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Racconti Gay

Impulso

By 21 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Entro nella stanza completamente buia. La lama di luce provocata dall’apertura della porta, mi permette di individuare il letto, con la sua testiera in ottone. Sopra il letto un corpo nudo si distingue nettamente adagiato sulle lenzuola bianche. Ne vedo bene le gambe muscolose e pelose, gambe di maschio, ed il pube peloso. Chiudo la porta e mi dirigo verso il letto nel buoi più totale, facendo riferimento alla mappa mentale che avevo tracciato grazie a quello squarcio di luce.
Mi siedo sul letto. Anche io sono nudo. Mi sporgo verso il punto dove presumo si trovi la testa, mi fermo quando ne sento il respiro e sussurro:
‘ rilassati, tieni gli occhi chiusi e lasciati andare’

Il pene è moscio. Sfioro con le mani il suo interno coscia, accarezzo i testicolo, con entrambe le mani e poi con le dita vado sotto di essi, nella zona del perineo, lo massaggio, sempre con tocco leggero, poi torno sull’interno coscia e ripeto il tutto con un movimento circolare e fluido carico di erotismo e desiderio.
Il pene è ancora moscio. Lo prendo con una mano, libero il glande dalla pelle, lo riempio di saliva e comincio con il polpastrello del dito a massaggiare la zona dove il frenulo si attacca all’asta, proprio sotto il colletto del glande, poi passo il dito sul colletto del glande, disegnando una C sulla circonferenza del suo cazzo che cominciava, timidamente, ad irrigidirsi. Questo è il segnale che stavo aspettando: sostituisco al dito la lingua che leggera continua ad accarezzare il cazzo nella zona del frenulo e sul colletto del glande , poi bacio e succhio l’asta e, per aiutare l’erezione, alterno questo a dei vigorosi movimento con la mano, su e giù, impugnando saldamente l’asta.
Adesso il cazzo è abbastanza duro, ma io voglio dedicarmi ancora un po’ ai suoi coglioni, perchè sono belli, grossi e pelosi e toccarli con la mano mi dà una gran soddisfazione. Li lecco, li succhio, lecco la parte di pelle tra scroto e ano e la mordicchi con i denti. Ho il cazzo durissimo e ogni volta che, muovendomi, sfioro con la cappella qualcosa mi sembra di stare per venire. Sono in ginocchio accanto al letto, all’altezza del suo pube, sporto in avanti e completamente al buoi e mi sento come una cagna in calore; come una cagna vogliosa faccio dei movimenti avanti ed indietro con il bacino e tengo il culo alto dimenandolo.
Mi alzo monto in ginocchio sul letto, a cavallo di lui, e mi sdraio sopra il maschio che stò allietando da almeno 15 minuti. I nostri cazzi si incontrano, sono premuti l’uno contro l’altro, la sua lingua mi cerca, ma io mi nego, gli porgo il collo l’orecchio, il petto.

– dov’è tua moglie?- gli sussurro all’orecchio
– è ancora in bagno – mi risponde lui con la voce rotta dall’eccitazione
– chiamala che aspetti? –

Solita lama di luce che mi ferisce gli occhi, i passi di qualcuno che entra con passo sicuro, tipico di chi conosce un ambiente e sa muovervisi anche al buio. Il materasso si inclina verso l’esterno per il peso di un corpo che si è seduto. Una mano al buoi che cerca qualcosa sul mio corpo. Porgo alla mano il mio cazzo. Sembra apprezzare. Mi masturba, poi una lingua e dopo pochissimo un pompino. Io masturbo il cazzo alla mia sinistra mentre, da destra una bocca stà quasi per farmi venire. Adesso sono io a cercare la bocca di lui con la mia lingua, la trovo e trovo anche la sua lingua ad aspettarmi dentro la bocca.
Esprimo, con quel bacio e su quella bocca, tutto il mio piacere, la mia passione ed il mio desiderio di venire, mentre la mia mano stringe forte il suo cazzo.
Sborro come un fiume in piena dentro la bocca di lei che non si ritrae. Sono ancora attaccato a lui, alla sua bocca, al suo cazzo e sento lei che si alza e mi scarica lo sperma addosso, in faccia, inondando sia me che suo marito.
Mentre loro scopano io mi masturbo al buio, con il cazzo ancora non del tutto duro, sperando di poter partecipare anche io. Sdraiato nel letto accanto a loro sento le vibrazioni emanate dalle spinte vigorose di lui, sento lei che geme e mi cerca con la mano.
Gli orgasmi sono tutti uguali.
è quello che c’è prima e soprattutto dopo a fare la differenza.
Se per un attimo smetto di masturbarmi mi sembra di poter sentire il mio orgasmo rimbalzare come un’eco tra le pareti della stanza, alla ricerca vana del suo ‘dopo’. Come una vibrazione che si propaga in uno spazio infinito è destinato, lentamente, a dissiparsi nel nulla portandosi via una piccola parte di me.

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