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Racconti Gay

In Campo Scuola

By 17 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Daniele era un ragazzo sveglio, alto, moro, con gli occhi scuri, senza essere particolarmente muscoloso aveva un fisico niente male. Marco era poco più basso di Daniele, capelli scuri ed occhi chiari. Faceva nuoto da quando aveva 6 anni e grazie a questo era molto muscoloso. Erano compagni di classe dalle medie e ciascuno era il migliore amico dell’altro. Erano partiti per il campo scuola del quarto liceo: Parigi. Arrivati in albergo, verso mezzogiorno, e constatato che c’erano solo camere doppie o singole, decisero di mettersi in camera loro due insieme. Entrando in camera Daniele vide, con grande piacere, che non erano dotate di due letti singoli ma di un solo letto doppio. Dopodichè andarono a pranzare e a fare un primo giro della città con la loro classe e quella che era con loro a Parigi. Tornando si fermarono in un negozio che vendeva liquori e ne fecero una piccola scorta con altri 3 loro amici. Dopo cena andarono in camera loro e aspettarono che i loro amici li raggiungessero lì. Una volta arrivati stapparono le bottiglie. Marco, per motivi di dieta, non poteva bere nè fumare, Daniele invece bevve, senza esagerare ma bevve. verso le 02.00 i loro amici tornarono nella loro stanza e loro due si prepararono per andare a dormire. Daniele non aspettava altro: il fisico statuario di Marco era sempre presente nei suoi sogni e cercava di sfruttare ogni possibilità per poterlo ammirare. Si levò velocemente i pantaloni e si mise nel letto mezzo vestito per poter nascondere la propria eccitazione che sopraggiunse, potente, non appena Marco si levò la maglietta mostrando pettorali torniti, spalle possenti e addominali perfettamente scolpiti. Marco, dopo essersi levato le calze, si slacciò e si levò i pantaloni mostrando gambe muscolose. Gli slip neri non nascondevano il bel rigonfiamento in mezzo alle gambe ed anzi mettevano in risalto il suo sedere tondo e definito. Entrato nel letto iniziò a parlare con Daniele del più e del meno. Scelsero insieme la suoneria del cellulare da usare come sveglia in modo che svegliasse entrambi e dopo poco si misero a dormire. Daniele era estremamente eccitato: avere Marco accanto, così vicino e pressochè nudo aveva i suoi effetti. A causa dell’alcool non riusciva a dormire e nella sua veglia decise di fare qualcosa di più che limitarsi a guardare. Aspettò ancora una decina di minuti e, come si accorse che il respiro dell’amico si era fatto regolare, molto lentamente insinuò una mano verso gli slip di Marco che, in quel momento, stava dormendo rivolto verso il basso. Daniele arrivò a poggiare la mano, con molta delicatezza, sul sedere di Marco. Il primo minuto non osò neanche muoverla ma mano a mano prese coraggio e dopo qualche carezza si arrischiò a palparlo. Era tondo e sodo e ben si accoppiava con le gambe sotto di lui. Daniele decise di osare ancora un pochino e palpò con maggior forza il sedere dell’amico; questo gesto però rischiò di svegliare l’amico che, però, si limitò a girarsi. Daniele levò subtio la mano poichè si era spaventato e maledisse l’eccesso di forza della sua stessa mano. Smise subito di dolersi dell’accaduto quando si rese conto che ora poteva mirare a ben altro rispetto a quel sedere. Di nuovo avvicinò lentamente la mano fino a quando riuscì a posarla sul pene di Marco. Era rilassato e, nonostante questo, era decisamente eccitante. Daniele mosse la mano su e giù, sul pene e nei suoi dintorni, sempre molto lievemente. L’alcool lo disinibiva e decise di intrufolare la mano oltre l’elastico che chiudeva gli slip di Marco. Con la mano risalì lentamente fino all’ultima coppia degli addominali dell’amico e, alzando poco alla volta l’elastico, inizò ad introdurre la mano negli slip. Durante questa delicata operazione però svegliò l’amico. Marco, prima mezzo intontito poi sempre più lucido, aprì lentamente gli occhi e cercò di capire cosa stesse succedendo. Vedendo Daniele lì sveglio accanto a lui che lo guardava come impietrito e conscio di aver sentito una mano che entrava nei suoi slip chiese spiegazioni al’amico. Egli non riuscì a trattenersi e, quasi in lacrime, gli spiegò quanto fosse forte l’attrazione che provava per lui. Marco rise divertito e gli spiegò che, pur non essendo gay, non aveva nulla contro di loro e che quindi molto volentieri avrebbe passato una nottata diversa dal dormire con Daniele anche se, e questo concetto lo sottolineò più volte, non avrebbe fatto niente di quel che non avrebbe potuto fare ad una donna. Daniele, da bianco che era quando si vide scoperto, divenne rosso di vergogna e di euforia. Marco non avrebbe potuto fare niente di meglio per lui. Provvide a spogliarsi completamente mostrando il suo fisico tonico completamente depilato e levò le coperte dal letto. Si sedette sul pene di Marco, ancora chiuso negli slip, e inizò a massaggiarli i pettorali e gli addominali. All’inizio si limitò ad utilizzare solamente le mani ma ben presto cedette alla sua lussuria e iniziò ad utilizzare anche la lingua concentrandosi in particolar modo sui capezzoli che ben presto si indurirono. Quello però che gli faceva più piacere era sentire che sotto il suo sedere anche il pene di Marco diventava sempre più duro e grosso. Dopo pochi minuti passati a carezzare quel fisico stupendo si sdraiò accanto a Marco e, senza levarli, mise la mano dentro i suoi slip massaggiandogli lievemente il cazzo. Lentamente ed aiutandosi con l’altra mano levò gli slip all’amico e vide un pene grande, lungo, rosso e duro. La sua eccitazione fu intensissima e si avventò su quella bellissima verga di carne con avidità iniziando a succhiare fortemente. Come uscì la prima gocciolina di sperma si fermò per assaporare fino in fondo la mascolinità che Marco gli lasciava in bocca. Subito dopo però riprese a fargli la pompa massaggiandogli le palle con la mano. Quando vide che Marco non era lontano dal venire smise di pompare e riniziò a leccare i suoi muscoli possenti. Daniele lasciò passare così qualche minuto e dopo levò completamente gli slip di Marco. Alzatosi in piedi per compiere questa operazione ebbe una bellissima visione: il suo amico sdraiato sul letto con i grossi muscoli lucidi perchè appena leccati e in mezzo a lui un enorme cazzo, lungo e largo, duro e con la cappella di fuori. Si risdraiò sopra l’amico, cazzo contro cazzo e continuò a leccargli i pettorali. Si era sdraiato in maniera tale da avere il culo il più aperto possibile e iniziò a far scorrere l’enorme pene dell’amico sul suo buchetto con la mano destra, poi, poco a poco, alzando sempre di più il busto, iniziò a far entrare quel pene nel suo buchetto. Il dolore era parecchio, nonostante stesse facendo pianissimo, perchè non c’era alcun tipo di lubrificante. Era costretto spesso a tirar fuori completamente il cazzo e riniziare l’operazione. Questa stessa operazione che provocava tanto dolore a Daniele era per Marco una sensazione nuova ed estremamente piacevole. Prima che Daniele riuscisse a farsi entrare dentro tutto l’enorme cazzo di Marco passò parecchio tempo dopo il quale, però, per Daniele iniziava il piacere e il dolore si attenuava. Sentiva il suo culo completamente aperto e le sue viscere piene del bastone di Marco; lentamente iniziò a tirar fuori il cazzo per rimetterselo dentro appena prima che uscisse e più volte compiva questo gesto più velocemente riusciva a farlo tanto che, poco dopo, si stava facendo fottere con grande violenza dal suo amico. Marco ci stava prendendo gusto e decise di provare un’altra posizione. sfilò il cazzo dal culo di Daniele lasciandogli il buchetto rosso e dolorante, prese il suo amico e lo mise a quattro zampe sul letto; poi, come prima, iniziò a ficcargli il suo bel cazzo nel culo, prima poco alla volta, poi, una volta ficcatolo completamente, usciva per rientrare con maggior vigore fino ad arrivare a scopare Daniele con potenti colpi. Dopo i primi minuti di dolore per Daniele la serata aveva preso una piega davvero fantastica. Era bello avere un ragazzo muscoloso e potente come Marco, e soprattutto un cazzo grosso come il suo, come compagni soprattutto adesso che, passato il dolore, in Daniele si faceva strada un piacere fortissimo, mai provato prima. Dopo poco tempo nella nuova posizione Marco sentì che stava per venire, di nuovo. Quindi sfilò il suo cazzo da quel buchetto spanato, e girò Daniele in modo tale che potesse fargli un pompa. Daniele ne fu assai contento e, preso in bocca il cazzo dell’amico, cercò di farselo entrare tutto in bocca, senza riuscirci, e iniziò a succhiare più che poteva. Marco, tenendogli la testa, lo costringeva a scivolare con la bocca su e giù per il suo cazzo. In poco tempo Marco venne con grande abbondanza nella bocca dell’amico che non si fece sfuggire nemmeno una goccia della calda crema bianca; anzi, gustò a lungo quel latte di maschio, che si impastava alla sua saliva mano a mano che il tempo passava, per paura di non poter più riassaggiare un nettare così gustoso. Quando finalmente decise di deglutire, si liberò la bocca abbastanza da ringraziare Marco per la bellissima notte che gli aveva fatto passare, ed ambedue, ancora nudi, si rimisero a dormire.

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