Skip to main content
Racconti Gay

Capodanno 2006

By 18 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Capodanno 2006
Voglio raccontarvi come ho festeggiato l’arrivo del nuovo anno 2006.
&egrave stato veramente fantastico.
Mi presento: io sono Nicola, ma i miei amici mi chiamano ‘Cinzia’. Da ciò avete capito che sono M ma passivo e, a letto, talmente troia da far invidia alle più femmine più vogliose.
Quest’anno ero in vacanza da alcuni parenti a Modena ed avevo lasciato a Napoli, la mia città, il ragazzo con cui esco e ‘ tutte le mie residue inibizioni.
A Modena ho una cugina che ha un giro di amici molto simpatici e con i quali abbiamo deciso di trascorrere la notte del 31 dicembre.
Ci siamo incontrati con il gruppo alle 21,00 e siamo andati nella villa di Piero che era rimasto solo perché i genitori erano a Madonna di Campiglio a sperare che nevicasse un po’.
In totale eravamo in 15.
13 uomini ed io e mia cugina.
Lei si chiama Costanza ed &egrave molto carina, anche se per me &egrave troppo magra (ha solo una 2^ di seno).
Io sono alto 1,72 con due splendidi occhi verdi e ‘ a detta dei miei amici ‘ un gran bel culo.
La serata l’avevano organizzata Piero e Costanza ed era, diciamo, ‘ ‘sui generis’.
Infatti la mezzanotte doveva essere festeggiata con i ragazzi che si scopavano me e mia cugina.
Io, appena ne fui informato, fui entusiasta di avere tutti quei maschi da dividere solo con lei.
Arrivammo in 14 ed entrammo nel salone dove ci venne incontro Piero, ci fece accomodare e disse che potevamo già incominciare a servirci l’aperitivo ma solo dopo che eravamo tutti denudati.
La cena l’aveva fatta arrivare da un catering vicino ed era in bella mostra sul tavolo al centro della sala.
Un allegro fuoco scoppiettava nel camino ed io mi avvicinai per riscaldare le mani. Alle mie spalle sopraggiunse Davide che mi chiese:
– sei per caso la ‘cuginetta’ di Costanza?
– SI ‘ risposi
– Mi ha raccontato molto di te, dice che sei una gran troia. &egrave vero?
– Provare per credere ‘ – gli risposi
Fu così che lui mi prese la mano e se la porto sul cazzo che già svettava imperioso. Non persi tempo e subito mi inginocchiai per spompinarlo come solo io so fare.
Gli leccavo tutta la mazza, dalla punta fino alla base. Poi gli prendevo i coglioni in bocca (uno alla volta perché erano moto grossi) per poi risalire lungo il cazzo.
– Fermi ‘ – disse Piero dobbiamo prepararci
Io non capii. Ma mi fermai.
Fu così che mi spiegarono come si sarebbe svolta la serata.
Io e Costanza avremmo avuto tutti i maschi solo per noi con l’obbligo, però, di raccogliere tutta la sborra in un contenitore, alla mezzanotte, avremmo brindato con la sborra raccolta.
Fui felicissima dell’idea. Preso un bicchiere di carta ripresi a spompinare il bellissimo Davide mentre mia cugina si dedicava ad altri due cazzi.
Mentre sukkiavo il cazzo di Davide mi sentii sollevare e tenere ferma a 90 gradi mentre una lingua si insinuava nel buco del culo.
Sentii che me lo lubrificavano per bene mentre un altro cazzo si affiancò a quello che già avevo in bocca. Li spompinavo entrambi dividendomi a destra e a manca mentre qualcuno si preoccupava di tenermi sollevata e con il culo ben aperto.
D’un tratto ho sentito un colpo ed un cazzo mi ha penetrata fermandosi subito per far abituare il mio culo alla presenza estranea.
Sono andata in estasi ed ho ripreso a spompinare voracemente tuffandomi sui due cazzi che avevo davanti mentre ero inculata da un possente stantuffo.
Ogni tanto mi compariva davanti la scena di mia cugina che era impegnata in una doppia penetrazione contemporanea ad un pompino.
Infatti, con grande equilibrismo devo dire, si era distesa su un ragazzo impalandosi un cazzo nel culo. Poi, in equilibrio sulle braccia, e le spalle quasi appoggiate al torace del suo inculatore offriva la figa spalancata ad un altro che le chiavava e la bocca ad un terzo cazzo.
Io la invidiavo solo perché lei poteva prenderne tre contemporaneamente mentre io solo due, ma devo dire che sono bravissima a spompinare coordinando bene l’inculata.
Improvvisamente sentii un vociare ed interruppi il pompino per vedere cosa stava accadendo, Luis, un ragazzo spagnolo amico di Costanza, aveva sfoderato il suo arnese: uno splendido cazzo di circa 25 cm di lunghezza e grosso come una lattina di CocaCola.
Si avvicinò mentre il mio inculatore (Riccardo) riprendeva a stantuffarmi. Subito mi avventai su quella splendida mazza. Tentai di spompinarlo ma a stento mi entrava la cappella nella bocca.
Ormai non capivo più niente ero solo preda del godimento. Riccardo si sfilò dal culo e mi si posizionò davanti perché era ormai sul punto di venire e quindi era compito mio raccogliere la sborra. Fu così che non mi accorsi che Luis si era posizionato dietro di me mentre ero intenta a far sborrare Riccardo. Mentre indirizzavo la sborra di Riccardo nel bicchiere, mi sentii letteralmente spaccare il culo: Luis era entrato. Lanciai un urlo disumano per il dolore lancinante e grossi lacrimoni mi colarono sulle guance, ma Luis fu gentilissimo e si fermò, cominciò ad accarezzarmi, mi diceva che avevo un culo fantastico, che mi avrebbe fatto godere come non mai.
Io sentivo un dolore tremendo e mi appoggiai ad un tavolo, Luis mi seguì senza uscire dal culo, mi accarezzava i capelli e mi mormorava paroline dolci dicendomi che si era innamorato del mio culo appena mi aveva vista e che era stato geloso di quelli che mi avevano inculato prima ma era stato necessario per far rilassare il mio sfintere e consentire di entrare al suo cazzo. Io piangevo ma il dolore cominciò ad affievolirsi e lui cominciò a chiavarmi. Usciva quasi del tutto per poi infilare di nuovo il cazzo dentro fino a farmelo sentire nelle viscere. Il suo cazzo mi riempiva, mi faceva sentire importante, mi faceva sentire completamente appagata.o a
La chiavata fu fantastica. Mi montava come fa un toro con la sua vacca ‘ mi faceva sentire vacca. Mi teneva i fianchi con le mani per cercare di non farmi spostare quando affondava i colpi di cazzo. Io godevo come una pazza e desideravo solo sentirlo dentro.
Ad un certo punto lo sentii ansimare più in fretta e più forte e capii che stava per venire, allora gli dissi di continuare a chiavarmi e di sborrarmi dentro che non faceva niente che lui non dava il suo contributo alla coppa di sborra che avrei bevuto dopo.
– SIIIIIIIIIIIIIIII ‘. GODOOOOOOOOO ‘ urlava Luis ‘ TI SFONDOOOOOOO TROIAAAAAAAAAA
– DAI DAI ‘ gli dicevo io ‘ FAMMI TUA, CHIAVAMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
E mi riempì della sua calda sborra. Sembrava avesse le convulsioni, i colpi rallentarono ed io sentivo la sborra che mi colava dal culo. Godetti come non mai.
Poi si sfilò ed io cercai di ricompormi, ma non riuscivo a stare in piedi un po’ per l’estasi del godimento e un po’ perché mi faceva male il culo; così mi sedetti in braccio a Valentino che subito provvide ad infilarmi il suo cazzo nel culo, entrò con una facilità enorme tanto ero larga.
Cmq fino a mezzanotte non facevamo altro che prendere cazzi e al momento della sborrata raccogliere tutto in un contenitore, devo dire con sincerità che i nostri amici furono molto generosi e raccogliemmo due grossi bicchieri colmi di sborra.
Alle 11,55 Piero prese una bottiglia di Cristal del 1999 e facemmo il conto alla rovescia fino allo scoccare della mezzanotte. Al botto ci fu un riempirsi di bicchieri di dorato champagne ricco di bollicine, ma io e Costanza avevamo il nettare migliore ‘ la sborra di tutti quei giovani maschi.
Brindammo ed io bevetti tutta la sborra che avevo nel bicchiere sorseggiandola e gustandola in modo fantastico.
Vedere due troie come noi che bevevano sborra (io ne facevo scivolare un po’ dalle labbra per poi raccoglierla con un dito e infilarla di nuovo in bocca con fare molto lascivo) fece ridiventare dure le mazze dei nostri amici.
Ma io volevo ancora lui ‘ Luis.
Glielo dissi e lui non si fece pregare e mi distese su un tavolino, mi allargò le gambe e le appoggiò sulle sue spalle, poi sentii la sua cappella vicino al mio sfintere. Gli sorrisi, mi sorrise anche lui e ‘ spinse.
Il suo cazzo mi riempì di nuovo, chiusi gli occhi mentre lo sentivo entrare.
Quando fu tutto dentro io ero in estasi. Cominciò a chiavarmi con più facilità, ormai ero tutta aperta, dicendomi che ero la più troia di tutte quelle che si era chiavato perché lo facevo sentire uno stallone e che assorbivo il suo cazzo dentro senza farlo sentire in colpa per timore di farmi male. Io godevo ai suoi colpi di cazzo e si era formato un circolo di ragazzi intorno a noi che guardavano il suo enorme cazzo che mi sfondava il culo, io avevo le braccia distese immolata sull’altare di quel Priapo redivivo quando sentii altri due cazzi che mi sfioravano le mani, così cominciai a stringerli e a segarli piano godendomi l’inculata.
Non vi dico come ci sentivamo al mattino, io e Costanza, stanchissime ‘ ma appagate.
Ciao
Cinzia
nicmaz10@hotmail.it cell 346.0524111

Leave a Reply