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OrgiaRacconti Cuckold

Un week-end al mare – parte II

“Ti ricordi Valentina? La mia ex collega? I ragazzi hanno fatto di tutto per portarci a letto quel fine settimana…hanno passato due giorni a provarci, sia quando stavamo lavorando, sia ovviamente quando  facevamo le pause in piscina. E’ stato tre anni fa, ti ricordi il periodo? Eravamo insieme da un paio di mesi, ci stavamo ancora conoscendo. Ti avevo detto che avevo usato il bikini nero, quello normale, diciamo. Invece siccome tutti ammiravano in ufficio il culo di Valentina, ho voluto far vedere a tutti che non ero da meno, e mi sono portata il perizoma che mi avevi appena regalato”.

“Ma c’erano anche i soci no? Oltre a voi ragazzi intendo” la interrompo per un attimo mentre mi racconta. “Si, si, ma fai raccontare a me…” e riprende subito, non vuole interrompersi, non vuole che intervengano dei dubbi sul racconto.

“Certo che c’erano anche i soci, la società di consulenza è loro! Ti stavo dicendo…ho portato il costume a perizoma perché volevo far vedere a tutti che il mio culo non era da meno di quello di Valentina, sulle tette non c’è mai stato pericolo, sono sempre stata io l’oggetto del desiderio. Lei appena ci siamo cambiate in camera mi ha squadrato, siamo amiche ma chiaramente la competizione femminile non mancava neanche allora, anche perché eravamo le uniche due donne, per altro due belle fighette, Valentina con lo sguardo di chi non me l’avrebbe data vinta facilmente mi ha dato della zoccola! Infatti è stata lei la prima a slacciarsi il reggiseno del costume mentre era sdraiata a pancia in giù, per restituirmi il colpo, non che avesse chissà quali tette, ma i ragazzi e pure i soci che erano sui lettini di fronte a noi hanno smesso di guardare il mio culetto e hanno iniziato a dare a lei tutte le attenzioni. A quel punto non potevo dichiararmi sconfitta e dargliela vinta così facile, allora ho deciso di slacciare il costume anche io, appoggiarmi sui gomiti, e lasciare a tutti la vista di lato delle mie tette. Anche da davanti si dovevano vedere bene, perché i soci da sdraiati che erano si sono messi a sedere sulle sdraio, e si vedeva benissimo da sotto gli occhiali da sole cosa stavano guardando. Per dare a Valentina il colpo di grazia ho chiesto a Francesco di spalmarmi la crema solare sulla schiena”

“Valentina a un certo punto scocciata è andata a prendere qualcosa da bere, al che io mi sono sollevato di lato, facendo vedere per bene una tetta a quelli che stavano da quella parte e le ho chiesto da lontano se mi portava dell’acqua. Ho attirato l’attenzione di tutti, Vale si è girata quasi sotto shock, non si aspettava che arrivassi a tanto di fronte ai colleghi dello studio”

“Non ti avevo detto nulla perché eravamo insieme da poco, non sapevo come l’avresti presa, sono stato molto troia?”

Mentre dice queste ultime parole allunga la mano verso il mio uccello “mentre adesso so per certo che ti saresti eccitato come un porco, a farti le seghe a casa mentre la tua fidanzatina di 26 anni faceva vedere le tette a tutto lo studio di consulenza, o sbaglio?”

“No, non sbagli, sei proprio zoccoletta lo sai?”

Fortunatamente l’auto di Francesco e Matteo si ferma davanti ad una palazzina, accostiamo e scendiamo.

“Ho ordinato quattro pizze se non vi dispiace, ce le portano tra una mezz’ora” ci dice Matteo, “No che non mi dispiace” interviene Sara “se a te non dispiace farmi fare una doccia, altrimenti i capelli con l’acqua di mare mi rimangono uno schifo”. “Figurati” risponde Matteo, e l’accompagna verso il bagno.

Io e Francesco ci posizioniamo sul terrazzino dell’appartamento, Matteo ci raggiunge con delle birre e di fatto ci presentiamo. Fin a questo momento è stata Sara al centro delle attenzioni, inevitabilmente; mi fanno qualche domanda, da quanto ci conosciamo, da quanto siamo insieme, mi chiedono anche se non geloso, e io rispondo che no, non lo sono, ho la fortuna di stare insieme ad una bellissima ragazza.

Le attenzioni se le riprende dopo una ventina di minuti Sara, che ci raggiunge sul terrazzino con la gonnellina, immagino sotto il costume di cambio, e nient’altro. Si presenta con le tette fuori così come è stata in spiaggia tutto il pomeriggio. Loro mi guardano, per vedere la mia reazione, ma ho appena detto che non sono geloso e non faccio una piega; invece sto avendo un’erezione da paura, loro non so se lo capiscono, lo capisce invece benissimo lei, la complicità dei nostri sguardi parla al posto delle nostre parole.

Dallo sguardo le vedo anche un’eccitazione perversa, sì in spiaggia era in topless, ma adesso lo sa che è diverso. E’ Francesco a rompere il ghiaccio “Quindi da lunedì stai così anche in ufficio?” le chiede sfacciatamente. Ma lei non vuole indietreggiare di nulla “E perché no?” ribatte “al limite qualcuno andrà in bagno a sfogarsi”.

“Il rischio è che non vadano in bagno” interviene Matteo “io per esempio non andrei”.

Qui noto che lo sguardo di lei si fa curioso, accenna a girarsi verso di me, vede che ho lo sguardo divertito, per nulla preoccupato, anzi, e risponde a Matteo “va che ne ho visti di uccelli, ma…in che senso non andresti?” Sara ha messo Matteo alle strette, ne è compiaciuta, Francesco sorride della sfrontatezza della sua collega e amica, e anche un po’ della figura da coglione di Matteo.

Che se ne accorge che è stato messo sotto, e cerca di reagire “Se devo farmi una sega non è che mi vergogno di farmi vedere da te” “Avanti vediamo” lo incalza Sara, che resta in attesa. “C’è il tuo ragazzo Sara…” inizia Matteo, ma Sara non demorde “oh non preoccuparti per lui, vediamo dai”. Sara ce l’ha in suo potere “Domani lo sa tutto l’ufficio che non hai avuto le palle per farmelo vedere!”.

Matteo ha un moto di orgoglio maschile, si alza, lascia scivolare i boxer a terra e si presenta a neanche mezzo metro dalla faccia di Sara “Contenta adesso? Ma scordati che mi metto a farmi una sega in questa situazione”. La mia ragazza ride compiaciuta della sua audacia, anche Francesco ride dell’amico.

Viene però freddato da lei “Senti fenomeno, visto che ridi, tiralo fuori anche tu va”. A Francesco ormai non resta che eseguire, farebbe la figura del cretino se non ne avesse il coraggio.

“Quindi voi due, se io mi presentassi domani con le tette nude in ufficio” e dicendolo se le stringe “vi seghereste davanti a me?”

Matteo deve aver cambiato idea, perché nemmeno mi guarda e inizia a fare avanti indietro con la mano. Sara si morde il labbro inferiore con i denti, mi guarda, mi chiede “Posso?”. Li prende in mano entrambi e inizia a segarli con dolcezza “non una parola in ufficio!” intima ai colleghi “possiamo dire che ci siamo trovati al mare? e che eri in topless? gli altri ci invidieranno come pazzi” “Si si va bene” risponde Sara, e continua “anzi fategli vedere la foto che abbiamo fatto, quella a riva in mezzo a voi due con le tette di fuori”.

Sara ha evidentemente perso il controllo per l’eccitazione, sega due colleghi davanti a me e parla di far vedere le sue foto in topless a tutto lo studio….

“Amore” mi risveglia lei “ti va di leccarmela mentre io mi occupo di loro?” non aspetta che risponda, non è contemplato il mio no, si alza, sfila la gonnellina e il perizoma e si sdraia sul divanetto della casa. Mi invita ad inginocchiarmi davanti, mentre io inizio a leccargliela Francesco e Matteo si avvicinano, e le toccano il viso, le tette, gliele leccano, poi Sara li invita ad avvicinarsi e riprende a segarli cercando di prenderli in bocca.

“Amore sono scomoda così e ho voglia che mi scopi, perché non ti sdrai” mi prende per mano e mi fa sdraiare a terra, poi mi da le spalle e si infila il mio cazzo nella figa, si butta indietro con la testa, evidentemente desiderava il cazzo dentro da un po’, ed inizia a cavalcarmi.

“Venite qui voi” dice ai colleghi, e stavolta parte diretta prendendo in bocca il cazzo di Matteo; loro quasi non ci credono, lei li spompina entrambi, la vedo eccitata come poche altre volte, ce la mette tutta per lasciare il segno, me lo dice spesso che se dovesse spompinare qualcuno vorrebbe che lui se lo ricordasse per anni il suo lavoro di bocca.

Inizio a toccarle anche il buco del culo e dopo poco viene mentre mi cavalca. Si accascia sopra di me, la carezzo, la bacio, non importa se aveva il cazzo di un altro in bocca, mi viene spontaneo, naturale.

Il mio bacio la risveglia, torna a succhiare i cazzi dei colleghi, adesso che non sta scopando da il ritmo solo con la bocca, usa la lingua in modo incredibile se vuole, e so che adesso lo sta facendo “In ufficio voglio che mi riempite le tette di sborra, così poi faccio vedere a tutti quanto sono troia” a queste parole, tra leccate e seghe veloci entrambi le sborrano sulle tette.

E’ visibilmente soddisfatta, “amore tocca a te” si avvicina e me lo prende in bocca, si ferma solo per una considerazione, dopo essersi voltata alla specchio “mi piace l’effetto della sborra sulle tette abbronzate” poi torna ad occuparsi del mio uccello, un pompino calmo ed accurato, con la lingua che gira intorno al cazzo. Le sborro in bocca, deve sentirsi abbastanza troia per mandare giù tutto, poi si butta sul divano a riposare, con la figa aperta verso i due colleghi, a terra, sfiniti per la tensione erotica appena svanita.

Allungo una mano e le tocca una tetta, Francesco striscia verso di lei e le lecca la figa, lei un po’ lascia fare, poi si stacca, si alza “sono stanca, fatemi dormire” fa un paio di passi verso il bagno, si gira prima di entrarvi del tutto “domani dopo colazione, mi scopate tutti e tre, insieme”….

 

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