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OrgiaRacconti CuckoldTrio

La brasiliana

By 4 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto cominciò quando una sera Marco, amico mio e di mia moglie ci propose di uscire a bere qualcosa insieme con la sua compagnia.
L’occasione era di farci conoscere la sua amica Daniela che si era appena trasferita in Italia da Brasile per motivi di studio. Era stata scelta per frequentare un master per specializzarsi nel campo della moda.
Daniela mi risultò subito simpatica, aveva un qualcosa di affascinante nel suo modo di fare. Era molto appariscente, carnagione scura perché vistosamente abbronzata, capelli a caschetto biondi, occhi verdi, bocca carnosa resa ancora più intrigante da un rossetto rosso acceso, una bella terza abbondante di seno. Aveva una minigonna bianca molto ristretta che metteva in risalto le belle gambe dall’inguine fino ai piedi dove calzava un paio di sandali aperti che facevano vedere le dita quasi perfette con le unghie smaltate di rosso. Aveva tatuato un geco sul collo del piede. Ci salutò tutti baciandoci e quando si avvicino e mi sfiorò la guancia sentii come una scossa elettrica che mi percorreva la schiena. Aveva un buon profumo. Mi piacque subito anche se iniziavo a sentirmi in imbarazzo. Lei continuava a fissarmi e io non potevo distogliere lo sguardo dal suo corpo. Per fortuna mia moglie era intenta a parlare con la sua amica e non si accorse di niente.
Non ci vedemmo più per un bel po’ di tempo, anche se io avevo impresso la sua immagine nella mia mente.
Un bel giorno successe quello che non mi sarei neanche mai sognato potesse accedermi.
Luigi il fratello del mio amico Marco mi telefonò dicendomi che stava organizzando l’addio al celibato al fratello e che quindi non avrei potuto rifiutare, tanto più che mia moglie era stata invitata all’addio al nubilato della futura moglie di Marco.
Accettai, era da tanto che non facevo una festa in cui avrei potuto scatenarmi come ai vecchi tempi. C’era però un piccolo particolare, e cioè che l’addio al celibato si sarebbe svolto a Lloret de mar, in Spagna, dalle parti di Barcellona, e sarebbe durato una settimana!
Lo dissi a Federica, mia moglie, la quale un po’ riluttante accettò di farmi partire.
Ci trovammo da Marco, dovevamo andare a recuperare altre persone e poi ci saremmo diretti in Aeroporto a Orio al Serio. Tutte le macchine erano piene tranne la mia. Ci fermammo sotto un portone dal quale con mio grande stupore uscì Daniela. Era ancora più bella di come me la ricordavo. Era vestita quasi allo stesso modo di come l’avevo conosciuta. Si avvicinò alla macchina insieme a Marco il quale mi disse: -te la devo affidare, sono finiti i posti nelle altre macchine. La strada la conosci, ci vediamo in aeroporto.-
Daniela salì,
posò la sua borsa nel sedile posteriore, si sedette e si mise la cintura di sicurezza. La cintura le passava proprio in mezzo al seno, facendo aderire ancora di più lo striminzito top al suo seno, mettendolo bene in evidenza e facendo risaltare i capezzoli, duri come bottoni. Lei incrociò il mio sguardo e mi disse, con quell’accento portoghese e l’italiano quasi perfetto:
– Non ti devi concentrare troppo sulle mie tette, altrimenti non lo prendiamo più l’aereo…- e si mise a ridere.
– Scusa, ma…non so cosa dire
– Non ti devi scusare, e io comunque stavo scherzando.
Arrivammo in aeroporto senza dire altro. Per tutto il viaggio non avevo potuto fare a meno di guardarle le gambe. E quel tatuaggio sul collo del piede che mi faceva tanto salire il testosterone. Iniziamo bene, pesai tre me e me. E la settimana sta iniziando adesso!
Ci imbarcammo per ultimi e ci fecero sedere insieme. Durante il viaggio Daniela si mise a parlare del più e del meno, mi disse che anche lei era sposata, suo marito però era rimasto a lavorare in Brasile e che era contenta che io l’avevo voluta con la comitiva per l’addio al celibato.
Ci rimasi un po’ di sasso e lei, interpretando il mio disappunto mi disse: -Luigi mi ha detto che se non venivo io tu non saresti venuto. E che la sera che ci siamo conosciuti ti sono piaciuta molto.
– Che mi sei piaciuta molto, è vero. Però non abbiamo parlato della tua presenza per il viaggio
– Quindi ti dispiace che ci sono anch’io? Anche perché io sarò nella stanza di fianco della tua e le stanze sono comunicanti. Ho prenotato io.
– No, anzi non mi dispiace per niente.
– E tua moglie come la prenderà?
– Se io non le dico niente, magari non le dici niente neanche tu. E con tuo marito?
– La stessa cosa, non gli dirò niente.
Arrivammo in albergo e sistemammo i bagagli. Io e Daniela avevamo le stanze all’ultimo piano, erano davvero comunicanti e in più avevamo il terrazzino in comune, in più essendo le due camere sul lato corto dell’albergo, di fianco quindi non avevamo nessuno.
La serata era già pianificata, cena a base di Paella e sangria, disco pub e poi ci si rivedeva il giorno dopo perché saremmo stati troppo devastati per ritrovarci tutti insieme. E di fatti fu più o meno così. Dopo la cena andammo in un disco pub e iniziammo a ordinare. Io presi il mio solito cuba libre e Daniela mi seguì a ruota. Non era una gran bevitrice e considerando i litri di sangria della cena, sballò quasi subito. La musica suonava balli latino americani e io conoscevo sia bachata che salsa perché ho frequentato varie scuole di ballo. Ad un certo punto Daniela mi si avvicinò e mi disse: -Balla con me, mi sono rotta di stare qui in mezzo da sola!- E mi trascinò quasi di peso in pista. In quel momento c’era una bachata e ci mettemmo in posizione. Ballammo praticamente appiccicati, le mie mani non avevano freni e il suo sguardo diventava sempre più sensuale e peccaminoso. Ogni volta che finiva una canzone l’abbracciavo e lei mi passava la lingua sull’orecchio. Ero eccitato in una maniera incredibile che mai avevo provato prima. Dopo un po’ di balli ero distrutto, eccitato e volevo riposarmi perché non ce la facevo più. Allora Daniela mi disse: -Sono stanca, mi accompagni in albergo?- Accettai di buon gusto. Mentre ci dirigevamo in albergo mi accorsi che Daniela era un po’ brilla, non proprio ubriaca. Mi si avvinghio e mi disse: -Sono eccitata e tutto grazie a te. Ora ti facci eccitare io. Sai che non ho messo le mutande stasera?- A queste parole il mi cazzo iniziò a gonfiarsi e i miei movimenti si fecero più impacciati. Lei si mise a ridere e mi trascinò verso la spiaggia. Camminammo e andammo in una zona in ombra dove c’erano alcune barche. Lei mi spinse per terra e si mise a cavalcioni sulla mia pancia. Potevo benissimo sentire la sua figa bagnata fradicia. Mi sbottonò la patta dei pantaloni, me lo tirò fuori e in un attimo se lo mise dentro. Iniziò a cavalcare forsennata e io non resistetti che un paio di minuti e le sborrai dentro. Lei rimase a guardarmi, si mise a sorridere e si sdraiò su di me con il cazzo ancora dentro che a poco a poco perdeva di vigore. Mi piantò la lingua in bocca e iniziammo uno slinguamento eccezionale. Ad un certo punto lei si alzò, mi pulì il cazzo leccandolo e mi chiese di andare perché aveva freddo. Arrivammo in albergo, entrammo nella mia stanza e il tempo di chiudere la porta e girami e Daniela mi stava già aspettando a letto con le gambe aperte. La guardai, era bella, i capelli biondi ondulati erano distesi dietro la sua testa, i seni morbidi svettavano come due colline e anche i capezzoli duri erano sintomo della sua eccitazione. La pancia piatta, la figa completamente liscia e depilata. Con le mani si teneva le labbra leggermente divaricate come ad invitarmi a penetrala. Mi spogliai in un attimo e fui subito dentro di lei. Iniziai a muovermi dentro di lei piano piano, seguendo il suo ritmo e assecondando i movimenti che lei mi suggeriva con la sue mani sulle mie natiche. Le nostre lingue partirono all’esplorazione delle nostre bocche, i miei movimenti ad un certo momento si fecero un pò più intensi. Al che le dissi: -Posso prenderti anche il culo?- -Non l’ho mai fatto dietro, ma per te va bene. Fai piano.- La feci girare a pecorina, mi insalivai due dita e mentre la scopavo, gliele infilai nell’ano stimolando la penetrazione. Le faceva male, così si alzò, aprì la borsa e tirò fuori un vibratore e la crema per le mani. -Prova con questo- e si rimise in posizione. io ricomincia a pomparla, lubrificai il buchetto e il vibratore e iniziai a penetrarla. quando mi sembrò abbastanza dilatata lo tirai fuori, mi lubrificai il pene e iniziai a incularla. I suoi movimenti iniziarono e a farsi più intensi, i suoi mugolii divennero da dolore a piacere. Disse delle frasi incomprensibili in portoghese. Ogni tanto si girava, mi guardava e si passava la lingua sulle labbra. -Ti vengo dentro- le dissi piano all’orecchio mordicchiandole il lobo. -Fammi tutto quello che vuoi!- e mentre diceva così la riempii tutta.
Ci addormentammo sfiniti e al mattino quando ci svegliammo lei mi disse: – Voglio essere la tua amante per tutto il viaggio, così senza complicazioni sentimentali. Non voglio avere il tuo numero di telefono e non ti darò il mio, ma se sarà destino di incontrarci di nuovo allora ci lasceremo trasportare dalle sensazioni del momento, e se potremo scoperemo. E adesso prendimi ancora da dietro – E così feci. Passammo 10 giorni di sesso in ogni momento che ne avevamo voglia. Quando eravamo a cena e ne avevamo voglia ci alzavamo da tavola separati e andavamo in bagno a farci una sveltina, nei divanetti imboscati dei locali, sulla spiaggia, nei bagni dell’aeroporto di Orio al rientro prima di lasciarci. E’ stato come vivere un sogno ad occhi aperti. Il bello è che non stavo sognando.
…e la storia non finisce qui Non vidi Daniela per circa sei anni, ci eravamo proprio persi di vista.
L’ultima volta fu proprio la scopata nei bagni dell’aeroporto, poi dopo averla accompagnata a casa non la vidi più. Non chiedevo neanche sue notizie, mi bastava il ricordo di quelle notti sesso sfrenato. Mia moglie intanto mi aveva dato due bellissimi figli e ora il più grande aveva 5 anni e le gemelline 3 anni.
Il mio amico Marco, che non vedevo ormai da qualche anno, ci chiamò invitandoci all’inaugurazione della sua nuova casa, ma mia moglie mi disse di andare da solo perché una delle gemelline aveva la febbre e sarebbe rimasta a casa con loro. La casa di Marco però era fuori città e l’invito era a passar fuori l’intero week end. Avuto l’ok dalla moglie e dopo aver preso il venerdì di ferie, preparai un borsone con poche cose e mi misi in macchina.
Quando mi presentati a casa di Marco trovai un po’ di vecchi amici e gente che non conoscevo, scoprii dopo che erano suoi colleghi di lavoro. Eravamo in totale una ventina di persone, un po’ di coppie e altri mariti senza moglie come me. C’erano anche alcune colleghe di Marco che si erano già messe in costume e facevano il bagno in piscina. Un paio di loro erano addirittura in topless. Mi tolsi la maglietta e, rimanendo solo con i pantaloncini, mi avviai verso la piscina. Una delle due senza reggiseno mi venne in contro porgendomi un bicchiere di coca e si presentò:
– Ciao sono Roberta, tu sei?
– Davide. Piacere di conoscerti, sono un amico di Marco
– Finalmente conosco il famoso Davide! Non sai quanto ci ha parlato Marco di te! Dice che siete come fratelli. E’ vero?
– Siamo praticamente cresciuti insieme ‘ dissi io, e mentre lo dicevo abbassai lo sguardo verso il seno. Non era grande, ma rotondo e sodo e mi venne una voglia matta di stringerlo. Roberta capì cosa stavo pensando e con un sorriso mi disse:
– Marco ci ha detto di metterci in libertà e a me il reggiseno da proprio fastidio’..e poi direi che posso permettermelo!
– Certo! Però se poi non rispondo delle mie azioni? E poi come sarebbe che sono famoso, cosa ti ha raccontato Marco?
– Mi ha raccontato tutte le vostre avventure, le vostre donne, il suo addio al celibato. Hai fatto conquiste vero? A proposito, Marco è mio marito!
Marco aveva divorziato dalla prima moglie e qualche mese dopo aveva iniziato a frequentare un’altra ragazza e alla fine si erano sposati in gran segreto. Io non l’avevo ancora conosciuta perché lui una volta mi disse che se me l’avesse presentata me la sarei scopata subito. E poi da quando ero diventato papà le uscite con gli amici erano diminuite molto.
– Bene, quindi tu sei la famosa Roberta. Devo fare i complimenti a Marco per la bella moglie.
– E a me non li fai i complimenti? Potrei offendermi.
E dicendo così sorrise e girandosi con la mano mi sfiorò il pacco.
– vieni, seguimi che ti faccio vedere la tua camera.
Mi fece strada attraverso la casa, una grande villa a due piani più una taverna, con una miriade di stanze tanto che le dissi che avrebbe dovuto aspettarmi perché già non mi ricordavo più la strada.
Arrivati davanti ad una porta la aprì e si fece da parte dicendomi che quella era la mia camera. Io entrai, posai la borsa accanto al letto e mi girai. Vidi che di fianco all’armadio c’era un’altra valigia, ma li per li non me ne fregò più di tanto. La vidi chiudere la porta a chiave e venire incontro a me. Mi mise le braccia intorno al collo e mi baciò intensamente mettendomi la lingua in bocca. Le sue tette schiacciate sul mio petto e i capezzoli duri mi fecero montare un’erezione potentissima. Roberta se ne accorse e abbassandosi si trovò con la faccia davanti al mio pacco. In un attimo mi abbassò i pantaloni e gli slip e rimasi nudo con il cazzo duro e pulsante davanti alla sua bocca. Iniziò a farmi un pompino favoloso, con la mano faceva avanti e indietro e le sue labbra stringevano e succhiavano la cappella. Andò a vanti per qualche minuto e quando sentì che ero quasi alla fine si fermò e si mise a 90 gradi con le mani appoggiate su letto.
– Scopami, veloce, usami come se fossi una puttana!
Non me lo feci ripetere e la presi per i fianchi e iniziai a pomparla. Il pompino mi aveva portato già al limite, quindi dopo qualche minuto la riempii di sperma. Si spostò da me e venne a ripulirmi il cazzo con la lingua dicendomi:
– Hai visto che ospitalità ti da il tuo amico? Ti permette anche di farsi scopare la moglie porcella.
– Ma quindi Marco sapeva già tutto?
– Marco è un cornuto o un cuckold come si dice oggi. Gli piace godere del mio piacere, è contento quando scopo con altri. E io voglio che mio marito sia sempre contento!
– Che troia che sei! E sai anche fare dei pompini da favola
Le dissi questo mentre lei si rimetteva gli slip senza neanche curarsi della sborra che le colava tra le gambe, probabilmente per farsi vedere da quel cornuto di Marco.
Dopo essermi rivestito seguii Roberta in giardino e mi portò dal marito che appena mi vide mi abbracciò. Poi guardando la moglie in mezzo alle gambe mi disse:
– Vecchio porcone! Lo sapevo che te la saresti scopata subito! Vi siete prima presentati o te la sei scopata subito? Come ti sembra, non è una gran bella maiala?
– Tranquillo prima ci siamo presentati! Ebbene si, è una grandissima pompinara e la sua figa è stretta e calda. Bravo ottima scelta.
– Ma parliamo d’altro. Ho una sorpresa per te!
– Ma dai? Un’altra? Chi c’è la tua ex moglie? Sai che me la sarei scopata anche lei!
– Non avevo dubbi! No no la sorpresa è un’altra. Vieni con me.
E così dicendo mi guidò a bordo piscina e mi presentò ad alcuni suoi colleghi. Ad un tratto una ragazza che era seduta con i piedi dentro l’acqua si girò di scatto e si alzò mettendosi tra me e Marco. Era Daniela, ancora più bella dell’ultima volta in cui l’avevo vista. La squadrai dall’alto in basso, le tette mi sembravano poco più grandi e anche i fianchi, ma mi ispirava un sesso che fece subito risvegliare il cazzo dentro i pantaloni.
– Ciao Daniela, sei sempre bellissima
– Ciao amore, anche tu lo sei ancora di più
E guardandoci intensamente negli occhi ci baciammo per tanto tempo visto che Marco mi riportò alla realtà dicendo:
– Eccoti la sorpresa!
– Grazie Marco, la sorpresa è stupenda
– Ma c’è altro, visto che tu sei solo e anche lei è qui da sola, e io non ho così tante camere, dormirete nello stesso letto.
– wow fantastico! Non potevo sperare di meglio.
La giornata passò tra risate, bagni in piscina e giochi. Mi sembrava di essere tornato ragazzo.
A cena Daniela si sedette di fianco a me. Si era vestita con una minigonna cortissima e un top bianco senza reggiseno. Ero in un continuo stato di eccitazione anche perché Roberta che mi sedeva di fronte non era da meno, con una camicia bianca quasi tutta sbottonata e con una mano che spesso andava a massaggiare i capezzoli. In più il suo piede nudo mi massaggiava la gamba facendomi stare sempre eccitato.
Daniela ad un certo punto della serata, mentre eravamo seduti sul divano a parlare si sedette sopra di me avendo cura di mettere la mano sopra il mio pacco trovandolo subito durissimo.
– Mi sa che io e te abbiamo tante cose da dirci, che ne dici se ce ne andiamo in camera?
Mi disse sussurrandomi all’orecchio
– Direi proprio di si, e poi qui mi sto annoiando
Arrivati in camera Daniela andò subito in bagno per cambiarsi e ritornò con indosso solo il perizoma. Mi venne vicino, mi spogliò facendomi rimanere solo con i boxer e poi mi disse:
– Quando sono tornata in Brasile mio marito mi ha lasciata, abbiamo divorziato
– Mi dispiace. E come mai, se posso sapere?
– Perché ero incinta e lui non era il padre. Qualche mese dopo che mi ha lasciata ho partorito Paula, che è tua figlia
– Ah, io e te abbiamo una figlia? Perché non me l’hai detto?
– Potevi anche immaginarlo, mi hai scopata per una settimana intera e mi sei venuto sempre dentro! E poi tu eri sposato e quando ero in ospedale ho conosciuto un uomo che si è preso cura di noi. E’ molto più grande ma è un brav’uomo e ci vuole bene. Ora che te l’ho detto cosa vuoi fare?
– Voglio conoscere mia figlia e voglio che noi due per questi giorni che staremo insieme ci ameremo come quei giorni in Spagna.
Intanto che le dicevo queste parole le accarezzavo i seni e le stringevo i capezzoli, sentivo il suo respiro che iniziava a farsi più affannoso. Scesi con la mano e la misi dentro il perizoma accarezzandole la figa. La spinsi sul letto e le aprii le gambe facendola rimanere nuda. Lei mi fece girare per prendere il mio cazzo in bocca e iniziare così un 69 da brivido. Lei venne e sgorgò dalla sua figa tutto il piacere che aveva dentro. Intanto che lei si riprendeva mi sdraiai sopra di lei e la penetrai. Iniziai a pompare vigorosamente, la stavo sbattendo forte, i nostri corpi sudati mischiavano la nostra passione. Si sentiva il rumore del mio pene che entrava nella figa ormai bagnatissima, la mia pancia scorreva sulla sua bagnata di sudore e le nostre lingue erano intrecciate a formarne una sola. Venni dentro di lei ma non mi fermai, continuavo ad andare avanti finché non venne anche lei. Stremati ci abbracciammo e continuammo a baciarci.
Mi ero assopito stordito dal godimento e dalla stanchezza. Mi svegliò la sua voce, stava parlando al telefono con il compagno e con la figlia, mia figlia. Mi venne in mente che a casa mia moglie aspettava una mia telefonata. La chiamai, le dissi che era tutto ok e che Marco e la sua nuova moglie le mandavano i saluti, poi parlai con la mia piccolina e la salutai dandole la buona notte.
Daniela era seduta sulla punta del letto, misi il telefono sul comodino e strisciai dietro di lei. La baciai sul collo, lei si distese sul letto pronta a ricominciare……
Dopo aver passato un fine settimana di sesso sfrenato senza nessun limite tornai a casa dalla mia famiglia con la promessa che io e Daniela si saremo incontrati molto presto.
Nei giorni successivi alla festa parlai molto con mia moglie del rientro in Italia di Daniela, le dissi che aveva una figlia e un marito ricco industriale e dato che voleva espandere il suo impero economico stava pensando al mercato italiano.
Mia moglie aveva un bel ricordo di Daniela e mi chiese se potevamo invitarla al compleanno di nostro figlio che tra qualche giorno avrebbe compiuto 6 anni, io le dissi che per me andava bene così anche la figlia Paula avrebbe avuto modo di farsi dei nuovi amichetti e, cosa che non le dissi, avrei potuto incontrare mia figlia.
Il giorno della festa oltre agli altri piccoli invitati si presentarono Daniela e la sua famiglia. Ci presentò il marito e subito dietro di lei c’era Paula molto timida e quasi impaurita. Era bellissima e soprattutto aveva i miei stessi occhi marroni, Daniela infatti li ha verdi e il marito pure. Mia moglie accortasi del mio stupore prese per mano la bambina e la accompagnò dove c’erano gli altri bambini.
Il marito di Daniela si chiamava Antonio mi rivolse per la prima volta la parola e con un grande sorriso mi disse:
-ti somiglia tanto, ha il tuo stesso sguardo
-cosa?
-Daniela mi ha detto tutto fin dal primo giorno. Siamo sempre stati sinceri tra di noi.
-E’ una ragazza fantastica, però mi raccomando, non dire niente a mia moglie. E poi sono anche pronto a prendermi le mie responsabilità, non sono ricco ma posso permettermi di pagare il mantenimento
-Tranquillo, capisco quello che provi e non ho intenzione di dire niente, anzi ho una proposta per te. Però preferisco parlarne a quattrocchi, perché domani non venite nella nostra casa al mare? i bambini possono giocare, le nostri mogli faranno shopping e noi due parleremo di affari.
E così ci mettemmo d’accordo per trascorrere due giorni con loro al mare. La proposta appena accennata mi incuriosiva tanto. Chissà di che cosa si trattava. Io sono ingegnere edile, sono responsabile dello sviluppo di una società di costruzioni, chissà cosa voleva da me.
Nel pomeriggio Antonio dovette lasciarci per qualche ora e io che volevo passare un po’ di tempo con Daniela feci di tutto per rimanere solo con lei. Decisi di farle vedere la mia ultima creazione, la mia cantina dei vini. Avevo infatti fatto costruire una cripta molto grande con una volta a botte per poterci mettere la mia collezione di vini.
C’era molto caldo, i bambini giocavano in casa sotto la supervisione di mia moglie Federica e io portai Daniela a visitare la cantina. Appena arrivammo giù l’escursione termica le provocò l’irrigidimento dei capezzoli. Sopra aveva solo il pezzo superiore del bikini e sotto, a coprire il perizoma del costume, una gonna di jeans molto corta. Appena le vidi i capezzoli duri, senza dirle niente le sfilai il costume e le baciai i seni, poi le slacciai la gonna e le tirai giù il costume lasciandola nuda davanti a me. Mi inginocchiai per leccarle la figa e lei alzò la sua gamba appoggiandola sulla mia schiena. Il sapore della figa di Daniela mi piaceva tantissimo e la leccai fino a provocarle un orgasmo con un grido che rimbombò nella cantina. Mi alzai, lei mi spogliò e subito si girò appoggiando le mani al muro mettendosi a 90 gradi. Mi leccai la cappella e poi glielo misi dentro. La scopai molto selvaggiamente, mi aggrappavo alle tette stringendole, lei gridava per il dolore e per il piacere. Stavo quasi per venire quando lei staccando le mani dal muro si aprì le chiappe facendomi vedere meglio il buchetto del culo. Iniziai a massaggiarlo con un dito, poi glielo aprii prima con uno poi con due dita e infine sfilai il cazzo dalla figa e iniziai a infilarglielo dentro l’ano. Piano piano mi feci strada dentro di lei fino a quando non fui tutto dentro a quel punto rimasi fermo un istante e poi iniziai a muovermi lentamente. Daniela godeva, diceva il mio nome, mi chiedeva di scoparla e sfondarla, di aprirla di chiamarla puttana. Queste parole mi portavano al limite e stavo quasi per venirle dentro quando lei mi fermò, si staccò e si girò guardandomi in faccia. Si avvicinò e ci baciammo con passione. I mio cazzo pulsava, volevo venire, dovevo scaricarmi ero arrivato al limite. Daniela si sdraiò per terra sopra i miei vestiti e si offrì a me aprendo le gambe e invitandomi a prenderla. Mi sdraiai sopra di lei, la mia bocca e la mia lingua avvinghiata alla sua, il mio cazzo dentro di lei che dava il ritmo alla scopata e infine venni dentro riempiendola per bene. Restammo fermi a baciarci per un po’ di tempo poi ci alzammo, Daniela vide un po’ di sperma che era rimasto intorno al mio cazzo ormai moscio e me lo ripulì con la lingua, io le passai un fazzoletto e lei si ripulì di quello che le colava dalla figa.
-Mi fai sempre godere come una puttana, con te ho fatto le migliori scopate della mia vita
-tu sei fantastica quando scopi
Uscimmo dalla cantina e ci avviammo verso la casa dove speravo che mia mogli non si fosse insospettita. Prima di entrare in casa ci guardammo negli occhi e Daniela mi disse
-non è bella la nostra bambina?
-no, non è bella, è stupenda, sembra una bambolina! E’ bella come te!
-sei sicuro? Guardala bene, ha i tuoi stessi occhi e il tuo sguardo, e anche la stessa voglia scura che hai sulla pancia
-hai ragione -dissi guardando mia figlia dalla finestra- spero che Federica non se ne sia accorta
Quando entrammo in casa Paula e Luca, mio figlio, stavano giocando insieme, molti bambini se ne erano andati via e, quando arrivò Antonio a riprendere la famiglia, ci diede appuntamento all’indomani alla casa al mare dicendomi:
-ho una proposta molto interessante per te che potrebbe cambiare le ‘nostre’ vite
Federica poco dopo mi domandò di che cosa stesse parlando e io sinceramente le risposi che non ne sapevo niente. Nel frattempo Luca venne ad abbracciarci dicendomi
-Papà, lo sai che mi sono fidanzato?
-Ma dai! Il mio ometto sta crescendo, e lei lo sa?
-No, non ancora, ma prima o poi glielo dirò
-E dimmi tesoro, chi è la tua amichetta fortunata?
-Paula! E’ bellissima quando sono grande la sposerò
-Vedremo, c’è ancora tanto tempo!
Preparammo le valige per l’indomani e andammo a letto.
Mentre facevo l’amore con Federica avevo in testa mille emozioni e una domanda: Che proposta vorrà farmi che cambierà le NOSTRE vite??

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