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Il venditore di borse 2^ parte

By 20 Gennaio 2023No Comments

Il venditore di borse 2^parte
Puntuale come uno svizzero arrivò con una bottiglia d’Amarone e una rosa: per lei disse porgendomela, grazie risposi, venga entri, lui ci aspettava in soggiorno, quando entrammo si alzo dalla poltrona e si avvicino ad Alin, Buona sera disse, spero che non sia vegetariano, ho messo sulla piastra tre bistecche che dicono mangiami mangiami, Alin gli porse il vino e lui con un sorriso, che era una approvazione, disse: adattisimo, proprio azzeccato, scendo in giardino a girare la carne. Usci e mi lascio sola con Alin. Vieni-,dico- apriamo il vino. In cucina prendo il tirabuscio e comincio ad armeggiare per togliere il tappo, lui si mise dietro di me e cincendomi con le braccia poso le sue mani sulle mie e mi aiuto a mettere la punta sul tappo, era li, aderente alla mia schiena, alto venti centimetri piu di me, un delicato profumo di muschio lo circondava e sollecitava le mie fantasie, senza volere mi accorsi di spingere il mio fondo schiena contro il suo bacino, restai fermo, lasciai la bottiglia il tappo e tutto dando a lui il compito di continuare ad aprire il vino, ma senza lasciare la posizione, in sostanza rimasi fra le sue braccia con il mio culo che pressava sul suo pacco! Come se niente fosse tolse il tappo alla bottiglia e con voce dolce mi chiese se avevo un decanter, si dissi, lo presi e glielo passai. Verso il vino con delicatezza nel decanter, riempi un bicchiere e ne bevve un sorso e me lo passo: assaggi, vedrà come cambia fra mezzora,. Di solito non bevo nei bicchieri degli altri, ma questa volta mi sembro cosi naturale che presi il bicchiere e bevvi senza esitazione. “Buono ” dissi, un po forte ma buono”. “Vedrà fra un pò come diventerà buono, cambia completamente con l’ossigenazione.” Lui arrivo con il vassoio e le bistecche, le verdure grigliate e un vassoio di formaggi, “andiamo a tavola?” “posso lavarmi le mani?” certo rispose lui, la porta in fondo al corridoio; appena si chiuse in bagno lui mi afferro la nuca e mi bacio con un ardore che non gli conoscevo, bello disse, è proprio un bell’uomo, e da come si vede deve avere un cazzo notevole!, brava amore mio proprio una bella scelta, ora devi continuare il gioco fino alla fine, io ti sono vicino. Alin si sedette di fronte a lui, io mi misi a capo tavola divisi le bistecche e cominciammo a man; lui verso il vino, un pò a Alin, un pò a lui e un bicchiere pieno a me, ” vuoi farmi ubriacare?” gli chiesi – no rispose, ti voglio bella allegra, ma non ubriaca, devi capire tutto.” Alin guardo tutti e due e sorrise, si verso altro vino lo bevve tutto d’un fiato e chiese: signora le piace questo vino? si- risposi, è ottimo “Buono davvero disse lui” Alin mise due dita dentro il mio bicchiere e portandoli verso le mie labbra mi dice: lo assaggi cosi guardo lui e il suo accenno è un si, apro la bocca e ingurgido le dita di Alin, le lecco e le succhio, lui rimette le dita nel bicchiere e me le rimette in bocca, io risucchio, Alin mi porge il bicchiere: bevi, dice, ma non ingoiare, mi metto un pò di vino in bocca, Alin si rivolge a lui e gli dice: bevi dalla sua bocca, vedi come è cambiato il sapore del vino, lui non si fa pregare e mi suggella le labbra succhiandosi il vino, ingoia e senza staccare la bocca dalla mia comincia a far ballare la sua lingua dentro la mia bocca, Alin intanto ha fatto scivolare la mano sulle cosce e mi accarezza lentamente, allungo la mano anch’io gli sfioro le gambe, senza remore Alin la prende e la porta sulla patta, apre la cerniera e lascia lì la mia mano, titubai solo un attimo,poi mi feci spazio nella patta dei pantaloni, e gli posai la mano sul membro coperto solo dalle mutande, mi ero piegata in avanti, e la cosa non sfuggi di certo a lui, lo guardai, mangiava tranquillamente un pezzo di formaggio con la bocca, ma con gli occhi mangiava noi, attento a non perdersi nessun movimento, il membro di Alin si faceva duro, e a me saliva la voglia di guardarlo, di toccarlo carne nella carne, cercai di liberarlo dalle mutande ma veniva male, non arrivavo, era duro e non riuscivo a tirarlo fuori, lui verso ancora del vino a tutti e tre, e alzo il bicchiere per fare un brindisi, smisi di armeggiare dentro i pantaloni di Alin presi il bicchiere e lo alzai stessa cosa fece Alin: “a questo buon vino a questa squisita cena e a questa bellissima compagnia” toccammo i bicchieri l’un l’altro e bevemmo, “Alin- continuo lui- la signora, mi ha parlato di te con tale calore che mi è venuta voglia di conoscerti, e quando ti ho visto ho dato ragione a lei, sei proprio bello! Penso proprio che da noi qualcosa da fare te la troviamo.” Grazie – rispose Alin, con un sorrisetto sornione, io mi adatto a tutto-” tutto lo disse in modo tale da non lasciare equivoci, con tutto disse un mondo! Prendo i dolci, disse lui alzandosi, e preparo per il caffè. Andò in cucina, allungai la mano per riprendere da dove avevo lasciato per brindare, e con sorpresa lo trovai fuori dalle mutande, lo afferrai e lo scorsi tutto, vibrò, cominciai a muovere la mano, ma Alin mi fermò, “aspettiamo lui, giochiamo insieme” -ok risposi-, ero già bagnata!
continua

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