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OrgiaTrio

La secchiona vogliosa – parte 1

By 11 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Sembrava una ragazza tranquilla,una che  a scuola veniva ignorata dalle ragazze e che quando si parlava di sesso lei si schifava,invece la realtà dei fatti è che sotto quei capelli ricci,sotto quel maglione a collo alto,sotto il suo visino innocuo si nascondeva una ragazza che desiderava solo essere montata e scopata a dovere ed è ciò che abbiamo fatto io e il mio amico qualche tempo fa, quando abbiamo saziato la sua voglia di cazzo a scuola.

Quel giorno la nostra classe si trovava nell’aula magna a guardare un film molto noioso ed io ed il mio amico stavamo facendo battute e rovinando la visione e la professoressa ci spedisce in classe. Entriamo e troviamo lei a leggere e fare gli esercizi di chimica; lei era una secchiona, era rimasta in classe perché dopo doveva recuperare il compito fatto qualche giorno prima da noi. Noi le andiamo vicino e vogliamo parlarle per suggerirle le risposte e lei con un po’ di timidezza ci chiede

–          Perché mi volete dire le risposte del compito? E poi che ne sapete che è andato bene il vostro? –

–          Perché sei la nostra compagna di classe e tra amici ci si aiuta – risponde il mio amico

–          Sì, da due come voi poi devo proprio farmi aiutare, non sapete svolgere nemmeno un esercizio di algebra – risponde lei con tono da sapientona e arroganza

–          Senti signorina so tutto io , noi vogliamo solo aiutarti, se tu non vuoi fai come ti pare- dico io in modo scocciato

 

Io e il mio amico ci mettiamo a parlare tra di noi di cosa facevamo con le nostre ragazze, parlavamo delle loro perversioni , delle nostre scopate e mi ero accorto che lei ascoltava ciò che raccontavamo e mi accorsi che ad un certo punto lei strinse le gambe e girò lo sguardo sui libri, visto che prima ci guardava di sfuggita , continuo a parlare e scrivo al cellulare cosa aveva fatto e con uno sguardo decidiamo di andare da lei.

–          Allora come vanno questi esercizi? Sicura di non volere il nostro aiuto? – dico mettendo la mano sulla sua coscia e guardandola

–          N…no non mi serve il vostro aiuto ho detto, tornate a parlare delle vostre porcherie – rispose lei con un fare timido e impaurito

–          Ma come ? prima ci ascolti e ci guardi si nascosto e stringi le gambe e poi ci dici questo? Sei proprio una falsa, altro che santarella, tu sei una bella zoccoletta vogliosa, non è vero? – affermo il mio amico sorridendo e accarezzandole i capelli.

–          Ma cosa dite? Mi state dando della zoccola? Mi state dicendo tutto questo? Ma chi vi calcola a voi, siete solo due cafoni e montati – disse lei sbuffando e provò a cambiare posto ma il mio amico le prese il braccio e la porto di nuovo sulla sedia

–          – sì, sei una zoccola e stai solo cercando di non far capire che in realtà vorresti essere montata – le disse lui con aria seria

–          -smettetela tutte e due altrimenti lo dico alla preside- esclamò lei con aria di ribellione

Io a un certo punto infilai la mano sulle sue tette, e una dietro per slacciarle il reggiseno e poi la presi e cominciai a baciarla e lei ci stette e il mio amico alzò la maglia e mentre le palpava le sue tette, una seconda quasi terza, le leccava il collo. Ormai si era lasciata andare ed era nostra, e infilando la mano nei pantaloni mi accorsi della sua fighetta bagnata, completamente zuppa , e le dissi

–          Brava la santarellina, vedo che i discorsi di prima e quello che ti stiamo facendo ora ti piace, dì la verità sei ancora vergine ? o non lo sei e vuoi essere scopata ora ? – le dissi mentre le masturbavo la figa infilando un dito in quel buchino piccolo che si ritrovava, sentendo pian piano i suoi gemiti a ogni penetrata del mio dito, mentre il mio amico giocava con i capezzoli diventati duri.

–          – sono vergine ma mi masturbo in continuazione, voglio farlo da tanto con qualcuno ma sono timida e ho paura di passare per una troia- disse lei ansimando e aggrappandosi a me

–          -e allora ci pensiamo noi a soddisfarti-affermò il mio amico calando i suoi jeans e le sue mutandine

Io ripresi a pomiciare con lei mentre con le dita sditalinavo la sua fighetta, ormai bagnatissima e vogliosa di essere penetrata a volontà, mentre il mio amico le metteva indice e medio interi nel culetto molto sodo e meraviglioso e intanto premeva con l’altra mano il clitoride gonfio. Dopo averle mandato la lingua fino alla gola, le tolgo la maglietta e comincio a leccarla ovunque e abbassandomi poco dopo fino a succhiare i suoi capezzoli, mordendoli e tirandoli via, scendendo pian piano fino a leccare la sua fighetta , succhiando il clitoride e scendendo con la lingua e penetrandola velocemente con colpi decisi e lei ad un tratto comincia a supplicarci :

–          È troppo bello, molto meglio del vibratore, vi prego non resisto più, sto godendo troppo, scopatemi ora, tutti e due insieme – disse la zoccoletta mentre ansimava fino all’orgasmo

Io mi alzo, non faccio neanche in tempo a portare la mano sui pantaloni che li stava già sbottonando lei , e cacciando il mio cazzo comincia a succhiarlo come se ne avesse già presi tanti nella sua piccola bocca, e pian piano le cresceva dentro fino a diventare duro e provò a prenderlo tutto in bocca aggrappandosi al mio sedere ed io la aiutati prendendole la testa e facendole ingoiare tutto il mio pene fino a farla quasi soffocare dissi al mio amico di scoparle la figa senza pietà  ed egli prese e si calò tutto e dopo esserselo segato da solo cominciò a penetrarla ma il buchino era piccolo e ci volle un pochino per farlo entrare bene e farlo adattare ad un cazzo vero e proprio. Appena provò ad entrare dentro la sua fighetta stretta e calda, lei voleva urlare ma io le presi la testa e gliela portai sulla mia cappella e glielo infilai in bocca e cominciai a scoparla fino a far gocciolare dalla sua bocca tanta saliva da finire sul pavimento, fino a quando non si abituò al cazzo del mio compagno. Le tolsi il cazzo e lei riprese fiato e cominciò a godere da matta implorando di fermarci perché voleva strillare e aveva paura che ci scoprissero

–          Vi prego…basta..sto godendo troppo…non riesco a trattenermi…sto impazzendo..se ci scoprono sono guai..basta – disse la ragazza

–          – smettila che vuoi che continuiamo a scoparti vero? – e le toccai il clitoride premendolo e facendole succhiare le dita sporche della sua eccitazione e feci smettere il mio amico, la feci mettere a  pecorina con il mio amico sotto di lei che le scopava la figa facendola cavalcare e muovendosi insieme a lei mentre mi facevo leccare e succhiare le palle dure e piene mentre mi masturbava, ad un certo punto me ne andai dietro, mi inginocchiai e cominciai a leccarle il buchino del suo culo e usando le dita per allargarlo, usando anche i pollici in contemporanea e le dissi di prepararsi al peggio

–          – non entrare, non ci può stare subito nel mio culo, non l ho mai masturbato- disse lei mentre delicatamente  emetteva gridolini sempre più forti

Io non me ne curai e lo penetrai di colpo fino a farla urlare e vidi che si morse il labbro e un pochino piangeva; me ne sbattei anche di questo, la martellai fino a farle sentire le mie palle sbattere contro il suo culetto e sculacciandola a volte, sentendo i suoi gridi di piacere molto forti.

-Non ti pare urli un po’ troppo la signorina? Perché non la fai stare zitta? – mi domandò l’altro ragazzo

 

Io raccolsi da terra le sue mutandine bagnate, gliele infilai nella bocca e intimorendola le dissi che se sputava quelle mutandine le avrei fatte vedere a tutti e ripresi a scoparla come si fa con una cavalla vogliosa prendendole le braccia e bloccandole, la scopammo in una doppia per almeno dieci minuti sempre con lo stesso ritmo, sentendo comunque il suo godere fin quando non decisi di scopare la sua fighetta, alzandomi e facendola mettere a novanta sul banco e penetrandola a fondo dopo averle strusciato il cazzo su tutta la fighetta e il mio amico prese la sua biancheria, gliela tolse dalla bocca e fotografò la scena e poi lanciò le sue mutandine dalla finestra e infilò il suo cazzo nella bocca e se lo fece succhiare.

-Hai visto che alla zoccoletta piace il cazzo ? che dici ora possiamo scoparcela quando vogliamo, tu sei d’accordo ? – dissi ridendo e aumentando il ritmo dei miei colpi e lei fece un timido si e riprese a succhiare ed il mio amico non soddisfatto si girò e si piegò e mentre lei gli faceva una sega le ordinò di leccargli il sedere e lei rifiutò all’inizio ma io le presi la testa e gliela spinsi e lei lo leccò come se fosse gustoso.

Io continuai a scoparla sempre di più fino al punto che aggrappandomi ai suoi fianchi, la picconai con colpi veloci e a fondo finché lei venne e si accasciò per terra stremata. La prendemmo e la rimettemmo a novanta ma sulla cattedra stavolta e a turno le scopammo il culo mentre lei urlava di piacere e venimmo dentro di lei con tutto lo sperma che gocciolava.

-Brava la nostra zoccoletta, ricordati che ora possiamo scoparti quando vogliamo – disse il mio amico mentre ci rivestivamo

– Non una sola parola o la foto sarà pubblicata- aggiunsi

– Va bene, farò come dite voi, ma voi dovete scoparmi sempre, deve rimanere tra noi – rispose lei e ci guardammo in faccia il mio amico e sorridemmo.

Da quel giorno la scopammo spesso finché non si trasferì dopo gli esami, ma delle altre trombate ne parleremo la prossima volta…

 

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