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Il raddoppio

By 11 Dicembre 2023No Comments

Alla fine sono riuscito ad organizzare la mia doppia vita.
Marito integerrimo e appagante sei giorni alla settimana e succhiacazzi pompinaro per il settimo.
La fortuna di viaggiare con il nuovo lavoro mi aveva permesso di conoscere un buon numero di posti dove incontrare cazzi da svuotare.
Che fossero giovani universitari tutti trap e tatuaggi o panciuti pensionati mi andava bene tutto.
Almeno una sega non la negavo a nessuno.
Un mercoledì finii a casa di A.
Un altro impegnato come me, e ugualmente attento alla privacy.
Prima di vederci da lui lo avevo svuotato diverse volte in un parcheggio.
Ci piacevamo. Già il primo incontro aveva aperto i pantaloni, il cazzo non era di quelli già grossi, anzi, ma dopo due colpi di mano era già ben cresciuto, prometteva bene, nonostante la prima impressione.
Nei fatti si rivelò notevole, resistente e con una venuta abbondante e potente.
Già la prima volta mi trattenne la testa sul suo cazzo, poi, anche se aveva capito che lo avrei ingoiato comunque restava a spingermi il suo membro in gola, con gli schizzi che mi riempivano la bocca
Mi teneva giù fino all’ultima pulsazione del cazzo, fino al suo ultimo mugolio, fino alla sua ultima spinta; io, peraltro, non cercavo minimamente di sollevarmi, assaporando quel torrente caldo in bocca.
Dopo alcune volte lui mi disse “La prossima volta da me, stiamo più comodi.”, effettivamente una casa è sempre meglio di un parcheggio, un cinema o un cesso.
Era un condominio di quelli grandi, due scale, non so quanti piani ma niente portiere, gente diversa che passava di continuo, una situazione ideale.
Apriporta con codice, ascensore di destra, pianerottolo con alcune porte, l’interno che mi aveva scritto, altro codice da inserire. La porta si apre con un clic, entro.
Appartamento normale, ad occhio non casa sua, piuttosto qualcosa da affitto. Si fidava ma non troppo, l’amico.
Il poter fare tutto con calma fu una buona esperienza, si, va bene l’eccitazione dell’essere scoperti, sentire le persone che fanno la loro vita passare vicine e che non vedono cosa succede a un passo da loro, però, la comodità di quatto muri non è affatto male.
Lo succhiai in camera mentre stava sdraiato sul letto, in soggiorno, con lui seduto a guardare un porno, e io in ginocchio davanti a lui.
Mi sborrava in gola o in faccia o addosso, dipendeva da cosa aveva voglia.
Mi scopava da dietro, tendendomi la testa in basso e il culo in alto, sentivo il suo cazzo penetrarmi avanti e indietro oppure si metteva disteso e voleva che mi impalassi da solo.
Una volta prende un fallo finto, lo fissa a terra con la ventosa e io ci salgo sopra e inizio a pendermelo nel culo, insieme mi mette la sua tega davanti, mi trovo con un cazzo finto negli intestini e uno vero in bocca.
Quando mi sborra in faccia vedo un sorriso.
La settimana dopo sono di nuovo lì, anche se ogni volta mi dico che è l’ultima.
Sono in ginocchio come sempre a succhiarlo, con la coda dell’occhio vedo un’ombra, un altro cazzo entra nel mio campo visivo, è già duro, probabilmente il tipo era nella stanza vicina a menarselo.
Mi trovo due cappelle davanti, inizio a succhiarne una, poi passo all’altra, provo anche a mettermele in bocca tutte e due, ma sono troppe, le masturbo, le lecco, quando ne ho in bocca una meno l’altra, si alternano a entrarmi fino in fondo alla gola.
Alla fine mi esplodono on faccia, mi trovo due carichi di sperma addosso, li finisco leccandoli goloso e contento per la sorpresa.

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