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OrgiaRacconti CuckoldTrio

Le storie di valeria – storia irreale, no reale

By 3 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

PREMESSA E PRIMA PARTE

 

La storia si volge in piena estate, quando una sera decidiamo di andare a ballare in una rotonda sulla spiaggia, siamo io e mia moglie soli, ma li abbiamo appuntamento con alcuni parenti che hanno la casa al mare.

Entriamo nella rotonda, ci sediamo al tavolo con una coppia di miei cugini Giulio e Anna. Si ordina da bere e parliamo del più e del meno. Ho notato che in sala ci sono anche altri amici, fra i quali Ettore un altro cugino e Silvio un ex pretendente di mia moglie, che lei però aveva “scartato” essendo più giovane di lei di 3 anni, oltre ad altri conoscenti che vengono a salutarci.

Iniziano le danze

Fo il primo ballo con mia moglie, che onestamente era vestita in modo un po’ provocante, ma data la stagione! Infatti indossava un vestitino molto leggero, fino al ginocchio, che si apriva davanti, abbottonato e legato in vita da una cintola di stoffa del solito colore del vestito. Il primo bottone era aperto ed anche gli ultimi due per cui camminando si notavano le belle gambe abbronzate.

Anche noi uomini non eravamo vestiti da ”sera” molti erano in pantaloncini corti e ciabatte. Questo era l’abbigliamento dei miei cugini e di alcuni amici.

Finito il ciclo di tre balli lenti iniziano danze un po’ più veloci, che io non ballo, proprio non ne sono capace. Poi questa sera ho anche un problema da una caviglia, una mezza storta per cui…sono un po’ fermo. O forse è anche questa una scusa per vedere mia moglie ballare con altri, cosa che mi fa piacere, in quanto lei quando balla si lascia stringere e non disdegna di sentire l’uomo, specialmente se è eccitato.

Vedendoci fermi si avvicina Silvio, ci saluta e chiede a Valeria (mia moglie) se vuole ballare questo ballo veloce. Lei ballerina indomita, si alza per andare e poi si rivolge verso di me come per dire posso? Al mio cenno di consenso abbraccia Silvio e si getta nella mischia. Il ballo non permette grandi contatti però vedo che in quelli occasionali la porcellina non disdegna il contatto fisico. Dopo i primi due balli, l’orchestra al terzo inizia un tango. La passione di mia moglie.. e qui vedo scene che mi fanno subito rizza il cazzo. Silvio, anche lui in pantaloncini corti, infila il suo ginocchio nudo fra le cosce di mia moglie che non si stacca anzi sembra quasi buttarcisi sopra, vedo il bozzo crescere nei suoi pantaloncini e lei strofinarsi per quanto permesso dalle figure del tango. Torna al posto accompagnata da Silvio che ha evidenti segni di cazzo ritto! Viene anche Giulio con Anna, un attimo di calma. Giulio ballando con Anna ha notato che Valeria si strofinava molto a Silvio, e da bravo puttaniere che è, chiede a Valeria, il prossimo ballo, aggiungendo: “se tuo marito vuole, me lo concedi?, tanto Anna ha detto che si vuole riposare”.

Quindi io resto al tavolo con Anna, mentre Valeria e Giulio iniziano il ballo, sono tre lenti. lui la stringe, lei non si scansa anzi, si butta addosso a lui, sente che il cazzo ritto le strofina le gambe, le gambe nude di lui entrano fra le cosce di lei. Io e Anna parliamo e ci scambiamo delle occhiate come per dire guarda che fanno non si vergognano! Io allungo una mano verso le gambe di Anna dicendo che vuoi che sia stanno ballando come tutti, e le accarezzo una coscia, lei un primo momento sembra irrigidirsi al contato, da una nuova occhiata in pista, dove Giulio sta sussurrando all’orecchio di mia moglie qualcosa e si vede chiaramente che le morde il lobo, allora lascia che la mia mano resti sulle sue gambe, ed inizi a salire verso le mutandine che si stanno bagnando. Io ho il cazzo che mi scappa dai pantaloni per la doppia situazione, mia moglie pomiciata in sala ed io con le mani su per due belle cosce ormai dentro la fica di Anna, che allunga a sua volta una mano verso il mio cazzo e mi tocca.

Per 15 minuti lunghi ma anche brevi cercando di evitare di sborrare nei pantaloni viviamo questa situazione.

Terminato il ciclo i due, tornano al loro posto e tutti ci ricomponiamo, ma il dado ormai è tratto, io so che Anna è disposta a darla a me e Giulio ha capito che Valeria la darebbe a lui, però loro non hanno visto la pomiciata fra me ed Anna!.

Queste sono le premesse per il dopo ballo. Continuando al ballo, Giulio ed Anna vanno a ballare, mentre io non posso ballare. Valeria rimane al tavolo, per poco, perché di corsa viene l’altro cugino Ettore, scapolo che si precipita a chiedere il ballo a Valeria che vede ferma. Lui, so … ha un debole per mia moglie!

La quale si alza, mai stanca per ballare! E si butta di nuovo in pista. Ettore la stringe molto forte, è più alto di lei di parecchio, il ballo lento permette a Ettore di far sentire il suo cazzo nella pancia di mia moglie che sembra gradire, anche lui insinua il suo ginocchio fra le sue cosce, mentre fa appoggiare il viso di lei al suo petto che si mostra nudo dalla camicia aperta sul davanti, e lei gradisce questo contatto.

Poi Ettore porta la mano di mia moglie verso il basso, capisco l’intento, gli sta facendo sentire, nel dorso della mano, il cazzo ritto e duro. Poi vedo chiaramente che la posizione della mano è cambiata, mia moglie non lo sente solo con il dorso, ma lo sta stringendo con la mano aperta, è uno spettacolo eccitante non ne posso proprio più, sono solo, Anna sta ballando, ho il cazzo che mi scoppia.

La notte, dopo aver ballato, ognuno a casa sua; mia moglie, che ha sentito anche altri cazzi di ballerini, sembra eccitata, e già in macchina verso casa, dà segni di voglia venendomi a tastare e dicendo “ti ho fatto arrapa stasera vero!” Ed io “si maiala ti sei fatta strofina tanti cazzi sul corpo scommetto che qualcuno lo avresti preso anche in fica”. Lei “ci puoi contare specialmente un paio”. Io “e allora dimmi di chi”, Valeria risponde “lo hai capito, certamente quello di Giulio e quello di Ettore , i tuoi cugini!, Sai Giulio mi ha anche detto “se non eri la moglie di mio cugino ti chiedevo ufficialmente la fica” io “ e te cosa hai risposto”, lei “niente ho solo sorriso”.

Arriviamo a casa andiamo a letto arrapati e vogliosi, prendo mia moglie la spoglio e lei spoglie me, siamo nudi, ci sdraiamo per fare una scopata, lei come il suo solito, prende il cazzo in mano, lo sfava lo ammira ed inizia a scorrere con la lingua lungo l’asta in su e giù per 4/5 volte, poi lo succhia ed infine se lo strofina sui capezzoli duri,lo accompagna lungo il corpo verso la fica, allarga le belle gambe abbronzate, lo appoggia sulle labbra della fica e dice ” Dai Infilami, infilami, mettilo tutto dentro che non ne posso più”. La scopo anche io ho una gran voglia, ma la voglio scopa per bene, dopo un po’ che la pompo, la giro, gli dico “mettiti a pecora che si fa un gioco” e gli pianto di nuovo il cazzo in fica, dicendogli “senti maiala questo non è il cazzo di tuo marito, ma è quello di Giulio che ti monta, senti come pompa” e lei arrapata “si dai dai così mi piace, Giulio montami, Giulio montami e con un lungo grugnito,da vera troia, viene gridando “Giulio,Giulio, Giulio, finalmente ti ho scopato!.”

Nel momento del riposo parliamo nuovamente abbracciati e nudi delle pomiciate al ballo. E le chiedo perché preferiva scopare con Giulio e con Ettore anziché con Silvio.

La risposta è scioccante ma candida,” perché, è semplice, con Silvio è tanto che ci scopo” io resto sbigottito e allora gli dico “…ma da quanto tempo, su raccontami tutto”

Lei inizia “ Dopo appena 5 mesi dal matrimonio, ricordi quando si stava al paesino di…..e lui stava nelle vicinanze, una mattina che te eri al lavoro, io stavo spazzando davanti casa, lui passò, mi salutò e mi chiese “come va la vita matrimoniale?” risposi “bene grazie”, si fermò a parlare con me, del più del meno, della corte che mia aveva fatto, del fatto che si sentiva sempre innamorato di me e simili cose, poi mi chiese “ti sei sistemata bene in questa casa?” io si abbastanza, non è grande ma sai è provvisoria non abbiamo trovato altro”. Lui allora disse “posso vedere”?, io ingenuamente lo feci entrare in casa, gli mostrai la cucina, la saletta e le due camere; quando fummo in camera da letto lui mi abbraccio e cercava di baciarmi, mi stese sul letto mi venne sopra, mi diceva “ti amo, ti voglio”, io non volevo resistevo, sentivo il suo cazzo duro che mi premeva sulla pancia, i suoi baci nel collo le sue carezze sul petto, cercavo di scappare, ma mi teneva, mi stava sopra, era più forte di me.

Poi con una mano inizio a salire su per le cosce scostando la gonnella, mi accarezzava le gambe, avevo paura di cedere, non volevo, dicevo “ma che fai ma che fai sono sposata ormai dai”, ma lui, credimi, non mollava, iniziò a baciarmi sulla bocca,, sentivo il suo peso, il suo cazzo gonfio, la sua lingua sulle labbra, scusa , ma non so che mi prese, aprii la bocca e la sua lingua entro dentro di me, risposi al bacio, forse lo avevo sempre desiderato quel bacio, la sua lingua giocava con la mia, le sue mani su per le gambe erano arrivate alle mutandine, stavano entrando dentro, io ormai non facevo nulla, baciavo, baciavo giocavo con la lingua ero arrapata, mi sentivo bagnata. La sua mano mi stava toccando la fica, ero partita, stavo godendo avevo piacere, continuavo a baciarlo e lui a toccarmi. Poi si alzò, la mia gonna era arrotolata alla vita, si abbassò i pantaloni, il suo cazzo duro e ritto era bellissimo, credimi bellissimo, tutto sfavato fino in fondo, come piace a me lo sai, me lo avvicinò alla bocca, lo presi lo baciai mentre lui mi stava togliendo le mutandine, e poi mi accarezzava, leccavo il suo cazzo, lo succhiavo, mi diceva dai brava sei brava,mi fai arrapare, e ora ti voglio, mi tolse il cazzo dalla bocca, non feci in tempo a fermarlo lo aveva già appuntato ala fica, me lo strusciava contro, senza penetrarmi e te sai quanto mi piace, poi delicatamente lo posizionò e mi disse, finalmente sei mia sei mia, io allargai le gambe e gli dissi siiii, entrami dentro scopami scopami non ne posso più, e mi penetrò fino in fondo tutto il suo cazzo dentro, mi pompava, mi pompava ed io godevo, godevo venni una due volte, poi lo sentii irrigidirsi, non feci in tempo a fermarlo stava venendo gridando, ed io con lui accettai tutta la sua sborra in fica, mi venne dentro, si venne insieme, fu una cosa

fantastica, credimi, ho goduto molto molto meglio che con te, credo che per la prima volta ho veramente goduto, non ti offendere, ma ho proprio goduto.

Non rimasi incinta perché fortunatamente non ero nei giorni fertili, ma non mi sarebbe importato nulla, scusami ma era troppa la gioia che avevo provato.

Con Silvio, mi sono ritrovata altre volte, in albergo, quando andavo con la scusa del mercato alla vicina città, si scopava per un paio di ore, poi un giorno mi disse “ Valeria amore mio, tuo marito ti ha sverginato in fica, a me cosa dai?, sei ancora vergine di culo?”, gli dissi ridendo “si”, e lui allora mi disse “lo voglio”, feci resistenza,dissi “ci sento dolore” ma lui insisteva lo voglio ed acconsentii, ricordo mi mise una pomata nel culo, poi entrò con un dito, poi due, mi toccava davanti con l’altra mano, mi diceva parole dolce, ma anche sporche, come troia ti piace, sei la mia puttana fra poco ti sfondo il culo. Poi quando senti che il culo era lubrificato a dovere, mi appuntò il cazzo, mi allargò le mele e infilò la cappella dentro, poi mi disse respira profondamente, e mentre respiravo con un colpo secco mi infilò tutto il suo cazzone in culo, gridai per un attimo di dolore, ma poi lui rimase fermo, lo fece adattare bene e poi toccandomi davanti mi iniziò a scopare in culo ed a farmi godere”.

Io a queste confessioni mi trovai spiazzato, ero cornuto da subito dopo sposato, non lo sapevo, ma ora il cazzo era tornato nuovamente ritto e duro e lei prontamente ritenne opportuno utilizzarlo e per la prima volta mi permise anche a me di usare il suo buco posteriore, il cazzo entrò con facilità, era rotto il culo, era vero, la scopai in culo e gli venni dentro, poi per penitenza la costrinsi a pulire tutto il cazzo pieno di sbrodo e anche di suoi umori, lo fece senza protestare, forse lo aveva fatto anche a Silvio, ma questo non lo ha mai confessato.

Dopo la serata danzante, e la successiva scopata nel nostro letto, e le confessioni di mia moglie sui corni fattimi con Silvio, chiedo nuovamente a mia moglie Valeria se effettivamente gradirebbe assaggiare il cazzo di Giulio ed Ettore i miei cugini, con i quali aveva ballato in maniera veramente pomaciola. Lei conferma quanto mi aveva detto, cioè che effettivamente fra tutti i cazzi sentiti, ballando quella sera, era rimasta impressionata da quello di questi due cugini, specialmente da quello di Ettore che, mi confessò, confermando la mia impressione, aveva stretto con la mano. Valeria mi disse “deve essere enorme, non ho mai sentito un cazzo grosso in quel modo, ti dico lo assaggerei volentieri!”, la cosa mi eccitava e così gli dissi “ guarda amore farò di tutto per fartelo assaggiare, però vorrei essere presente”, la sua risposta fu disarmante “per favore, la prima volta, fammelo assaggiare da sola, voglio godermelo, dai, poi in seguito si vedrà, ma la prima volta mi piace sentirlo e gustarmelo da sola”. Le proposi allora, visto che ormai lei ha 26 anni ed io 28 di mettere in cantiere un figlio, in modo che avrebbe potuto farsi qualche bella scopata a ruota libera quando fosse rimasta incinta. La cosa le piacque e ci demmo subito da fare. Al primo ritardo, facciamo le prove e sono positive, per cui si decide di organizzare la scopata con Ettore ed anche,in seguito con Giulio, i due cugini pomicioni.

Promisi che avrei organizzato la cosa, con la promessa da parte sua che almeno mi avrebbe raccontato tutto e poi, in seguito mi avrebbe fatto essere presente a vederla infilata, ancora non l’avevo mai vista scopare con un altro, nonostante che mi stesse confessando ogni giorno un cornetto nuovo o quasi.

Ettore faceva il muratore, aveva 29 anni era scapolo single impenitente, aveva fama di essere donnaiolo e il suo aspetto fisico glielo permetteva. Sapevo, come già detto al ballo, che aveva un debole per mia moglie e che non perdeva occasione per farle complimenti o corteggiarla, parole del tipo, “a ti avessi sposato io….” “sei stupenda….” Anche in mia presenza.

Per trovare una scusa a far venire Ettore in casa, staccai una mattonella, già un po’ allentata, che era nel bagno. Un pomeriggio incontro Ettore alla Sala Biliardi che frequentavamo ambedue, e gli dissi “senti mi si è staccata una mattonella nel bagno, non è che verresti a rimurarla?” la sua risposta fu “si quando vuoi” io “ma anche domattina che ne dici” “ok, ci vediamo alle 8 a casa tua” “Se tu potessi venire prima sarebbe meglio, alle 8 esco per andare a lavoro” (volevo vedere almeno gli approcci avevo già studiato mentalmente tutto) fissiamo per le 7.30.

Avviso mia moglie e le dico che si deve far trovare vestita con la camicia da notte corta, quella che le arriva sopra il ginocchio, senza reggiseno con lo slip nero che si veda sotto la camicia e sotto la vestaglia di seta da camera leggera legata solamente in vita. Alle sette la fo preparare è arrapante. Le mutandine nere evidenziano un disegno eccezionale sotto le leggere vesti, le tette si vedono e non si vedono, mi fa rizzare l’uccello, e la bacio slinguettandola forte, e le dico “amore divertiti, vediamo come ci sai fare ….” Alle 7.30 puntuale viene Ettore. Io mi faccio trovare nel bagno, mando mia moglie ad accoglierlo in cima alle scale. La nostra casa ha un portone sulla via, una rampetta di scale e poi un studio in cima ed un corridoio che porta all’appartamento vero e proprio.

Mi immagino lui che salendo le scale, vede mia moglie vestita in quel modo sul balzolino, e può godere anche della vista della belle gambe, abbronzate, fino quasi alle mutandine

Valeria mi fa “Vittorio è arrivato Ettore”, mi affaccio alla porta del bagno con il viso semi insaponato, “scusa sono un po’ in ritardo accomodati in sala, che ho quasi finito”

I due si seggono sul divano di sala, io avevo previsto tutto,volevo godermi lo spettacolo almeno dell’inizio dei primi approcci che non tardarono a venire. Davanti al divano vi era una specchiera, che io dal corridoio potevo vedere e loro non potevano vedere me. Uscii piano piano dal bagno, ero già vestito pronto ad uscire, ma volevo vedere come iniziavano e sentire.

Mi posizionai vedevo le gambe di mia moglie scoperte fino circa a metà, la vestaglia era leggermente aperta, lui non tardò ad allungare una mano sulla coscia abbronzata di lei e le disse “Valeria,l’altra sera al ballo mi hai fatto venire una gran voglia di te” lei si scherniva, “dai che sarà mai stato”, “Valeria non lo avevo mai sentito così duro come quando me lo toccasti”, e lei “non parlare forte lui è qui ancora, poi sai è stato un momento di debolezza, io sono sposata con tuo cugino, non mi sembra bello andare avanti così” la mano di lui stava ancora sulla gamba di lei anzi saliva, la vestaglia era sempre più aperta, vedevo chiaramente le mutandine nere e la sua mano ormai vicina, lei non faceva nulla per scansarla, solamente disse “Stai fermo dai,è pericoloso ci potrebbe vedere”, lui tolse la mano gliela avvicinò al viso le fece una carezza e la portò verso di se come per baciarla. “fermo che fai, … se ci vede,… ma sei matto” disse sottovoce, ma ormai lui era partito ed appoggiò le sue labbra su quelle di lei, in un bacio fugace.

Poi la strinse a se e le disse,”appena tuo marito esce, io ti scopo, sappilo che ti scopo” il suo sorriso, mi fece capire che la proposta era condivisa. A quel punto, dissi “ho finito vieni che ti fo vedere il lavoro”. Ettore venne gli mostrai la mattonella e disse “è un lavoretto da 10 minuti, la metto con il silicone”

Io esco, da qui in avanti il racconto è quello che mi ha fatto poi mia moglie.

“Appena te sei uscito lui voleva subito portarmi a letto, io non ho voluto, gli ho detto fai il lavoro che poi abbiamo tempo, così è stato, appena terminato si è lavato le mani e mi ha abbracciato subito nel corridoio, mi ha preso per i fianchi e mi ha alzato fino al suo viso baciandomi e slinguazzandomi e facendomi sentire sulla fica il bozzo duro del suo cazzo. Poi mi ha spogliato della vestaglia e della camicia da notte, mi ha tolto le mutandine, ammirato la mia fica, mi ha preso nuovamente per i fianchi e portandomi in alto, appoggiata al muro del corridoio, mi ha infilato tutto il cazzo in fica, io lo abbracciavo e lui mi dava dei colpi dal basso verso l’alto, che mi scuotevano tutta, tenendomi in quel modo e continuando a scoparmi mi ha portato in camera, dove ci siamo sdraiati nel letto, e senza togliere il cazzo dalla fica mi ha scopato, scopato a lungo, forse per 20/30 minuti non so, so solamente che sono venuta un paio di volte, poi mi ha detto,”ti vengo dentro?” ed io si tanto sono incinta fammi senti il tuo sbrodo dentro pienami la fica, si è irrigidito e mia ha scaricato in fica una montagna di sborra, mentre anche io venivo e godevo, godevo, il cazzo enorme che era dentro di me, non lo avevo mai preso così grosso Vittorio, sai mai… Ho goduto, ho urlato gridando siiiiiiiiiii sono tua voglio essere la tua puttana, quando vuoi, quando vuoi vieni che la mia fica è sempre aperta per te. Ha tolto il cazzo, bagnato dei miei umori e del suo sbrodo, glielo ho leccato in su e giù, lo volevo ritto nuovamente, l’ho succhiato fino a che non è tornato duro, lo ho ammirato per un pezzo guardandolo tutto intorno per vedere come era, era bello, anzi è bello! credimi,l’ho voluto misurare con il suo metro da muratore, 24 cm e spiccioli, un diametro di quasi tre cm. Capisco perché godevo, avevo un palo in corpo, non un cazzo, un palo che mi si era piantato fino in cima e mi faceva impazzire.

Ho tenuto quel cazzo duro e grosso in mano per diversi minuti, guardandolo, giocandoci, mentre lui mi accarezzava le tette, mi succhiava i capezzoli, mi baciava con tutta la lingua in bocca, tutti e due si voleva farne un’altra ed eravamo pronti, presi il suo cazzo lo baciai lo succhiai un po’, poi me lo strofinai sui capezzoli duri, lo accompagnai alla fica aperta e bagnatissima, ce lo appoggiai e gli dissi dai ora pinta e ridammelo, lo voglio tutto dentro un’altra volta, tutto capito tutto, fino le palle. Lui non si fece pregare e

mi pianto quel pirozzo in corpo facendomi sobbalzare ma anche tanto piacere. Scopammo, o se scopammo, era stupendo lo sentivo entrare ed uscire, rientrare e scuotermi era un animale da monta non un uomo, un animale da monta come piace a me. Sono venuta di nuovo, lui no, gli chiesi perché e mi disse che voleva farmi bere la sua sborra, lo accontentai presi il cazzo lo appoggiai alla lingua glielo leccavo intorno alla cappella, intanto gli stringevo le palle e lui lo segava, fino a che con un urlo non mi scarico ancora altra sborra in bocca, fino a farmi soffocare. Raccoglievo con un dito quella uscita e per farlo impazzire me la rimettevo in bocca, mi piace gli dissi la tua sborra mi piace, dammela quando vuoi. Poi restammo vicini, abbracciati per una oretta buona, fermi accarezzandoci e dandoci appuntamento per una altra scopata, con o senza il tuo benestare”

Io volevo che si scopassero,lo volevo ma volevo essere presente vederla godere,urlare,vedere tutte le cose che faceva ad un altro e che si faceva fare. L’occasione venne, mi disse Valeria, “Vittorio domattina torna Ettore alle 8, cerca di essere puntuale lasciaci soli, voglio scoparmelo di nuovo, tanto sono incinta e quindi voglio godermi una bella sborrata in fica” Così fu, solamente che io alle 9 tornai a casa , li volevo vedere, volevo vedere lei che scopava , che prendeva quel grosso cazzo in fica e forse nel culo, dove aveva detto di non avercelo fatto mettere perché troppo grosso. Aprii piano piano la porta, entrai per le scale senza far rumore, sentii provenire dalla camera i sommessi mugolii di lei ed i suoi stridulo, che alternava a parole come “dammelo tutto, sfondami, che bello come scopi bene, fammi sentire troia, fammi puttana” e quelle di lui “che maiala che sei, ti piace proprio tanto, voglio anche il tuo culo” e lei “no il culo no fottimi davanti il culo no lo hai troppo grosso, ce lo ha già preso,… ma il tuo è enorme mi faresti male” Era quello che volevo io la volevo sentire gridare di dolore, perché non ero stato presente quando lo aveva preso la prima volta in culo da Silvio.

Mi avvicinai alla camera, scrutai, erano rivolti dalla parte della finestra, lei era a pecorina appoggiata al letto, lui la stava scopando con foga e le diceva “Valeria voglio il tuo culo, è qui lo vedo bello, mi attira lo voglio”, Valeria rispose, “no ti prego no” lui levò il cazzo dalla fica e lo posiziono sul buco del culo, ma lei non voleva si ritirava aveva paura di quel mostro che aveva fra le gambe e gli diceva, “dai per favore scopami ancora, fammi veni di nuovo ho voglia di sentirti sborrare dentro la fica, dai scopamiiiiiiiiii” Lui la rinfilò in fica e continuò la pompata. A quel punto entrai anche io in camera, avevo il cazzo duro i pantaloni abbassati, mi segavo. Ettore mi vide per primo, gli feci cenno di continuare, aveva capito che ero d’accordo, e mentre lui la pompava mi presentai davanti a Valeria con il cazzo in mano e pronto, lei alzò il viso, sorrise, lo prese in bocca e incomincio a succhiarlo. Io rivolto ad Ettore “dai che aspetti inculela, inculela, ha il culo rotto sta troia finisci di romperlo, piantalo dentro il suo culo….” Le urlo “no per favore”, io mi sputai in una mano e incominciai a lubrificare quel culo, infilandoci prima un dito,poi due.

Intanto Ettore continuava a scopare la troia che gemeva per questa doppia penetrazione, senza lasciare la presa del mio cazzo nella sua bocca. Poi feci cenno a Ettore di infilare lui due dita in culo,aveva le mani più grosse delle mia, e lo fece, la troia sobbalzò senti , ma non disse nulla, allora Ettore tolse il cazzo dalla fica e lo posizionò sul buco del culo, pronto a infilarlo tutto dentro. Ebbe un attimo di esitazione, ma lui la prese per i fianchi e con un colpo secco la attirò verso di se e intanto piantava l’uccello in culo, la fava entrò velocemente ma tutto il resto si doveva fare strada, un urlo lancinante usci dalla bocca di Valeria, mentre lui come un animale la stava inculando, sentivo le palle sbattergli contro le mele, e su quell’urlo sborrai in gola a Valeria tutta la sborra che avevo in corpo. Piano piano al dolore subentrò il gusto e anche Valeria venne assieme ad Ettore che le pieno anche il culo di sborra.

Restammo fermi per un po’, finalmente avevo visto mia moglie scopare, finalmente l’avevo sentita urlare per il culo rotto, ora davvero era una autostrada…

Io mi rivestii, tornai al lavoro, avevo preso una oretta di tempo, e lasciai i due nudi nel letto che ancora si coccolavano; dopo mi disse Valeria, prima di pranzo, fecero un’altra scopata. Credo che quella mattina si era tolta la voglia del cazzo.

Rapporti con Ettore, restano continuamente, ogni tanto viene a pranzo da noi, e dopo pranzo giochiamo con Valeria sul divano, ovviamente lei è felice ha due cazzi a disposizione, sui quali può contare. Poi una notte, mentre scopiamo, mi dice ,..…”mi sbaglio o mi avevi promesso di farmi scopare anche da Giulio? …..”

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