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OrgiaTrio

Una squadra molto unita

By 12 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Squadra che vince non si cambia’ disse Nestore mentre alzava il calice pieno di vino.
Le ragazze annuirono e tutte assieme levarono i loro bicchieri brindando alla vittoria.
Per il secondo anno di fila la Virtus-Volley aveva vinto il campionato regionale con gloria e onori a non finire.
C’erano state le schiacciate vincenti della capitana Benedetta, i recuperi mozzafiato di Simona, le perfette battute di Alice, i muri delle gemelle Katia e K. Un lavoro di squadra eccelso di cui tutte le ragazze meritavano di godere.
Tutti però sapevano che il vero artefice di quella vittoria era il loro allenatore Sway Keaton, importato da Nestore direttamente dagli Stati Uniti quando l’hanno passato proprio a un mese dall’inizio del campionato l’ex allenatore Cristoforo aveva deciso di mollare tutto per andare in Sud America con una ragazza di colore vent’anni più giovane di lui.
Nestore si era incazzato a morte quando lo aveva saputo soprattutto perchè la carioca con la pelle al cioccolato sapeva di puttana lontano un chilometro e già si sapeva che Cristoforo avrebbe fatto una brutta fine.
Infatti quattro mesi dopo era arrivata la notizia che era morto. Infartino secco mentre ci dava come un cavallo da monta imbottito di Viagra.
‘E’ quello che si è cercato’ aveva commentato Nestore.
Ma intanto il problema di far di nuovo vincere la squadra restava. Certo c’era il giovane Andy che era un bravo ragazzo e un ottima spalla dell’allenatore e prima che iniziasse la stagione si era presa lui la briga di tenere allenate le ragazze ma non si può certo pensare di arrivare a vincere un campionato con questi mezzi.
Ci volleva l’allenatore. Uno vero, uno bravo e che magari non costasse troppo.
Sway glielo aveva suggerito un americano trapiantato da anni in Itali per motivi di lavoro. Secondo lui era uno dei migliori su piazza e oltre a militare nelle squadre statunitensi aveva passato anche un po’ di tempo in Cina dove la palla volo è a livelli eccezionali.
‘Se è così bravo e ha questi numeri non me lo posso permettere’.
‘Si che puoi è a spasso e accetta ogni offerta’ aveva detto l’americano.
‘Allora qualcosa non mi torna -aveva obiettato Nestore- se uno è così bravo perchè è senza lavoro?’.
‘Diciamo che ha avuto dei problemi… fisici’.
‘In che senso non capisco’.
L’americano sorrise ‘Mentre giocavano la finale del campionato in Minnesota una donna completamente nuda si è messa a correre in mezzo al campo…’.
‘Una di quelle zoccole che lo fanno per andare sui giornali?’.
‘No peggio era la moglie del padrone della squadra’.
‘A!’ aveva strabuzzato gli occhi Nestore.
‘Si insomma questa cinquiantenne tutta nuda è finita anche in internet mentre corre sbattendo le bocce. Corre, scarta la sicurezza che cerca di fermarla, arriva fino all’allenatore e gli salta addosso’.
‘Intendi Sway?’.
‘Si, in pratica è poi venuto fuori che la moglie del padrone e l’allenatore avevano una relazione. Sway però stava già trattando per cambiare squadra e quando la donna lo ha saputo ha fatto tutta questa sceneggiata’.
‘E lo ha sputtanato!’ concluse Nestore.
‘In pratica si. Tutti i boss delle squadre sono abbastanza solidali fra loro e sapere che assumevano un tizio che alle spalle gli poteva fottere la moglie non gli ha certo fatto piacere’.
‘E così non trova più lavoro’ concluse Nestore.
‘In pratica si ma ciò non toglie la sua bravura da allenatore ti pare?’.
‘In effetti-sorrise Nestore- sarebbe una grande occasione per avere una persona capace pagandola un decimo del suo valore e poi tanto per la cronaca mia moglie ha 56 anni e sembra un cesso pubblico quindi direi che dal punto di vista corna andiamo sul sicuro ti pare’.
‘In effetti senza offesa ma tua moglie è bruttina’ ammise l’americano.
‘Al limite se me la tromba mi risparmia un lavoro’ ridacchiò Nestore.
E così arrivò Sway e prese in pugno la situazione. Dieci partite vinte su undici di campionato. Una vittoria massacrante per tutti gli avversari.
La fama di Sway non era immeritata. Nestore aveva speso bene i suoi soldi.
Al primo allenamento tutte le ragazze notarono subito che il nuovo allenatore era davvero un ragazzo ben piazzato. Moro, gradevole nell’aspetto, fisico muscoloso ma non troppo. Insomma un bel fico come disse negli spogliatoi Giò la capitana della squadra commentando con le altre.
‘Aia mi sa che qualcuna ha voglia di farsi l’allenatore’ commentò Michela.
‘Basta che gli sbatte in faccia la latteria’ rise Martina, la sorella gemella di Michela anch’essa nella squadra.
‘Neanche tu scherzi’ commentò Giò e giusto per scherzo sollevò la maglietta sudata a quella bella tettona di Martina. La sua quarta abbondante esplose fuori in tutta la sua potenza con quei capezzoli dritti e tesi.
Giò sgranò gli occhi ‘Tesoro ma perchè i capezzoli così duri? Sei arrapata dall’allenatore ammettilo’.
‘Ma non dire stronzate Stefania. Sarà il freddo’ mormorò lei ma non potè fare a meno di notare con quanta insistenza Stefy la secca le fissava il seno. Forse, pensò perchè lei era davvero piatta come una cozza. Poverina.
Le ragazze stavano finendo di vestirsi e Giò se ne stava ancora tutta nuda facendo ballonzolare le grosse tettone al vento. Anche stavolta Stefania le fissava con grande intensità e Martina che non l’aveva persa d’occhio di nuovo si accorse che c’era qualcosa di insano nel modo in cui la brunetta piatta fissava le tette abbondanti delle altre.
Terminato di cambiarsi le ragazze mano a mano sparirono. Solo Martina rimase. Congedò la sorella gemella Michela e buona buona attese che Stefania uscisse dagli spogliatoi.
Quando ne uscì la bella brunetta piatta con i capelli a caschetto e le lunghe gambe era davvero sexy. In tacchi, calze nere e minigonna aveva tutto un altro aspetto e non pareva più il maschiaccio della pallavolo come quando era in divisa.
‘Che aspetti?’ le chiese guardando Martina seduta tranquilla sulla panca di legno.
‘Veramente aspettavo te. Vorrei parlarti?’.
‘Hai problemi in campo? Col gioco?’.
‘Ma no figurati è solo che prima è successa una cosa strana. Sai prima quando Giò mi ha alzato la maglietta’.
‘Si mi pare di si’.
‘Dai non fare finta di nulla Stefy ho visto come me le guardavi. Mi stavi mangiando le tette con gli occhi. Ti ho vista’.
‘Ma dai cosa dici’ arrossì la brunetta.
‘Niente. Più che dirti volevo chiederti. Chiederti se sei lesbica….’.
‘Io lesbica! -scattò lei- ma come ti salta in mente’.
‘Ma dai è solo una domanda mica c’è nulla di male. Cioè può capitare che a una donna piacciano le altre donne no? Non ci vedrei nulla di male… Ci sono ragazze che a volte vanno coi maschi ma ogni tanto, fra loro…’.
‘Si chiamano bisessuali’ disse placida Stefania.
‘Si lo sò’ annuì Martina accarezzando piano la spalla di Stefania.
‘Stai cercando di dirmi qualcosa?’ chiese la bruna sgranando gli occhi.
‘Si tesoro’ ammiccò Martina e prima che la brunetta potesse dire qualcosa si trovò la bocca della gemellina attaccata alle labbra.
Era strano per lei ma anche eccitante. Cominciò a sentire uno strano effetto lungo tutto il corpo. Le mani di Stefania mosse da forza propria scivolarono sul petto della biondina. Le afferrò i seni, erano grossi, sodi, bellissimi.
Martina aveva ragione era davvero attratta da lei.
‘Non l’ho mai fatto con una donna’ confessò.
‘Te lo insegno io tesoro’ ammiccò Martina che glia le stava accarezzando le lunghe gambe.
La maglietta di Martina volò via e così anche i pantaloncini della tuta. Sotto aveva delle corte mutandine rosa che nascondevano appena la sua micetta bella rasata.
Stefania le scivolò addosso e si avvicinò affamata al suo seno. Delicatamente prese un capezzolo fra le labbra e iniziò a succhiare.
Martina intanto la aiutava a spogliarsi. Le aprì la camicetta rivelando il petto piatto con quei piccolissimi seni. Poi le calò la gonna e la lasciò con le calze autoreggenti e mutandine di pizzo nere.
‘Sei sexy tesoro’ disse la biondina mentre la incitava a succhiarle le pere accarezzandogli la testa.
Un attimo dopo Stefania sentì che le mutandine le scivolavano lungo i fianchi e subito dopo le dita avide di Martina cominciavano ad accarezzarle il pelo rado.
Era delicata ed eccitante, era bellissimo.
Quando le dita di Martina iniziarono a penetrarla Stefania non riuscì a sottrarsi e scivolò lunga distesa con le gambe sollevate.
Da brava porcellina Martina le scivolò sopra andando a ficcare la bocca avida dritta nella sua fichetta.
Appena iniziò a leccarla Stefania prese a gemere come una pazza ‘Oddio, oddio, mi fai impazzire Marty’.
‘E allora ricambia tesoro mio. Non vedi che stò bruciando’.
Titubante con la fichetta pelata di Martina che le dondolava a pochi centimetri dal viso Stefania si avvicinò piano piano. L’odore era gradevole quasi estasiante. Forse erano le lunghe lappate di Martina che la stavano facendo bagnare a renderla tanto calda ma aveva una voglia incredibile di farlo, di ficcarle la lingua dentro, di berla tutta…
‘Ecco brava, bravissiiiiiima’ mugugnò Martina quando finalmente Stefania iniziò a slinguarla a dovere. Non se la cavava male per essere una principiante.
‘Ooooo godo, vengo, vengo, vengo’ mugugnava Stefania che già era un lago succube dei colpi magistrali di Martina.
Lei stessa, sentendosi predatrice della nuova ragazza se la stava spassando alla grande. Ancora un istante e già sentiva l’orgasmo pronto ad esploderle in corpo.
‘E brava la puttanella!’ esclamò una voce interrompendo i loro giochetti.
Martina si bloccò a guardarla. Stefania nascose la faccia chiudendo gli occhi per la vergogna.
‘E’ per questo che mi hai mandata via da sola? Per fare la troietta con Stefania’ esclamò incazzatissima Michela la gemella di Martina.
‘E’ tu dovevi tornare proprio adesso che stavo venendo!’ scattò lei più arrabbiata per l’interruzzione che altro.
Stefania invece era tutta imbarazzata per la figuraccia. Lasciando che Martina tutta nuda litigasse con ampi gesti con la gemella dondolando le tettone a tutta forza scappò in bagno a nascondersi.
Avrebbe anche voluto vestirsi ma solo allora si accorse che era rimasto tutto sul pavimento dell’altra stanza.
Tremante, con le sole autoreggenti a coprire il suo corpo tese l’orecchio sperando che le due non richiamassero l’attenzione di qualcun altro.
Alla fine quando non sentì più nulla pensando che le due se ne fossero andate quatta quatta uscì.
Sperava di trovare ancora i vestiti sul pavimento ma non trovò solo quelle.
‘Ma?’ sbottò.
‘Di che ti stupisci? Siamo gemelle non lo sai’ sorrise Michela seduta tutta nuda sulla panca mentre Martina accucciata a terra le leccava a tutto spiano la patata.
‘Allora -arrossì Stefania- io quasi quasi vi lascerei sole’.
‘E perchè mai. Dai bella, mia sorella dice che hai la patata che sa di miele…’.
Le ammiccò lasciva porca quanto la sorella ‘Non vuoi farti assaggiare?’.
Stefania sorrise…. Ormai era fatta.
Quando entrò le trovò tutte e tre sul pavimento. Due nude del tutto e una in calze di nylon. Martina se ne stava accucciata come se dovesse fare piì e la gemella stava sotto supina intenta a sgrillettarla a tutta forza. Le gambe larghe, la patata ben tesa cosi che Stefania accucciata come una cagnetta potesse leccarla a sua volta.
‘Che bello spirito di squadra’ commentò lui.
‘Buongiorno allenatore’ disse fredda Martina che pareva dirigere il gioco.
‘Chiamami pure Sway’ disse lui e senza esitazioni si calò i pantaloncini della tuta mostrando un cazzo da elefante.
‘O madonna ma è vero!’ scattò Michela sgranando gli occhi.
‘Giudicate voi’ disse lui e senza tanti preamboli si accucciò dietro al sedere piatto di Stefania che bagnatissima pareva non aspettare di meglio che essere penetrata.
Le infilò dentro quell’incredibile mazza con tutto il suo vigore sentendo la stretta fichetta della ragazza dilatarsi sotto alla sua prepotente cappella gonfia.
‘Oddiiiiiio!’ mugulò la troietta.
‘Godi vacca, godi’ sussurrava Sway che senza tanti mezzi termini prese a chiavarla a tutta forza e dopo essersi abbondantemente sollazzato nella sua stretta passerina lo estrasse e lo infilò nell’ancor più stretto buchetto anale.
‘Aia! Non passa, non passa. Piano’ implorava Stefania ma Sway era una forza della natura e adorava sfondare culetti stretti e sodi.
Quando lo sentì tutto dentro anche per la ragazza divenne piacevole e ben presto riprese a godere più di prima.
‘Ooooo brucio…. Mi stai dando fuoco’ gemeva Stefy mentre la doccia calda di sperma la riempiva con lunghi getti roventi.
Sway si alzò in piedi sfilandole il cazzo dalle chiappe e lei potè finalmente accasciarsi a terra distrutta.
Lui invece non pareva saturo e quell’enorme banana di carne si ergeva dura in tutta la sua possenza.
Fissava malizioso le due gemelle ed era ovvio cosa si aspettasse da loro.
Le due troiette per nulla offese o imbarazzate si avvicinarono a quella trave e partirono all’assalto con le loro lingue fameliche.
Una pompa fantastica con due calde lingue di velluto che lo sbavavano dalla cappella ai coglioni acutizzando la sua potenza sessuale.
Le prese a turno entrando secco in quelle belle fichette dal pelo biondiccio. Inarrestabile si fece Martina e poi ancora umido dei suoi orgasmi penetrò la gemella con la stessa intensità. Intanto abilissimo di lingua si dedicava all’altra come se avesse un secondo uccello fra le labbra.
Le due godevano come matte e anche Stefania eccitata non poteva fare a meno di toccarsi desiderando ancora quell’incredibile sesso duro.
‘Vengo’ annunciò Sway e fece appena in tempo a far mettere le due ragazze una vicina all’altra fece partire la sua bordata di sperma sui due bei visini delle gemelline.
‘Consideratelo parte dell’allenamento’ disse Sway tutto sorridente per la tripla chiavata.
‘Bellissimo allenamento’ ridacchiò Martina mentre si asciugava la fichetta che colava sbroda a goccioloni.
‘La prossima volta venite all’allenamento una mezz’oretta prima…’.
‘No dai allenatore ma stai scherzando? -obiettò Stefania- davvero pretendi di scoparci per mezz’ora e poi farci anche allenare?’.
‘E’ questo che rafforza il fisico. Se riuscite a scendere in campo con fica e culo in fiamme potete fare tutto’.
‘Davvero un ottima idea’ commentò una voce alle loro spalle.
Si voltarono e, sorpresa, c’era Andy. Allenatore in seconda e, fra l’altro, fratello minore delle due gemelline.
Per un attimo Sway pensò che reagisse male al fatto che gli chiavasse le sorelle ma il fatto che li stesse fissando con l’uccello in mano lo faceva ben sperare.
Era tutto molliccio segno che si era sparato una bella sega guardandoli ‘E così chi hai spiato’ disse Sway col cazzo a ciondoloni che non temeva confronti.
‘Se volevi chivarti le mie sorelle in pace dovevi chiudere la porta’.
‘Non stavo dicendo quello -obiettò Sway- dicevo che se vuoi aiutarmi…. Entra in campo invece di spiare… Lo preferisco’.
‘Cioè che intendi?’ sbottò il ragazzo.
‘Svegiati’ disse Martina, come sempre la più pronta ad afferrare la situazione e infatti, approfittando che era ancora nuda si avvicinò sbatacchiando le tettone e con mano salda afferrò l’uccello al fratellino.
Bastò la sensazione della mano calda di sua sorella per farglielo venire duro ma tanto per fare un buon lavoro Martina se lo portò alla bocca e approfittando di quelle tettone prese a fregarglielo fra le poppe in una spagnola perfetta.
‘Niente male anche tu hai un bel pistolone’ gli fece l’occhiolino Sway mentre già gli stava tornando duro. Fece una carezzina ai capelli di Stefania e strizzò l’occhio a Michela ‘Sessione d’allenamento supplementare’ propose.
Le due annuirono, non chiedevano di meglio.

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