non lasciarmi in queste condizioni ‘. Sono eccitata da morire ‘. Sono bagnatissima!!!!!’

Ma lui disse: ‘Sei in mio potere ‘. E tu godrai al momento opportuno perché questo &egrave solo l’inizio’.

Tremila pensieri mi passarono in un secondo per la testa. Avevo il cuore a mille, respiravo affannosamente perché ero quasi arrivata all’orgasmo.

Eh si, lui sapeva che toccarmi il seno mi avrebbe mandato fuori di testa. E invece no: aveva deciso di farmi soffrire di piacere e questo mi eccitava ancora di più.

Ma le sorprese non erano finite.

Uno squillo di telefono mi fece tornare nella stanza. Pierpaolo andò a rispondere al telefono e lo sentii dire: ‘ E’ tutto pronto. Puoi venire;dai sali su, ti lascio la porta aperta .’

Una parte della mia eccitazione si trasformò in ansia perché non sapevo chi sarebbe salito in casa.

Sentii dei passi che si avvicinavano a me verso il letto. Ma io riconobbi chi era, non dai passi, ma dal profumo, dal profumo del suo sesso : era Antonio che aveva tirato fuori dai suoi pantaloni quel cazzo spettacolare che tanto avevo leccato l’altra volta .

Antonio sapeva bene cosa volevo da lui e, senza proferire parola, sfiorò le mie labbra tutto intorno con il suo bel cazzo facendo attenzione che io non lo toccassi con la lingua .

Dissi, incazzata nera:’ Non puoi farmi questo ‘. Non farti pregare, so che non sono nella condizione di dare ordini ma fa qualcosa ‘ dai falla daiiii’.’.

Sentii qualcosa che entrava in bocca: ma non era il sesso di Antonio e neanche di Pierpaolo:

era una banana.

Dissero insieme:’ Si, Claudia, sei in nostro potere e ora dovrai spompinare questa banana. Bagnala bene con la saliva ‘ facci vedere quanto sei brava!!!’

Ero allibita da tale richiesta e io non potei fare altro che leccare e succhiare quella banana mentre i due ripetevano: ‘Ancora dai ‘ Ancora più saliva ‘!!!’

Ma loro due non parlavano soltanto . Le loro mani erano impegnate a frugare il mio corpo. Antonio con una mano teneva la banana e con l’altra mi seviziava il seno e il capezzolo. Pierpaolo leccava la fica in maniera divina e i miei umori bagnavano così tanto la sua barba che sentivo arrivare alle narici il mio odore di femmina . Ogni suo colpo di lingua mi faceva inarcare la schiena, per quanto desiderassi avere in quel momento il completamento del mio piacere, il sospirato orgasmo liberatorio.

Io ne ce la facevo più.

Volevo godere a tutti i costi. Più aumentava il mio piacere e più mi incazzavo perché non mi si permetteva di soddisfarlo.

Pierpaolo e Antonio ebbero pietà di me. Mi tolsero la banana, ebbi un sospiro di sollievo ma sentii le mani di Antonio che mi allargava le labbra della fica e Pierpaolo infilò dentro in un colpo solo la banana tutta bagnata della mia saliva iniziando a muoverla dentro e fuori .

Volevo ribellarmi a questa tortura . Non era questo quello che volevo .

Io volevo sentire uno alla volta i loro cazzi che mi entravano prepotentemente dentro cercando il mio e il loro piacere.

Il movimento della banana che entrava e usciva mi procurava però un piacere mai provato . La volevo, la volevo tutta dentro, sentirla tutta dentro fino in gola.

Ed io sentii effettivamente qualcosa tutto in gola perché Antonio mi baciò giocando con la mia lingua e mi mise il suo cazzo in bocca .

Tremavo di piacere. Ero fuori di testa per l’eccitazione. Sentivo Pierpaolo ansimare, si stava masturbando. Per me &egrave la cosa più eccitante: sentire un uomo godere, godere lì davanti a te, sentire che non si procura solo piacere con il cazzo dentro di te, ma che glielo procuri perché sa che c’&egrave la femmina nella donna che gli sta davanti’

Io ero al culmine e un orgasmo spaventoso mi sconvolse il ventre mentre Pierpaolo mi schizzava sul seno e Antonio in bocca.

Godemmo insieme ; eravamo stanchissimi ma soddisfatti di quello che era successo.

Non avevo mai goduto così. Era la seconda volta che stavo con loro ed era la seconda volta che nella mia mente balenavano fantasie nascoste, mai dette ma che prepotentemente urlavano di essere soddisfatte.

Sentii Pierpaolo mettersi con la testa tra le mie gambe, voleva sentire quanto io fossi diventata la sua femmina; Antonio stava accanto a me e mi sussurrava all’orecchio quanto mi desiderava e quanto lo eccitava vedere una donna come me godere in quel modo. Per lui era un sogno. Non sospettava minimamente quanto fossi donna sensuale e vogliosa di fare nuove esperienze.

Io ero felice di tutto questo. Le mie più recondite fantasie si erano realizzate e avevo scoperto quanto il sesso fosse appagante per il fisico e per la mente.

Tutti soddisfatti, quindi, tutti accaldati , io , Pierpaolo e Antonio.

Avevo sete, ero senza forze.

Antonio si offrì di farmi bere. Andò in cucina e ritornò, ma, invece di slegarmi, sentii qualcosa di gelido sfiorare le mie labbra. Era un cubetto di ghiaccio .

Antonio iniziò a giocarci sulle mie labbra e con il loro calore iniziò a sciogliersi permettendomi di bere un po’ d’acqua.

Pierpaolo disse: ‘Claudia adesso tocca a noi due bere ‘

Io rimasi sorpresa a queste parole. Che serviva a loro il ghiaccio? Non potevano andare in cucina e bere l’acqua da lì?

Pierpaolo prese un altro cubetto , e iniziò a passarmelo sul collo, scendendo piano piano, in mezzo ai seni, sul ventre, sull’ombelico, sui peli, sulla fica. Io stavo morendo, non facevo altro che contorcermi per l’eccitazione che mi procurava questo gioco.

Pierpaolo prese il cubetto con la bocca, mi aprì la fica con le dita e mi mise dentro il cubetto di ghiaccio spingendo dentro con la lingua.

Esclamai:’ Oh madonna !!!! Pierpaolo ma cosa mi stai facendo ????? Sento freddo, mi brucia’ &egrave ghiaccio !!! Toglilo daiiiiii !’

Antonio mi rispose dicendo:’Claudia, aspetta un attimo e vedrai che godrai più di prima’.

Prima che capissi cosa voleva dire, sentii le bocche dei miei due complici intrufolarsi nella mia fica e leccare e succhiare l’acqua proveniente dal cubetto che si scioglieva al calore del mio corpo.

Ebbi un sussulto e dopo qualche istante venni come non mai, e i miei umori si mescolarono all’acqua del cubetto.

Antonio e Pierpaolo erano soddisfatti di questo gioco che si era instaurato tra noi.

Antonio mi slegò mani e piedi e mi tolse la benda dagli occhi. Non disse nulla, ma mi abbraccio stretto a sé baciandomi il collo.

Pierpaolo mi guardava fisso negli occhi, lesse tutti i miei pensieri di quel momento. Ormai ero sua, ero la sua femmina, la sua complice, la sua amica. Ero ciò che ogni uomo desidera dalla propria donna.

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