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Orgia

Una cena a sorpresa

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano già le 20.00, ed era già tardi. Ero rincasata in tempo ma mi ero persa nello scegliere l’abbigliamento per la serata. Una cena che, a sentire Andrea, doveva essere tutto un programma. Dovevo vestirmi, ma non conoscendo i commensali mi ritrovavo a una scelta un po’ difficile. Scelsi per un abito nero lungo non molto scollato che mi fasciava e rendeva le mie curve ancora più sensuali, dovetti però non indossare reggiseno si sarebbe visto il segno dal vestito. Non si notava, almeno, il perizoma. Finalmente ero pronta. Andrea mi venne a prendere alle 20.30. Cercavo di sapere dove mi stava portando ma era tutto un segreto, mi rispondeva a monosillabi, non dava risposte alle mie domande. Ad un certo punto girò bruscamente verso una stradina che si addentrava nel bosco e dopo pochi minuti apparì davanti ai miei occhi una bella villa ottocentesca. Il viale era illuminato da candele che nella brezza primaverile sembravano brillassero. Andrea mi disse: ” Scendi e prendi nel baule posteriore i mantelli e le maschere!” maschere e mantelli? Ma cosa c’era sotto a questa cosiddetta cena. Prima di entrare nella villa indossammo il mantello nero con cappuccio che ci copriva dalla testa ai piedi e la maschera che celava il volto. L’atmosfera che c’era all’interno era ancora più surreale. Candele che illuminavano i corridoi, profumo di incenso che aleggiava nell’aria. ” Ma cosa ci facciamo qui? Che posto &egrave questo?” niente nessuna risposta in merito. Andrea mi prese per la mano e mi accompagnò in una stanza al centro della villa da dove proveniva una musica ipnotica.

Mi apparse davanti una miriade di gente tutta vestita con mantelli e maschere che celavano il volto. Al centro si stava svolgendo una specie di danza con donne e uomini completamente nudi ma con le maschere al viso che mimavano atti sessuali. Le donne a carponi e gli uomini con i loro cazzi ritti che sembravano che le scopassero da dietro; poi gli uomini che si sdraiavano e le donne accovacciate sulle loro verghe. Accidenti ma che posto &egrave mai questo? L’atmosfera sembrava riscaldarsi; guardandomi intorno vidi che c’erano altre coppie e altri gruppi di persone che non facevano finta ma che scopavano davvero. Appoggiati ad una colonna o sui divani sparsi per il salone o anche in terra davanti agli sguardi di tutti. Una donna era scopata da tre uomini: uno aveva la sua verga affondata nella sua fica e dava colpi accelerati, un altro la penetrava nel culo e un terzo aveva il cazzo nella sua bocca. A vedere quello spettacolo mi stava salendo un’adrenalina per tutto il corpo che sentivo già i miei umori colarmi dalla fica.

” Ti piacerebbe provare?” mi disse Andrea. Senza pensarci risposi si certo che mi piacerebbe. Avevo la testa che ballava per conto suo. Ero già eccitata a vedere quegli uomini e donne che scopavano che già mi sentivo sciogliere al solo pensiero che adesso poteva toccare a me quel trattamento godereccio.

“Scegli tu quello che vuoi, io ti aiuterò a godere”. Scelsi due persone. Una indossava una maschera dorata l’altra argentata. Senza neppure saperlo cominciai a toccare la schiena a maschera dorata e scoprii ben presto che era una donna con due tette sode e belle grosse, mentre maschera argentata un uomo che mi si avvicinò da dietro e sentendo la sua protuberanza capii che era già in tiro pronto per essere spompinato. Ci avvicinammo a un divano bello grande libero. Cominciai a toccare le belle tette della maschera dorata, le tolsi il mantello e il vestito attillato che indossava. Sotto era completamente nuda e stava già mugolando; le infilai due dita nella sua fica e la penetrai così mentre da dietro maschera argentata mi stava slacciando il vestito e stava strofinando il suo cazzone vicino alla mia fica già grondante. Mi tolsi la mia maschera e cominciai a leccare la vulva depilata della mia compagna. Lei mi teneva la testa premuta e mi dava la cadenza con cui dovevo lapparla. I suoi sospiri si facevano più intensi e più profondi quando sentii il suo clitoride contrarsi e venire. Leccai tutto il miele che usciva dalla sua fica contenta di averla fatta godere.

Mi girai e mi ritrovai davanti il cazzo del suo uomo: ” Togliti la maschera voglio vederti in viso quando godi!” gli dissi. Lui aveva già il viso stravolto dal piacere. E cominciai a fargli un pompino bello energico. Ce l’aveva come il marmo duro grosso che mi sarebbe piaciuto averlo dentro la mia fica ma dovevo aspettare volevo godermi tutti questi momenti senza bruciare le tappe. Mentre lo spompinavo sentii dietro al mio culo due dita che cercavano di penetrarmi e mi ammorbidivano il buchino, rendendolo più elastico e pronto per un cazzo. Un cazzo a cui non avrei rinunciato per niente al mondo. L’uccello di Andrea mi penetro’ con forza e vigore dando delle spinte da farmelo sentire fino in gola. Era il momento di godere da pazzi. Mi tolsi il bel cazzo duro dalla bocca e dissi a maschera argentata: ” Impalami sul tuo bell’uccello duro!”. Cominciò così una danza e un ballo frenetico, era difficile resistere a non venire, a non godere per sentire tutte le sensazione che arrivavano alla mia testa. Volevo essere riempita totalmente, volevo godere ancora di più, mi sentii urlare: ” Voglio un cazzo in bocca, riempitemi”. Si avvicinò un giovane che sfoderò la sua verga davanti ai miei occhi e cominciai a leccargli la cappella, scesi fino alle palle e lo ingoiai tutto pompavo e pompavo e sentivo che si stava ingrossando ancora di più nella mia bocca. Intanto i due sotto a me spingevano ancora con più vigore, mi sentivo come una dea dominata ma che allo stesso tempo dominava tre uomini favolosi che mi stavano scopando come matti. Un cazzo nel culo uno nella mia fica e l’altro nella mia bocca. Non resistevo dalla goduria che stavo provando e mi sentii ululare e mugolare: l’orgasmo che provai fu intenso e prolungato. Ci sciogliemmo dall’incastro e mi sdrai soddisfatta sul largo divano.

In fondo la cena c’era in ogni caso stata: avevo assaggiato molta “carne”!

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