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Racconti Gay

Corruzione – 3

By 6 Novembre 2024No Comments

Giovanni e Marta erano partiti la sera prima per motivi di urgenza. Passai la giornata al mare ed il pomeriggio a riposare. La sera mi vestii ed andai in piazzetta e lì incontrai Mauro.
– Dove stai andando, Remo? – mi chiese
– Vado alla “Tavernetta” a mangiare qualcosa; non mi va la cucina dell’albergo.
– Allora vieni con me, ti invito a cena. Ti va? Andiamo al ristorante al porto, è meglio.
A tavola Mauro mi chiese:
– Volevo domandartelo: ti è piaciuto con me?
– Beh, vedi, io ero e sono ancora un poco gonfio. Mi hai fatto male ma, e non avevo dolore, averi voluto fartelo rifare.
– Tu mi sei piaciuto moltissimo. Sei un bel ragazzo e sei molto passionale.
– Vorresti rifarlo? Io e te da soli? Ma vedi, Mauro, a me piacciono anche le donne, non sono completamente così e Giovanni è stato il primo.
– Lo so. Ti ha fatto sedurre da Marta e quella sadica ti ha fatto inculare a crudo, perciò ti ha fatto così male. Ma con me è diverso, io non sono come loro. Pensavo una cosa: loro non ci sono e tu puoi venire a dormire da me. Ma sei tu che devi deciderlo e solo se ti senti disponibile.
– Decidiamo dopo, magari.
Quando uscimmo dal ristorante andammo a camminare un po’ alla spiaggia. Mauro non era impaziente o invasivo e solo quando fummo in una zona buia, dietro le cabine, mi mise il braccio intorno alla vita. Poi i fermò. Mi poggio contro il muro delle cabine tenendomi per i fianchi.
– Vorrei solo un bacio – disse – per farmi capire che non ce l’hai con me per averti forzato l’ano.
Assentii e lui mi baciò in bocca, con la lingua, stringendomi e facendomi sentire il suo grosso cazzo duro.
– Vieni da me – disse – viviamo insieme una notte d’amore. Vedrai, ti farò sentire femmina e ti piacerà moltissimo. Ci penso io a non farti sentire dolore.
– Tu ce l’hai molto grosso, Mauro ed io sento ancora la ferita.
– Non temere, so come fare. Sarai contento di esserti fidato di me.
Stavamo per giungere a casa sua quando mi disse:
– Ah, Remo, volevo dirti che a casa mia ospito un amico. Non ti preoccupare, non ci darà alcun fastidio. Si chiama Bruno, è un buon ragazzo e non lo sentiremo neppure….a meno che tu, dopo di me, no avrai ancora voglia. In quel caso posso dirglielo, è disponibile.
– Mauro, non lo so come mi sentirò dopo e poi non mi va con uno sconosciuto.
– Beh, tu vedilo prima, è un bell’uomo. Poi decidi tu se vuoi farlo anche con lui o no. Ma, se tu lo volessi, potremmo farlo anche insieme, in tre. Decidi tu., però prima vedilo e conoscilo.
– Mauro, mi fai fare la puttana?
– Non conoscevi neppure me, eppure …..e poi pensa a quante altre cose potremmo fare in tre e tu potresti fare e farti fare in tre. Allora si?
– Va bene, proviamo, ma se non mi va interrompo.
Quando Mauro chiuse la porta mi prese e mi baciò in bocca, e mentre mi baciava mise le mani nei miei pantaloncini e mi carezzò le natiche. Poi vidi Bruno: era un cinquantenne davvero molto bello, con un fisico atletico, capelli brizzolati ed un viso affascinante. Stava a petto nudo, si avvicinò a me e mi prese le spalle accarezandole; mi sorrise e mi disse:
– Lo vorrei anch’io un bacio così.
Assentii e ci baciammo in bocca. Mi emozionò quel bacio e mentre ci baciavamo sentii il suo cazzo che si induriva sotto i pantaloncini che toccavano la mia pancia. Seguii il mio desiderio e lo toccai; era molto grosso, quanto quello di Mauro.
– Lo facciamo insieme – disse Mauro – tutti e tre. Ma attento, Bruno, Remo è stato sverginato solo due giorni fa e soffre ancora un poco per lo strappo allo sfintere.
– Non preoccuparti, Remo; io a Mauro vogliamo godere insieme a te, non farti soffrire.
Nell’altra stanza c’era un grande letto matrimoniale; Bruno si tolse i pantaloncini e vidi il suo cazzo; era davvero molto grosso, avevo paura e lo desideravo. Mi avvicinai e glielo presi in mano masturbandolo lievemente e divenne molto duro.
– Mi chiaverai? – gli chiesi
– Solo se tu me lo chiedi, dobbiamo farlo insieme.
– Con questo mi farai molto male.
– Se me lo chiederai, vorrà dire che ti senti pronto a fartelo fare. Mauro ti ha già inculato?
– Si, ma ero molto gonfio, mi ha fatto male, ma m i ha anche emozionato sentirlo venire.
– Desideri prenderlo in bocca?
– -Si, è molto bello, mi affascina.
– Riesci a prendere insieme il mio e quello di Mauro, tutti e due?
– Non l’ho mai fatto, ma se volete proviamo.
– No – disse Mauro – mentre te lo fa voglio cominciare a preparargli il culo.
Bruno si distese sul letto e capii quanto poteva essere bello ed erotico il corpo dell’uomo. Mi incantavo a guardarlo col suo grosso cazzo eretto. Mi fece cenno ed io mi avvicinai e mi piegai per prenderglielo in bocca. E allora Mauro mi spinse il suo grosso dito unto di gel lentamente nel culo, senza farmi sentire dolore. La dilatazione dell’ano mi eccitò ancora di più ed il movimento lento del dito di Mauro mi dava piacere. Feci quel pompino a Bruno lentamente, tenendogli i testicoli nella malo e muovendo molto la lingua sul suo cazzo. Mi piaceva e ci mettevo passione a farglielo ed a sentire che aveva impulsi di piacere quando gli facevo passare il glande sul ruvido del palato, come mi aveva insegnato Marta.
– Lo vuoi in bocca? – mi chiese Bruno
Assentii, avevo la bocca piena di lui e desideravo il sapore del suo sperma. Venne, spingendomi sul cazzo come se volesse entrarmi nel corpo, fino alla gola mentre io continuavo a succhiarlo e carezzarlo sul glande con la lingua.
– Ingoiami – disse – Voglio che lo hai dentro di te.
Mauro mi tappò la bocca e mi disse:
– Ingoialo tutto. E’ amore e tu l’hai richiamato dal suo corpo.
– Come è stato bravo – disse Bruno – Nemmeno una puttana sarebbe stata capace di farmelo così. Ah, Remo, stanotte tu sei la nostra puttana, la nostra troia. Ti piace esserlo?
Ingoiai facendo uno sforzo per fare contento Bruno, ma capii che avrei dovuto fare lo stesso per Mauro.
Stavamo nudi nel grande letto, io in mezzo a loro due, voltato dalla parte di Bruno; continuavamo a baciarci ed a toccarci. Lui mi carezzava sul cazzo e Mauro era dietro di me, mi faceva sentire il suo petto sulle spalle; sentivo anche il suo cazzo duro, lo metteva in lungo tra le natiche e mi eccitava, mi provocava erezione. Poi Mauro cominciò ad accarezzarmi l’ano col glande, era una cosa da stordirmi di desiderio e Bruno mi disse:
– Diglielo quando vuoi provare a farti inculare. Starai abbracciato a me mentre lui ti penetra. Se provi dolore, cerca di resistere, poi passa via via che lui ti chiava.
– Sentii il fresco del gel ed il grosso dito di Mauro che lo passava sull’ano e mi penetrava con la punta.
– Dimmi che lo vuoi – mi disse – anche se ti fa ancora un po’ male.
– Entra piano – disse Bruno – faglielo sentire, lentamente.
Sentii il dolore acuto della ferita che si riapriva.
– Non fermarti, Mauro, non importa il dolore, entrami dentro.
Soffrivo, ma non volevo fermarlo
– Spingi forte – gli dissi – rompimi, fammi femmina.
Cominciò a chiavarmi di forza; mi bruciava quando passava sulla ferita, ma non volevo arrendermi al dolore e lui, forse per istinto, spingeva forte. Usciva ogni volta ed ogni volta mi faceva sentire la dilatazione anale, forte, sempre più forte.
– Ora mettiti in ginocchio – disse Bruno – sulla sponda del letto, ti chiaviamo in due, 12 colpi a testa e poi cambio. Sarai inculato da due cazzi.
– Mauro,io……
– Non dire niente, accetta di essere la nostra troia. Uno di noi ti viene nel culo, l’altro lo finisci tu con la bocca.

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