Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Gay

Il buchetto di Natale

By 25 Dicembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Il periodo natalizio, con le sue luci ed i suoi colori, mi ha portato a rammentare, per sommi capi, un lontano episodio da bravo regalo di Natale, accaduto proprio in quei giorni.
Doveva essere il giorno di una festività importante, perché c’erano in casa parecchi ospiti. Probabilmente il momento del dopo pranzo, quando tutti, ripieni come tacchini, si rilassano chiacchierando o con giochi di società. Io non ricordo bene cosa stessi facendo, rammento però, che ad un certo punto spuntò in casa M., quello della motocicletta (ma questi sono fatti accaduti molto prima, forse anni, di quel giorno nel bosco) in compagnia di una altro tizio, un ragazzo che mi parve poco più grande di lui, che non avevo mai visto prima.
M. mi chiese se potevo andare con lui (in realtà me lo ordinò, come sapete io pendevo dalle sue labbra e dal suo cazzo), dicendo a voce alta che mi doveva mostrare alcuni doni che aveva ricevuto in quei giorni. Io acconsentii (non c’erano motivi perché avvenisse il contrario) e mi allontanai con lui e con l’altra persona, verso la sua abitazione, piuttosto vicina.
Lui era ben conosciuto, un amico di famiglia, non vi fu niente in contrario.
Camminando mi disse, ora presumo, chi era l’altro ragazzo, francamente non ricordo il suo nome, neppure mi viene in mente il suo aspetto.
Però ricordo abbastanza nitidamente cosa accade dopo.
Arrivammo a casa di M., anche lì c’era parecchia gente, salutammo velocemente e salimmo al piano di sopra, dove si trovava la sua camera. Passammo oltre, M. mi disse che in camera sua c’erano appoggiati i cappotti degli ospiti, che era rischioso fermarsi lì, perché se fosse sbucato uno di quelli di sotto a prendere qualcosa ci avrebbe visto. Compresi subito cosa mi stava per toccare, ma non proferii la minima protesta, anzi, da bravo scolaretto, visto come ero stato ‘educato’ da M. e dagli altri ‘maestri’, la cosa non mi sorprese affatto.
Invece io ero convinto che saremmo andati al fienile dove mi possedeva regolarmente, non certo in casa.
Entrammo in uno stanzino, un ripostiglio, una stireria o qualcosa del genere, dove accadde tutto in maniera rapidissima. M. mi fece segno di calarmi i pantaloni mentre diceva all’altro che avrebbe dovuto fare presto. Io rimasi colpito dal fatto che M. non mi toccò per nulla, anzi, si posizionò di guardia di fronte alla porta. L’altro mi fece appoggiare ad uno sgabello o qualcosa di simile, quasi piegato in due, e senza troppi preamboli, sputò sul cazzo e poi sul buchetto del mio culo, che io tenevo aperto, allargandomi le chiappe con le mani.
Molto più alto, si accovacciò dietro a me a gambe larghe e mi infilò decisamente il giovanissimo culetto così bene esposto.
Io non feci ne dissi nulla, solo un respiro un po’ più forte al momento della penetrazione. Il ragazzo iniziò a sbattermi con colpi veloci, un ritmo frenetico. Nel frattempo M. gli disse a bassa voce di non spruzzarmi dentro, perché, altrimenti, avrebbero dovuto perdere tempo a ripulirmi.
In effetti, dopo un buon numero di pompate, un attimo prima di sborrare, estrasse il cazzo, schizzando in un angolo, ansimando.
Si tirò subito su i pantaloni, anch’io mi rialzai e feci lo stesso. M. mi aiutò a sistemarmi e ridacchiando mi chiese se mi era piaciuto, io non sapevo cosa rispondere, era stata una cosa rapidissima, il tutto era durato pochi minuti.
Ci fermammo, per non dare nell’occhio, alcuni minuti a guardare i doni natalizi che aveva ricevuto M.
Poco dopo i due mi riaccompagnarono a casa, nel frattempo M. chiedeva al suo amico se gli era piaciuto il regalino natalizio che gli aveva preparato, l’altro si mostrò soddisfatto anche se gli sarebbe piaciuta una cosa più lunga, magari nel famoso fienile di cui gli aveva parlato. M rispose che sarebbe stato per un’altra volta, in realtà io non rividi mai più quel tizio.
Prima di entrare in casa M. mi disse che ci saremo visti nei giorni successivi, che aveva in mente per me un regalo ben più sostanzioso.

Leave a Reply