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Racconti Gay

Acchiappato

By 15 Febbraio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Ivano o troialuisa, l’altra sera ho rifatto ancora uno dei miei sogni erotici:
una bellissima giornata mi aveva indotto a fare una bella passeggiata, ho preso le mie scarpe daginnastica rosa, ho messo dei bellissimi scaldamuscoli sempre rosa, la mia tuta nuova fiammante bianca, e sotto una dolcevita acrilica rosa con un maglione girovita di lana, dimenticavo, avevo perizoma di pizzo ciclamino, sono andato al parco di Monza e mi sono messo a camminare lentamente guardandomi attorno, l’aria nonostante la bella giornata era frizzantemente fresca ed io x scaldarmi un pò ho iniziato a corricchiare, ad un certo punto un cagnolino mi ha affiancato , piccolo e tutto pelo con un maglioncino rosa shocking, mi sono fermato ad accarezzarlo, pare che gli piacessi perch&egrave era tutto contento e ad un tratto mi &egrave venuto in braccio,; dopo 5 minuti sono arrivati due ragazzi sudamericani, uno alto come me, capelli corti a riccioli, paffutello, con 2 bellissimi occhi neri di carnagione bianca, l’altro invece era di carnagione piu’ scura, magro, con capelli lunghi neri e piuttosto effeminato, io gli ho chiesto se era loro il cane, ed il primo me lo ha confermato, ad ogni modo alla fine ci siamo presentati, il primo ragazzo si chiamava Diego e l’altro Armando, ci siamo stretti la mano, e iniziato insieme a camminare, io guardando il cane ho chiesto che nome aveva, Diego mi ha detto che lo aveva da poco e non glielo aveva ancora dato, ma pensava di darle il nome di Titti, Bellissimo dico io visto che &egrave una femminuccia, Diego guardandomi con un sorriso mi ha chiesto se lo avevo capito dal cappottino rosa che il cane indossava, “Certo, alle femmine dona il rosa” dico io, “Allora anche tu sei una femminuccia, visto che indossi dolcevita e scarpette rosa” mi risponde Diego, e dicendo questo mi si avvicina e con una mano mi palpa improvvisamente il culo, io non reagisco e questo fatto ha convinto i ragazzi della mia natura.
Dopo un pò avevo le mani dei due ragazzi sul mio culetto rotondo e palpitante, dopodich&egrave mi sono fatto trascinare da loro in una radura lì vicino, Diego mi &egrave subito venuto dietro, e le sue braccia mi cingevano il petto, Armando invece si era attaccato alla mia bocca come una ventosa, la sua lingua era subito entrata in contatto con la mia, i suoi baci erano caldi di passione, mi voleva subito, il suo uccello premeva contro il mio ancora prigionieri nei pantaloni, intanto anche Diego mi faceva capire che anche lui mi voleva, anche il suo uccello premeva sentendo davanti a lui il mio culetto, intanto aveva incominciato a leccarmi e baciarmi da dietro,il mio collo e le mie orecchie erano particolarmente interessate, capivo che subendo quel trattamento non potevo resisteremolto, infatti di lì a 5 minuti le mie gambe cedevano, ero ormai loro.
Diego capì subito, mi abbassò i pantaloni della tuta, vedendo poi che indossavo perizoma e gabaletti rosa non ebbe piu’ dubbi, mi fece sdraiare a pancia in giu’, lui mi venne dietro, sopra di me e con un piccolissimo sforzo,mi era dentro, poi stette fermo un pò, ma visto la facilità con cui era entrata capì che ero già pronto per lui, cominciò così a cavalcarmi prima lentamente per farmi assaporare tutto il suo uccello, poi semre lentamente aumentava la velocità, e mentre mi scopava continuava a leccarmi collo e orecchie, ad un tratto mi fà leggermente girare la testa verso lui e “senti Ivano, tu mi sei piaciuto da subito, dalla prima occhiata ho voluto scoparti ed ora sono qui a scoparti e tu docilmente hai ceduto alle mievoglie, sei in mio possesso, lo sai? e se accetti che io venga in te, automaticamente tu diventi la mia amante, la mia donna, vuoi questo?
“Caro Diego, anche tu e il tuo amico mi siete piaciuti subito e subito ho sentito il desiderio di appartenerti,quindi prendimi, sono tua, arricchisci il mio culetto del tuo seme, sono e sarò la tua donna fin che tu lo vorrai, ma stai attento io sono una persona particolare, dentro di me c’&egrave l’apparato genitale sia maschile che femminile ed il condotto terminale,non avendo io la vagina, &egrave nel mio culo, in fondo, quindi se mi sborri dentro mi puoi mettere in cinta”
Diego a questa affermazione ha avuto un attimo di imbarazzo, ho sentito dentro di me che il suo uccello si &egrave ammosciato.
“Ivano, sei già stata in cinta e se si come hai fatto dopo?”
“B&egrave non sono giovane e quando mi sono accorto di questo problema, ho scelto con cura chi mi avrebbe messo in cinta, e fino adesso, sono state 7 volte,ho voluto vedere in me il figlio, per poi obbligaoriamente eliminarlo”
“Caro Ivano, io ti voglio mettere in cinta, ma se tu lo rimarrai, e vorrai stare ancora con me dovra prendere il nome da femmina, e quando verrai a casa mia ti vestirai solo da femmina, ti va bene?”
“Diego, io voglio essere donna con te, prendimi, dammi il tuo succo nel culo e se rimarrò in cinta, sarà per qualche momento il nostro figlio, secondo io voglio essere tua, voglio essere posseduta da te,
e quindi prenderò da te il mio nome da donna.
A questo punto il ritmo di Diego si fece indiavolato e dopo pochi minuti mi venne dentro con un oceano di sperma.
Armando si era eclissato, visto la nostra subitanea passione, ma alla fine arrivò insieme ad un bel cane nero di media taglia, io guardai Diego con amore, per poi passare gli occhi verso Armando, Diego capì, allora mi alzai ancora grondante di sperma e mi avvicinai ad Armando,”Vuoi divertirti anche tu con me? dai sono quii, tutta tuaaaa, mi ero girato per mostrargli il mio culetto rorido di sperma, vedevo la voglia di Armando, allora come una cagna mi sono messo e gli sono girata attorno, libidinosa, vogliosa, puttanesca, “vine dai, sono una troia da montare, non hai capito?
Finalmente Armando si decise e mi prese con estrema passione e riversò in me tutta la sua voglia.
“Ora dammi il nome da femmina, sono pronta” puzzavo di sperma in modo pazzesco ed il cane mi si era avvicinato con la lingua al di fuori.
“Per diventare la mia donna veramente devi soddisfare anche il mio cane, te la senti?sarà la prova che mi ami veramente”
“Mi accucciai e iniziai a camminare a 4 gambe, avvicinandomi al cane gli feci capire che poteva prendermi, mi ero accucciata sotto di lui e questo era la prova che gli ero sottomessa, subito dopo il cane mi venne dietro, stava per scoparmi, ma a questo punto Diego fece scappare ilcane, mi fece alzare, e abbracciandomi calorosamente, mi disse “Si, sei la mia donna, sei la mia stupenda donna, ed ora ti darò il tuo nuovo nome….
…Amanda, tu ora sei e sarai la mia..Amanda.
Ero emozionata, appartenevo al mio Diego, mi sentivo imtimamente veramente la sua donna.
Mi portò a casa sua e mi trasformò definitivamente come sua donna.
Mi mise un paio di calze autoreggenti nere a rete, le mutandine mi lasciava tenere quelle che indossavo, poi una gonna cortissima che mi copriva appena il sedere, una dolcevita, una parrucca nera a riccioli lunga fino a dopo le spalle, poi in bagno Armando si curò del mio viso. fard coprente, poi una crema che mi rendeva luminoso il viso, poi un trucco in nero dei miei occhi, rossetto rosso, una collana di finte perle ed orecchini dello steso tipo, alla fine un paio di scarpe nere con un piccolo tacco, Diego mi fece camminare e dopo un piccolo dondolio, sono riuscito a camminare x bene e dondolarmi proprio come una donna.
Il viso di Diego era un atto alla soddisfazione, la sua donna gli piaceva eccome, una bella pacca sul culo era il segno della sua soddisfazione.
Era sera, eravamo pronti a uscire a divertirci assieme, mano nela mano uscimmo di casa, sulla sua auto gli stetti vicina amorevolmente euna volta arrivati davanti alla discoteca, siamo entrati come due sposini e una volta dentro la sua mano mi diede un’altra pacca sul culo.
Era fatta, ero sua, sulla pista da ballo sentivo i complimenti degli altri, degli amici di Diego, sentii tante pacche, tante palpate, la discoteca era pienissima, quindi era facile che fossi soggetta alle avances e mentre le subivo, raccontavo il tutto a Diego che rideva compiaciuto.
Ad un tratto sentii chiaramente che una mano, si faceva prepotentemente avanti, mi aveva scostato il perizoma, e abbassatomi in avanti mi stava deflorando, Diego non lo vedevo piu’, terrorizzata non riuscivo a muovermi, mi teneva stretta, sentivo l’uccello entrare, era enorme, enorme, enorme…
Mi trovai sveglio tutto d’un tratto e tutto sudato.

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