Skip to main content
Orgia

Nella sala Hobby con 5 ragazzi

By 9 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia casa non è vicinissima alle strade più abitate dell’eterna, ma si trova in un quartiere residenziale qualche kilometro più a nord, un intreccio di viuzze composte da alberi e villette a schiere più o meno isolate tra di loro.
Una bella abitazione, stanze grandi, un salone davvero ampio ed un giardino che circonda la villa, pur essendo forse leggermente troppo solitaria come posizione’

Quella sera era agosto, l’ultimo anno di scuola stava arrivando ed io avevo compiuto da poco i miei 18 anni, mi sentivo di poter spaccare il mondo, e il mio aspetto fortunatamente mi ha sempre aiutata. Sono alta circa 177 cm, capelli castano chiari e occhi verdi. Non sono magrissima ma sono piuttosto vistosa, grazie anche ad un seno abbondante e con una bella forma rotonda e soda. Insomma, una quinta che non manco mai di mettere in mostra!

Ad ogni modo, quella serata è stata diversa dalle altre perché tornando a casa ho trovato il cancello aperto nonostante fossi sola, sono entrata e nel giardino ho trovato Jacopo e Daniele che come sempre erano entrati scavalcando.
Li avevo conosciuti qualche mese prima in un locale dove i ragazzi non hanno problemi a mostrarsi per così dire, e da li abbiamo fatto amicizia e abbiamo fatto qualche piccola esperienza, ma mai tutti e tre insieme. Probabilmente questo non andava giù ai due e mi han detto che dopo qualche chiacchierata avevano deciso di ‘Presentarmi alla banda’.

Inizialmente non avevo capito cosa volessero dire, so solo che mi hanno fatto entrare in casa e Jacopo mi ha accompagnata in camera mentre Daniele si è preso il mio mazzo di chiavi ed è uscito di nuovo. Ero un po’ confusa, ma non ho avuto tempo di pensare, da che Jacopo ha iniziato come al solito a parlarmi col suo tono da padrone, di chi non ammette repliche, dolce e determinato, aprendo il cassetto e iniziando a frugare tra il mio intimo fatto di pizzi e merletti.
‘Bhe Misty, vediamo un po’ come ti devi presentare questa sera. Vedi di farmi fare bella figura o sai cosa ti tocca vero?’

Il tono era quasi sadico mentre mi guardava col suo sorrisetto pieno di se e tirava fuori un bustino di pizzo trasparente nero, chiuso sul davanti da lacci di seta rossa. Le coppe erano larghe ma dure in modo da sostenere l’abbondante seno e tenerlo su in modo quasi innaturale. Il tutto era coordinato con un tanga Nero rifinito di pizzo rosso e delle autoreggenti nere tenute ben ferme da una giarrettiera rossa di pizzo.
Jacopo si è avvicinato a me e mi ha stretto il sedere con entrambe le mani, continuando a guardarmi e zittendomi prima che potessi riuscire a dire qualsiasi cosa. E’ un ragazzo alto e robusto, ed è stato facile per lui alzarmi tenendomi le mani ancora sulle cosce e portarmi davanti al bagno che era accanto alla mia camera nel piano superiore..
‘Svelta, spogliati e indossa queste, vedi di renderti presentabile, raditi completamente, non voglio trovare intralci di nessun tipo, intesi puttanella?’

Non ci facevo caso oramai, ero abituata a quei modi di chiamarmi, facevano parte del nostro rapporto, sono entrata in bagno e mi sono fatta una doccia accurata, fortuna che in quanto alla depilazione non c’era nulla da fare giacché mi sono sempre tenuta bene da questo punto di vista.

Dopo poco ho iniziato a sentire rumori nella sala Hobby al piano di sotto e ho cercato di prepararmi e vestirmi nel più breve tempo possibile, più che altro per la curiosità dato che da sotto iniziavano a venire altre voci oltre a quelle di Jacopo e Daniele che a quanto pare erano tornati a casa.
Poco dopo eccomi li, vestita di rosso e nero seppur ogni strato che mi copriva lasciava intendere quello che c’era sotto. Ho indossato le mie scarpe con dei tacchi a spillo non indifferenti e ho iniziato a scendere le scale in tutta fretta, fino a che non ho incontrato Daniele e la sua mano. Nemmeno il tempo di aprire bocca che mi sono beccata un sonoro ceffone sulla guancia.
‘Stronzetta, come ti permetti di scendere senza il nostro permesso? Non mi pare che ci sia mai piaciuto lo spirito d’iniziativa! Giusto?’

Mano a mano che parlava alzava la voce, quel bastardo sapeva benissimo che mi spaventava quando si comportava in quel modo, avvicinandosi sempre di più a me fino a sfiorare il mio corpo col suo urlando in quel modo. Per fortuna è arrivato Jacopo che ridendo come al suo solito ci ha detto di scendere.
Arrivata in Sala Hobby mi sono trovata davanti a tre ragazzi che non avevo mai visto, Lorenzo, Francesco e Alberto.
Sono rimasta paralizzata. Sapevo chi erano. me ne avevano parlato spesso ma non mi era mai capitato di dover ‘affrontare’ più di due ragazzi e nonostante io sia di mente aperta ho sentito il terrore farmi tremare le gambe. Ho iniziato a indietreggiare ma dopo un paio di passi mi sono scontrata sul petto di Daniele che mi ha afferrato portandomi le mani sul seno e stringendomi, iniziando a strusciare il suo pacco sul mio sedere, facendomi sentire quanto fosse già eccitato.
Nel mentre i tre continuavano a parlottare e ridere, fino a che Lorenzo non si è avvicinato ed ha iniziato a sfregarsi le mani ‘Grazie Danie’ , da qui continuiamo noi. Allora sei porca come ci hanno detto? Vediamo se sei già bagnata!’

Detto fatto e Daniele insieme a Jacopo si sono allontanati, lasciandomi vagamente stordita assieme a quei tre che avevano preso a spogliarsi; poi per svegliarmi del tutto dallo stato di shock Lorenzo mi ha messo una mano tra le gambe, spingendo con forza e facendo passare indice e medio sotto al tanga, sentendo con mio stupore che la situazione mi aveva eccitata. Ero bagnata fradicia e la cosa si poteva notare senza problemi. Ho trattenuto per qualche attimo il respiro mentre Alberto si è avvicinato e senza tanto complimento ha iniziato a tirarmi verso il tavolo lungo e stretto, iniziando a menarsi il cazzo ‘dai puttana, è ora di farti scopare per bene! Tra un po’ sarai piena!’
‘Ha davvero la faccia da Troia come ci avevate detto!’ poco distanti ho sentito i miei amici ridere, mentre io avevo deciso di assecondarli, oramai coinvolta, sono stata spinta verso il pavimento dove mi hanno fatto inginocchiare. ‘Vediamo come pompi, e vedi di non sporcarci con quel trucco da mignotta che ti sei messa!’

Io ovviamente non ne avevo intenzione, e mentre ero a terra ho iniziato a prendere in bocca la mazza già bella dura di Francesco che nel frattempo mi aveva afferrato i capelli e mi spingeva costringendomi a ingoiare fino in fondo quella mazza turgida. Nel frattempo i miei muscoli erano rigidi e tesi, e sussultavo ogni secondo sentendo il cazzo di Alberto iniziare a sbattere contro la mia faccia mentre lui se lo menava guardandomi prenderlo in bocca, e Lorenzo prendeva a succhiarmi i capezzoli passando la lingua attorno alle grandi aureole rosate che ho e che risaltano sulla carnagione olivastra solitamente tipica delle donne del sud.

Mi sento davvero una troia in quel momento, ho voglia di prenderne ancora ed ancora, la cappella di Francesco continuava a entrare mentre lui tirandomi i capelli lo sbatteva dentro e fuori scopandomi la bocca, ed io mi bagnavo sempre di più per la voglia e l’attesa che facevano crescere l’eccitazione. Da li a poco Alberto si è piegato ed ha iniziato a premere con le dita sulla mia fighetta, passando sulle grandi labbra e allargandola pian piano, troppo piano.. stavo impazzendo ‘ avevo voglia di lui tanto che ho iniziato a mugugnare sempre più forte, cercando di afferrargli le braccia per spingerlo dentro.

Se ne sono accorti ed una grande risata ha inondato la sala ‘Ve l’avevamo detto che era una Troia!’ era stato Jacopo a Parlare, che intanto si godeva la scena. Probabilmente era uno di quegli scambi in cui loro non avrebbero potuto penetrarmi, mi avevano prestata per quella sera, ero un oggetto che era stato dato a dei loro amici e questi potevano farmi quello che avrebbero voluto.
Poi Alberto ha ripreso a farsi sentire: ‘se la mignottella ha voglia di farselo sbattere dentro non vedo perché farla aspettare.’
Nemmeno aveva finito di parlare che un dolore forte mi aveva colpito la fichetta, senza togliere le dita infatti mi aveva costretta ad alzarmi spingendomi verso l’alto tra le risate e gli insulti dei ragazzi che mi stavano trascinando sul tavolo.
‘E’ ora di esser riempita cagna! ogni insulto era un nuovo schiaffo sul culo e sul viso, intanto la mia bocca era stata provvisoriamente liberata e Francesco mi teneva stuzzicandomi il sedere piegandosi su questo e iniziando a leccarlo, mentre Alberto si era sdraiato sul tavolo seguendone il lato corto ed il suo amico mi prendeva a sculaccioni sul culetto per farmi sdraiare su di lui. Io ovviamente non me lo sono fatta ripetere. La paura c’era ma la voglia di esser presa da quei tre era sicuramente più grande, e poi non volevo far sfigurare Jacopo e Daniele che intanto erano seduti poco lontani e guardavano divertiti ed eccitati, continuando a masturbarsi.

Salgo su Alberto e mi sdraio su di lui che senza pietà mi ha infilato la sua mazza impalandomi con foga e stringendomi sul suo petto in modo da non farmi alzare più di tanto. E’ più basso di me e la sua testa arriva poco sopra le mie tette che rimbalzano ad ogni botta inferta, così che gli basta piegarsi appena per arrivare a succhiarle e leccarle.

Dietro di me intanto Francesco mi stringeva le cosce cercando di bloccare i miei movimenti a dispetto di Alberto che ogni volta che non otteneva quello che voleva mi mordeva più forte il seno facendomi urlare ancora di più.
Il ragazzo dietro di me intanto mi aveva afferrata per i fianchi e aveva puntato il suo arnese contro il mio buchino che pur non essendo vergine non ha avuto molte esperienze ed è decisamente stretto.

L’ho pregato di fermarsi ed ho cercato conforto in Jacopo e Daniele che invece sembravano arrabbiati per non aver avuto il piacere di fare lo stesso con me. Si sono alzati e sono venuti verso di me, quasi minacciosi, lenti mentre io continuavo a lagnarmi e a dondolare avanti e indietro, spinta dal movimento del ragazzo che sotto di me non smetteva di sbattermi con foga.
Aiutato dal suo movimento Francesco ha preso a muovere il suo cazzo contro il mio sedere, spingendo e adoperandosi con movimenti circolatori, spingendo sempre di più mentre io ansimavo e gemevo. Nel frattempo Lorenzo si era messo davanti a me, spostato un poco verso destra per non accavallarsi con altri e mi aveva afferrato forte per i capelli ‘adesso basta mugugnare, sei o non sei una vacca? E allora fatti montare da brava troietta quale sei!’ .

In breve ho smesso di ansimare seppure continuavo a mugugnare per quanto potevo riuscirci con la bocca piena di quella mazza calda che mi pompava fino in gola e mi tirava i capelli dalla base del collo. Nel frattempo Francesco aveva fatto entrare la cappella nello sfintere e tra qualche gridolino soffocato e qualche lacrima di dolore e di voglia ha dato un colpo secco ed è entrato del tutto con un chiaro grido di goduria.

Mi sono sentita bruciare, un dolore incredibilmente forte, ero come divisa in due ma allo stesso tempo era bellissimo sentirmi così piena. Il mio culo era stato aperto e ora lo sentivo spingere forte e sbattermelo dentro fino a farmi sentire i testicoli contro. Nella mia fighetta Alberto oramai si muove con tranquillità e forza, entrambi violenti nei loro movimenti e ogni mio mugolio e gemito è soffocato dal cazzo del terzo ragazzo che con cattiveria mi entra in gola.

Dopo un po’ di tempo vorrei implorarli di smettere ma loro continuano a chiamarmi Troia, vacca, cagna’ sono la loro puttana e non posso reagire, posso solo cercare di godere il più possibile mentre in balia di quegli uomini di almeno 10 anni più di me mi faccio scopare sperando di non far fare brutta figura ai miei due amici che intanto cominciano a sbattermi le loro nerchie contro, li vedo con la coda dell’occhio e capisco che stanno per venire, oramai conosco quegli sguardi.
Jacopo si ferma mentre a Daniele viene ceduto il posto per entrare nella mia bocca ed ora è lui a tirarmi i capelli e a scoparmi la bocca. Non mi permette di dettare il ritmo, è lui il capo e non posso far altro che seguire la sua volontà.
‘ti piace vero Troia? Ti piace averne tanti dentro eh? La prossima volta ti portiamo per strada, così almeno ci guadagnamo anche qualcosa a farti inculare e sbattere eh? Che ne dici Puttanella?’
Sono di scherno le parole, e non so se dicano davvero o è solo l’eccitazione del momento, io ora mi sono concentrata solo su di loro, sento che con un bruciore immenso il mio sedere viene lasciato libero ma poco dopo qualcun altro prende il suo posto con una botta secca, non so nemmeno più chi è, il grido è soffocato dal cazzo di Daniele che mi tocca la gola e mi tira a se e in breve sento la figa accogliere il calore del fluido di qualcuno che con un gemito alto e prorompente ha goduto in me. Non faccio in tempo a rendermene conto che mi sento soffocare mentre vengo istigata a ingoiare quello che ora mi riempie la bocca, non è facile e un rivolo mi scende lungo le labbra e verso il mento. Se ne sono accorti, uno sonoro schiaffo mi colpisce il sedere e qualche altro insulto mi viene lanciato contro mentre io cerco di ingoiare e leccare quanto rimasto, più mi parlano in quel modo e più eccito, anche se oramai sono sfinita e vorrei solo che tutti finissero. Qualcuno torna davanti a me e mi riempie di nuovo la bocca mentre sotto di me il ragazzo si sposta con una certa difficoltà e delle mani vanno a stringermi i fianchi per far si che non la mazza non esca dal mio culo, ma continui a pompare forte. Stringo le mani attorno al tavolo ansimando e gemendo a voce sempre più alta mentre qualcuno riprende a pizzicarmi le cosce e il seno, ridendo e parlando di me e di quello che avrei dovuto fare in futuro, magari in un luogo aperto o come prostituta a detta loro. Io avevo preso a pompare più forte, muovendo il sedere e le gambe dato che oramai quella sensazione era diventata piacevole oltremodo anche se stancante!

Continuano a pompare ancora fino a che non sento un gemito forte e anche nel mio sedere un’esplosione di caldo mi fa capire che dietro di me hanno finito, e con un ulteriore sculaccione si sposta, lasciandomi li a ansimare, stremata, e a pompare sempre più veloce ingoiando quanto più possibile e leccando tutto la mazza, dalla cappella ai testicoli, riuscendo finalmente a farlo venire e ingoiare tutto questa volta, senza lasciar nulla a fuoriuscire.

Non ho nemmeno la forza di alzarmi, mi accascio sul tavolo di legno grosso e resistente mentre Jacopo e Daniele si avvicinano scostando i capelli : ‘Sei stata Brava troietta, tra qualche giorno ci rivediamo. Mettiti una giacca lunga, un paio di stivali neri, lunghi in lattex e una coulotte nera. Non indossare altro, al resto ci pensiamo noi, usciamo a divertirci insieme’

Come al solito la loro non era una proposta, ma a me piaceva così. Oramai è la routine, me la sono scelta e sono contentissima di poter soddisfare entrambi, qualsiasi cosa mi chiederanno sarò li pronta ad obbedire.

Se la storia è stata di vostro gradimento e avete commenti da fare di qualsiasi genere, se volete dirmi qualsiasi cosa sono disponibile a rispondere! Baci a tutti e spero che il racconto sia piaciuto.

sensual.tech@hotmail.it

Leave a Reply