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Racconti Gay

Febbre alta – Vecchi racconti di ErosItalia

By 7 Giugno 2022No Comments

La moglie di Ralph mi telefonò presto la mattina. Prima che andassi al lavoro, dicendomi che lei stava partendo, che Ralph era a letto con la febbre e se potevo, una volta uscito dal lavoro, visitarlo e assicurarmi che tutto fosse a posto. Le risposi, ed era vero, che ero ben felice di farlo. Uscito dal lavoro, la sera, mi fermai a comprare alcune arance, del latte e alcuni giornali per Ralph. Immaginavo il suo corpo nero, muscoloso, disteso sotto le coperte, sudato e tremante per la febbre…
Quante fantasie correvano nella mia mente, mentre sentivo che il cazzo si ingrossava dentro i miei boxer. Arrivai a casa di Ralph, aprii la porta (avevo le chiavi) e mi diressi verso la sua camera da letto. Volevo fargli una sorpresa ma mi accorsi che Ralph dormiva. La stanza era in penombra e Ralph era su un fianco, sotto le coperte. Ero eccitatissimo nel vederlo. Mi infilai una mano dentro i pantaloni, mi toccai la cappella bagnata, quindi mi leccai le dita. Sentivo l’odore della mia eccitazione. Mi spogliai completamente, mentre Ralph dormiva e mi infilai nel letto, a fianco a Ralph. Ora era di fronte a me, immerso in un sonno profondo. Mi infilai sotto le coperte, il mio cazzo era enorme e ansimavo di eccitazione. Infilai una mano nel suo pigiama, raggiungendo i suoi slip. Sentii la sua mascolinità nel palmo della mia mano. Era enorme anche a riposo. Ralph non accennava a svegliarsi e questo mi eccitava ancora di più. Gli abbassai pigiama e slip, nel buio totale sotto le coperte e sentii l’odore muschioso del suo pene e delle sue palle. Accarezzai la sua verga, scappellandola. Avvicinai il mio volto alla sua zona pubica e sentii ancora più forte quell’odore di maschio. Presi il cazzo in bocca, caldissimo a causa della sua febbre e iniziai a succhiarlo, come un cono gelato. Con la mano accarezzai le sue palle grosse e pelose. Era una sensazione fantastica. Sentii in quel momento le sue mani afferrarmi la testa per spingerla più forte verso il suo cazzo. Iniziò ad ansimare. Si girò per favorire il mio pompino al meglio. Il suo cazzo aveva raggiunto dimensioni enormi. Io avevo ormai perso il controllo di me stesso. “Succhiamelo meglio… voglio sborrarti in bocca” disse lui con quel suo accento americano che mi faceva impazzire “Voglio anche chiavarti dopo, voglio spruzzarti il mio seme dappertutto” Mi sollevai dal suo cazzo “Ralph, chiavami ora. Possiedimi, fammi sentire il tuo cazzone di maschio nero dentro.” Mi girai, abbassai la testa, sollevai il bacino e mi allargai l’ano con le mani. Il mio buco roseo era ora di fronte a lui. Si sollevò, appoggiò una mano sulla mia natica sinistra e con la destra orientò il suo bastone verso il mio buco. Mi pompò con maestria, facendomi urlare di passione. Mi chiavava come un cavallo e non veniva, forse per la febbre alta. Iniziò a mugugnare in americano e tirandosi indietro sborrò i suoi umori dentro il mio culo. Sentii le mie interiora bruciare e afferratomi il cazzo lo menai fino a sborrare. Stramazzai distrutto e Ralph abusò di me tutta la notte.

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