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Orgia

Strana sensazione

By 11 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi trovavo a Pechino da quasi 3 mesi. Alla partenza non ero affatto entusiasta di quella trasferta di lavoro. Non mi piaceva l’idea di perdermi l’intera estate mediterranea, lontano dalla mia famiglia. Per di piu’, a migliaia di chilometri da casa, in un posto cosi’ diverso e con un impegno di lavoro del genere. L’esperienza si era pero’ rivelata meno negativa del previsto ed le settimane erano trascorse piuttosto velocemente. Si trattava di uno stage ben retribuito organizzato dalla nostra casa madre, un’azienda cinese con sedi in tutto il mondo. Avevano infatti deciso di convocare il personale commerciale distribuito per il globo con l’intenzione di aggiornarci sulle novita’ per la nuova stagione. Avevo fatto amicizia con diverse persone, stringendo legami lavorativi e non che non mi sarebbe dispiaciuto portare avanti nel tempo. Eravamo ora all’ultima settimana e per certi versi, mi dispiaceva quasi dovere fare ritorno alla quotidianita’ lavorativa alla quale ero abituato prima di partire. Laura e Janet erano certamente le persone che avevo frequentato con maggiore frequenza durante la mia esperienza in Cina. Entrambe australiane, poco piu’ che 30enni, si erano infatti rivelate delle ottime compagne di avventura, rendendo piacevole ed interessante il mio soggiorno in citta’. Avevamo infatti girato in lungo ed in largo Pechino, ammirandone i lati piu’ diversi ed interessanti, avevamo utilizzato i fine settimana a disposizione per delle gite fuori porta che ci avevano fatto scoprire quanto differente fosse il paesaggio rurale cinese. Sebbene le considerassi entrambe delle belle ragazze, non mi ero mai permesso di andare oltre. Non lo avevo fatto quasi per rispetto, visto che non era mia intenzione mettere a repentaglio quello che oramai consideravo un sentimento di amicizia. Da parte loro, non avevo infatti mai notato nulla che mi avrebbe fatto pensare ad un interesse che andasse oltre l’amicizia.

L’aereo che ci avrebbe riportato nei Paesi di origine sarebbe partito la domenica, nel tardo pomeriggio. Accettai di conseguenza volentieri quando Laura e Janet mi proposero di spendere il sabato sera con loro. Sarebbe infatti stata l’occasione per una cena ed un ultimo brindisi in compagnia. Non mi feci alcuna domanda quando Janet mi comunico’ che saremmo stati ospiti di un’amica del posto, che aveva conosciuto anni prima e che era appena rientrata in citta’ dopo un lungo viaggio.

Usciti dall’albergo che ci ospitava, impiegammo circa 30 minuti di taxi per raggiungere l’appartamento di Maggie. Si trovava al 22esimo piano di un moderno edificio nel’area finanziaria della citta’. Ci accolse in maniera gentile e cortese, accompagnando ogni parola da un caldo sorriso. Sebbene fosse orientale, Maggie era piuttosto diversa dalla classica ragazza che si nota per le vie di Pechino. Alta, dai lineamenti decisi, dal trucco pesante e dalla pelle olivastra. Senza quasi rendermene conto soffermai il mio sguardo sul suo seno prosperoso, ricorperto da un vestito di colore rosso che le arrivava alle ginocchia. Quel seno pareva troppo perfetto per essere vero e pensai sin dall’inizio che fosse il frutto della mano di un buon chirurgo. L’appartamento era molto moderno, dell’arredamento elegante e minimalista con un’ottima vista sul resto della citta. Non ero ancora seduto quando Janet mi passo’ il primo di una serie di cocktails che precedettero la cena. Mi sentivo a mio agio. Quel posto mi piaceva, la musica in sottofondo, Laura e Janet ben vestite per l’occasione. Iniziammo col parlare del piu’ o del meno, attraverso i classici discorsi che accompagnano le persone che si conoscono poco fra loro. Poi l’alcool, e l’atmosfera che quella serata stava diffondendo, contribuirono a rendere ogni conversazioni piu’ personale, intima, interessante. Toccammo diversi argomenti prima di arrivare al sesso, introdotto da un paio di domande che Laura e Janet mi rivolsero in maniera piuttosto diretta. Grazie all’atmosfera generale della serata, non ebbi alcun problema a rispondere in maniera altrettanto diretta, contribuendo a rendere la conversazione per certi versi ancora piu’ stuzzicante.

Nemmeno il cibo, accompagnato da ulteriori dosi di alcool riuscirono a cambiare la situazione. Ci stavamo divertendo, chiacchierando in maniera libera come spesso fanno gli adolescenti alla ricerca delle prime esperienze. Terminata la cena, fu Janet a definire il programma della serata: un torneo di poker a 4, poi rivisto a coppie considerando la mia poca conoscenza del gioco. Al vincitore di ogni turno, la possibilita’ di scegliere la penitenza della coppia sconfitta. Non avevo mai giocato a poker, tantomeno a coppie. Ma in quel momento intuii che avrebbe potuto essere qualcosa di diverso, da provare. Lo intuii dalle espressioni di Laura e Janet. Un misto di entusiamso ed eccitazione.

Io in coppia con Janet, Laura con Maggie. La prima partita duro’ circa mezz’ora e impiegai poi pochi attimi a realizzare che facevo parte della coppia sconfitta. Passarono ulteriori attimi, nel silenzio, prima che Laura e Maggie decidessero quale fosse il primo ‘dazio da pagare’.

Fu Maggie a comunicarcelo. Ci volevano con il solo intimo addosso. Cio’ che avrei dovuto fare mi imbarazzava; e non sono nemmeno certo fossi cosi’ bravo a nasconderlo. Mi aggregai alle ironiche proteste di Janet, la mia compagna di squadra, che evidenziava quanto fosse dura la penitenza. Ma fu tutto inutile, visto le regole del gioco. Come se non bastasse, a me toccava anche partire per primo. Slacciai la camicia fra le urla divertite delle tre donne, che accompagnavano ogni mio movimento. Fu piu’ difficile togliersi i pantaloni, rimanendo quasi immobile con i soli slip addosso, mentre gli occhi delle tre donne controllavano ogni centimetro del mio corpo. Fui quasi piu’ tranquillo quando potetti sedermi, con la possibilita’ di semi nascondere il mio slip sotto a quel tavolo. Fu il turno di Janet, che riusci’ non poco a soprenderci. Sotto quel bianco vestito, lungo fino alle ginocchia, indossava infatti solo una minuscola mutandina. Era la prima volta che la vedevo nuda. Janet era alta poco meno di un metro e settanta. Capelli biondi, raccolti sopra il collo, di carnagione chiara, due seni piccoli ma ben disegnati con grosse aureole. I suoi glutei erano pieni, sodi. Il suo ventre ancora piatto. La vidi sedersi nuovamente accanto a me prima che iniziasse la seconda partita. Quei seni attirarono la mia attenzione per tutta la durata di quella partita. Li sentivo poggiare sulle mie spalle quando Janet mi sussurrava nell’orecchio quale carta avremmo giocato. Ebbi l’impressione che la seconda partita’ fu ancora piu’ veloce della prima, anche se il risultato non fu diverso. Eravamo nuovamente la coppia sconfitta, fra i festeggiamenti di Maggie e Laura. La seconda punizione fu ancora piu’ crudele della prima: ci stavano chiedendo di denudarci completamente. Come se non bastasse, Janet avrebbe dovuto provvedere a sfilare i miei slip. Io, quelli di Janet. Fu lei a partire per prima. La vidi inginocchiarsi davanti a me, mentre sentivo lo sguardo di Maggie e Laura sul mio sesso. Avvertii le mani di Janet sui miei fianchi, poggiarsi sull’elastico dei mie slip. Per poi scendere, liberando di colpo il mio sesso. L’imbarazzo ne aveva impedito la completa erezione e si presentava di conseguenza appena gonfio. Non fu facile trovarsi in quella situazione, fra le urla divertite delle 3 ragazze. Passarono pochi attimi prima che fosse il mio turno. Inginocchiato davanti a Janet, le sfilai lentamente la mutandina, accompagnandola fino a terra. Vidi il suo sesso completamente glabro. Sembrava cosi’ liscio, morbido. Ci sedemmo nuovamente al tavolo per una nuova partita, che si dimostro’ piu’ cambattuta delle precedenti. Il risultato finale, fu finalmente diverso: eravamo la coppia vincente. Sentii le braccia di Janet al collo, pronte a festeggiare la vittoria, mentre i nostri corpi nudi si univano fra loro. Fu Janet a definire la punizione, che si rivelo piuttosto dura. Voleva Laura e Maggie completamente nude subito, fra le ironiche proteste delle interessate, da tempo condizionate dall’alcool che riempiva regolarmente i nostri bicchieri. Fu il turno di Laura, che con malizia e apparentemente senza vergogna slaccio la sua camicia con movimenti lenti ma decisi, scoprendo il reggiseno che conteneva le sue mammelle gonfie. Con classe fece cadere la gonna a terra, per poi attendere qualche attimo, quasi come se volesse sentire i nostri sguardi sul suo corpo. La vidi poi slacciare con calma quel reggiseno, liberando i suoi seni pieni, quasi voluminosi. Le sue mani passarono poi sui suoi fianchi, alla ricerca dell’elastico delle sue mutandine, che non impiegarono troppo a raggiungere il terreno, fra gli applausi dei presenti. Il sesso di Laura era invece ricoperto da una folta peluria scura, dello stesso colore dei suoi capelli. Le sue gambe erano invece lunghe e affusolate, frutto dell’attenzione che veniva loro riservata nelle regolari sedute in palestra. Fu poi il turno di Maggie, che impiego’ pochi attimi a liberare i suoi grossi seni. Perfetti, dal disegno preciso, quasi a confermare la mano del chirurgo che sospettavo. La sua carnagione era scura, olivastra, i suoi lineamenti regolari, quasi decisi per quanto orientale. I suoi capelli altrettanto scuri, raccolti in maniera disordinata. Maggie era immobile davanti ai nostri occhi, con lo sguardo altrettanto fisso. Una gonna in pelle, lunga fino al ginocchio era tutto cio’ che la ricopriva. Le sue mani erano ora sui suoi fianchi, mentre slacciavano i bottoni laterali che permettevano a quel tessuto di avvolgerli. Vidi quella gonna cadere a terra, mentre scopriva le sue gambe toniche.

Non riuscii pero’ a nascondere il mio stato d’animo quando feci cadere lo sguardo sulle sue mutandine. Attillate, faticavano a contenere quello che sembrava essere la forma di un sesso maschile semieretto. Mi accorsi pero’ presto di essere l’unico ad essere sorpreso, mentre le allegre urla di Laura e Janet accompagnavano quello spogliarello. La conferma non tardo’ ad arrivare, non appena quelle mutandine liberarono quel membro che stava prendendo forma.

Feci di tutto per trattenere il mio stato d’animo. Non c’era infatti nulla che mi stava infastidendo. Si trattava semplicemente di una situazione alla quale non ero abituato. Non avevo infatti mai visto nulla di simile. Maggie era una donna dal viso dolce, dal seno prosperoso, dai sodi glutei dai quali partivano gambe affusolate. Fra le gambe aveva pero’ un sesso maschile, non ancora eretto ma che aveva certamento colpito la mia curiosita’.Stavo tornando al tavolo, in attesa di una nuova partita, quando Janet mi blocco’ di colpo. La sua domanda non fece altro che aumentare l’insicurezza che avevo iniziato ad avvertire dopo lo spogliarello di Maggie.

‘Marco, hai mai avuto 3 donne a disposizione tutte per te?’

Risposi di no, senza trattenere l’imbarazzo, fra il silenzio che si era improvvisamente venuto a creare in quell’appartamento.

Janet, ribatte’ di colpo: ‘Questa sera hai finalmente questa possibilita’. Ne vuoi approfittare?’

Risposi quasi balbettando: ‘ Janet…..cosa intendi…?’

Janet, con la tranquillita’ che la contraddistingueva, si avvicino’ a me, poggiando le sue mani sui miei fianchi. Sentivo i suoi seni sul mio petto nudo, il mio sesso gonfio poggiare fra le sue cosce. Con la bocca a pochi centrimetri della mia, la sentii sussurrare: ‘Io e le mie amiche, abbiamo voglia di farti divertire, rilassare. Vogliamo prima pero’ essere certe che e’ quello che vuoi anche tu…’
In quel momento avvertivo il cuore a mille, mentre sentivo i loro occhi sul mio corpo nudo. Cercai a fatica di mostrarmi sicuro di me stesso, annuendo il capo e facendo loro capire che era quello che volevo anche io. In realta’ ero solo confuso, senza avere il minimo controllo di quella situazione.

Janet riattacco’ nuovamente: ‘Bene, era quello che volevamo sentire. Ora vogliamo che tu possa rilassarti, vogliamo prenderci cura di te’. Udii quelle parole mentre la mano di Janet mi accompagnava nella camera da letto, poco lontano da quel salotto. Mi fecero sdraiare supino, mentre vidi i loro corpi nudi inginocchiarsi a fianco al mio. Il primo contatto che avvertii fu la bocca di Janet sulle mi labbra, mentre cercavo di reagire ai movimenti delle sue labbra, della sua lingua che gia’ cercava la mia con foga. Mi abbandonai ad un bacio intenso, senza quasi rendermi conto delle altre mani, lingue che avevano iniziato a poggiare sul mio corpo. Ebbi appena la possibilita’ di scorgere le sagome di Laura e Maggie, avvertire i loro grossi seni poggiare sul mio corpo, mentre le loro mani, le loro lingue pareva potessero arrivare ovunque. Sentivo il mio basso ventre bollire, mentre il sangue affluiva con vigore nel mio sesso, iniziando a dargli forma, sotto i loro occhi curiosi. La bocca di Janet si era nel frattempo allontanata dalle mie labbra. Aveva infatti deciso di prendersi cura del mio sesso, che avvertivo sempre piu’ eretto. Aveva anche deciso di avvicinare quel suo sesso glabro alle mie labbra, poggiare i suoi piccoli seni sul mio petto, mentre le sue mani, la sua bocca si concentravano sul mio sesso. La sentivo ansimare mentre affondavo la mia lingua nel suo sesso cosi’ liscio, mentre cercavo di trattenere il respiro dovuto ai colpi della sua lingua sul mio membro. Stavo godendo, mentre la sentivo abbandonarsi al piacere, quello senza limiti. Fui quasi sorpreso quando sentii il suo sesso allontanarsi, dirigersi verso il mio petto, per continuare la sua corsa verso il mio sesso. Janet aveva infatti deciso di inghiottire il mio sesso nel suo, mentre mostrava senza vergogna i suoi glutei appena aperti. Non avvertii nulla per quanto era bagnata. La vedevo cavalcarmi, ansimare, mentre faticava a mantenere il mio membro nel suo. Laura comparve all’improvviso, incrociai il suo sguardo mentre decise di mettersi a cavalcioni sul mio collo, mostrandomi il folto pelo, che ora si trovava a pochi centrimetri dalla mia bocca. Senza attendere, mi ordino’ di affondare la mia lingua nel suo sesso, mentre Janet continuava a cavalcarmi a fatica. Dovetti aiutarmi con le mani per scovare il sesso di Laura, quasi facendomi spazio fra quella peluria. Il suo sesso, le sue labbra, di colore rosso pieno erano gia’ abbondantemente inumidite. La avvertii gemere appena mentre la mia lingua sollecitava il suo clitoride gia’ in vista. Fu in quell’istante che avvertii un cambiamento netto. Sebbene il busto di Laura mi impediva di vedere il mio sesso, notai la sagoma di Janet allontanarsi. Iniziai in quel momento ad avvertire delle sollecitazioni diverse sul mio sesso. La lingua di Maggie aveva infatti iniziare a giocare con insistenza con il mio membro. Faticavo a concentrarmi sul sesso di Laura per quanto erano intensi quei colpi. Passarono pochi istanti prima che avvertii il mio seme caldo correre nelle mie vene, fino a raggiungere i miei testicoli. Fu a quel punto che cercai di dimenarmi, di mettere tensione ai muscoli dei miei glutei, per trattenere quell’orgasmo che avvertivo cosi’ vicino. Se ne accorse anche Laura, che decise a quel punto di allontanare il suo sesso dal mio viso, per andare a fare compagnia a Maggie. Vidi all’improvviso il loro viso fra le mie gambe, le loro lingue, bocche sul mio sesso. Ogni tentativo per evitare il mio orgasmo fu inutile. Ebbi solo il tempo di vedere il mio sesso schizzare sui loro visi, sul mio ventre mentre orgasmavo intensamente. Duro’ tutto qualche istante, nel quale anche Janet aveva deciso di raggiungerci su quel letto. La vidi quasi sorridere, quando decise di iniziare a ripulire il mio corpo del mio stesso sperma, con la sua lingua. Avvertii quasi fastidio quando passo’ sul mio sesso, in quel momento troppo sensibile per ogni sollecitazione. Mi stavano osservando mentre ero ancora disteso sul letto, dopo aver orgasmato senza ritegno. Quella pausa duro’ soli pochi attimi. Giusto il tempo di riosservare i loro corpi nudi, ora ricoperti dal loro sudore. Le loro mani erano infatti nuovamente sul mio corpo, con le loro lingue. Sentivo i loro corpi sempre piu’ vicino, l’eccitazione nuovamente salire come se l’orgasmo appena provato fosse solo un ricordo lontano. Vidi a quel punto Laura distendersi al mio fianco; mi stava chiedendo di penetrarla, voleva sentirmi sopra. Successe tutto cosi’ rapidamente, forse dovuto al desiderio che provavo da sempre nei suoi confronti. La volevo cavalcare con tutta la mia forza, osservare l’espressione del suo viso mentre glielo spingevo fino in fondo, mentre i suoi seni si muovevano sotto i miei colpi. Vidi a quel punto Maggie porgere il suo sesso eretto alla bocca di Laura, mentre avevo gia’ iniziato a penetrarla. Mi accorsi di quanto lo sapeve ben succhiare un sesso maschile, dapprima lubrificandolo con la sua saliva per poi sollecitarlo con la sua stessa lingua. Mi accorsi all’improvviso della presenza di Janet. Cio’ che stava accadendo mi aveva infatti fatto perdere il contatto con la realta’. Il ritorno fu piuttosto brusco, ma non per questo meno piacevole. Janet aveva iniziato a sollecitarmi da dietro. Dapprima con le sue dita, poi con la sua lingua. Sentivo i muscoli dei miei glutei tesi, quasi come se volessero respingere quella lingua. Stavo pero’ perdendo il controllo della situazione, mentre continuavo a penetrare con forza il sesso di Laura. Le immagini davanti ai miei occhi apparivano sempre piu’ sbiadite, le sensazioni di piacere sempre piu’ intense. Stavo chiudendo gli occhi con sempre piu’ frequenza, quasi come se fossi accecato da quell’intenso piacere. Fu probabilmente questo il motivo per il quale nemmeno mi accorsi che Maggie e Janet si erano momentaneamente scambiate la posizione. La lingua di Laura era ora fra le cosce di Janet. Quella di Maggie, sul mio ano oramai aperto. Me ne accorsi pero’ quando era oramai troppo tardi, quando avvertii il mio ano dilatarsi oltre misura, sotto i colpi del sesso di Maggie. Mi stava penetrando. Sentivo il mio ano avvolgere il suo sesso eretto. Non ebbi nemmeno il tempo per protestare, per dimenarmi. Le sensazione di piacere era infatti troppo intensa, mentre il suo sesso entrava lentamente nel mio ano. Penetravo Laura con sempre maggiore fatica, mentre mi stavo inarcando sul suo corpo, fino ad arrivare a poggiare il mio busto sui suoi grossi seni. Mi supplico’ di non fermarmi, per quanto fosse vicina all’orgasmo. Continuai a fatica. Ogni mio colpo, non faceva altro che aumentare la misura del sesso di Maggie nel mio ano. Il mio orgasmo arrivo’ all’improvviso, senza che me ne rendessi conto. Avvertii appena quello di Laura, di li’ a poco seguito da quello di Maggie, che mi stava riempiendo l’ano del suo sperma.

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