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Orgia

Milos Bay III

By 20 Aprile 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Che serata. Avevo scoperto dei lati di Elena che non potevo nemmeno immaginare. E tutto questo dopo appena due giorni di vacanza. Regali indubbiamente sexy, film porno visti assieme, navigazione su tanti siti con immagini erotiche, tutto ciò non era bastato a tirar fuori la puttana che era in lei. Erano bastati due giorni al mare. Ero emozionato e felice, la ragazza dei miei sogni, fedele, porca e capace di essere incredibilmente volgare. E pure quel suo sguardo dolce, i fianchi un po’ larghi e il suo carattere non avrebbero mai fatto pensare ad un cambiamento del genere.

Al mattino era felice, felice di avermi accontentato e felice per quanto aveva provato. Lo si leggeva sul suo viso.

‘Ti devo dire la verità, il gioco di ieri sera mi &egrave piaciuto un mondo. Lo rifacciamo vero? Mi &egrave piaciuto quell’atmosfera, quell’odore forte di sesso, vedere un’altra ragazza prenderlo, e poi tutta quella sborra. Una sensazione davvero strana ma piacevole, mi sentivo eccitata da morire’.

‘Si che lo rifacciamo, quando vuoi. Se poi ti &egrave piaciuto così tanto potremmo anche andare un po’ più in la, non dico uno scambio completo, ma del sesso orale potresti farlo’.

‘Ti farebbe piacere vedermi spompinare altri cazzi?’

Ormai usava un linguaggio da caserma. Non sapevo bene cosa rispondere, ero un po’ preoccupato dalle ripercussioni future. ‘Si, voglio vederti all’opera. Ma solo in mia presenza’. Infondo sono sempre un po geloso. Ma in passato le avevo raccontato del famoso bukkake e poi spesso le ero venuto sul viso notando una certa soddisfazione anche da parte sua.
Era scesa in spiaggia già nuda e così era rimasta tutto il giorno ad abbronzarsi. E le sue tette non erano certo passate inosservate, una quarta &egrave sempre una quarta. Solo nel pomeriggio erano arrivati Marco e Monica, visibilmente assonnati dopo i baccanali della sera precedente. Le solite chiacchiere, qualche risata sulla sera precedente, battute equivoche e soprattutto una grande libertà. Elena era molto possessiva nei miei confronti, mi teneva d’occhio e non potevo quasi nemmeno sfiorare Monica. Anzi, le due avevano iniziato a parlottare tra di loro scambiandosi anche qualche carezza sul seno.
I cazzi nei dintorni si erano già gonfiati e qualcuno più coraggioso si era avvicinato alle ragazze. Il sole non batteva più a picco sulle nostre teste, si andava verso il tramonto, l’ora adatta per un bagno rilassante nella nostra piccola piscina. Elena aveva deciso di inaugurare i suoi nuovi sandali, comprati da me andando contro i suoi gusti. ‘Troppo volgari questi sandali, e poi me li vedi indosso? Sono altissimi!’. Sarà, ma su quei quindici centimetri con tanto di zeppa sembrava una pantera. Aveva cambiato opinione. Era in piedi davanti a me a farsi leccare la figa, l’ano e l’inguine. Affianco a noi Marco e Monica si scambiavano gli stessi piaceri. Il cancello di legno tra le siepi era aperto e chi passava si fermava a guardare lo spettacolo, finch&egrave qualcuno decise di entrare. Erano due coppie francesi e due maschi danesi.
Marco e Monica si erano dati allo scambio completo, si stavano occupando di una coppia francese. Io avevo fatto inginocchiare Elena. Guardandomi come per chiedermi un permesso già accordato aveva preso fino in gola il cazzo di uno dei ragazzi danesi. Nel frattempo con una mano aveva iniziato a masturbare anche un altro maschio. La ragazza francese mi ricambiava il favore succhiando le mie palle e infilandomi un dito nel culo. Mi accarezzava il solco con tutto il palmo della mano dandomi dei brividi di piacere immensi e rendendo ancor più imponente la mia erezione. Eravamo in dieci. Quattro donne e sei uomini. Monica e le due francesi prendevano cazzi a raffica e mi spiaceva parecchio non poterne approfittare, ma infondo era giusto mettere un limite tra di noi. Avrei voluto approfittare di quelle fighe tanto capienti e calde.

Aiutandomi con l’inglese e il francese avevo convinto i partecipanti all’orgia a non sprecare però il proprio sperma. Volevo vedere Elena interamente ricoperta da tutto quel seme. Dopo aver scopato i buchetti delle altre ragazze, i cazzi si dirigevano tutti verso Elena che, un po’ con le mani, un po’ con la bocca li eccitava ancor più.
Non servì molto per arrivare al risultato atteso. Uno, due, cinque e infine anche il mio. In sei le eravamo venuti sul viso, sul collo, sulle tette. Era interamente ricoperta.

‘Brava amore, ora però di grazie ai tuoi amici e concludi l’opera, pulisci le cappelle’

Le altre erano un po’ gelose, ognuna voleva qualche goccia di seme del proprio uomo, ma Elena doveva andare fino in fondo. Non se lo fece dire due volte. Li leccò tutti, tutte le cappelle. Aveva il petto e le guance lucide per lo sperma. Una, dieci foto per immortalare l’evento. Ormai era stata come sverginata per una seconda volta. Una vacanza da sogno.

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