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Orgia

Sembra facile…

By 13 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sembra facile trovare maschi per montare la propria moglie ma non lo è. Dopo varie esperienze questa volta cercavo un master/bull con al seguito altri bull , per portare mia moglie verso situazioni un po’ perverse ma allo stesso tempo sicure dal punto di vista della privacy e della salute; allo stesso tempo volevo soddisfare i miei desideri di cornuto sottomesso, impotente, minidotato e bsx passivo.
Quello di cui avevo bisogno era un maschio dominante e molto cerebrale, con amicizie giuste e tanta fantasia , che portasse mia moglie a diventare una vera puttana .
Francesca è una bella donna 44enne, snella, poco seno ma con un culo che fa ancora la sua figura in perizoma. Di cazzi ne ha presi un bel po’ durante questi anni di matrimonio ma ultimamente ha manifestato una certa noia per le situazioni trasgressive in quanto , alla fin fine, si tratta sempre delle stesse cose ; poi, trovare complici all’altezza delle aspettative diventa sempre più difficile.
Insomma, era ormai un paio d’anni che non si combinava nulla , quando nel dicembre scorso entrai in contatto con Paolo, un 50enne di Pescara interessato a prendersi cura di una coppia come la nostra in cui lei era potenzialmente una puttana e lui un cornuto sottomesso.
Quello che mi colpì sin dall’inizio era che a differenza della maggior parte dei maschi che rispondono ai miei annunci lui si esprimeva in buon italiano e le sue mail erano articolate e non sbrigative, come purtroppo succede nel 99% dei casi.
Pur essendo sposato godeva di una notevole libertà di movimento e aveva una certa esperienza con le coppie anche se preferiva pochi ma buoni incontri ; attentissimo all’igiene , aveva una serie di conoscenze con persone fidate per realizzare situazioni di vario genere che andavano dall’esibizionismo spinto al sado-maso soft, alla dominazione del cornuto, al prestito del marito o della moglie agli amici.
Dopo molte mail scambiate tra me e lui in cui potemmo verificare di essere in sintonia ( mia moglie per sua scelta non partecipa mai alla fase dell’organizzazione ), combinammo di incontrarci nella villa di certi suoi amici per approfondire la conoscenza : io avrei portato le foto ed i video di Francesca in azione con altri maschi per allietare la serata.
Paolo mi aveva anche richiesto di indossare un perizoma di mia moglie , per rendere evidente il mio ruolo del tutto insignificante come maschio e per mettermi sin dall’inizio nella giusta predisposizione psicologica nei confronti dei convenuti.
Mi aveva anche suggerito il nome di una hotel vicino alla villa dove poter passare la notte dopo l’incontro, non essendo il caso di rimettermi in viaggio a tarda notte; l’appuntamento era per le 20 di sabato all’uscita dell’autostrada.
Mia moglie come al solito non fece domande quando le dissi che il sabato avrei passato la notte fuori casa ma con un sorrisetto ironico mi porse un perizoma che le avevo chiesto: – poi mi racconterai , cornuto – disse.
Partii intorno alle 17,30 per prendermela comoda e durante il viaggio la stringa posteriore del perizoma affondava tra le chiappe dandomi la continua sensazione di un qualcosa di estraneo che premeva sul buchino, rendendomi cosciente del fatto che indossavo biancheria intima da femmina sotto i pantaloni , simbolo del mio essere un frocio cornuto.
Potevano essere le 18,30 , procedevo a velocità moderata in autostrada quando il cellulare squillò : – Ciao Mario, sono Paolo , sei arrivato all’uscita di ‘.?- Ci mancava poco e glielo dissi. ‘ Allora fai così, esci al casello e troverai una Volvo nera : è un mio amico e deve darti qualcosa per me, intesi?- Il tono non ammetteva repliche per cui gli dissi che avrei fatto come lui diceva.
All’uscita del casello mi fermai vicino all’auto indicata e mi avvicinai al finestrino : gli amici erano due , intorno ai 60-65 anni , di aspetto distinto. Franco e Matteo, così si presentarono, mi dissero di seguirli con la mia auto per andare a prendere la cosa da consegnare a Paolo . Si avviarono sulla statale e dopo pochi minuti svoltarono in una strada sterrata , che terminava dopo circa un chilometro nei pressi di un villino isolato.
Dopo esserci fermati, Franco mi invitò con fare deciso a seguirli all’interno : – Porta anche il computer, Mario; Paolo ha detto che devi mostrarci qualcosa di interessante ‘
La cosa stava prendendo una piega inaspettata però le mie titubanze furono superate dalla fiducia che riponevo in Paolo : eravamo stati chiarissimi durante la conoscenza via mail e sentivo di potermi fidare. Se avesse preso iniziative contrarie allo spirito del gioco così come l’avevamo prospettato, sarebbe stato stupido da parte sua perché io avrei immediatamente sospeso qualsiasi rapporto.
Mi avviai quindi con il pc sotto il braccio e fui fatto entrare in un bel soggiorno , arredato con mobili semplici ma di gusto.
Matteo mi disse di accendere subito il pc e mostrare la ‘merce’, così come si era espresso Paolo riguardo alle foto, cosa che io feci immediatamente : apparve mia moglie alle prese con 4 maschi che la penetravano in tutti i buchi , ricordo di una gang di alcuni anni prima . I due maschi si misero davanti allo schermo e cominciarono a far scorrere le immagini , commentandole ad alta voce e strofinandosi la patta dei pantaloni : – guarda che troia ‘ come li prende bene in tutti i buchi ‘ che culo sfondato’.tutta coperta di sborra ‘..le piace proprio il cazzo ‘.-
A quel punto cominciarono a fare domande su di me e su di lei :- è vero che a tua moglie piacciono grossi?….le piace essere sfondata nel culo?… è vero che tu ce l’hai piccolo e che ti piace il cazzo? ‘.Abbassati i pantaloni, cornuto ! Paolo ha detto che devi farci vedere qualcosa’-
Non potei che obbedire, con piacere misto a vergogna , e girandomi di spalle abbassai i pantaloni scoprendo le chiappe , suscitando l’ilarità ed i commenti dei due maschi; ilarità che aumentò molto quando dovetti girarmi e mostrare il davanti , con il piccolo rigonfiamento causato dal cazzetto.
Mi sentivo piacevolmente umiliato e pronto a fare qualsiasi cosa mi fosse stata richiesta , cosciente del mio ruolo di cornuto sottomesso. Matteo e Franco mi fecero scoprire il pene e vollero guardarlo da vicino , ridendo e commentando le piccole dimensioni ; dovetti ammettere con vergogna di essere ormai inutile come maschio e che era più adeguato io facessi la femmina, almeno così sarei stato utile a qualcosa. Mi ordinarono di inginocchiarmi e tirare fuori dai pantaloni i loro cazzi che erano chiaramente di dimensioni generose rispetto al mio, umilmente li presi in bocca assaporando il sapore di maschio , succhiandoli alternativamente ormai preso totalmente dal ruolo di troia sottomessa.
Ci spostammo sul divano ed infilati i preservativi Matteo continuò a stantuffarmi in bocca mentre Franco con delicatezza inaspettata ma molto apprezzata da parte mia cominciò a lubrificarmi con una crema il buco del culo , infilando piano prima uno, poi due e tre dita, dilatandomi lentamente fino a che non mi ritenne abbastanza largo per accogliere il suo bel cazzo. Fu molto delicato ed entrò lentamente, permettendo al mio ano di adattarsi senza dolore all’introduzione di quella mazza da vero maschio, mentre spompinavo senza interruzioni il grosso membro di Matteo.
Mi sentivo proprio una troia e i commenti volgari dei due maschi aumentavano questa sensazione :- succhia puttana ‘.che culo da troia ‘.ti faremo diventare la nostra zoccola, come quella rotta inculo di tua moglie’hai visto che almeno servi a qualcosa? Come maschio sei ridicolo, ma come svuota cazzi sei proprio brava’..-
Quasi all’unisono i due maschi uscirono dai miei buchi, si tolsero il preservativo e schizzarono la loro sborra sulla schiena e sulle chiappe, chiamandomi troia e puttana.
Rimasi così nudo alla pecorina per meno di un minuto perché i miei stalloni mi ordinarono di andare in bagno ed entrare nella vasca , dove ancora fui innaffiato ( stavolta dalla loro piscia) sulla schiena, sul cazzetto e sul culo.
Dopo una doccia veloce, li raggiunsi nel soggiorno e mi rivestii in quanto si erano fatte quasi le 20 ed ero in forte ritardo per l’appuntamento con Paolo.
Matteo mi porse una busta chiusa e mi disse di aprirla davanti a Paolo , aggiungendo che conteneva il compenso per la mia prestazione.
Io ero stupito e tentai di rifiutarla , precisando di non saperne nulla e che non era mia intenzione guadagnare denaro in quel modo.
Franco allora prese la parola e mi spiegò che loro sapevano benissimo che io ero all’oscuro della cosa , che ero un professionista di fama e che sicuramente quella cifra era inferiore a quanto guadagnavo nello stesso tempo con il mio lavoro normale. Però a loro piaceva pagare sia i maschi che le femmine, che la cosa li eccitava, che non amavano farlo con le puttane da strada ma solo con persone come me e mia moglie, non mercenari di professione.
-Vogliamo che tu e tua moglie diventiate le nostre puttane, che arriviate a prostituirvi con noi e con altre persone scelte da noi perché a noi fa piacere così. Adesso tu prendi questi soldi che rappresentano il simbolo del tuo essere una troia e perché dovrai essere a disposizione nostra e di chi vorremo noi, senza fare storie e senza esprimere preferenze. Naturalmente le precauzioni igieniche saranno sempre rispettate così come Paolo ci ha detto di fare e come hai potuto vedere tu stesso. Però dovrai essere disponibile a qualsiasi perversione che i maschi vorranno soddisfare con te , ci siamo capiti puttana? Per quanto riguarda tua moglie ci penseremo noi.-
Di fronte ad un discorso così chiaro e che non ammetteva repliche, ancora compreso nell’atteggiamento di sottomissione nei confronti di quei due maschi che mi avevano insegnato a fare la femmina, non potei che chinare la testa e assentire .
Proprio in quel momento squillò il cellulare di Matteo :- ciao Paolo ‘sì, la troia sta per rimettersi in viaggio’è stata brava , secondo me è più puttana della moglie’.sì, ha proprio un cazzetto da cornuto, neppure gli viene duro’.sì, gli abbiamo fatto il discorsetto e non ha potuto far altro che essere d’accordo’.soldi ben spesi, avevi ragione’.d’altronde il cazzo gli piace proprio, farebbe qualsiasi cosa per prenderlo ancora’.ancora qualche incontro e vedrai che avrà il buco del culo tanto largo da farsi inculare dai neri’. sarà lì tra un’oretta, se non si ferma per farsi qualche sega’ahahahahah-

Continua

Questo racconto così come si dipana è di fantasia, anche se molte cose sono realmente accadute . Esprime soprattutto i desideri che non siamo ancora riusciti a realizzare per mancanza di complici adatti, tenendo conto che la differenza tra una fantasia ben realizzata e una esperienza banale o sgradevole è data dalle persone con le loro qualità e le loro caratteristiche.

santorosaverio@yahoo.it

Dopo essermi congedato dagli amici, ripresi l’autostrada dirigendomi verso il casello dove avevo appuntamento con Paolo. Ero un pò frastornato sia dall’esperienza sessuale vissuta e di cui avevo un ricordo fisico dato da un piacevole doloretto anale , sia dagli scenari di depravazione che si affacciavano alla mia mente: marito e moglie usati come puttane per il piacere di maschi perversi, prestati , prostituiti, dominati.
Se da un lato l’idea mi turbava, dall’altro sentivo il desiderio di abbandonarmi alle situazioni in cui Paolo mi stava coinvolgendo, realizzando fantasie che mai avrei sognato potessero concretizzarsi.
Mentre ero preso da questi pensieri squillò il telefono : era Paolo che , senza far alcun cenno a quanto già successo, mi ordinava di fermarmi nell’area di parcheggio di…., che avrei raggiunto di lì a poco.Le indicazioni erano chiarissime : parcheggiare accanto ad un TIR con targa Bologna e aspettare.
Non ebbi il coraggio di obiettare alcunchè, anche perchè il tono delle parole non ammetteva repliche: – Come vuoi….- mi venne spontaneo rispondere.
Neppure dieci minuti dopo ero nell’area di parcheggio, dove erano fermi alcuni TIR; non fu difficile individuare quello targato Bo a cui mi affiancai.
Illuminati dalla luce dei miei fari vidi 4 camionisti che , seduti intorno ad un tavolo da pic-nic situato tra gli arbusti , fumavano e bevevano birra.
Non appena spensi i fari, potei vedere due di quegli uomini alzarsi e dirigersi verso la mia auto.
– Sei Mario?- mi chiese uno di loro, avvicinandosi. Risposi di sì e stavo per aprire la portiera quando l’altro , guardandomi con atteggiamento derisorio, sghignazzò: – Allora sei tu il cornuto! Sù , facci vedere le foto di quella troia di tua moglie !- Di fronte ad un approccio così diretto non seppi far altro che prendere il pc ed uscire dall’auto, seguendo i due maschi che erano ritornati al tavolo .
Nell’avvicinarmi misi a fuoco la situazione : 3 maschi erano sui 50 anni, con pance prominenti da bevitori di birra e vistosi tatuaggi sugli avambracci, il quarto era un uomo di colore che stimai intorno ai quarant’anni, massiccio e nerboruto.
Senza un parola appoggiai il pc sul tavolo e lo accesi: tutti e 4 si posizionarono alle mie spalle per godersi lo spettacolo di una moglie troia esibita dal suo maritino cornuto.
La prima delle foto era appena apparsa sullo schermo che si levò un coro di commenti volgari : – mamma mia che bella puttana….guardate come lo prende nel culo…..per una così i cazzi non sono mai abbastanza grossi…hei cornuto, quando ce la porti così che le facciamo prendere quello di cui ha bisogno?- ed altre volgarità del genere.
Ero giunto solo alla terza delle foto che sentii una mano raggiungere la mia cintura dei pantaloni e aprirla, seguita da un ordine secco :-abbassati i pantaloni, puttana!-
Non pensai neppure per un istante di oppormi all’ordine ricevuto, anche perchè avevo l’esatta cognizione che qualsiasi mia protesta sarebbe stata vana : aprii la patta e tirai giù i calzoni, mostrando il culo incorniciato dal perizoma di mia moglie, sculettando più o meno involontariamente .
Un paio di mani mi costrinsero a chinarmi e ad assumere una posizione in cui il culo sporgeva verso i maschi che erano alle mie spalle, le natiche vennero sculacciate con l’energia necessaria perchè fosse inequivocabile che dovevo ubbidire ai comandi che mi venivano impartiti, cazzi già ben duri furono strofinati nel solco delle mie chiappe, dita diverse frugarono il buco del culo ancora dilatato per la recente sodomizzazione.
Sentivo l’odore forte di maschio intorno a me, un afrore normalmente poco gradevole ma che in quel momento contribuiva alla mia eccitazione, sentendomi preda di un gruppo di maschi arrapati.
Senza tanti complimenti fui costretto a inginocchiarmi e 4 cazzi possenti si offrirono alla mia bocca che si aprì per succhiarli a turno, mentre con le mani massaggiavo le grosse palle pendenti.
Nella confusione di cazzi e coglioni quasi non mi resi conto che, ad un certo punto, stavo succhiando con passione un enorme cazzo nero , il primo della mia vita!
Il sapore era ancora più forte di quello degli altri maschi e raddoppia gli sforzi per spompinarlo come meritava; con la mano sulla nuca mi teneva ferma la testa mentre mi scopava in bocca con forti colpi che affondavano quell’enorme mazza fino in gola.
Quasi si fossero messi d’accordo mi rialzarono di scatto e mi fecero mettere alla pecorina sulla panca , abbassandomi il perizoma sulle cosce e lasciando così del tutto nudo il culo.
Presero a menarselo con foga insultandomi e chiamandomi troia e puttana; dopo meno di un minuto sborrarono uno dopo l’altro versandomi lunghi e bollenti schizzi sulle natiche e sulla schiena .
Per fortuna nel frattempo non erano giunti altri mezzi nel parcheggio, altrimenti avrebbero visto 4 maschi in piedi con i cazzi fuori dei pantaloni e il quinto alla pecorina in mezzo a loro, con i pantaloni e uno slip da femmina calati sulle cosce e con il culo ricoperto da densi schizzi di sborra!
La scena mutò in fretta : i camionisti richiusero la patta dei pantaloni, uno si chinò per mettermi in bocca un biglietto da cento euro, si avviarono ai loro automezzi e meno di 30 secondi dopo erano tutti partiti , salutandomi dai finestrini con epiteti umilianti :- ci vediamo troia … salutaci quella puttana di tua moglie…..la prossima volta ti rompiamo il culo, zoccola….-
Il tutto non era durato più di venti minuti, mi rialzai a fatica e con i pantaloni calati mi diressi a passettini verso la mia auto per prendere qualche fazzolettino per ripulire le natiche. Avevo appena finito di asciugare il culo e stavo sistemandomi il perizoma quando un’auto entrò rombando nell’area di sosta ed illuminò la scena ; rallentò appena per poi ripartire sgommando ma riuscii a sentire la risata divertita di una donna che evidentemente aveva colto immediatamente la situazione. In un’altro momento sarei avvampato dalla vergogna ma stranamente provai solo una piacevole sensazione di umiliazione al pensiero di quella risata femminile di scherno.

continua

ringrazio per i complimenti e spero di ricevere critiche costruttive o commenti dai lettori.

santorosaverio@yahoo.it

Paolo doveva essere in contatto costante con i suoi amici, perché mi telefonò pochi minuti dopo. ‘Ciao, ho saputo che ti sei comportato bene, i miei amici sono molto soddisfatti. Però credo che tu voglia fare una doccia , non è vero? ‘ In effetti sentivo aleggiare nell’aria un forte odore di sperma proveniente dalle mie chiappe , nonostante fosse attutito dai pantaloni ed io avessi cercato di ripulirmi nell’area di parcheggio.
-Esci al casello di ‘.., gira a destra per 500 metri, poi troverai le indicazioni per l’hotel presso cui hai prenotato una stanza. Sali in camera, togliti i pantaloni e aspetta mie notizie ‘ Come al solito Paolo non chiedeva conferma, dando per scontato che io obbedissi. Seguii le sue istruzioni e dopo circa venti minuti arrivai all’hotel”Parcheggiai l’auto, presi la valigia ed entrai nella hall: in verità non mi fece un grande effetto, sembrava un hotel assai modesto. Mi chiesi il motivo per cui Paolo mi avesse indicato proprio quella struttura, forse per la vicinanza al luogo dell’incontro?
Mi avvicinai al bancone del ricevimento dove il portiere, un uomo sui sessant’anni , sbrigò in fretta le formalità per la registrazione. Forse ero suggestionato da quello che era accaduto, però mi sembrò quasi che mi guardasse con un sorriso canzonatorio. Che fosse per l’odore di sperma che veniva dal mio fondoschiena? Ma no, non poteva essere. In realtà tutto sembrava complottasse per acuire la mia sensazione che le persone presenti potessero essere a conoscenza di quanto era accaduto per strada : c’erano quattro maschi seduti ad un tavolino del bar che sembravano guardarmi sorridendo maliziosamente, mentre più in là tre tizi sui sessant’anni passati da un pezzo sfogliavano un giornale porno commentando le foto senza nessun imbarazzo. Mentre il portiere mi consegnava la chiave della stanza , vidi scendere dalle scale una ragazza giovane abbigliata in maniera tale da qualificarla subito per puttana; realizzai in quel momento il motivo dell’ambiguità che mi aveva suggerito quel luogo:era un albergo ad ore! Salito in camera, mi tolsi subito i pantaloni e rimasi in attesa delle istruzioni di Paolo , mentre un dubbio mi sorgeva in mente: dovevo aspettare anche a fare la doccia? Stavo lì a rimuginare quando sentii bussare alla porta della camera; per un attimo pensai di infilare di nuovo i pantaloni poi decisi di rispondere senza aprire la porta. ‘Chi è?- chiesi con voce un po’ esitante. ‘Siamo Monica e Chiara, due amiche di Paolo, apri subito!- La situazione era imbarazzante ma il tono non ammetteva repliche e, vergognandomi come un ladro, spalancai la porta. Entrarono in fretta , belle, distinte, sui 35-40 anni , una castana e l’altra nera, vestite come delle vere signore; una portava con sé una valigetta 24 ore. Avevano i modi di donne abituate a comandare, senza alcun accento riconoscibile nella voce ; scoppiarono subito in una risata argentina appena chiusa la porta alle loro spalle. ‘ Ma guarda tu che ometto ridicolo con questo perizoma! Scommetto che neppure ti si rizza più’.scopriti il cazzo, cornuto!- dissero ridendo. Non potei fare altro che scoprire il cazzetto, ancor più rattrappito per la vergogna, davanti a quelle splendide creature. Si avvicinarono, si chinarono per osservarlo meglio, lo presero tra due dita per valutarlo anche nella consistenza, mi fecero girare e annusarono le chiappe : scoppiarono ancora una volta in una risata di derisione e Chiara andò ad aprire la valigetta, traendone fuori un piccolo frustino.
Monica nel frattempo aveva acceso il mio pc e aperto alcune foto di mia moglie che scopava con i suoi stalloni.
-Guarda che bella moglie ha questo cornuto- cominciò Monica ‘ e come giustamente si sollazza con dei veri maschi. Tu sarai cosciente, Mario, di essere del tutto incapace di soddisfare una donna che voglia dirsi tale. I minidotati come te, quando hanno la fortuna di sposare una bella donna , devono essere riconoscenti e dare per scontato che dovranno diventare dei cornuti. Una donna non può certo accontentarsi di robetta del genere ed il marito dovrebbe già baciarle i piedi se una volta ogni tanto gli permette di penetrarla: non puoi immaginare che fastidio sia farsi infilare un cazzetto nella fica e come non ci sia nessun gusto a farlo. Anzi, il marito va punito frequentemente per le sue carenze sessuali, per rimarcare che è la moglie che comanda. I nostri maritini non solo hanno dei cazzetti come il tuo, ma neppure capiscono che dovrebbero essere felici se altri soddisfano le legittime voglie delle loro mogli. Invece di ringraziare, fanno i gelosi! Tu sembri aver imparato la lezione , per cui faremo un po’ di allenamento su di te trattandoti come vorremmo fare con quei cornuti inconsapevoli dei nostri mariti. Ora, mettiti alla pecorina!-
Dopo tutto questo discorso, che ritenevo del tutto giusto e sacrosanto, cos’altro avrei potuto fare?
Mi girai e mi misi a loro disposizione.
Chiara e Monica si alternarono nel frustarmi il culo per buoni 5 minuti (senza forza esagerata, per fortuna) , insultandomi come avrebbero fatto con i loro mariti; ogni tanto una si avvicinava per annusare l’odore di sperma che esalava dal mio didietro, deliziandosi.
Ad un certo punto mi bendarono e subito dopo sentii un dito ricoperto di crema che forzava con delicatezza il mio buco del culo, rovistando lentamente nell’ano, fino a quando non fu sostituito da qualcosa di più grosso che potei individuare come un vibratore; lentamente lo fecero scivolare nelle mie budella mentre io mugolavo eccitato. ‘ Ecco a cosa servono i cornuti come te, porco! Molto più utili con il culo che con il cazzo. Diglielo agli altri minidotati, dovete servire le vostre mogli come degli schiavetti, lasciando ad altri il compito di riempirle per bene!- Ormai erano scatenate , mi presero per mano e mi portarono in bagno con il vibratore piantato nel culo, mi fecero distendere nella vasca e sentii presto un liquido caldo cadere sul membro rattrappito mentre Chiara esclamava: -Ci pisciamo sopra, ai cazzetti come il tuo! Hai capito bene, cornuto?- Il suo getto caldo finì ma fu sostituito da quello di Monica che profferiva parole insultanti verso suo marito Ettore come se fosse lì al mio posto.
Dovevano essersi eccitate a dismisura perché dopo avermi ingiunto di non muovermi le sentii buttarsi sul letto e farlo cigolare in un amplesso lesbico che finì pochi minuti dopo con urla di piacere da parte di entrambe. Dopo un po’ vennero in bagno, mi tolsero la benda, mi permisero di sfilarmi il vibratore dal culo e fare una doccia.
Ero un po’ stanco e volli indugiare sotto il getto caldo della doccia per alcuni minuti.
Uscito dal bagno trovai la camera vuota e 200 euro sul comodino. Ancora una volta ero stato prostituito!

continua

Nell’attesa della telefonata di Paolo ripensai a quello che era successo in una sola serata: ero stato il giocattolo di sei maschi e due donne, umiliato, deriso, usato , prostituito. Mi chiesi come l’avrebbe presa mia moglie nel sentire il racconto delle mie avventure e se quel gioco torbido l’avrebbe eccitata. Personalmente ero intenzionato a continuare negli incontri anche se il fattore denaro un po’ mi dava fastidio; però per Paolo ed i suoi amici era importante che il gioco fosse condotto in questi termini ed io avrei fatto di necessità virtù. In fin dei conti quello che mi interessava era prendere ancora ed ancora cazzi , diventare una troia rotta a tutto, essere deliziosamente umiliato e che si abusasse di me. Il buchino posteriore era ancora ben dilatato dopo l’introduzione del vibratore e lo massaggiai con un dito che oscenamente entrò completamente dentro con estrema facilità.
Avevo incominciato a segarmi con l’altra mano quando il telefonino squillò: – Ciao Mario , purtroppo per stasera si è fatto tardi e l’incontro con me deve essere rimandato. Non credo comunque che tu possa lamentarti visto che ti ho fatto incontrare persone molto interessanti, non trovi? ‘ disse Paolo. Io gli risposi che non c’era problema e che gli ero grato per aver organizzato quegli incontri, per me molto soddisfacenti. ‘ Ce ne saranno altri, stai tranquillo. Ti sei comportato bene e ti sei già fatto degli amici che vogliono incontrarti di nuovo. Vedrai che in poco tempo diventerai una troia per maschi , con il culo ben dilatato e allenato alle penetrazioni multiple. Sarai sempre pagato per le tue prestazioni perché io ed i miei amici vogliamo così, salvo quando ti chiederò io di farti scopare per ripagare favori fatti a me da altri. Adesso è una di quelle volte, per cui scendi giù il portineria e presentati al portiere dicendo che sei la troia che è a sua disposizione per la serata. Mi raccomando, fammi fare bella figura! Chiara e Monica dovrebbero aver lasciato nell’armadio un reggicalze, delle calze e un perizoma pulito. Indossa la biancheria e vai giù. Ci risentiremo domani.- Feci appena in tempo a salutarlo che lui interruppe la comunicazione.
Aperto l’armadio trovai quanto preannunciato e l’indossai sentendomi oltremodo ridicolo. Per darmi un po’ di coraggio saccheggiai il frigobar, bevendo un paio di bottigliette di cognac affinchè l’effetto dell’alcol mi rendesse un po’ più disinvolto. Dopo qualche minuto mi sentii pronto ed indossati i vestiti scesi le scale.
Ormai era tardi e nella hall c’era solo il portiere che chiacchierava con i tre anziani intravisti al mio arrivo intenti a sfogliare giornali porno.
Rimasi un po’ interdetto ma il portiere con un cenno del capo mi invitò ad avvicinarmi. Rosso di vergogna ma ormai deciso a sprofondare sempre di più in quel vortice di lussuria, mi avvicinai e con tono dimesso dissi:- Signore, sono la troia a sua disposizione-
Una risata corale accolse le mie parole : – Bene puttana, stasera ci farai divertire’.Paolo ti ha prestata a noi per tutta la notte – disse uno dei tre anziani , chiarendo implicitamente che avrei dovuto soggiacere ai desideri di tutti.
Mi fecero togliere i vestiti , rimanendo in reggicalze calze e perizoma nella hall con il pericolo che qualcuno entrasse dalla strada oppure scendesse da una camera . In quella situazione ero ancor più in difficoltà, imbarazzato ed umiliato , completamente sottomesso nei riguardi di quei maschi. Tuttavia , forse anche per effetto del cognac , non mi feci pregare per ubbidire ai loro ordini.
Mi fecero passeggiare sculettando su e giù per la sala, sculacciandomi ogni volta che passavo accanto a qualcuno di loro oppure accostando il bacino al mio culo e strofinandosi ostentatamente, mimando una inculata . Sentivo attraverso i pantaloni i loro grossi cazzi già in semierezione e pregustavo la notte di bagordi che mi attendeva.
Quei giochini duravano già da una decina di minuti quando il portiere propose di andare tutti in camera mia per stare più comodi ; entrammo nell’ascensore dove i maschi si strusciarono tutti addosso a me carezzandomi il culo ed i capezzoli . Giunti nella camera vollero vedere le foto di Francesca ( evidentemente Paolo li aveva informati ) ed i soliti commenti volgari accompagnarono la visione delle performances di mia moglie. Uno degli anziani, più infoiato degli altri, mi portò sul letto e mi fece distendere supino con le gambe alzate, scostò il perizoma, unse abbondantemente il buchino con la crema che era sul comodino e cominciò una lenta penetrazione dopo aver indossato il preservativo. Gli altri intanto continuavano a far scorrere le foto quando il mio cellulare squillò : il portiere lo prese e, letto il nome di Francesca che appariva sul display , rispose al posto mio che nel frattempo ero sottoposto ai poderosi colpi di cazzo del mio inculatore.
Non potevo sentire bene quello che il portiere diceva ma riuscii a decifrare alcune frasi: – Al momento il cornuto è a gambe all’aria e si sta facendo inculare come una troia per cui non può rispondere’.d’altronde è vestito da troia’.sì, ho visto le foto, sei davvero una donna bellissima, sprecata con quel cazzetto di tuo marito’quando vuoi, ti allarghiamo i buchi tanto da farci entrare una mano dentro’.sì troia, toccati la fica’- Non riuscii a sentire altro ma il cellulare passava di mano in mano così che tutti potessero chiacchierare con Francesca che evidentemente stava al gioco, visto che la telefonata durò una ventina di minuti buoni.
Nel frattempo il mio inculatore aveva lasciato il posto ad un altro degli anziani che si stava dando da fare come un vero stallone, mentre il primo aveva poi trovato posto al suo cazzo nella mia bocca.
– Succhia troia’cornuto prendilo tutto’ti sfondo’.che voce sensuale ha tua moglie, una donna proprio da letto’.dovrai leccare le palle mentre la riempiamo tutta’.sei un frocione, non ti meriti una donna del genere’- dicevano con voce roca i maschi mentre si servivano del culo e della bocca di quella che in quel momento era la loro puttana.
Pensai che Francesca doveva sentirsi così quando prendeva i cazzi degli stalloni e compresi fisicamente la differenza tra essere scopata da un minidotato come me o da veri maschi. Non era solo una differenza di dimensioni ma anche di atteggiamento diverso, tra un maschio che sa in fondo in fondo di avere un cazzo poco adeguato e chi invece sa bene cosa vogliono le donne ed ha il necessario per soddisfarle. Mia moglie aveva anche cercato di spiegarmelo:- Quando mi scopano gli altri mi sento piena e questa sensazione stimola in me il desiderio di essere puttana, disponibile a tutto con tutti. Un maschio vero mi rende desiderosa di essere penetrata in tutti i buchi, di essere dilatata in maniera oscena, di fare la porca con lui e con altri, mi fa sentire davvero troia, disponibile a tutte le perversioni. Tu credevi in passato che io non amassi le penetrazioni preferendo la masturbazione invece era il tuo cazzetto che non mi faceva venir voglia di essere penetrata . Ho imparato da un po’ di tempo che con maschi veri posso essere la più puttana delle femmine.-
Ora ero io che mi sentivo così, desiderando di avere un buco del culo così dilatato da poter anche accogliere più cazzi insieme, arrivando a sognare di accogliere cazzi mostruosi nel mio pertugio anale.
Ai primi due maschi si sostituirono i secondi, con il terzo anziano che mi inculava alla pecorina mentre il portiere sdraiato sul letto si faceva leccare le palle e mi catechizzava:- Tua moglie è proprio una troia di classe ‘ha una voce stupenda : signora nella vita e puttana a letto’ci siamo intesi subito come sempre succede tra maschi e donne, ma tu questo non lo puoi sapere perché non sei un vero maschio’le ho raccontato quello che ti stavamo facendo e lei mi ha chiesto se poteva masturbarsi pensando ai nostri cazzi’è venuta come una porca mentre le dicevo cosa le avremmo fatto se fosse stata presente e cosa avremmo fatto a te, alla sua presenza”mi sa tanto che è proprio irritata con te per le dimensioni del tuo cazzo ma non puoi che darle ragione’.ti meriti di essere punito per le tue carenze come maschio e trattato da schiavo’..non sei d’accordo, frocio cornuto? ‘ Avevo la bocca piena delle sue palle e non potei fare altro che assentire mugolando, mentre il mio inculatore riceveva nuovi stimoli dalle parole del portiere e alternava forti colpi di cazzo a sonore sculacciate sulle mie chiappe, appellandomi come la sua troia e la sua puttana.
Gli altri due stavano menandosi il cazzo e alle parole del portiere cominciarono ad eruttare schizzi di sborra che finirono sulla mia schiena , seguiti dopo pochi attimi dall’altro anziano che volle schizzare sul culo dopo essersi liberato dal preservativo.
Il portiere venne per ultimo , sborrando sui miei capelli mentre continuavo a leccare le sue grosse palle e accarezzavo con l’indice il suo buco del culo. Scattarono alcune foto con il mio telefonino ed appresi che altre ne erano state fatte durante i rapporti sessuali , perché io le scaricassi in seguito sul mio pc e dopo aver reso irriconoscibili i volti le inviassi a Paolo, che le avrebbe mostrate ai futuri ‘clienti’.
Gli scatti continuarono nel bagno dove fui condotto per la rituale pisciata collettiva sul culo del cornuto, come ultima umiliazione della serata. Fui lasciato nella vasca , bagnato di piscio e di sborra, mentre si rivestivano con calma e fumavano una sigaretta , commentando tra loro gli avvenimenti della serata con un contorno di grasse risate di scherno nei miei confronti.
In quella posizione, con il forte odore che mi avvolgeva, mi toccai il cazzetto sborrando dopo pochi secondi , sfogando così l’eccitazione per gli avvenimenti della serata.
Qualche minuto dopo sentii l’uscio richiudersi , comprendendo che avrei potuto levarmi dall’incomoda posizione, spogliarmi della biancheria intima tutta bagnata e fare una doccia.

continua

Per fortuna il portiere era stato sostituito da un collega quando scesi per pagare il conto , la mattina dopo . Il ricordo della sera prima mi faceva vergognare di me stesso mentre ripensavo a mente fredda a tutto quello che avevo fatto con quegli uomini e donne, sprofondando nella lussuria e nella perversione.
Paolo si era fatto sentire in prima mattinata per darmi un appuntamento telefonico di lì a due giorni, per essere ragguagliato sulle considerazioni di Francesca relative al mio comportamento nella serata precedente . Era appunto Francesca il mio pensiero dominante mentre viaggiavo a velocità moderata sull’autostrada diretto verso casa , con il culo dolorante per le ripetute sodomizzazioni, con biancheria da donna sporca di piscio e di sborra in una busta celata accuratamente nel fondo della valigia.
Il dolore anale era allo stesso tempo fonte di fastidio e di eccitazione, facendomi ritornare in continuazione alla mente flashback di scene erotiche : alla pecorina nell’area di sosta, sodomizzato dal vibratore delle due donne scatenate, nudo e ricoperto di piscio nella vasca, a gambe sollevate come una donna mentre maschi mi possedevano nel culo.
Arrivai a casa e mia moglie non c’era ; in cucina trovai un secco biglietto con le indicazioni sul menù da cucinare per pranzo ed in camera adagiati sul letto un perizoma di pizzo, calze autoreggenti, un grembiule.
Evidentemente Francesca voleva che io preparassi il pranzo così abbigliato per cui indossai la biancheria ed il grembiule e mi misi all’opera con buona lena, timoroso che tornasse prima del tempo e non trovasse il pranzo pronto, adirandosi . I trattamenti della sera prima avevano aperto la strada ad un atteggiamento estremamente sottomesso che veniva ora rinforzato dagli ordini di mia moglie e dall’abbigliamento che mi aveva imposto.
Erano circa le 14 quando mia moglie ritornò a casa, radiosa, altera, splendida :- Bravo il mio cornuto ‘ esclamò magnanima ‘ vedo che ti sei dato da fare! Vado a darmi una rinfrescata e poi potrai servire in tavola.-
Io avevo apparecchiato per due ma le sue parole mi spinsero a togliere un coperto in tutta fretta ; al massimo, se avessi capito male, l’avrei rimesso.
Ritornò di lì a poco indossando una minigonna da casa ed un top nero, portando con sé un cuscino che gettò a lato della sua sedia: – Frocio cornuto, questo è il posto che ti compete quando non servi a tavola! Sbrigati che ho fame!-
Non mi feci ripetere il comando e cominciai a servire l’antipasto, riempiendole un bicchiere d’acqua ed uno di vino bianco ben fresco, quindi mi inginocchiai sul cuscino. Lei neppure mi degnava di uno sguardo, intenta a seguire un programma alla TV ; io con il capo chino sbirciavo con la coda dell’occhio per essere pronto a servire le altre portate .
I suoi ordini erano secchi e sprezzanti:- Altro vino, cazzetto ‘stupido, non vedi che ho finito l’acqua? ‘.cornuto, servi la frutta’.- e così via per tutta la durata del pranzo. Avevo lasciato sul tavolo il mio cellulare con le foto scattate in camera la sera precedente e di cui lei aveva avuto notizia durante la telefonata fatta con i maschi che mi fottevano.
Quasi distrattamente prese il cellulare e cominciò a visionare le foto, soffermandosi in particolare su quelle in cui si vedevano bene i maschi che mi pisciavano addosso. Io attendevo a capo chino, aspettando i suoi commenti.
All’improvviso si alzò ed aperto un cassetto prese una cintura da pantaloni , uno dei nostri vibratori, un collare ed un guinzaglio . Si portò alle mie spalle e allacciò collare e guinzaglio, per cominciare poi a frustarmi il culo con la cintura parlando quasi tra sé oppure in un immaginario dialogo con altri ‘ Ma vedi un po’ che marito frocio doveva capitarmi , con un cazzetto buono solo per pisciare . Meno male che almeno è utile con il culo e la bocca e per far divertire maschi e femmine trattandolo da schiavo! Una puttana a pagamento per camionisti e vecchi porci, altro che un maschio ho sposato! Però d’ora in poi lo tratterò per quello che è e se non si comporterà bene lo punirò in maniera che se ne ricordi per un pezzo! ‘ Terminato il soliloquio si rivolse direttamente a me, ordinando di mettermi alla pecorina e di allargarmi le natiche ; appena prono mi unse abbondantemente il buco ormai un po’ slargato e senza troppa delicatezza infilò il vibratore nell’ano, spingendolo finchè non penetrò tutto nel culo. Non osai profferire verbo , anche se un po’ di singulti mi sfuggirono in quanto il culo era ancora molto indolenzito per le penetrazioni della sera prima. Era cambiata, in altri tempi sarebbe stata più tenera ma evidentemente quello che avevo fatto l’aveva resa più autoritaria e desiderosa di sottomettermi totalmente. O forse aveva capito bene quale troia fosse in fondo suo marito e che certe delicatezze erano superflue .visto quello che mi facevo fare dagli altri.
Forse era anche un po’ gelosa per l’incontro con le due signore, di cui certamente gli amici l’avevano informata durante la telefonata, visto che erano tutti in contatto tra loro tramite Paolo , che sembrava il grande burattinaio . Io ero di sua proprietà e dovevo essere punito per essermi prestato ai giochi di altre senza il suo permesso : rimarcava così il suo ruolo di padrona nei miei confronti.
Già , perché mia moglie aveva sempre mostrato una forte gelosia verso di me pur accogliendo nei suoi buchi fior di maschi : – A te piace così, quindi lo posso fare. Poi tu non sei in grado di soddisfarmi con i cazzettino che ti ritrovi, per cui è legittimo che io mi faccia scopare da altri. Tu devi essermi fedele, invece, perché a me non piace che vai con altre donne. Ti posso permettere di farti inculare dai maschi, non altro!- aveva sempre detto.
In una escalation di furore mi portò nel bagno conducendomi con il guinzaglio a quattro zampe come un cagnolino , mi fece sdraiare nella vasca, quindi si inginocchiò a gambe larghe sul viso e mi ingiunse di aprire la bocca, inondandomela di piscia calda che colò sulle guance e sul mento man mano che traboccava dalla bocca piena .
Si spostò poi sul cazzetto bagnandolo con l’ultimo getto , per ritornare sul viso per farsi asciugare la fica dalla mia lingua.
– Continua a leccare, cornuto, renditi utile! Sei una puttana, una troia, una serva !’ diceva ormai stravolta dalla libidine, infilandosi un dito nel culo per amplificare il piacere che le dava la mia lingua da schiavetto.
Avrei giurato che avrebbe avuto un orgasmo travolgente ma lei di colpo si interruppe, rialzandosi di scatto. ‘ Rimani così finchè non te lo dico io, hai capito?- disse con fare deciso mentre si asciugava un po’ le gambe ed usciva dal bagno, lasciandomi nella vasca tutto bagnato di quel liquido dorato che aveva inzuppato le calze ed il perizoma di pizzo, con il vibratore piantato nel culo.
La sentivo parlare al telefono nella camera accanto con qualcuno che la faceva divertire a giudicare dalle risatine, dalle tono seducente ed ambiguo di certe frasi che tuttavia non arrivavo a comprendere. Erano passati diversi minuti quando lei rientrò nel bagno sempre parlando al telefono, si sedette sul water e mi fece cenno di avvicinarmi, indicandomi di inginocchiarmi dinanzi a lei e di riprendere a leccare. Mi porse anche un altro vibratore, ben più grosso, ordinando di infilarglielo nella fica e continuando il dialogo con uomo per me sconosciuto:
– Ma no, tu vuoi lusingarmi, conosco gli uomini! Non credo proprio che vorranno pagare per scoparmi ‘.tu dici? Davvero ti fanno queste proposte riferite a me? Ah, hanno visto le foto che ti ha inviato il cornuto’ma dai, si sa che in foto le donne sono più belle’.ma no, vogliono farmi questo? Sono proprio dei porci, questi tuoi amici’.due insieme nel culo? No, non li ho mai presi’.nella fica e nel culo sì, ma due insieme nello stesso buco’.tu dici che con un po’ di allenamento’.ma non devono farlo con violenza, devono essere delicati’.sì, il cornuto sta leccando, è tutto bagnato di piscia ed ha un vibratore nel culo ‘.- Evidentemente l’effetto combinato della mia lingua e del grosso vibratore ormai tutto piantato nella sua fica si stava facendo sentire perché Francesca diventava sempre più sfrontata :- sì, mi piace essere trattata da puttana’
voglio essere sfondata da tanti cazzi’sì, come vuoi tu, farò la troia a pagamento con tutti i maschi che vorrai’però ti prego, dammi il tuo grosso cazzo’è grosso, vero ? ’22 cm’che bello’.sì, verrò da te sabato prossimo’il cornuto mi porterà da te’.sì, farò una scorpacciata di cazzi’sì, sborratemi addosso’.voglio sentire l’odore di maschio…datemi la vostra piscia’.siiiiiiiiiiii’- e Francesca ebbe un orgasmo squassante sotto l’effetto combinato delle parole del suo sconosciuto interlocutore e della mia lingua, ma soprattutto dell’enorme vibratore che facevo andare su e giù nella sua fica.

continua

sono graditi commenti e scambio di idee sui temi trattati nel racconto e su esperienze del genere vissute e/o immaginate

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Francesca rimase senza parole per qualche secondo dopo l’orgasmo, poi mi fece sfilare il vibratore dalla fica e si alzò dirigendosi verso il soggiorno per continuare la conversazione telefonica in privato , facendo cenno a me di rimanere nel bagno.
Avevo il sospetto che al telefono ci fosse Paolo pur non riuscendo a capire esattamente come fossero entrati in contatto. Ero curioso di sentire i loro discorsi così mi portai in silenzio dietro la porta del soggiorno dove potei sentire distintamente che mia moglie ringraziava l’uomo per l’orgasmo provato , a suo dire uno dei migliori della sua vita.
– Mi affido completamente a te, puoi farmi tutto quello che desideri! ‘.sì , verrò sicuramente sabato ‘..no, non farò altro che eseguire i tuoi ordini’sì, puoi disporre di me come vuoi’.non preoccuparti , il cornuto sarà trattato come mi hai detto ‘.i suoi boxer li getterò via, dovrà d’ora in poi indossare la mia biancheria intima’.non vedo l’ora di incontrarti’.sarò la schiava tua e di tutti quelli che vorrai’.aspetto la tua telefonata’..ti bacio’.- diceva mia moglie , ormai del tutto soggiogata da quella voce .
Tornai immediatamente nel bagno perché lei non scoprisse che avevo disubbidito agli ordini ma passarono diversi minuti prima che Francesca si facesse vedere e mi rivolgesse la parola ‘ Adesso puoi lavarti, cornuto! E ripulisci tutto, mi raccomando!-
Nel corso della settimana seguente mia moglie mi trattò con svagata alterigia, sempre un po’ sulle sue anche se aveva fissato dei paletti precisi al nostro rapporto: non potevo indossare che biancheria intima da donna, ogni sera dovevo passare almeno mezz’ora con un vibratore infilato nel culo per allenarmi alle sodomizzazioni, dovevo chiederle il permesso per qualsiasi spesa che superasse i 10 euro, le avevo dovuto consegnare tutti i soldi guadagnati come prostituta, dovevo chiederle il permesso anche per farmi una sega, permesso che in genere veniva negato.
Spesso si chiudeva in una camera e parlava al telefono con qualcuno : più di una volta potei sbirciare dal buco della serratura e vederla telefonare e masturbarsi nel contempo con l’aria di essere estremamente eccitata.
L’appuntamento telefonico del martedì con Paolo mi aveva confermato che era lui il misterioso interlocutore di mia moglie :- D’ora in poi i contatti saranno diretti tra me e Francesca, oppure tra i miei amici e lei; tu dovrai limitarti ad obbedire agli ordini, da chiunque essi vengano. Hai capito bene, schiavo?-
Avevo ben capito e glielo dissi, ringraziandolo per sovrappiù.
Fui anche contattato telefonicamente una sera da un signore anziano che si dichiarò leader di un gruppo di amici di Paolo, perché si potesse masturbare al telefono dicendomi sconcezze mentre mi trattava come una puttana.
Credo che lo stesso avvenisse per mia moglie, per quanto le telefonate fossero ben più numerose : ho già detto come spesso si chiudesse in una camera per parlare in totale privacy con misteriosi interlocutori , dopo aver risposto alle chiamate con frasi tipo :- Ah, ti ha dato il mio numero Paolo? Sei un suo amico? Siete in 4 ? Va bene, aspetta un secondo che mi sposto in un’altra camera’.-
Chiaramente Francesca era diventata il centro dell’attenzione ed io ero relegato sullo sfondo ma la cosa non mi dispiaceva; ero sicuro che anch’io avrei potuto soddisfare le mie voglie di sottomissione e di umiliazione e che ci sarebbe stata occasione per godere di altre profonde sodomizzazioni.
Arrivato il sabato fui informato da Francesca che dovevo tenermi pronto per le 16 perché Paolo aveva anticipato l’incontro e mi chiesi quali sorprese ci avesse riservato , memore di quanto accaduto la volta precedente.
Mia moglie mise molta cura nella preparazione del corpo , indossando poi un reggicalze nero come le calze ed un perizoma in tinta accompagnando il tutto con un reggiseno push-up ; la gonna non era molto corta però risaliva sino a mostrare l’orlo delle calze quando si sedeva e la camicia bianca era generosamente sbottonata. Naturalmente aveva ai piedi scarpe con tacco a spillo, sempre nere.
Vidi anche che infilava nella valigia un completino sado-maso che le avevo comprato qualche anno prima a Milano e tanta biancheria intima di ricambio : si aspettava di doversi cambiare spesso, la troia!
E’ superfluo aggiungere che io portavo un perizoma di pizzo, ormai diventato indumento abituale da quando Francesca aveva fatto sparire i miei boxer , ma in quella circostanza avevo anche indossato delle calze autoreggenti nere su ordine della mia signora :- Ti vogliono così, frocio!- mi aveva detto. Scesi da casa le avevo aperto la portiera anteriore della mia auto per essere galante, quando lei sibilò irritata: – Io mi siedo dietro, cretino. Cerca di essere un autista almeno decente visto che come maschio non vali nulla! ‘ Mi affrettai a rimediare al mio errore e le chiesi umilmente scusa.
Eravamo in viaggio da circa una mezz’ora quando il telefono di Francesca squillò ma per il frastuono causato dall’auto in corsa non riuscii a sentire nulla. Dal retrovisore la vedevo ridacchiare e accavallare le gambe, mostrando generosamente le cosce al di sopra dell’orlo delle calze.
– Tra pochissimo raggiungerai due TIR targati Ancona che procedono a 80 all’ora , lampeggia con i fari e poi sorpassali molto lentamente quando dietro di te non ci sono auto. Hai capito, cornuto? ‘ disse ad un certo punto mia moglie ad alta voce, ancora impegnata nella sua telefonata. In effetti dopo nemmeno 5 minuti raggiunsi i due TIR ,lampeggiai e appena possibile mi affiancai nella corsia di sorpasso superandoli piano piano. Dovevo essere attento alla guida ma potei vedere che Francesca aveva aperto completamente la camicia e sollevato la gonna, in modo da mostrarsi quasi nuda agli autisti dei camion , intenta ad accarezzarsi lascivamente la fica e le tette e suscitando il loro apprezzamento espresso con lampeggiamenti dei fari e strombazzate di clacson , accompagnate da mani protese fuori dai finestrini in cui il segno delle corna era inequivocabile.
Alla fine li sorpassai per evitare intralcio alle altre auto ma evidentemente Paolo , non poteva essere altri che lui al telefono, era in contatto con i camionisti attraverso un diverso cellulare perché sentii Francesca che ridacchiando diceva:- Hanno gradito molto lo spettacolino? Vorrebbero pagare per qualcosa di più? Ma se mi lasci nelle loro mani mi ridurranno in modo indecente’.Anche solo una sega? Allora facciamo come dici tu, semmai possiamo trovare un ruolo per il cornuto ‘E’ una buona idea? D’accordo, dimmi cosa devo fare’. Cornuto, segui i camion- disse infine rivolgendosi a me.
Lasciai che i TIR mi superassero e mi accodai , seguendoli nell’area di sosta in cui svoltarono dieci minuti dopo. Gli autisti avevano parcheggiato accanto al prato : scesero quattro maschi sui quarant’anni che si avvicinarono alla nostra auto sorridendo e toccandosi ostentatamente la patta dei pantaloni dove si potevano intravedere rigonfiamenti di tutto rispetto. Io uscii per primo ed andai ad aprire la portiera di Francesca che scese mostrando generosamente le cosce: neppure il tempo di avvicinarsi che quei maiali cominciarono a infilarle le mani sotto la gonna, palpando con evidente piacere il suo culo.
Uno di loro aprì le porte posteriori di uno dei rimorchi e calò una scaletta verso cui Francesca fu condotta dagli altri : quello sul cassone le porse la mano per aiutarla a salire mentre gli altri si godettero da sotto la visione del culo di mia moglie completamente in vista mentre saliva gli scalini lentamente a causa dei tacchi a spillo ; ad un certo punto sembrò che fosse sul punto di perdere l’equilibrio e molte mani si protesero per reggerla , spingendola per il culo.
Io non sapevo bene come comportarmi in quel frangente ma dopo un paio di minuti uno dei camionisti si affacciò e mi fece cenno di salire ; quando fui sul cassone vidi mia moglie con la gonna sollevata e appoggiata con le mani ad alcune casse che sculettava invitante mentre i maschi avevano tirato fuori i cazzi già duri e li maneggiavano, palpando nel contempo il culo di Francesca e sculacciandolo con delicatezza.
Lei si girò sorridendo , si avvicinò ai cazzi dei maschi e li prese uno dopo l’altro in mano , magnificandone le dimensioni e la durezza :- Che bei cazzoni , ragazzi. Altro che quel cazzettino di mio marito ! Fai vedere il mozzicone che hai tra le gambe, cornuto!- A quelle parole non potei fare altro che abbassarmi i pantaloni e mostrare il cazzetto moscio, incorniciato tra il pizzo del perizoma e le calze autoreggenti che indossavo.
I camionisti quasi si rotolarono a terra dalle risate alla vista del mio piccolo membro e della biancheria che indossavo ; un paio di essi si avvicinarono e con espressione seria, ridendo però sotto i baffi, proclamarono che quando si ha un cazzo così piccolo è anche giusto che ci si vesta da femmina , scoppiando poi in una franca e grassa risata.
Francesca intanto si era seduta a cosce larghe , aveva abbassato il perizoma sulle caviglie e incitava i maschi toccandosi lascivamente la fica: – Su , porconi, fatemi vedere come sborrate’.dai, voglio vedere i vostri cazzoni che schizzano come fontane’sono la vostra troia, ditemelo’vi vorrei tutti nel culo ‘.. fate vedere al cornuto come sborrano i veri uomini’.- Era sul punto di avere un orgasmo e i maschi si accorsero che quella puttana godeva per davvero ad esibirsi , così che accelerarono il movimento delle loro mani in sintonia con il veloce movimento della mano di Francesca che cercava sollievo alla sua eccitazione.
Uno di loro mi fece un cenno imperioso ed io mi avvicinai con i pantaloni calati sulle gambe, mi inginocchiai e presi in bocca il suo grosso cazzo che lui aveva nel frattempo inguainato in un preservativo.
Ero occupato a succhiare per cui non potevo osservare la scena circostante mentre invece sentivo benissimo le frasi che i camionisti rivolgevano con voce roca a mia moglie :- troia, ti spacchiamo il culo’.la prossima volta ti rompiamo tutta’.rompiamo il culo anche a questo frocio’.ti pisciamo sulla fica’.camminerai a gambe larghe per una settimana’aaahhhhh ‘ e con grugniti e frasi smozzicate i porci vennero tutti uno dopo l’altro, mentre sentivo mia moglie gridare il suo orgasmo.
L’ultimo fu quello a cui stavo pompando il cazzo che nella fregola dell’orgasmo mi spinse il cazzo tutto in bocca fino alle palle, soffocandomi quasi.
Sfogata la loro eccitazione gli uomini divennero sbrigativi, evidentemente avevano dei tempi di consegna da rispettare : mi diedero dei fazzolettini con cui ripulire dalla sborra il pavimento del cassone e mentre in ginocchio mi davo da fare vidi che si avvicinavano a Francesca per pagare la prestazione infilandole nel reggiseno cento euro ciascuno . La aiutarono con gentilezza a scendere e nel tempo che io ci misi a trovare un cestino di rifiuti per gettare i fazzolettini imbevuti di sperma si erano congedati ed erano ripartiti rombando, salutando me dal finestrino con la mano a forma di corna.
Ripartimmo.
Mia moglie sembrava assorta nei suoi pensieri per cui non osai rivolgerle la parola, per timore di una brusca reazione.
Era la prima volta che la vedevo prostituirsi e pensai che mi era sembrata molto a suo agio in quel ruolo; era anche vero che questo aspetto non rappresentava certo il motore principale del suo comportamento , dovuto innanzitutto al desiderio di avere rapporti con uomini diversi da me e soddisfare le sue fantasie perverse. Ricordai chiaramente quella che era una delle sue fantasie preferite : diventare schiava di un uomo che la rendesse dipendente dal suo cazzo tanto da accettare qualsiasi cosa pur di continuare a ricevere quel membro. Nella fantasia quest’ uomo la usava come merce di scambio per ottenere favori, la portava in giro per esibirla come un trofeo vantandosi con i suoi amici e costringendola ad esibirsi oscenamente a suo comando , nei bar, negli uffici, in un ristorante. Sognava di essere presentata come la troia del suo padrone, di essere costretta ad alzare la gonna a suo comando davanti agli amici increduli, di essere palpata ed usata da chiunque il suo stallone volesse. Maschi di ogni genere avrebbero usato i suoi buchi per godere, congratulandosi poi con il fortunato proprietario di una simile puttana; come ricompensa lei sarebbe stata gratificata dal cazzo che adorava.
Maschi che normalmente non avrebbe degnato di uno sguardo avrebbero potuto abusare di lei nei modi più perversi, se il suo padrone lo avesse voluto. Si immaginava anche di godere durante questi amplessi , scivolando sempre più nel vortice della lussuria.
Paolo doveva aver risvegliato in lei queste fantasie comportandosi come il maschio che aveva sempre sognato , quello che l’avrebbe resa definitivamente una puttana senza ritegno. Anche la prostituzione poteva essere uno dei mezzi per raggiungere questo traguardo, pensai, se imposta da qualcuno che lei sentiva poter essere il suo padrone.

continua

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santorosaverio@yahoo.it

Arrivammo al casello dell’autostrada dove avevamo appuntamento con Paolo; lui ci aspettava appoggiato alla macchina. Appena scesi per salutarlo Francesca fu accolta da un abbraccio caloroso e da un lungo bacio sulla bocca a cui rispose con passione , strusciandosi languidamente contro il corpo del maschio ; capii che dovevano aver fatto amicizia al telefono in maniera approfondita, visto che per quello che sapevo lei aveva baciato in bocca solo uno tra i tanti uomini che l’avevano scopata.
Con studiata condiscendenza Paolo mi diede la mano mentre mia moglie era ancora abbracciata a lui e presala per mano la condusse verso l’ auto dove la fece salire , dicendomi di seguirli.
Era proprio un uomo affascinante, distinto e deciso, alto e muscoloso. Nel confronto chiaramente sfiguravo e potevo ben capire come mia moglie se ne fosse invaghita già al telefono, sicuramente ancor più affascinata nel vederlo dal vivo e nell’essere stata baciata con tanta decisione, segno del suo desiderio pressante.
Ed il desiderio reciproco doveva essere davvero forte perché pochi minuti dopo la macchina che mi precedeva svoltò in un viottolo di campagna, dove si fermò nel mezzo della strada dopo un centinaio di metri, spegnendo i fari. Anch’io mi fermai e spensi il motore, in attesa degli avvenimenti. Al buio non potevo vedere altro che un confuso agitarsi di sagome , per cui silenziosamente scesi dall’auto e mi avvicinai di soppiatto, nascondendomi dietro un alberello.
Da quella posizione potei vedere Francesca che stava a cosce aperte stesa sul sedile reclinato, mentre Paolo la stantuffava con forza, con i pantaloni calati sulle gambe. Quel su e giù durava da circa 5 minuti quando Paolo si rialzò aprendo la portiera , uscì fuori ed aiutò la stessa Francesca a scendere dall’auto, facendola quindi appoggiare con le mani al sedile per prenderla da dietro.
Nella scarsa luce potei vedere un cazzo enorme che entrava con estrema facilità nella fica di mia moglie che sospirava estasiata , mugolando parole oscene :-sìììì’che cazzo enorme’.riempimi tutta, ne ho tanto bisogno’sono la tua puttana, rompimi’.dammelo nel culo, voglio essere sfondata’- A quelle parole lo stallone non si fece pregare, tirò fuori l’enorme mazza e la appoggiò sul buco del culo di mia moglie, strusciò la punta violacea più volte tra le chiappe, prese dal taschino della camicia un tubetto di crema e ne versò una dose generosa sul suo cazzo, per poi cominciare a spingere delicatamente. Se avesse saputo che Francesca in passato aveva accolto nel suo culo fior di cazzi , forse non avrebbe preso tante precauzioni: quando è con maschi che le piacciono mia moglie ha la capacità di accogliere nel culo senza preparazione membri molto grossi senza provare quasi alcun dolore.
Paolo trovò così una strada facile e scivolosa completando in poco tempo la penetrazione mentre Francesca lo incitava da gran troia, spingendo il culo indietro per prenderlo tutto. ‘Sei proprio una puttana affamata di cazzo’ti farò diventare una zoccola per maschi’sarai la schiava del mio cazzo’.dovari pregarmi di fotterti, troia’- diceva il maschio dandole colpi possenti nel culo mentre la sculacciava , con evidente grande piacere di entrambi.
Paolo doveva avere qualcos’altro in mente perché dopo un paio di minuti tolse il cazzo dal culo di Francesca, le disse qualcosa, gettò il preservativo per terra, si rialzò i pantaloni e rientrò nell’auto mentre lei faceva altrettanto.
Corsi nella mia macchina e fui pronto a fare manovra per accodarmi di nuovo , seguendoli fino a che non si fermarono accanto ad una villetta a schiera. Scesero e vennero abbracciati verso di me :- Adesso tu aspetta qui ‘ disse Paolo e senza altre spiegazioni si avviarono verso la casa dove scomparvero pochi secondi dopo, non senza essersi baciati con trasporto davanti alla porta per umiliarmi ulteriormente alla vista della mia signora che si comportava come una gatta in calore.
Rimasi così ad aspettarli , da bravo marito cornuto che ha portato alla monta sua moglie.
Quello che accadde in quella casa mia moglie me lo raccontò solo alcuni giorni dopo, quando ce ne fu l’occasione. Mi fa piacere usare uno stile diverso per riferirvi l’accaduto, quasi in presa diretta o come il copione di una sceneggiatura .
Entrano nella casa, Francesca è portata per mano nel soggiorno dove con sua sorpresa trova due uomini seduti sul divano. Ad una prima impressione indossano abiti di buona fattura, sono sui sessant’anni però con ventri prominenti e facce da maiali, impressione amplificata dalle immagini di un film porno che stanno scorrendo sul grande televisore. La sorpresa dura poco, Francesca è ormai convinta che Paolo è un uomo dalle mille risorse e che deve vivere attimo per attimo, senza porsi domande né fare previsioni , quello che lui ha preparato per lei.
Paolo :- Ragazzi questa è Francesca. Lui è Massimo e l’altro Giuseppe-
Massimo:- Francesca, sei proprio una bella troia ! Ce la potremo scopare, Paolo?-
P. ‘ Vedremo. Sù, fai vedere agli amici il culo ‘
Francesca si gira e tira su lentamente la gonna, sculettando per aumentare l’effetto sui maschi, mostrando il culo nudo poiché il perizoma è rimasto nell’auto di Paolo.
P.- Venite, sentite come è sodo!-
Massimo e Giuseppe si alzano e cominciano a palpare il culo di Francesca, facendola anche inchinare perché mostri il buco già dilatato, in cui infilano un dito per saggiarne la cedevolezza.
Giuseppe – Ha un culo da cazzi, la puttana-
Massimo la sculaccia facendo sobbalzare le chiappe:- Che troia rotta in culo!-
Paolo la fa rialzare e prendendola per mano la conduce in camera da letto lasciando aperta la porta di comunicazione ‘ Ora me la fotto io , poi se ne parla ragazzi- dice stendendola a pancia in giù sul letto e sfilandosi la cintura dei pantaloni, con cui prende a frustarla sul culo senza però metterci molta forza.
Dopo una decina di colpi si sbottona i pantaloni, tira fuori il suo enorme cazzo, infila un preservativo e appoggia la punta del cazzo sul buco del culo ormai già dilatato dalla precedente inculata.
P.- Lo vuoi, puttana?-
F. ‘ Sì, ti prego, inculami ‘sfondami ‘.farò qualsiasi cosa tu mi chieda’.dammi il tuo grosso cazzo’fammi godere’.sono la tua puttana obbediente’-
P. , infilando un centimetro di cazzo nel culo :- Farai qualsiasi cosa? Giuralo!-
F. ‘ Sì lo giuro, qualsiasi cosa ‘ma dammi il tuo cazzo, non ce la faccio più dalla voglia!-
P. ‘Allora prendi puttana, ti rompo il culo!- dice infilandole tutti i 24 cm di cazzo e facendola sussultare per la profonda penetrazione. Colpi ripetuti e possenti che provocano in Francesca un piacere mai provato e che la portano a godere solo con quel cazzo nel culo, senza neppure toccarsi, come le era successo solo un’altra volta con un superdotato, suo amante per un paio d’anni.
L’orgasmo è devastante e lei urla che è una puttana, ancor più eccitata dall’idea che nella stanza accanto ci sono due altri maiali che sentono tutto. Ormai non si vergogna più di nulla e gode nell’essere trattata da troia , disponibile a tutto con tutti.
Paolo le sfila il cazzo dal culo, la fa girare, infila il cazzo durissimo nella fica grondante di umori e la pompa con vigore senza darle tregua, provocando alla troia dopo un paio di minuti un altro violentissimo orgasmo.
Francesca è sconvolta, mai nessuno l’aveva fatta godere così, sente che è pronta a tutto pur di essere penetrata ancora dal cazzo di quel maschio.
Paolo si rialza e va nella camera accanto, dove lei lo sente parlare con Massimo e Giuseppe.
P. ‘ Cosa ne dite della troia? Vale la pena scoparla?-
M. ‘ E’ una puttana di lusso, siamo molto eccitati. Gode proprio a fare la mignotta, non vogliamo perdercela. Quanto vuole per farlo con tutti e due insieme? Vanno bene per lei 500 euro?-
P. ‘ Non è lei che decide, ma io. Io dico che 500 vanno bene. Accomodatevi.-
Entrano tutti e tre nella camera da letto, Paolo dice a Francesca di darsi da fare con gli amici, le danno 500 euro e Paolo torna nel salotto a guardare la TV.
Francesca si alza, si spoglia con mosse lente togliendosi la gonna e la camicia, si avvicina ai due uomini e sbottona i loro pantaloni tirando fuori due cazzi non eccezionali anche se sicuramente ben più grossi di quello del marito, odorosi di maschio. Avvicina la bocca e lecca le palle, prima ad uno poi all’altro :- Mmmmm che bei cazzi, che buon odore di maschi arrapati’. ‘ dice continuando a maneggiarli contemporaneamente mentre i due frugano con le mani la fica ed il buco del culo .
Si gira, appoggia le mani al letto e sporge il culo:- A chi tocca per primo? ‘ dice lascivamente invitandoli a montarla. I due maschi stanno infilando i preservativi e M. si dirige per primo verso F. , infilando con un colpo solo il cazzo nella fica spalancata e scivolosa.
M- Questa puttana è larga come una vacca!-
Giuseppe non si fa pregare e accosta il cazzo alla bocca di Francesca:- Tieni pompinara, ti faremo fare una indigestione di cazzo-
Non passano cinque minuti che i maschi, con uno sguardo di intesa, cambiano posto.
Giuseppe si stende sul letto e fa mettere Francesca a smorza candela penetrandola nella fica, mentre Massimo si pone alle spalle della troia e le infila senza sforzo il cazzo in culo.
G. – Ti piacciono due cazzi insieme, puttana? Adesso finalmente hai preso quello che meriti’.-
M.- Ti rompiamo, ti sfondiamo’.troia’.succhiacazzi’.ohhhhhhh-
F.- Sì, che bello, mi sento tutta piena’.finalmente prendo dei veri cazzi’come godo’.voglio fare la puttana e prendere tanti cazzi nei miei buchi’.sono la vostra puttana, sfondatemi il culo e la fica, fatemi venire come una porca’.-
Francesca quasi non crede a se stessa , sta godendo con due maschi panciuti e per niente affascinanti che hanno pagato per fotterla. Grida il suo piacere di puttana e sbrodola come una cagna mentre i due maiali accelerano i colpi e Massimo la sculaccia con vigore.
Anche i due maschi non durano molto, eccitati dalla situazione e dalla troiaggine di quella signora distinta che si comporta come la peggiore delle puttane, sborrando con grugniti animaleschi quasi all’unisono.
Ormai sono spompati, escono dai suoi buchi e la fanno stendere sul letto , sfilano i preservativi pieni e rovesciano ridendo il contenuto sul suo culo e sulla schiena.
Le sfilano le calze ed il reggicalze, la prendono per mano e la portano nel bagno ; lei entra nella vasca e li incita:-Porci, volete pisciarmi addosso? Sì, datemi la vostra piscia calda, voglio tutto quello che esce dai vostri cazzi’.-
Massimo e Giuseppe non si fanno pregare, è una cosa che avrebbero sempre voluto fare. Finalmente hanno trovato una puttana che si fa fare di tutto e svuotano la loro vescica sul culo e sulle tette di Francesca, che si contorce sotto i getti caldi toccandosi oscenamente la fica.

continua

mi piacerebbe scambiare opinioni con bull e cuckold su esperienze del genere

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I due uomini sono usciti ridacchiando dal bagno, Francesca si attarda perché immagina che Paolo vorrà osservarla in quello stato. Perversamente annusa il forte odore che la circonda , eccitandosi ancora una volta al pensiero di quanto sia stata disponibile alle voglie di quei maschi, pur così poco gradevoli fisicamente. Non si sbaglia, il suo padrone si affaccia sulla porta pochi istanti dopo, si avvicina al bordo della vasca e comincia a orinarle addosso dirigendo il getto caldo sui seni :- Sei stata brava , sei degna di essere la mia puttana preferita’. Questa era una prova, se hai potuto godere con maschi del genere sei pronta per prostituirti con chiunque voglia comprarti’.diventerai una puttana pronta a tutto’-
Questa esperienza le ha mostrato un lato ancora inespresso della sua sessualità : può provare piacere con qualsiasi maschio voglia pagare per averla , al di là dell’aspetto fisico ; anzi, il piacere aumenta se i maschi che la prendono non hanno nulla di attraente a parte i loro membri vogliosi.
Sono proprio una puttana ‘ dice a se stessa, esaltandosi nella scoperta della parte più nascosta di sé ed ora pienamente realizzata. Paolo le concede di fare una doccia e telefona a suo marito :- Porta dentro la valigia di Francesca, cornuto !-
Ero in uno stato di estrema tensione, Francesca era sparita lì dentro da circa un’ora e non avevo alcuna notizia di quanto stava succedendo, quando arrivò la secca telefonata di Paolo.
Mi precipitai a prendere nel bagagliaio la valigia e bussai alla porta della casa. Mi aprì un uomo nudo che disse ridendo:- Tu devi essere il marito di quella puttana che ci siamo scopati poco fa, entra!-
Notai la differenza di aspetto tra Paolo e questo signore dall’apparenza del vecchio maiale, quasi stupito che Francesca avesse potuto concedere le sue grazie ad un individuo del genere, osservando però nel contempo come tra le gambe avesse qualcosa di molto appetibile per la moglie di un minidotato .
Non mi stupii più di tanto, quindi, nel trovare nel salotto un altro maschio di aspetto simile completamente nudo che ostentava dei genitali di grosse dimensioni , perfettamente a suo agio davanti al marito della donna che doveva aver fottuto da poco.
Paolo e Francesca non erano in vista , non sapevo dove dirigermi e i due maschi mi squadravano con un ghigno beffardo ; chiesi con tono dimesso se potevano dirmi dove era mia moglie e per tutta risposta uno di loro si avvicinò con fare arrogante:- E’ di là con il suo maschio, frocetto!- e mi colpì sulle natiche col palmo della mano. Non protestai , ormai stavo imparando il dovere e il piacere dell’obbedienza in ogni situazione di tipo sessuale, così come mi affrettai a slacciare i pantaloni e a calarli quando l’altro disse:- Facci vedere che pisellino hai, cornuto!-
Vedermi abbigliato come una donna provocò una grande ilarità nei due maiali, che divenne incontenibile quando mostrai i pochi centimetri di membro moscio contenuti nel perizoma.
Ridendo a crepapelle mi presero le mani e le portarono sulle loro mazze semierette per farmi apprezzare sia la grandezza che la consistenza di quello che mia moglie aveva accolto nei suoi buchi :- Ecco perché quella puttana di tua moglie gode tanto con i veri uomini’.sfido io, con un marito del genere’.non ti vergogni di averlo così piccolo?…..meglio rassegnarti, non puoi certo far godere una donna con un cosino del genere’sei destinato a fare lo schiavo, capisci?…..-.
A capo chino assentivo alle loro volgarità, mentre già accennavo ad una lenta masturbazione che tradiva il mio desiderio di comportarmi da femmina con loro, eccitato dalla sensazione tattile e visiva delle loro verghe che acquistavano man mano una maggiore consistenza.
La mia accondiscendenza doveva averli eccitati perché mi fecero inginocchiare e offrirono i membri alla mia bocca , introducendoli a turno mentre continuavo a menarli. Avevano un forte sapore si sperma e di piscio e mi eccitai al pensiero che mia moglie fosse stata abbondantemente bagnata dai quei liquidi osceni.
– Dai , sborriamo su questo frocio cornuto’.fottiamoci la moglie ed il marito allo stesso prezzo’.una troia ed un ricchione, proprio una bella coppia’.- dicevano i porconi mentre li spompinavo con passione, godendo delle loro parole. La situazione doveva essere per loro molto intrigante perché in poco tempo eruttarono bianchi schizzi cremosi che mi insozzarono i capelli.
‘ E bravo lo schiavo, sempre pronto a fare lo svuotapalle !- furono le parole di Paolo che era apparso sulla porta , seguito da Francesca completamente nuda che sembrava perfettamente a suo agio in quella situazione. Per quello che mi fu possibile asciugai gli schizzi di sborra sui capelli con dei fazzolettini di carta. Mia moglie prese la valigia e scomparve nella camera da letto per riapparire pochi minuti dopo abbigliata come una prostituta. Aveva scarpe con tacchi a spillo di 12 cm, calze tenute su da un reggicalze, una microgonna in tessuto elastico che lasciava scoperte le calze oltre il bordo ed un top con borchie metalliche e collare; entrò nella stanza ancheggiando, suscitando i complimenti di tutti i maschi presenti. Era il completo sadomaso che le avevo comprato a Milano! Francesca aveva un atteggiamento diverso dal solito, orgogliosa e sicura di sé, con un sorriso di complicità rivolto ai maschi presenti come se fossero tutti partecipi di un segreto a cui io non potevo essere ammesso. Pensai che la loro complicità nascesse da quell’alchimia insondabile che nasce tra maschi e femmine quando si uniscono i desideri reciproci in un amplesso dove i maschi hanno quello di cui hanno bisogno le femmine e viceversa, realizzando un perfetto connubio.
Ebbi la chiara percezione di come fossi inadeguato per partecipare a quel ‘festino’ , dovendomi accontentare nella mia vita di un ruolo subalterno. Non era un pensiero doloroso, però; fui felice di essere utile per accompagnare mia moglie nel suo percorso e mi ripromisi di assecondarla in tutto e per tutto da allora in avanti, orgoglioso di essere il suo schiavo.
Si congedarono dai due uomini che promisero a Francesca di ‘comprarla’ ancora ed uscimmo in strada con mia moglie sottobraccio a Paolo, mentre io seguivo la coppia trascinando la valigia. Alcune auto che passavano in quel momento rallentarono per ammirare quella donna vestita da troia che sculettava abbracciata ad un uomo che le teneva una mano sul culo quasi completamente scoperto; mi parve anche si sentire un commento volgare volare nell’aria. Si diressero verso la mia auto dove io mi affrettai ad aprire la portiera posteriore per farli entrare, ponendomi poi al volante da bravo autista.
Paolo mi dava indicazioni sulla strada da percorrere e dallo specchietto retrovisore potevo vederli abbracciati, baciarsi con passione : -Sono la tua puttana’.sei il mio padrone’.voglio essere sfondata da te’- sentivo mia moglie mormorare tra un bacio e l’altro, con le cosce aperte tra cui Paolo aveva posto una mano come gesto di possesso.
Arrivammo infine ad una villa isolata con un grande giardino in cui parcheggiai secondo le indicazioni che mi erano state date. Fui lesto a scendere per andare ad aprire la portiera posteriore ai due amanti e li seguii a rispettosa distanza fino al portone della villa, già spalancato.
Nell’ingresso Paolo mi indicò un paio di scarpe da donna con tacchi a spillo, ordinando di spogliarmi e di calzarle ; appeso ad un attaccapanni c’era un grembiulino bianco da cameriera ed una crestina che completarono il mio abbigliamento. Mi sentivo oltremodo ridicolo con le scarpe , le calze , il perizoma ed il grembiulino con crestina, caricatura oscena di una servetta; evidentemente era questa la sensazione che si voleva provocare in me, per esaltare il mio ruolo di sottomesso.
Francesca fu bendata, invece, e condotta da Paolo nella grande camera di soggiorno con me al seguito, dove vi erano 5 maschi in attesa.

continua

La comitiva era composta da un signore molto distinto sui settant’anni , asciutto e slanciato, due maschi che riconobbi subito come gli amici di Paolo ‘ Matteo e Franco ‘ che avevo già incontrato la volta precedente , poi da altri due maschi in giacca e cravatta sui quaranta di aspetto piuttosto volgare.
Paolo fece le presentazioni, rivolgendosi al signore distinto che evidentemente doveva essere il padrone di casa :- Questa è la mia schiava Francesca, quello è il marito che farà da servetta per qualsiasi bisogno. Sono entrambi vostra disposizione come abbiamo già concordato’ disse sorridendo compiaciuto .
Ad un cenno di Massimo -il signore anziano – Matteo e Franco si avvicinarono a Francesca e la fecero appoggiare con il busto sul ripiano del tavolo, provvedendo poi a legarle le mani e ad agganciare un guinzaglio al collarino borchiato : in questa posizione era alla mercè dei maschi ed il suo culo era in primo piano.
Scena 1
Paolo mi ordina di mostrare mia moglie agli amici che l’hanno comprata , io le sollevo la minogonna, divarico le natiche e abbasso il perizoma sulle cosce per permettere una visione migliore del buchino posteriore; tutti si avvicinano e osservano da vicino la dilatazione anale ancora evidente infilando a turno una o due dita per valutare la cedevolezza. I maschi hanno un’aria quasi svagata, continuano a chiacchierare tra di loro mentre con nonchalance accarezzano il culo di Francesca, le danno qualche pacca sulle natiche, la frugano nelle parti intime. Evidentemente sono interessati a giochi di dominazione e non alla semplice scopata ..
Massimo mi indica un vassoio con bicchieri già pieni di vino ed io giro per la stanza a servire i maschi , che mi trattano con condiscendenza; traballo sui tacchi a cui non sono abituato e sono oggetto di qualche risatina divertita: talvolta le mie natiche vengono percosse da una sonora sculacciata o accarezzate da una lasciva carezza.
Vengo fatto inginocchiare davanti a Massimo, seduto sul divano , ed incomincia un sorta di interrogatorio :
M- Tu sei il marito di quella troia con il culo in mostra?-
– Sì-
M ‘ Sì padrone, cornuto!-
-Sì, padrone, mi scusi-
M ‘ Tu hai un cazzetto ridicolo , ne sei cosciente? Hai anche una moglie che fa la mignotta , lo sai?
Con un pisellino del genere devi solo sottometterti di buon grado ai veri maschi e soddisfarli in ogni modo, hai capito? ‘
– Sì padrone, ho capito benissimo-
M.- Sei riconoscente per quello che faremo a tua moglie , sfondandole i buchi come tu non hai mai saputo fare?-
– Sì padrone, vi ringrazio di cuore-
M- Tu sei un frocio cornuto , non è vero? Sei una puttana come e più di tua moglie, no?-
-Sì padrone, sono una troia e voi potete fare quello che volete di me-
M- Bene, ci siamo intesi. Comportati bene e potrai anche leccarci il cazzo e le palle mentre scoperemo tua moglie , cornutone!-
Scena 2
Sono stato adibito a mettere in libertà i sessi dei maschi ed inginocchiato , a turno, sbottono i pantaloni e li abbasso, poi passo alle mutande e metto in libertà i grossi membri , li annuso assaporando il forte odore di maschio, qualcuno mi spinge con decisione la testa a imboccare la cappella per favorire l’erezione ; raccolgo poi gli indumenti e li appendo con cura.
Ci sono ora cinque uomini che alla spicciolata si avvicinano a Francesca, le appoggiano i membri sul culo, porgono alla sua bocca le loro cappelle violacee , la colpiscono piano sul culo e sulla fica esposta con un piccolo frustino , la sculacciano facendole ballonzolare le chiappe sode.
Non le rivolgono direttamente la parola ma scambiano tra loro frasi di commento volgari che, sono sicuro, stanno eccitando molto mia moglie. Tante volte mi ha ripetuto come le sarebbe piaciuto essere usata dai maschi alla stregua di una puttana, una svuotacoglioni : maschi che prendono il loro piacere senza assolutamente considerarla , che chiacchierano tra loro di tutt’altro mentre qualcuno si sfoga nei suoi buchi .
– Non ho mai visto una troia del genere ‘ dice Massimo agli altri mentre la colpisce sulla fica causando piccoli sobbalzi ad ogni colpo- Ha la fica ed il culo bagnati , gode ad essere trattata così-
– Hai perfettamente ragione- interloquisce Matteo mentre le sta infilando il cazzo odoroso in bocca- succhia come se avesse una fame atavica di cazzo’.Questa qui gode a fare la puttana, quasi quasi dovrebbe pagarci lei!-
Domenico, uno di quei due uomini dall’aspetto volgare , mi fa inginocchiare accanto a Francesca e mi porge il cazzo da leccare, poi mi mette in mano un preservativo con cui diligentemente ricopro il grosso membro; il suo compare Fabio ha nel frattempo unto abbondantemente il buchino di Francesca con una crema infilandole dentro fino a tre dita ed io accompagno con la mano il sesso di Domenico nel culo di mia moglie, in cui scivola lentamente con grande facilità fino a scomparire interamente. Ora il mio compito consiste nel leccare le palle di Domenico mentre sta inculando Francesca con colpi man mano più forti e poderosi : la vista dell’ano oscenamente dilatato da quel superdotato mi provoca una scarica di eccitazione e la consapevolezza visiva di quello che una donna vuole dal maschio.
Nel vedere la delicatezza e la sapienza con cui lo stallone ha sodomizzato mia moglie senza provocarle alcun dolore molesto , in netto contrasto con l’atmosfera hard di dominazione provocata dalle parole e dalla situazione di prostituzione , mi congratulo con me stesso per essermi rivolto a Paolo per realizzare le nostre fantasie.
E’ una messinscena realistica con atmosfere forti e comportamenti sessuali improntati al rispetto rigoroso degli accordi presi con il nostro padrone, proprio quello che stavamo cercando da sempre.
E’ un gioco giocato bene, se mi permettete il bisticcio di parole.
Tutti i maschi ora si alternano nell’usare gli orifizi di Francesca , salvo Massimo che gode soprattutto dell’aspetto scenografico della monta e che utilizza di tanto in tanto la bocca di Francesca per ridare vigore al suo membro meno rigido di quello dei maschi più giovani, mentre io devo accompagnare con la lingua e le mani le ripetute penetrazioni della fica e del culo della mia signora.
Scena 3
I maschi si rilassano seduti sul divano dopo aver usato mia moglie ; nessuno ha sborrato ancora e credo che abbiano in serbo altre sorprese per lei e per me.
Francesca è stata slegata e condotta con il guinzaglio come una cagnetta, a quattro zampe, in giro per la stanza fino a farla fermare sul tappeto ai piedi dei maschi che fumano e sorseggiano un vinello bianco ghiacciato che io ho devotamente servito.
– Questo cornuto mi piace molto ‘ esclama ad un certo punto Massimo , rivolto agli altri ‘ E’ il degno marito di una vacca come Francesca ; allarghiamoli il culo come merita. E togliete la benda alla puttana, deve vedere che razza di frocio ha sposato!- I suoi amici non si fanno pregare e mentre Matteo toglie la benda a mia moglie Domenico e Fabio mi tolgono il perizoma , facendomi poi mettere alla pecorina ed ungendo abbondantemente il buchino con una quantità enorme di crema.
Infilano una, due , tre ed infine quattro dita , in maniera così progressiva che il mio sfintere si adatta naturalmente a quella dilatazione . Fabio si sdraia supino e mi fa impalare sul suo cazzo che scivola dentro il culo con estrema facilità ; non faccio a tempo a rendermi conto di quanto sia diventato accogliente che Domenico inizia a forzare il culo per una doppia sodomizzazione. Ecco cosa stavano meditando i porconi ! Cerco di rilassare l’orifizio anale al massimo e sento che piano piano Domenico sta progredendo nella penetrazione ; mi distrae Massimo che deve essersi eccitato alla scena perche si pone innanzi a me con il suo membro semi eretto che io prendo in bocca con grande piacere, succhiandolo voracemente.
Tre maschi stanno godendo dentro di me, credo di capire come si sente mia moglie quando viene slargata da membri enormi, sprofondo in un delirio di piacere perverso. Forse è proprio questo il mio ruolo !

continua

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