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Orgia

Il torrente dell’entroterra

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Grazie alle informazioni di un singolo conosciuto una notte in una piazzola autostradale, abbiamo trovato un bel posticino dove prendere il sole e fare un bagno in un torrente dell’Appennino Ligure Piemontese. Questo posto si trova non distante da un paesino dove abbiamo una vecchia casetta di campagna, così un sabato di inizio agosto abbiamo deciso di andare a passare una giornata in riva a quel torrente. Il singolo che ci aveva informato di tutto ci accompagnò e ci fece vedere dove posteggiare e il sentiero che ci portava al torrente. Camminammo per alcuni minuti in mezzo ad un boschetto poi arrivammo in una piccola spiaggia attorniata da alberi, posammo gli zaini all’ombra e ci mettemmo a prendere il sole Anna si mise nuda e Piero il singolo rimase fermo a guardarla. Facemmo il bagno anche se l’acqua non era molto profonda, Piero ci disse che se volevamo bastava continuare a seguire il sentiero che avevamo fatto prima e si arrivava in un ansa del torrente dove l’acqua era alta circa due metri e li si nuotava bene, in quel punto c’erano i ruderi di un vecchio mulino ma mancava una spiaggia dove prendere il sole.

Mangiamo un paio di panini poi Piero ci disse che doveva a malincuore lasciarci perché aveva un impegno per metà pomeriggio. Lo ringraziammo promettendogli che al prossimo incontro Anna lo avrebbe fatto divertire’..lui ringraziò del pensiero e ci disse che la proposta lo allettava.

Passò circa un ora quando sentimmo arrivare un motorino, Anna non sapendo chi potesse arrivare indossò lo slip, dopo poco dal sentiero sbucò un uomo di circa 50 anni, continuò nel sentiero che portava al vecchio mulino e sparì. Anna si rimise a prendere il sole nuda. Neanche mezzora dopo, senza che lo sentissimo, l’uomo ritornò e si fermò in riva al torrente non lontano da Anna, era inutile a quel punto che lei si rivestisse tanto oramai si era accorto che lei era nuda.

La cosa non ci infastidiva avevamo capito che avevamo a che fare o con un guardone o con un singolo in cerca d’avventure.

Con la solita scusa dell’accendino riuscì ad attaccare discorso con noi, ci disse che veniva spesso in quel posto, che era amico di Piero e in poche parole ci disse che gli piaceva spiare le coppie a quel punto ci mettemmo anche noi a parlare in modo aperto, tutto sommato era simpatico e confidammo anche a lui i nostri giochi segreti.

Visto che noi eravamo interessati anche ad incontri con gruppi di singoli, ci consigliò di tornare il giorno dopo, li avremmo trovato un gruppo d’albanesi che tutte le domeniche venivano a fare il bagno.

Tutti questi discorsi ci avevano eccitati, allora con Anna facemmo uno spettacolino niente male al nostro spettatore, che a sua volta si fece una sega. Tra una parola e l’altra venne la sera e ci avviammo all’auto. Il guardone ci salutò e ci disse di non mancare il giorno dopo, Anna gli domandò se voleva una nuova esibizione domenicale, lui rise e poi rispose che non veniva mai di domenica al torrente dopo che aveva avuto una discussione con gli albanesi.

Tornammo alla casetta di campagna di sera andammo in pizzeria e mentre si cenava le chiesi se voleva il giorno dopo andare al laghetto. Anna rispose ‘e perché no’.chissà che non succeda qualcosa d’interessante’.La mattina dopo ci svegliammo molto tardi e dopo aver preparato alcuni panini e presa un po’ di frutta partimmo.

Alle 13 eravamo al torrente eravamo soli non si vedeva nessuno in giro e ci mettemmo a prendere il sole. Verso le 15 sentimmo arrivare un’auto, Anna indossò un minuscolo slip nero e si accorse di aver dimenticato il reggiseno, le dissi di rimanere così e di mettersi a pancia in giù e che se si fosse trattato di una famiglia si poteva mettere la maglietta. Passarono alcuni minuti poi arrivarono quattro uomini erano gli albanesi di cui ci aveva parlato il guardone il giorno prima.

Si misero nell’angolo della riva opposto a noi. Ci salutarono cordialmente, Anna a quel punto si girò e loro rimasero un attimo interdetti di fronte al suo seno nudo.

Parlavano nella loro lingua e ridevamo certamente commentavano il fatto di avere di fronte una bella figa mezza nuda.

Rimasero tranquilli una mezzora poi entrarono nell’acqua e cominciarono a giocare a palla, ci chiesero se volevamo partecipare, accettammo l’invito e ci unimmo a loro.

Uno stava in mezzo e gli altri cercavano di passarsi la palla senza fargliela toccare, a turno chi sbagliava finiva al centro. La cosa si fece interessante quando toccò ad Anna era uno spettacolo niente male vederla saltare con i seni nudi, il gioco durò circa dieci minuti poi tornammo tutti quanti sulla riva del torrente.

Si sedettero vicino a noi e iniziammo a parlare, si presentarono erano albanesi che lavoravano in una ditta edile di un paese vicino, i loro nomi erano difficile da capire e ancor di più da pronunciare tranne uno che si chiamava Ilir, erano curiosi e vollero sapere da che città venivamo, rispondemmo loro con assoluta sincerità e alla domanda che ci fecero sul perché noi che abitavamo in una città in riva al mare andassimo in quel torrente rispondemmo che li era tranquillo e che li Anna poteva anche abbronzarsi integralmente cosa non fattibile nelle spiagge affollate della nostra città.

Ci parlarono di loro: due avevano 35 anni un altro 28 e il quarto 25 vivevano in una vecchia casa in un paese li vicino.

Anna mi disse che aveva caldo e che voleva tuffarsi in acqua, le feci cenno col capo di andare pure lei mi guardò e si toccò lo slip, capii subito che mi chiedeva con lo sguardo se poteva toglierlo, infatti a lei piaceva nuotare nuda quando le circostanze lo permettevano, le sorrisi e lei se lo sfilò ed entrò nel ruscello.

I quattro rimasero allibiti per un attimo poi cercando fare finta di nulla la seguirono con lo sguardo.

La mia cara mogliettina rimase poco in acqua, la profondità era troppo scarsa e non permetteva di fare una buona nuotata, lentamente tornò a riva e venne a sedersi vicino a me quindi a pochi passi dai quattro. Così seduta in terra e tenendo le gambe leggermente aperte la sua figa, quasi completamente depilata, era li in primo piano alla vista degli albanesi. Erano chiaramente eccitati da questa situazione e sfacciatamente i loro occhi erano puntati in mezzo alle gambe di Anna.

Lei disse che era un peccato che non si potesse nuotare bene, uno di loro ci spiegò che poco più avanti il torrente faceva un ansa e li si poteva nuotare. Naturalmente non sapeva che Piero il giorno prima ci aveva spiegato bene tutto del torrente. Ci chiese se volevamo andare, si trattava solo di fare una camminata di soli due minuti, Anna rispose subito di si, io dissi che sentivo male alla caviglia, che mi ero distorto alcuni giorni prima, e anche il più giovane di loro non era propenso ad andare. Insistette ancora dicendo: ‘ dai portiamo la palla e si gioca’ io buttai li la frase ‘andate voi tre con Anna, noi vi aspettiamo qui’ risposero ok anche Anna annuì andò verso l’asciugamano lo raccolse e si infilò lo slip. Si avviarono lungo il sentiero e scomparvero nel boschetto. Rimasi col più giovane dei quattro, mi parlò molto del suo paese e dato che la conversazione era piacevole non mi accorsi di quanto tempo era passato. Guardai l’orologio, erano quasi le 19 era quasi un ora e mezza che Anna era andata coi tre, mentre facevo questi calcoli li vedemmo spuntare dal sentiero in mezzo al bosco, Anna teneva l’asciugamano piegato sotto un’ascella e lo slip in mano”..i tre dissero all’altro che era rimasto con me che era tardi e che dovevano andare via. Si rivestirono in fretta e se ne andarono. Mi avvicinai ad Anna, le aprii le gambe e notai subito che la sua fichetta era ancora gonfia di eccitazione, la girai e le guardai il culo, il buchetto era arrossato e un filo di sperma le colava fuori. La guardai e le dissi: adesso mi racconti tutto”’..
Anna era ansiosa di raccontarmi quello che era successo, ma come lei, mi fece notare era quasi ora di tornare a casa. ‘ok’ le dissi ‘mi racconti strada facendo’. Appena saliti in auto iniziò il racconto.

Nel sentiero i tre albanesi parlavano tra loro nella loro lingua e ridevano, a lei sembrava di capire che parlassero di lei, ma sinceramente non avrebbe potuto giurarlo era impossibile capire quelle parole ma l’intuito femminile le suggeriva che si riferivano a lei.

Arrivati dal vecchio mulino le mostrarono quanto l’acqua fosse alta, li si poteva nuotare benissimo.

I tre entrarono subito in acqua, Anna fece per seguirli poi le venne il dubbio se era il caso di togliersi il tanga per fare il bagno nuda, come piaceva a lei.

Rimase alcuni istanti sulla riva poi si decise tolse il tanga ed entrò a sua volta in acqua.

Nuotarono per alcuni minuti, l’acqua era freddina e lei uscì.

Si mise su un masso al sole, gli albanesi la chiamarono a giocare a palla.

Tutto sommato il gioco era divertente anche se Anna notò che i quattro non perdevano occasione per allungare le mani. Ritornò dopo dieci minuti sulla riva per riposarsi e loro la raggiunsero. Si sedettero vicino a lei, era praticamente circondata dai tre. Cominciarono a fare apprezzamenti pesanti su di lei, le chiesero se faceva sesso solo col marito Anna non rispose, uno di loro le disse che aveva voglia di scopare e le mise una mano su una coscia poi salì sino all’inguine. Lei fece il gesto di fermarlo un altro le bloccò le braccia dicendole: ‘fai la brava altrimenti ti picchiamo’.

Anna era rimasta allibita così i tre cominciarono a toccarla. Aveva due mani sulle tette, due sulle cosce, una nella fica e un’altra le palpava il culo.

Diede i primi segni di eccitazione i tre se ne accorsero e si spogliarono.

Il più vecchio la penetrò per primo, la fece godere un paio di volte poi venne a sua volta e lasciò il posto ad un altro. Questi era molto dotato, soprattutto di circonferenza, la mise alla pecorina e la scopò con violenza. Prima di godere le mise il cazzo in bocca e venne sulla sua faccia.

Il terzo si fece prima spompinare poi la scopò per alcuni minuti. La figa di Anna era eccitatissima,

Dopo pochi colpi lei godette, lui lo tirò fuori e glielo appoggiò al culetto. Le diede alcune violente spinte poi riuscì a penetrarla. Anna sentiva un gran bruciore anche se era abituata a farsi inculare questi la stava inculando senza la minima lubrificazione.

Dopo alcuni minuti il suo sfintere era dilatato e l’albanese cominciò ad entrare con facilità dentro di lei.

Era molto resistente, Anna sentiva il cazzo sfondarle l’ano poi entrare per tutta la lunghezza nel suo intestino, lui rideva e faceva vedere agli altri due quanto gliene metteva dentro.

Anna ebbe un violento orgasmo e anche lui venne innondandole il culo.

Si sciacquarono poi le dissero di tacere con me, altrimenti ci avrebbero picchiati entrambi. Anna disse loro di stare tranquilli, avrebbe taciuto tutto.

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