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Racconti Gay

Il nuovo capo

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

La situazione era davvero preoccupante, la Ditta, accortasi che i dipendenti passavano un po’ troppo tempo a cazzeggiare sui pc con internet aveva deciso di correre ai ripari.

Il vecchio Dirigente addetto all’informatica era stato cassato senza pietà ed al suo posto aveva assunto un tizio con fama di duro, che aveva smerlato già un bel po’ di dipendenti pornofili nei suoi precedenti incarichi.

Capirete che, considerato il tempo che passavo a girovagare su internet alla ricerca di grossi cazzi piantati nel culo di bei maschioni, ero decisamente terrorizzato dalle conseguenze di quel cambio gestionale.

A dire il vero ero sempre stato molto accorto, ripulivo per bene il pc, ma ora avrei dovuto rinunciare alla mia razione di trans quotidiana, e non sapevo davvero come fare.

Non ne potevo fare a meno, era più forte di me, desideravo troppo ammirare quei corpi armoniosi, lisci, con seni portentosi e chiappe toste, osservare quelle superbe aste sormontate da turgide cappelle mi regalava un arrapamento senza eguali, che spesso sfogavo nella linda toilette dell’ufficio, masturbandomi avidamente e gustando con sublime piacere il frutto del mio piacere raccolto alla fonte dalla coppa delle mie mani!

Comunque quel piacevole passatempo era destinato a cessare se non avessi voluto essere sputtanato davanti a tutto l’ufficio, ed i primi tempi furono duri ma tenni fede all’impegno preso.

Dopo una decina di giorni, mi ero un po’ tranquillizzato, anche perché diversi colleghi che sapevo avere passatempi simili ai miei avevano ripreso le loro attività senza alcuna conseguenza.

Fu questo a trarmi in inganno!

Quel mattino ero più arrapato del solito, probabilmente a causa della lunga astinenza, così appena in ufficio, approfittando della stanza libera solo per me, decisi di concedermi un po’ di sano divertimento trans!

Avevo cominciato da un po’a smanettare sui soliti siti di donne cazzute, quando mi accorsi che la cartella dove ero solito salvare i filmati per gustarmeli poi con calma con largo uso di fermo immagine, fantasticando di essere trapanato da quei grossi arnesi, presentava una particolarità, alla base aveva una manina!

Quel bastardo aveva messo la mia cartella di video trans in condivisione!

Mi aveva sputtanato in diretta davanti a tutto l’ufficio, e dire che in realtà, non avevo mai avuto il piacere di gustare un bel cazzone!

Mi sarei portato appresso per tutta la vita la fama di rottoinculo denza esserlo mai stato, almeno praticamente!

Mi venne un mancamento, mi sentivo di merda e mi veniva da piangere, mi alzai sconvolto dalla scrivania e corsi in bagno, chiudendomi dentro uno dei vani dei wc.

Mentre mi tormentavo le unghie per il nervosismo, chiedendomi come fare per rimediare a quella situazione di merda, sentii dei passi decisi avvicinarsi al bagno.

Qualcuno era entrato ed aveva richiuso a chiave dietro di sé la porta.

Una volta entrato il misterioso visitatore non si era avviato a pisciare, non aveva aperto il rubinetto, non aveva fatto un bel nulla, era rimasto immobile in silenzio, ma all’improvviso aveva spento la luce lasciandomi nella penombra a malapena rischiarata da un sottile fascio di luce proveniente da una finestrella in alto.

Improvvisamente cominciò a parlare e con un brivido riconobbi quella voce, profonda, calda, devo dire che se la situazione non fosse stata quella mi sarei arrapato, ma quella voce apparteneva al mio peggio incubo: Franco il nuovo dirigente del settore informatico!

Sulle prime non riuscivo neanche a capire cosa dicesse, tanto ero terrorizzato poi però mi resi conto che il tono era condiscendente e cercai di prestare attenzione:

-‘e se ti comporterai bene, il tuo segreto rimarrà un fatto esclusivamente nostro, e poi diciamoci la verità, &egrave proprio quello che desideri no?-

Avevo capito bene?

Frnco mi chiedeva di soddisfarlo in cambio del suo silenzio!

In effetti era un bel torello, 1,90 spalle larghe, mascella squadrata e sguardo potente, immaginavo avesse un bell’arnese nelle mutande, certo non era una trans, ma in fin dei conti il mio desiderio più profondo era un grosso cazzo che mi squassasse le budella e speravo proprio di averlo trovato.

Oltretutto quella situazione mi aveva eccitato, sentivo il mio uccello ringalluzzito e pronto a sparare un bel po’ di cremina, così con la mano tremante per l’emozione, girai la chiave dello stanzino e mi apprestai a ricevere il mio ricattatore.

Franco non si fece attendere, entrò spavaldamente, si era sganciato la patta e mostrava un uccello mostruoso, lunghissimo e soprattutto di diametro incredibile, rimasi al contempo affascinato e terrorizzato, ma il porco non mi diede il tempo di riflettere.

Avrei voluto prenderglielo in bocca per bagnarlo e contemporaneamente rilassarmi un po’ ma Franco, molto più robusto di me, mi girò spingendomi la testa nella tazza del cesso, ed incurante delle mie implorazioni, quasi mi strappò i calzoni e mise all’aria aperta il mio culetto vergine.

Nell’arco della mia vita ho provato molti tipi di dolore, ma quella sensazione di lacerazione dei tessuti, di squartamento e al contempo di invasione non la dimenticherò mai, quel pazzo sadico mi infilò il suo enorme bastone fino a trapanarmi le budella, completamente a secco, tappandomi la bocca per impedire che le mie urla di atroce dolore destassero attenzioni indesiderate.

Cominciò a sfottermi senza pietà uscendo quasi tutto dal culo e poi spingendomelo di nuovo fino in fondo, mentre mi chiamava a sangue mi teneva la testa nel cesso apostrofandomi con ogni genere di improperio:

-dai troia prendilo in culo che ti piace, godi lo senti questo cazzone che ti fotte?

‘aaah, sei una zoccola in calore, ti sfondo, ti squarto, ti piace cedere cazzi, e questo sentilo tutto’

Mentre mi chiamava mi asseatava dei colpi feroci a mano aperta sulle natiche, mi pizzicava quasi a sangue, mi ficcava le dita fino in gola, provocandomi conati che faticavo a reprimere.

Improvvisamente però, mi resi conto di avere l’uccello in tiro, e che dalla spaccatura alla sommità della rosea cappella sgorgava un bel po’di liquido prespermatico, cominciavo ad avvertire una sensazione di calore che mi avvolgeva e le pareti anali pian piano abituatesi a quell’imperiosa cavalcata, cominciavano a contrarsi pulsando aritmicamente ed assecondando le spinte di quel superbo membro.

In breve le urla di dolore si tramutarono in gemiti di piacere, e cominciai a desiderare di essere riempito sempre di più, lo imploravo di spingere più forte mentre alzavo lussuriosamente il culo per permettergli di trapanarmi più a fondo.

Ogni schiaffo, ogni pizzico non faceva altro che regalarmi un’eccitazione più profonda, e mentre mi tirava i capelli e mi spingeva quasi fino a contatto con il lurido liquido della tazza del cesso, cominciai a masturbarmi furiosamente in preda ad una trance goduriosa che aveva cancellato ogni cosa intorno a me eccetto il magnifico cazzo ben piantato su per il culo.

Venni come una fontana come non avevo mai fatto prima in vita mia, le contrazioni rettali quasi spolparono il cazzo del mio sodomizzatore che decise di regalarmi un’altra emozione e mi sfilò bruscamente il cazzo dal culo.

Sempre tenendomi per i capelli mi costrinse ad inginocchiarmi davanti al suo bastone ormai violaceo per l’intensa inculata e me lo spinse tutto d’un colpo in fondo alla gola cominciando una parossistica scopata in bocca che in breve lo portò ad esplodere.

Mi riempì di bollente sperma fino agli occhi, mugolando per il piacere a lungo trattenuto, e tenendomi le narici chiuse con le dita, mi costrinse ad ingoiarne la maggior parte, spalmandomi il viso con quello che avanzava, bere il suo gustoso sperma mi eccitò a tal punto da farmi ridestare il cazzo dal torpore post orgasmico, e con il culo ancora pulsante per l’inculata appena subita sborrai senza praticamente toccarmi raccogliendo il seme sulle dita e leccandomele avidamente mischiando i due sapori nella mia boccuccia violata.

Non contento Franco decise di regalarsi un altro piacere proibito e indirizzò il grosso cazzo, leggermente placato, verso la mia bocca piena di sperma.

In breve mi spruzzò addosso un litro abbondante di piscio caldo e salato che, in preda ancora agli spasmi del godimento, mi affrettai a trangugiare senza un attimo di esitazione.

Alla fine ormai esausto mi lasciò scivolare sul pavimento lurido del cesso con il culo in fiamme per la prova cui ero stato sottoposto, ma appagato come non ero mai stato prima in vita mia.

Da allora so che ogni volta che andrò a cercare qualche bella immagine trans il mio seviziatore lo saprà, si &egrave disposto l’ufficio in modo da avere sott’occhio la porta del bagno, e quando decido di aver bisogno di una buona razione di carne soda e calda su per l’ano, mi basta avviarmi con lo sguardo un po’malizioso verso quella che &egrave diventata la nostra alcova.

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