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Racconti Gay

In casa da solo

By 30 Agosto 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Ora ho 20 anni, ma sin dalla mia adolescenza mi era sempre piaciuto immaginare cosa avrei potuto fare se in realtà fossi nato una donna, dopo poco però queste fantasie si sono trasformate in un reale desiderio che bruciava dentro di me, si desideravo un uomo forte e maturo che faccia di me la sua schiava. Aiutato dalla mia corporatura molto femminile, infatti non sono molto alto e sono molto magro, appena ero solo in casa prendevo i vestiti di mia madre, mi truccavo e d’avanti allo specchio fingevo di essere una puttanella, mentre mi masturbavo mi ficcavo vari ogetti in culo.
In tutto questo tempo però non ho mai avuto il coraggio di manifestare i miei desideri a qualcuno.

Era luglio e i miei genitori hanno deciso di andare in vacanza per 2 settimane lasciandomi solo in casa, alla prima vista questa loro decisione mi entusiasmo molto visto che avrei potuto girare liberamente per casa vestito da donna senza aver paura che qualcuno rientrasse da un momento all’altro. Partiti i miei genitori non ho perso tempo, mi sono truccato ho messo dei vestiti di mia madre, una gonna di jeans piutosto stretta e una camicetta anch’essa di jeans sotto la quale ho messo delle protesi che avevo aquistato su internet, cosi vestito mi sentivo una grande troia e il mio desiderio di cazzo cresceva sempre di più, ma come gia detto non avevo il coraggio di fare il passo decisivo.
Il secondo giorno delle mie vacanze da donna, purtroppo o perfortuna la mia tranquillità e stata interrotta infatti non so perch&egrave il congelatore si &egrave rotto, e prima che si scongelasse tutto il cibo ho chiamato un technico che ha detto che sarebbe arrivato subito visto che in questo momento non aveva nessun cliente. Quando ho saputo questa notizia ho deciso di accoglierlo vestita da donna, non mi conosceva e sicuramente non avrebbe capito che ero un uomo.
Dopo una decina di minuti suono il campanello, aprendo la porta mi sono trovata di fronte un uomo sulla quarantina più alto di me e piutosto muscoloso, la cui vista ha acceso dentro di me un desiderio del suo cazzo, l’ho accompagnato in cucina e gli ho indicato il congelatore, e mentre lui si aprestava ad agiustarlo io mi sono seduta sulla sedia fissandolo e ogni tanto mi rivolgevo a lui prima con domande di carattere tecnico su cosa avesse procurato il guasto, ma dopo un pò le mie domande si sono trasformate in complimenti verso di lui e verso il suo fisico, quando ha finito di agiustare mi ha dato una notizia che mi ha fatto arrivare il cuore in gola, infatti disse che era un amico di mio padre e mentre usciva mi saluto con il mio vero nome dicendomi che ora aveva altri clienti, ma che la sera sarebbe tornato e che se non diventavo la sua schiava avrebbe detto tutto a mio padre.
Continua…

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