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OrgiaTrio

La secchiona vogliosa – parte 2

By 11 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Eravamo in gita, quattro giorni in uno chalet di montagna, anche se non era un periodo freddo, ci hanno spedito lì per fare addirittura bird-watching. Per fortuna le nostre ragazze non erano venute,  facendoci mirare alla nostra zoccoletta, ormai diventata una sorta di schiavetta. Arriviamo e ci sistemano nelle varie stanze, ognuna da quattro persone ; Con noi c’erano due ragazzi che noi non volevamo assolutamente, visto la loro reputazione dentro la classe , infatti, erano considerati degli sfigati e dei nerd patentati e per questo non parlavamo loro quasi mai. Dopo una mezzora dove decidemmo i letti e l’ordine del bagno la mattina, ci recammo al bar dell’hotel, prendemmo un bicchiere di vodka alla menta ciascuno e ci sedemmo sul divano a parlare di calcio. Ad un tratto presi il mio cellulare e dissi al mio compare

–          Ora mando un messaggio alla nostra amica, questa vacanza se la ricorderà molto bene – dissi ridendo e cominciai a scrivere.

–          Ricordati che sei la nostra schiavetta, dopo cena fatti trovare nel salone che devi coccolarci siccome le nostre ragazze non ci sono – ripetei io mentre scrivevo

–          Ho un dubbio – affermò il mio amico – con i due nerd come facciamo? Quelli se vedono cosa facciamo lo diranno a tutti – continuò preoccupato.

–          Stai tranquillo, sarà sufficiente minacciarli o mandarli fuori con le giuste maniere – risposi io in tono serio e inviai il messaggio.

Salimmo in camera per prepararci per andare a cena e mentre uno dei due sfigati si lavava io aprii la sua borsa e trovai alcuni preservativi e scoppiai a ridere e li mostrai al mio amico, che vedendoli si accasciò sul pavimento a ridere

–          Davvero pensate di scoparvi qualcuna qui? O è solo un vostro modo per farvi le seghe? – disse il mio amico ridendo

–          Perché non possiamo ? è vietato a noi usare preservativi?  Se capita, scoperemo – rispose uno con tono seccato.

–          Allora siete illusi perché nessuna verrà mai con voi e per la cena, a proposito, vestitevi bene, non vogliamo altre brutte figure – esclamai e mi andai a lavare.

A cena ci sedemmo tutti vicini e quattro con le ragazze che ci guardavano e sorridevano come a prenderci in giro, tutte, anche lei. La nostra schiava si stava prendendo gioco di noi e in un istante noi due ci guardammo e pensammo la stessa cosa, non so come , ma il nostro pensiero fu di farla pagare a quella zoccoletta.

Si fece trovare nel salone, ci mettemmo seduti sul divano , io alla sua destra e l’altro a sinistra.

–          È stata buona la cena? Ti sei divertita con le altre ragazze? – domandai

–          Si è stata buona la cena, spero di non ingrassare con tutto quello che ho mangiato – disse lei in tono ironico

-e non ti sei divertita nemmeno a guardarci per caso? Credi che non ti abbiamo visto ridere di gusto con le altre? – rispose il mio amico

 

–          Non so di cosa state parlando, davvero, non capisco – disse lei cercando di fare la vaga.

–          Si invece che lo sai, e non pensare di fare la furba con noi due, abbiamo sempre la tua foto- lei si fece triste, anche se, le piaceva essere scopata – abbiamo la foto che dimostra ciò che tu sei, una zoccola affamata di cazzo, una troia, la nostra, sei una schiava e anche troia e non credere di passarla liscia, te la faremo pagare- aggiunsi io e ce ne andammo fuori tutti e tre.

Camminammo in un bosco molto folto, lei era impaurita e voleva, si leggeva nei suoi occhi il bisogno di essere protetta anche solo dandole la mano. Non ricevette niente. A un certo punto ci fermammo

–          Spogliati, tutta,- comandò l’altro – e poi mettiti a cagnolino davanti a noi e comincia a masturbarti,a sditalinarti per bene- aggiunsi

Lo fece, si spogliò e cominciò a masturbarsi, dopo essersi calata lentamente la sua gonnellina elegante e tolta la sua maglietta e il suo reggiseno, penetrando la sua fighetta con due dita, mentre con l’altra mano si premeva il clitoride.

-perché mi fate questo – esclamò quasi piangendo – perché ti avevamo detto che te la facevamo pagare e ora toccati troia!!! – urlò il ragazzo

Mentre mi godevo lo spettacolo, andai a prendere i suoi vestiti e li lanciai sulla terra sporcandoli e glieli misi davanti alla faccia e m’inginocchiai cacciandomi il cazzo già bello duro.

–          Forza, succhiamelo tutto e se stacchi le mani dalla tua figa, ti schiaffeggio – esclamai io e glielo infilai nella gola con un colpo secco e cominciai a scoparle la bocca mentre il mio amico si prestava a inculare la piccola cagnetta senza pietà. Infilò la punta del cazzo e tirò la sua testa all’indietro afferrandola per i capelli e il suo cazzo entrò con potenza facendo staccare le mani dalla sua bagnatissima vagina. Io le diedi uno schiaffo, non molto forte , e le presi la bocca e con molto furore le tappai il naso con una mano mentre con l’altra tenevo la sua fronte per darmi lo slancio e con colpi decisi e potenti fino a farla soffocare continuai fin quando non dovette spingermi via e tossendo sempre più forte che sembrava soffocare si accasciò con la testa sui vestiti ormai di colore diverso da prima e molta saliva le colava e il suo volto era sconvolto e stremato.

–          Che c’è ? era troppo per te? Oi togliti da lì e farmela scopare che la voglio sentirla godere – dissi al mio amico e si mise davanti a lei facendosi leccare le palle mentre si segava ; io dopo aver leccato per qualche minuto la sua fighetta decisi di penetrarla e mettendola di lato le alzai una gamba e cominciai a battere reggendomi alla sua gamba mentre lei pompava il mio amico estasiato dalla lingua della ragazza che giocava con la cappella bella rossa. Ansimava e cercava di leccare, senza riuscirci, ad ogni mio colpo a fondo ed io godevo per via del suo buco stretto e meraviglioso da scopare, era meraviglioso e desideravo tanto venire dentro di lei ma non potevo e dopo averla montata per bene tolsi il cazzo e facendomi fare una sega venni sulla sua faccia

–          Brava la puttanella, devo dire che diventi sempre più porca ad ogni scopata, ora finisci l’opera e spompina per bene il suo cazzo – affermai mentre mi rivestivo. Lei era concentrata a succhiarlo di gusto e massaggiando le sue palle, mandando il mio amico in grazia divina finché non le mandò cosi tanto sperma nella bocca che scese e andò sulla sua gonna.

La facemmo rivestire e tornammo nelle nostre stanze, questa volta le diedi la mano e me la portai sul mio petto per rassicurarla, ora doveva ricevere l’umiliazione di tornare in quelle condizioni, sporca come una barbona che si sveglia dopo una sbornia. Entrammo e stranamente non c’era quasi nessuno ,  solo due nostre professoresse che ci chiesero dove eravamo stati

–          Non se la prenda con loro, ero andata a fare una passeggiata e sono scivolata sul fango e poi ho incontrato loro due e mi hanno riportata qui – disse lei con un tono timido e impaurito, il suo solito tono. Ci aveva salvato, ci aveva protetto, evidentemente non voleva far sapere delle nostre scopate, fatto sta che riportata in camera, tornammo nella nostra stanza, dove c’erano i due nerd, pensando al bosco e al gesto che aveva fatto, guardandoci in faccia con un volto serio, di stima e fierezza, pensando la stessa cosa, il peggio per lei, doveva ancora arrivare….

–           

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