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Orgia

MIKAELA seconda parte

By 5 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una sera come tante, ero al solito locale con i soliti amici, vestita come il sabato sera mi piaceva fare; short corti fin sotto il sedere, calze color carne, maglietta nera scollata che lasciava intravedere la mia 5 di seno racchiuso in un reggiseno a balconcino con il pizzo nero, e stivali neri alti al ginocchio, di pelle con tacco 10. La serata procedeva tranquilla, musica, prosecco rosè, amici, risa e divertimento; alle 3 il locale chiudeva e apriva il piano superiore, un club dove si ballava fino all’alba. Quella sera era serata latino americana e salimmo tutti al piano superiore. Avevo gli occhi puntati addosso essendo l’unica donna accompagnata da tre maschi. La musica era inebriante, come il prosecco che mi veniva continuamente offerto dai miei amici. Tra un ballo e l’altro l’alba arrivò,era ora di tornare a casa. Scesi le scale che portavano all’uscita, ero con tre miei amici. Prima di uscire ci fermammo a fumare l’ultima sigaretta,ero seduta in braccio ad uno di loro e parlavamo tranquillamente. La sua mano mi accarezzava la schiena dolcemente, l’altro seduto di fianco iniziò ad accarezzarmi una gamba, il terzo i capelli. Non capivo cosa avessero intenzione di fare, non si erano mai sbilanciati così nei miei confronti se non verbalmente. Mi alzai in piedi e con un passo un po’ instabile feci per andarmene ma sentii una mano prendermi per il polso e trattenermi. Mi spinsero dolcemente ma con decisione nella saletta dei video poker,eravamo ancora all’interno del locale;se qualcuno fosse sceso ci avrebbe visti.

Uno iniziò a baciarmi mentre l’altro mi toccava il seno da dietro e il terzo mi sfilava gli stivali. Sei mani addosso, tre corpi, tre bocche, tre cazzi, questo fu il mio pensiero. Sentii le cinture dei loro pantaloni slacciarsi,io ero rimasta solo in perizoma e reggiseno;mi fecero stendere su una poltrona lì vicino. Uno di loro mi allargò le gambe dopo avermi tolto gli slip si mise a leccarmi la fica tutta depilata, carnosa e vogliosa. Uno dei ragazzi mentre mi baciava mi teneva il collo e si masturbava, l’altro lo masturbavo io. Sentivo il suo cazzo grosso in mano bagnarsi ed eccitarsi sempre di più. Mentre mi continuava a leccare mi mise tre dita dentro e cominciò a muoverle velocemente facendomi saltare il bacino sulla poltrona, l’altro continuava a baciarmi per farmi stare zitta, per non fare rumore. Ci fu un cambio veloce e senza rendermi conto mi trovai un cazzo dentro la mia fica gocciolante, uno nel culo e una in bocca. Non capivo nulla, i fumi dell’alcool mi rendevano inerme, ero in preda ad una voglia continua. Sentivo i cazzi scoparmi con foga mentre la mia bocca succhiava senza sosta. I seni mi ballavano su e giù dal ritmo della spinta; non riuscivo a fiatare. Era buio e nella mia mente cercavo di focalizzare la i scena che si stava svolgendo, una voglia irrefrenabile mi prese ‘improvviso. Feci sdraiare uno sulla poltrona al mio posto e mi misi sopra di lui mentre pregai l’altro di continuare ad incularmi e all’altro ancora di farsi succhiare ancora. Mentre succhiavo i loro cazzi che mi scopavano e inculavano si toccavano tra loro, li sentivo salire e scendere, la mia lingua leccava la cappella rossa, lucida e bagnata. Udivo i loro respiri distintamente eccitati e ansimanti,ormai avevo raggiunto l’orgasmo da un pezzo ma non avevo voglia di smettere. Non si fermarono nemmeno quando sentimmo dei passi scendere dalle scale, diminuirono solamente il respiro, ma potenza con cui mi scopavano fica, culo e bocca era sempre la stessa. Il ragazzo a cui lo stavo succhiando venne riempiendomi la bocca,non uscì nemmeno una goccia, ingoiai tutto. Anche gli altri due vennero di lì a poco. Lo sperma mi colava da tutti e due i buchi, mi leccarono e poi mi baciarono a lungo, tre lingue nelle mia bocca. Avevo ancora le loro mani addosso e i miei capezzoli erano ancora duri. Uno di loro si rivestì e se ne andò seguito da un altro poco dopo. Restammo in due. Ci guardammo negli occhi nella penombra del sole ormai quasi sorto. Mi prese e mi sbatte’ contro il muro, mi alzò le cosce e se le mise sui fianchi. Il suo cazzo non aveva mai perso l’erezione e mi scopò come un martello. Sentivo i suoi colpi contro il mio bacino, le sue palle di nuovo piene sbattevano contro la mia pelle calda e bagnata, il mio seno sbatteva sul suo petto. Ero aggrappata al suo collo e le mie unghie gli graffiavano le spalle. Mi scopò così forte che sentii quasi dolore, bruciore ma era troppa la voglia per farlo smettere, raggiungemmo l’orgasmo assieme e di nuovo il suo sperma colò dalla fica lungo le cosce. Riprendemmo fiato baciandoci, era tardissimo, di lì a poco il paese avrebbe preso vita e allora non saremmo più stati coperti dalla notte. Ci rivestimmo velocemente, infilai gli stivali e andai verso la macchina., lui mi raggiunse per andare alla sua. Uno sguardo prima di salire in macchina, una sistemata ai capelli e via di corsa a casa. Arrivata mi misi a letto. Strinsi le coperte e mi addormentai con il profumo di tre uomini addosso, inebriante.
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