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Racconti Gay

George e il suo cazzo enorme

By 9 Dicembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Da un po’ di tempo ho fatto amicizia con un ragazzo che frequenta la mia stessa piscina, si chiama George e con la scusa dell’interesse comune per lo sport abbiamo cominciato ad uscire la sera per rimorchiare qualche ragazza e berci qualche birra in compagnia.
George &egrave di origini senegalesi ma la sua famiglia vive in Italia da due generazioni e le prime volte sentire il suo spiccato accento veneto uscire da quelle labbra carnose tipiche di chi ha i tratti della sua gente mi faceva un effetto strano.
Lui non sa della mia passione per il cazzo e quando usciamo non facciamo che parlare di figa e cercare di provarci con le ragazze che conosciamo nei pub.
Una sera dopo la piscina mi propone di andare a bere qualcosa al solito pub ma c’&egrave molto freddo e io sono stanco, così gli rispondo di no e lui insiste per andare almeno una mezz’oretta a casa sua per quattro chiacchiere, accetto.
Arrivati in casa ci accomodiamo sul divano e accendiamo la TV, poi mi chiede cosa voglio da bere e io gli rispondo che prenderei volentieri un caff&egrave. Lui si alza e inizia a prepararmelo, una volta messo nella tazzina mi chiede se dentro ci voglio latte o panna, dico di no e lui con tono scherzoso mi risponde: ‘peccato, ti avrei messo quella naturale’ facendo il gesto di abbassarsi la cerniera dei pantaloni.
Io dentro la mia testa penso che sarebbe troppo bello se quella fosse una scusa per provarci, così assumo il tono di prenderla sullo scherzo e rispondo con aria sarcastica: ‘beh, contiene molte proteine, magari scopro che &egrave buona’.
Lui mi porge la tazzina sorridendo, si siede a fianco a me con la sua in mano e mentre sorseggiamo il caff&egrave mi dice: ‘voglio mostrarti una cosa ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno, perché per me &egrave molto imbarazzante ma sei mio amico e voglio che tu lo sappia’.
‘E cosa sarà mai di così imbarazzante?’ rispondo io; lui si alza in piedi, apre la vetrinetta e tira fuori un cofanetto, lo apre e vedo che &egrave pieno di dvd porno gay.
Lui si aspetta una mia reazione contrariata, non sa ancora quanto in realtà questa cosa mi faccia felice, e io mi fingo sorpreso poi gli dico: ‘beh? Tutto qua? E io che credevo chissà che’.
‘Hai visto’ mi dice lui ‘ che questi film sono tutti di maschi?’ e mentre io nella mia mente ripeto ‘fa che non sia passivo! Fa che non sia passivo!’ gli rispondo: ‘tranquillo, non ti giudico, basta che le tue attenzioni siano rivolte a persone adulte e consenzienti, il resto non mi interessa’.
Lui tira un sospiro come se fosse sollevato dalla mia risposta e a quel punto lo sorprendo dicendogli: ‘ne guardiamo uno assieme?’ Rimane di stucco per un attimo poi mi chede: ‘piacciono anche a te?’.
‘Non so, te l’ho detto per farti capire che sarò ancora tuo amico e che non mi da fastidio che ti piacciano’ poi gli chiedo come mai abbia voluto confidarmi questa cosa.
‘Sai’ mi dice ‘io non mi sono mai fatto un culo, nemmeno di donna, ci ho provato ma mi &egrave sempre stato negato perché dicono che ce l’ho troppo grande, non me lo danno le donne immagina quanto difficile sia farselo dare da un maschio, che &egrave quello che sogno da quando ero adolescente. Non lo so perché ma l’idea di prendere un maschio, metterlo sotto di me e sottometterlo sodomizzandolo fino a riempirgli l’intestino di sperma mi fa impazzire, volevo che tu lo sapessi perché frequenti casa mia e poteva capitare che ti capitasse di trovare questi dvd, non lo sa nessun altro, non so perché l”ho voluto dire a te, spero che questo non cambi la nostra amicizia’.
‘Beh, la nostra amicizia potrebbe cambiare molto, e in meglio’ gli rispondo ‘ma bisogna vedere se a te interessa la cosa, ti dico subito che a me interessa molto’.
La sua faccia sembra illuminarsi dall’entusiasmo, quindi gli spiego che ho avuto le mie esperienze e che coi maschi sono solo passivo, mi avvicino di più a lui mentre siamo seduti sul divano e gli metto la mano sulla patta, ha già il cazzo durissimo e io non vedo l’ora di assaggiare la panna che prima voleva mettermi nel caff&egrave.
Gli slaccio i pantaloni e glielo prendo in mano, poi mentre sto per prenderglielo in bocca mi viene un’idea, mi fermo e gli dico: ‘voglio farti un regalo, da quello che mi hai detto prima ho capito cosa ti piacerebbe fare quindi se vuoi facciamo un gioco, sarò la tua vittima questa sera, tu vuoi provare a mettere un maschio sotto di te e potrai farlo con me, io opporrò anche resistenza e stabiliremo una parola d’ordine, se pronuncerò quella significherà che non sarò più giocando e dovrai fermarti, ti va?’
‘Sarebbe un sogno che si realizza’ risponde lui.
Apre un cassetto e tira fuori la scatola dei preservativi, io gli rispondo: ‘ma che fai? Mi violenti col preservativo? Ma che stupratore sei?’ lui sorride e dice: ‘hai ragione, ma ti fidi?’
Io scrollo le spalle e rispondo: ‘si, poi ogni tanto bisogna farla, qualche pazzia’.
‘Hai ragione’ risponde, e io mi avvio verso il frigorifero della sua cucina, come fossi a casa mia, apro lo sportello e tiro fuori il panetto del burro, ne prendo una bella quantità con due dita, gliela mostro e gli dico: ‘lasciami andare un attimo in bagno a prepararmi’.
Ormai sono pratico, l’ho preso nel culo tante volte ed ho avuto dei buoni maestri, mi siedo sul bidet e mi spingo quella noce di burro fredda direttamente dentro, so che li si scioglierà e lubrificherà bene l’interno, e appena mi infilerà e toglierà qualcosa, che sia il cazzo o siano le dita, un po’ di burro sciolto uscirà e il mio culo si bagnerà come una fica in calore.
Esco dal bagno nudo, mi metto davanti a lui, faccio una giravolta per mostrargli il mio lato ‘B’ poi gli dico: ‘la parola d’ordine &egrave mela, se dico mela ti devi fermare, e il gioco inizia da… adesso!’.
Lui non perde un secondo, mi afferra per un braccio e mi trascina vicino al muro, li mi ci sbatte contro di faccia e col suo corpo mi schiaccia, mi bacia il collo mentre io lo prego di smettere (ma senza mai pronunciare la parola ‘mela’) sento il suo cazzo duro ancora nei pantaloni premere contro il mio culo e mentre lo prego di lasciarmi andare lui mi dice: ‘stai zitta puttana, lasciami fare e presto sarà tutto finito, più ti lamenterai e più ti farò male’.
Mi infila una mano fra le cosce e sale fino a metterla fra le mie natiche, fruga un po’ con le dita poi senza troppi complimenti me ne infila due nel culo, era quello che volevo, li dentro troverà il burro sciolto e togliendo le dita me lo spalmerà inevitabilmente sulla parte esterna, così da rendere più agevole la penetrazione visto che ha davvero un cazzo enorme.
Toglie le due dita da dentro il mio culo e mi dice: ‘allora ti piace? Sei tutta bagnata’ e io: ‘no, &egrave una reazione involontaria, lasciami andare, ti prego, ti faccio un pompino’.
‘Oh, me lo farai, ma dopo’ risponde lui poi mi stacca dal muro e sempre trascinandomi per un braccio mi porta in camera da letto.
Mi butta sul letto di forza, a pancia in giù, si slaccia i pantaloni, si abbassa le mutande e mi sale sopra, io continuo a dire che non voglio e a chiedergli di smettere mentre lui con la mano guida la sua cappella gonfia fra le mie natiche fino ad incontrare il mio ano.
Eccolo li, adesso mi sfonda, lo so, d’altra parte ho voluto io giocare allo stupro, spero che non mi faccia male da costringermi a gridare la parola d’ordine per non rovinare tutto, piace anche a me ma adesso che ce l’ho li appoggiato mi rendo conto che &egrave davvero grosso e che forse sarebbe stato il caso di iniziare con uno smorzacandela, in modo da decidere io quando e quanto entra, in questo modo invece sono totalmente alla sua mercé, ma diversamente che stupro sarebbe?
Eccolo che spinge per entrare, non fa troppi complimenti e con un colpo secco mi infila il glande, non ero pronto e grido la parola ‘mela! Mela! Ho detto mela! Fermati’.
‘Troppo tardi’ risponde lui, e con un altro colpo secco me ne infila un altro bel pezzo.
Io non riesco nemmeno a respirare dal dolore, poi inizia a muoversi su e giù, pian piano entra tutto ma col tempo mi abituo e inizio a godermi quel magnifico cazzo che mi sta sfondando a dovere.
Lui si accorge che adesso va meglio e mi dice: ‘ancora mela?’ e io rispondo ‘no ma quando lo dico però devi fermarti, adesso &egrave uno stupro in piena regola, io non volevo e tu me lo hai infilato con la forza’. Mentre glielo dico mi volto indietro e gli sorrido per fargli capire che comunque va bene lo stesso e anche se recito la parte mi sto divertendo anch’io’.
Mi sta scopando energicamente in quella posizione da ormai una decina di minuti, io gli chiedo di smettere e lui non sente ragioni, poi di colpo lo toglie, io urlo, non sa ancora che se lo toglie così di colpo c’&egrave il rischio che faccia più male che quando lo infila, poi esclama: ‘taci puttana, mettiti a pecora adesso’! Io obbedisco, mi metto carponi e lui mi penetra nuovamente senza fare troppi complimenti, un paio di colpi secchi ed &egrave dentro tutto, mi tiene per i fianchi mentre mi scopa senza pietà, gli chiedo di continuamente di smettere perché così il gioco &egrave più bello e mi rendo conto che lo eccita (ed eccita anche me) a un certo punto mi accorgo che sta per venire perché il ritmo &egrave cambiato, decido di rendere la cosa ancora più piccante e urlo nuovamente ‘mele! Mele! Fermati! Ho detto mele!’ ma so che non si fermerà, quando un uomo pompa così deciso dentro un culo niente lo fa fermare, tanto meno se &egrave sul punto di venire e ha già passato quel limite entro il quale lo tira fuori e se lo mena schizzandoti addosso. Un bel cliestere di sborra questa volta non me lo toglie nessuno.
Lui infatti non si ferma, anzi mi tira indietro le ginocchia facendomi cadere a pancia in giù sul letto nuovamente, e riesce a seguirmi senza far uscire il suo cazzo dal mio culo.
Adesso &egrave nuovamente sopra di me, mi sta scopando forte, io ansimo e lui mi mette una mano davanti alla bocca dicendomi: ‘taci troia, se ti piace non &egrave più bello!’.
In quel momento sento il suo cazzo scoppiare dentro di me e riempirmi di sperma caldo, sembrano litri e la forza dello schizzo sembra averlo lanciato su fino allo stomaco.
Mi toglie la mano da davanti alla bocca, aspetta che dica qualcosa ma non dico niente, allora mi da un bacio sul collo e mi dice: ‘scusa, avrei dovuto fermarmi quando hai detto mele, ma non capivo più niente’.
Io sono contento che non si sia fermato ma se glielo dico rovino tutto, così rispondo: ‘già, avresti dovuto fermarti, le regole del gioco vanno rispettate’.
‘Scusami davvero’ mi dice lui, ‘adesso mi dispiace davvero molto, non volevo mancarti di rispetto ma era il mio cazzo a comandare’.
Io gli rispondo che la prossima volta dovrà fermarsi allora lui risponde: ‘beh, mi consola il fatto che ci sarà una prossima volta’.
Mi volto indietro mentre lui &egrave ancora sopra di me e sorridendo gli dico: ‘ma scherzi? Ci saranno molte prossime volte!’.
Mi chiede: ‘ma sarai anche consenziente qualche volta? Perché non voglio violentarti sempre’, io rispondo: ‘ma certo, questo &egrave un gioco, ne faremo tanti altri di giochi se vorrai, tu adesso sai che quando hai voglia di farti un culo hai il mio a disposizione, certo non sarà quello di una bella brasiliana ma se ti acconti…’
Restiamo un po’ li nel letto stesi su un fianco, lui dietro di me col cazzo moscio ancora fra le mie natiche, in mezzo a quello sbrodolamento di sperma e burro che in parte non sono riuscito a trattenere dentro mentre usciva.
Sento che allunga una mano e mi afferra il cazzo, gli chiedo: ‘cosa fai?’ e lui: ‘beh, dovrai venire anche tu no?’ e io: ‘tranquillo, faccio da solo dopo in bagno se non ti va, ci sono abituato’.
‘Come ci sei abituato?’ tuona lui, ‘ma sei proprio una troia allora’!
Io: ‘troia sono troia, ma non &egrave quello il punto, &egrave che di solito i maschi pensano a se stessi e io quando mi scopi faccio la parte della femmina, quindi spesso per la mia soddisfazione devo arrangiarmi’.
‘Io non sono quel genere di bastardo’ risponde, poi mi accorgo che il suo cazzo &egrave tornato semiduro quindi sculetto indietro come ad offrirgli di entrare ancora.
‘Ne vuoi ancora?’ mi chiede lui, e io: ‘perché ne hai?’
‘Non lo so se ce la faccio subito, ma a infilartelo ci riesco, se lo vuoi dentro mentre ti sego posso farlo’.
Che carino! Passo la mano dietro di me e gli afferro il cazzo guidandolo verso il mio buco affinché entri di nuovo, mentre lo spinge lui mi dice: ‘senti qua, adesso entra più facilmente che in una fica vera, sei proprio una puttanona’! ‘La TUA puttanona’ rispondo io.
Mi afferra di nuovo il cazzo e me lo mena mentre ho nel culo quella meraviglia di bastone di carne, ci metto poco a venire e spruzzargli sul lenzuolo.
Si &egrave fatto tardi, domattina devo alzarmi presto, se resto ancora li rischio di addormentarmi nel suo letto quindi mi alzo, vado in bagno a darmi una pulita veloce, lo saluto e vado a casa. Dopo la scopata di ieri sera ho dormito come un angioletto, &egrave appena suonata la sveglia, mi sono alzato, ho staccato il telefonino dal caricabatterie sul comodino e sono andato a sedermi sul water in bagno.
Se avrò ancora occasione di fare sesso con George dovrò dirgli di andarci più piano perché anche se mi sono divertito molto questa mattina ho il culo davvero in fiamme.
Lascio andare nel water il contenuto del mio intestino, come faccio tutte le mattine, ma stamattina esce una brodaglia liquida mista di burro sciolto e del suo sperma, che era veramente tanto. Però nonostante ormai non sia più un ragazzino e il mio culetto abbia accolto molti cazzi &egrave ancora bello tonico, ho dormito tutta la notte pieno di quella roba e non ne ho lasciato uscire nemmeno una goccia, le mie mutandine sono pulite e questo mi fa sentire sicuro contro imbarazzanti perdite se dovessi passare la notte a dormire da lui in futuro.
Mi pulisco con la carta prima di farmi il bidet e sento che il mio buco &egrave una voraggine, mi alzo, do le spalle allo specchio a parete che ho in bagno, mi piego in avanti, divarico le natiche e vedo che &egrave rosso al punto che quasi lampeggia.
Prendo il telefono e gli mando un messaggio con wnatsapp: ‘brucia!’.
Subito arriva la sua risposta: ‘tranquillo, ho sentito dire che finché quando scorreggi fa rumore non devi preoccuparti’
Gli rispondo: ‘effettivamente però questa mattina non ha fatto rumore’
Subito risponde: ‘beh, vorrà dire che allora non potrai più accontentarti di cazzi più piccoli del mio, e dovrai farti scopare solo da me, ci vediamo in piscina stasera’.
La giornata passa al lavoro e per tutta la mattina non c’&egrave stato movimento che abbia fatto sulla sedia o passo lungo i corridoi che non mi abbia ricordato la serata di ieri, il fatto &egrave che mi eccita da impazzire l’idea di andare in giro col culo sfondato e parlare con gli altri come se niente fosse, dover nascondere quelle fitte che ogni tanto mi prendono dopo aver subito cose come quelle di ieri sera.
Arrivo in piscina la sera e lui &egrave già in acqua che nuota, osservo senza farmi notare il suo corpo bellissimo reso ancora più eccitante dalla sua pelle d’ebano, poi entro in acqua nella stessa corsia dove nuota lui prima che mi diventi il cazzo duro guardandolo e qualcuno mi veda.
Prendo a nuotare anch’io e dopo una decina di vasche vedo che lui &egrave fermo a fine cosria, non c’&egrave nessun altro e mi fermo anch’io, lo saluto e lui mi dice: ‘come va?’
io: ‘bene, e tu’
‘benissimo’ dice lui, ‘ma stai attento a non affondare’ mi dice sotto voce sorridendo.
‘In che senso?” gli chiedo imbarazzato sapendo che allude a qualcosa di ieri sera
‘nel senso che da come ti lamentavi stamattina hai il culo talmente largo che rischi di riempirti d’acqua’.
Poi mi mette una mano sul culo e io gli dico: ‘sei pazzo? Vuoi che ci becchi qualcuno?’.
Riprendo a nuotare e lui fa lo stesso, quando esco dalla vasca mi segue e penso: ‘sta a vedere che adesso questo vuole farmi il culo negli spogliatoi’ invece durante tutto il tempo in cui ci stiamo asciugando e cambiando si comporta normalmente, bene! Si sta rivelando anche affidabile e riservato.
Usciamo dalla piscina e so già che spera di farlo anche stasera, così taglio corto e gli chiedo: ‘casa mia o casa tua?’
‘Nessuna delle due, ho una sorpresa per te’, mi dice.
Non faccio domande, saliamo sulla sua macchina e mi porta fino sul retro di un rinomato albergo, chiuso per la stagione, penso che voglia farlo in macchina e la cosa mi eccita, così inizio a spogliarmi senza dire niente e lui mi dice: ‘no, che hai capito? Non qua, vieni’.
Scendiamo dalla macchina e andiamo verso una porta sul retro, ha le chiavi, mi dice che l’albergo &egrave di un suo amico e che gli ha dato le chiavi perché gli ha detto che ci avrebbe portato una ragazza, mi guarda con un sorriso malizioso e mi dice: ‘hanno già riempito la piscina perché tra una settimana riaprono, possiamo farlo li, ti va?’.
‘Certo!’ rispondo. Mi prende per mano e mi tira dietro di se come se fossi la sua fidanzatina, arriviamo alla piscina e mi dice: non possiamo accendere le luci, perché &egrave tutta vetrata e ci vedrebbero dentro, ma i lampioni fuori e la luna illuminano l’interno quel tanto che basta per trovarti e sfondarti il culo.
‘Che romantico!’ gli dico con aria sarcastica, e lui: ‘ma non ti piaceva l’uomo violento che ti prende con la forza?’.
‘Mi piacciono tante cose’, rispondo, poi lui mi si avvicina, mi abbraccia e mi bacia, io ricambio e stiamo li a limonare per qualche minuto.
Mi piace perché anche se sono molto mascolino lui in questi momenti mi tratta da femmina, e io mi adatto al trattamento assumendo toni e modi adeguati.
Giochiamo e scherziamo un po’ e nel frattempo un po’ alla volta ci spogliamo, siamo completamente nudi e lui si siede su uno sdraio da spiaggia, mi dice di sdraiarmi sulle sue ginocchia a pancia in giù e io gli obbedisco, comincia a darmi degli schiaffetti sul culo dicendomi: ‘sei stata cattiva, adesso ti devo punire’, capisco il gioco e mi piace, lui se ne rende conto e mi sculaccia sempre più energicamente. Mi rimprovera per cose che &egrave molto bravo ad inventare e io subisco godendomi il gioco, poi si sputa su due dita e comincia a cospargermi di saliva il buco, ogni tanto mi penetra con le dita e io mi godo la cosa, poi gli dico che per farlo in acqua ci vorrebbe ancora il burro di ieri sera, perché in acqua &egrave difficile farsi penetrare senza un lubrificante idrorepellente.
Mi fa scendere dalle sue ginocchia e mi dice di aspettarlo li, torna dopo poco e capisco che &egrave andato in cucina a prendere un paio di confezioni di quelle che si usano per il buffet della colazione.
Si siede sullo sdraio e io mi metto davanti a lui in piedi, di spalle, per consentirgli di spalmarmi bene il burro sul culo al fine di essere penetrato più facilmente. Mi godo il massaggio e i momenti in cui le sue dita entrano, pensando che prima o poi dovrò insegnargli come stimolare la prostata per farmi godere.
Finito il lavoro mi porge un altro panetto e mi dice: ‘dai adesso ungimi tu il cazzo’.
Mi inginocchio fra le sue cosce aperte, lui &egrave seduto sullo sdraio e il suo cazzo e le sue palle sono li davanti a me, non resisto e prima di iniziare a imburrarglielo glielo prendo in bocca. Parto a fargli un pompino di quelli che so fare io, avendolo in bocca mi rendo conto di quanto grande sia il suo cazzo e penso che forse, se lo avessi preso in bocca ieri come preliminare, forse non avrei avuto il coraggio di farmelo mettere nel culo. E’ stato meglio così.
Continuo a succhiare e lui mi lascia fare, mentre ho in bocca la sua verga con una mano glielo meno e con l’altra gli massaggio le palle, ci mette davvero poco a venirmi in bocca, tento di ingoiare tutto ma &egrave davvero tanta, non riesco e un po’ la lascio cadere fuori.
Adesso il suo cazzo &egrave moscio, il mio culo &egrave lubrificato pronto per essere sfondato ma devo dargli il tempo di riprendersi.
Mi butto in acqua e lui mi segue, nuotiamo e giochiamo un po’ poi inizio a parlargli dell’orgasmo anale e della stimolazione della prostata, gli spiego un po’ come fare così mi metto steso in avanti sul bordo della piscina, con le gambe nell’acqua, e lui inizia a lavorarmi per bene con le dita.
Impara in fretta ma non &egrave ancora in grado di farmi venire, mentre mi lavora il culo con le dita mi afferra il cazzo, me lo mena e mi fa venire.
Lo ringrazio e ritorno nell’acqua con lui, mi strofino contro il suo corpo e mi dice: ‘bene, adesso sei docile e buona come piace a me, girati che ti faccio il culo’.
Mi giro e mi aggrappo al bordo della piscina, lui si mette dietro di me, guida il suo cazzo verso il mio buchetto e senza troppi complimenti lo spinge dentro.
Il burro fa egregiamente il suo lavoro anche in acqua e lui si sta divertendo a stantuffarmi con forza.
Io inarco indietro la schiena come se volessi chiedergli di entrare di più e lui mi da colpi più forti e decisi.
Mi afferra il cazzo e me lo mena fino a farmi venire di nuovo mentre mi sta inculando, ma lui non accenna a venire, gli chiedo se qualcosa non va e mi dice: ‘devo fare pipì, penso sia quello’.
Io mi volto, lo guardo con malizia e gli dico: ‘beh falla no?’ lui mi guarda perplesso e mi chiede: ‘ma devo lasciarti qua mentre vado in bagno’ e io: ‘ma no, fammela dentro, che ti importa? Tanto siamo in acqua, poi ci penseranno i filtri della piscina a sistemare tutto’.
Non se lo fa dire due volte, sento che mi lascia andare nel culo una pisciata calda e lunga, io rilasso i muscoli e la lascio uscire fra le pareti del mio culo e il suo cazzo, poi riprende a pomparmi dentro come un forsennato finché viene.
Lo tira fuori e rimaniamo un po’ in piscina a nuotare e coccolarci, poi mi chiede: ‘ma ci piace ancora la figa?’ e io: ‘a me si, e a te?’.
‘Certo’ risponde ‘ma tu mi fai impazzire, solo che bisogna mettere in chiaro che rapporto c’&egrave fra noi perché non voglio complicazioni’.
‘Tranquillo’ gli dico ‘io con gli uomini ci scopo, non &egrave la prima volta che scopo regolarmente sempre con la stessa persona e in quel caso non vado con altri, non per sentimento ma per evitare il rischio di malattie, voglio essere il tuo giocattolo, la tua troia, il tuo svuotapalle in segreto, ma voglio anche ancora essere l’amico con cui passi le serate nei pub e col quale vai in cerca di figa’.
Lui annuisce poi mi chiede: ‘ma posso scoparti quando voglio?’
‘Certo’ rispondo io, ‘io non ho mai il ciclo, non mi faccio paranoie, non voglio regali o attenzioni in cambio di una scopata, quando mi vuoi scopare non devi fare altro che girarmi e prendermi, l’unica cosa che chiedo &egrave la riservatezza’.
Usciamo dalla piscina e dall’albergo, mi riporta a riprendere la mia macchina e li mi invita a dormire da lui, gli rispondo che il mio culo ne ha avuto abbastanza per questa sera e che se dormissi da lui diventerei la sua ragazza, quindi bisogna mettere dei limiti affinché il sesso rimanga solo sesso.
Insiste un po’ dicendo che almeno una volta vuole la soddisfazione di svegliarmi inculandomi, gli prometto che ci sarà occasione, esco dalla sua macchina e mi avvio con la mia verso casa.

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