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OrgiaRacconti Cuckold

Jezabel – capitolo 3

By 5 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Il primo mese alla direzione del Jezabel volò via tutto d’un fiato.
La marchesa Barbara Cummini, come da previsione, portò tutte le sue altolocate amicizie fatte di ogni genere di pervertito. A Teresa e me importava però che spendessero nel club, senza creare alcun problema se non di pulizia a fine serata, ma per quelle c’era una ditta specializzata alla quale poco importava di raccogliere preservativi e fazzoletti di carta più che cicche di sigarette.
Una sera la marchesa, sempre accompagnata da quel cane fedele del marito, portò una sua ‘cara’ amica, la contessa Clara Aspergi, anche lei coniugata con un gran cornuto.
Dopo le presentazioni di rito, accompagnai le due nobildonne nel mio ufficio, per sapere di cosa avevano bisogno, o per meglio dire quale perversione volevano realizzare.
“Vedi Anita.” iniziò subito Barbara “La mia amica e io vorremmo realizzare qualcosa di diverso, un mix di penetrazioni estreme e genere enema, il tutto accompagnato da esibizionismo, umiliazioni varie e un pizzico di sano sadomasochismo.”
“E’ un programma direi impegnativo, ma sai che per un’amica come te risolvo ogni problema.” le risposi quasi ossequiosamente.
“Allora non sarà un problema se ci sarai anche tu insieme a noi due ?”
Era una domanda trabocchetto, ma non ebbi alcuna esitazione, in fondo si trattava pur sempre d’affari.
“Certo che si ! Anzi sarà un piacere e in tutti i sensi.”
“Bene allora eccoti tremila euro per l’organizzazione della serata, va bene per sabato prossimo ?”
“Ogni tuo desiderio &egrave un ordine.”

Come uscirono dal mio ufficio feci chiamare Teresa, alla quale spiegai quanto avevo pattuito con Barbara.
“Cazzo tremila euro per una scopata !” esclamò la mia socia “Ma queste non sanno cosa farci coi soldi !”
“Te l’avevo detto, mettiamo dentro la troiona e le porterà amicizie e soldi. Ora però non perdiamo tempo in ciance, ci servono tre bull e una poltrona ginecologica in prestito.”
“Per quello che riguarda i ragazzi direi Carlo che &egrave uno dei più violenti che conosca, poi Aldo e infine quello nuovo che sta riscuotendo tanto successo, sai lo spagnolo…”
“Miguel quello col drago tatuato sulla schiena ?”
“Si proprio lui. Se gli diamo duecento euro a testa per il disturbo, altrettanti per il noleggio della poltrona e altri duecento per l’attrezzatura varie ci rimangono duemila euro puliti, niente male per far divertire due puttane e riempire la pista centrale di sabato sera.”
“Ti amo quando fai i conti !” le dissi prima di baciarla, mentre già pensavo a cosa mettere in scena il prossimo sabato.

Il sabato seguente le due donne si presentarono come d’accordo, in anticipo rispetto all’apertura del club. Feci accomodare il quartetto in una piccola stanza, che usavamo come camerino per le coppie che si volevano esibire, per impartire loro le istruzioni del caso.
“Clara tu indosserai un vestito da infermiera sexy come me, mentre tu Barbara sei a posto così, quel tubino ti fascia benissimo rendendoti sexy al punto giusto. Voi due invece miei cari cornuti nudi, con cintura di castità e mani legate dietro la schiena.”
“Ma io…” cercò di protestare Michele, il marito di Clara.
“Tu obbedisci e stai zitto !” gli rispose la moglie dandogli un sonoro ceffone. “Pensa che ho scoperto il frocione mentre si faceva fare il culo da un travestito, e anche da uno brutto.” mi disse quasi per giustificare il suo gesto
“Lascia perdere che ho visto anche di peggio.” le risposi con un sospiro “Però questa disobbedienza non deve passare impunita, quindi indosserete anche due bei plug, tanto poi il culo lo dovrete usare.”
Vittorio, il marito di Barbara, non disse nulla, forse sapendo che ogni sua parola era del tutto inutile, quindi obbedì spogliandosi completamente con Michele.
I due erano veramente lo stereotipo del cuckold, con peni piccoli e molli, ma soprattutto sposati con due puttanone di prima grandezza. Le due mogli sistemarono loro le cinture di castità e i plug anali, per poi ammanettarli e farli inginocchiare come ulteriore umiliazione.
Clara mise il suo costume da sexy infermiera, ed io per far salire la temperatura le misi subito la lingua in bocca.
“Non vedo l’ora di scoparti.” le sussurrai in un orecchio.
“E io di farmi fare il culo da te.” mi rispose mentre mi palpava il sedere.
Lasciai le due donne e i rispettivi cornuti per andare a cambiarmi, poi con loro mi sistemai dietro il palco per assistere alla presentazione di Teresa.
“Signore e signori un attimo d’attenzione.” disse la mia socia salendo sulla pedana girevole, dove già erano stati sistemati la poltrona ginecologica e un paio di piccoli divani.
“Stasera abbiamo il piacere di presentare uno spettacolo a dir poco esagerato. Due sweet al 101% si scalderanno insieme alla nostra amata padrona di casa, davanti ai loro cervi, due bei cornuti buoni solo a fare da servi, in attesa che le loro donne vengano scopate da veri maschi. Accogliamo quindi con un grande applauso le donne della serata !”
Entrammo tutte e tre insieme tenendoci per mano con le consuete mascherine per celare il viso, e subito dietro i due cuck che si sistemarono in ginocchio vicino ad un divanetto.
Barbara non fece quasi in tempo a mettersi comoda sulla poltrona, che subito Clara le scostò le mutandine per ungerle la passera. Nel frattempo io presi un grosso dildo da sotto la seduta e, dopo avergli messo sulla punta un bel po’ di lubrificante, inizia a fottere la nobildonna.
La marchesa aveva ormai la fica completamente aperta da anni di scopate selvagge, e l’unico reale effetto della masturbazione fu quello di farle venire da urinare.
‘Tu cornuto vieni qui che la tua signora deve pisciare.’ ordinai al marito, che subito corse ai piedi della poltrona.
Barbara lo centrò in pieno fin dal primo schizzo, facendo capire che non era la prima volta che lo usava come cesso, ma del resto era chiarissimo che sessualmente era un buono a nulla. Era anche evidente che con una donna del genere i preliminari ‘classici’ erano tempo perso, così decisi di passare subito a qualcosa di più forte.
Presi una sacca da clistere che riempii di latte, poi lubrificai la canula che feci scivolare nel retto di Barbara.
‘Tu frocio numero due, anche tu qui davanti che non voglio vedere finire per terra una goccia di latte.’
Barbara dopo aver trattenuto ben poco il clistere, centrò il petto di Michele che lasciò a Vittorio il compito di pulire per terra leccando quanto cadeva.
‘Dai fammene un altro.’ mi disse la marchesa ‘Voglio pulirmi per bene prima di prendere qualche bel cazzo.’
‘Va bene però prima spogliati che così siamo tutte più comode.’
Lei obbedì tenendo solo le autoreggenti, per poi sistemarsi a carponi sulla poltrona e farsi fare un paio di clisteri.
Michele si dimostrò bravo nell’intuire la direzione degli spruzzi emessi da Barbara, lasciando sempre la pulizia del pavimento all’altro cuck.
Ormai la donna aveva le viscere pulitissime, e fu un piacere con Clara leccarle l’ano, senza risparmiare lunghi baci, prima di sodomizzarla con due grossi falli.
Vedere Barbara godere di quella doppia penetrazione m’eccitò a dismisura, così aprii il mio vestitino prima d’iniziare a masturbarmi, subito seguita da Clara che sembrava quasi copiare ogni mio movimento.
Tutti potevano vedere tre donne che si donavano piacere con quattro falli, con Barbara in mezzo che sembrava non essere mai sazia, nonostante Clara ed io non smettessimo mai di scoparla.
Con Teresa avevamo stabilito che non appena avessi ruotato la testa, lei avrebbe fatto entrare i tre bull già nudi, e vogliosa come le mie compagne feci il gesto convenuto.
Carlo quasi si fiondò su Barbara per sodomizzarla brutalmente com’era del resto sua abitudine, ma la donna da parte sua non aspettava altro che quel trattamento, e del resto le sue parole non davano adito ad alcun malinteso.
‘Si inculami e fammi godere.’ disse la marchesa infilandosi nella fica un fallo
Anche Clara fu presa con notevole vigore da Aldo, mentre io feci sedere Miguel prima d’impalarmi sul suo pene.
Ben presto ci ritrovammo tutte e tre a carponi una vicina all’altra, e i tre ragazzi iniziarono a girare intorno a noi, scopandoci ora nella fica, ora nel culo.
Come m’aspettavo Aldo fu il più violento dei tre, prediligendo l’entrata posteriore, mentre Miguel che era anche il più dotato, preferiva la passera, ma solo dopo aver infilato il pollice nell’ano.
Fu un’incredibile giravolta di piaceri diversi, ormai m’eccitava il solo pensiero d’esser guardata da chissà quante persone, oltre al fatto di fare del sesso mai banale, con uomini e donne forse ancora più perversi di me.
Clara continuava a masturbarsi con un fallo mentre a turno uno dei ragazzi la sodomizzava, mentre Barbara quasi supplicava d’esser presa da più persone.
Compresi che era il momento di farmi da parte, ma prima feci sistemare a carponi la donna per poterla farla mia un’ultima volta. Così mentre due ragazzi le infilavano i loro peni in bocca, io feci scivolare la mano dentro la sua passera ormai completamente aperta, per poi chiudere il pugno e scoparla come non avevo ancora fatto. Non paga mi unsi l’altra mano e, aiutata da Aldo, l’infilai nel suo retto, regalandole una doppia penetrazione che difficilmente avrebbe dimenticato
Barbara urlava il suo piacere senza alcun ritegno, e fu quasi con dispiacere che la lasciai a Miguel e Aldo che finirono di romperle il culo, fottendola sino al raggiungimento dell’orgasmo.
Girandomi vidi i due cuck e non so per quale motivo, ma sentii moltissima rabbia salirmi in corpo.
Presi un fallo e con quello inculai Vittorio, che nonostante la cintura di castità, ebbe un piccolo orgasmo dimostrando quanto fosse gay.
‘Sei proprio un frocio !’ gli urlai contro dandogli un calcio proprio in mezzo alle chiappe.
Liberai allora il pene di Michele per poi giocare col plug che aveva ancora nell’ano.
‘Tu frocio prendiglielo in bocca e guaia a te se fai cadere solo una goccia di sborra.’ dissi a Vittorio dandogli un altro calcio.
‘Quanto a te so quanto godi vedendo quella gran puttana di tua moglie farsi sbattere da un vero uomo. Però mi sei simpatico quindi decidi tu cosa vuoi che faccia.
‘Inculami ma non come hai fatto con lui.’ fu la sua risposta.
Afferrai uno strap-on da sotto la poltrona ginecologica, per indossarlo di tutta fretta e quindi sedermi su un divano. Michele s’impalò peggio di come stava facendo sua moglie sul cazzo di Aldo, avendo subito una notevole erezione.
Io gli afferrai il cazzo per dargli il ritmo della scopata, che fu subito una cavalcata selvaggia.
Clara vide il marito e non seppe resistere ad un’ulteriore umiliazione.
Si mise a pecora proprio vicino a lui invitando Aldo a scoparla il più violentemente possibile.
‘Rompimi il culo davanti a questa checca del cazzo.’ disse la donna fissando il coniuge ‘E poi sborragli in faccia.’
Aldo fu ben felice d’accontentare la donna, che inculò con autentiche bordate, tanto che ebbe qualche difficoltà a tenerla ferma.
Quasi contemporaneamente Carlo e Miguel coprirono il culo di Barbara col loro seme, lasciando poi a Vittorio il compito di pulire sua moglie. Aldo invece si mise davanti al volto di Vittorio, ma Clara gli prese in bocca il cazzo facendolo venire fra le sue labbra.
‘Così &egrave più divertente.’ sussurrò Clara dopo aver sputato tutto lo sperma di Aldo sul volto del marito, che venne subito dopo.
Alla fine fummo tutti sommersi da un applauso, per poi vedere quasi tutti dirigersi verso le salette private o accomodarsi sui divani, dove però erano proibito rapporti completi.
Visibilmente provata tornai nel mio ufficio dove trovai una raggiante Teresa.
‘Sei stata fantastica !’ mi disse dopo avermi dato un gran bacio in bocca.
‘Fantastica ma distrutta.’ risposi sprofondando nella mia poltrona.
‘Distrutta ma felice degli affari.’ ribatté lei ‘Sai mentre tu ti facevi quelle due troie ho quasi riempito il calendario degli eventi, e non sai a quanto ?’
‘Distrutta e basta può andare per stasera ?’
‘No !’
Senza dire altro Teresa s’inginocchio fra le mie gambe, ed iniziò a leccarmi la fica.
‘Così non vale, sei troppo dolce.’ provai ad obbiettare senza alcuna convinzione.
Teresa infatti continuò il suo lento lavoro di lingua, succhiando e leccando ogni angolo della mia passera, fino a farmi raggiungere l’ultimo orgasmo della serata, il meno violento si, ma allo stesso tempo il più appagante.
‘Dove vai ?’ le chiesi vedendola uscire.
‘A farmi una sana scopata, c’&egrave bisogno di chiederlo ?’ mi rispose ridacchiando, ben sapendo che da li a poco sarebbe finita a letto con qualche sconosciuto ben disposto a soddisfare le sue voglie.

Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com

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