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Racconti Gay

L’arte di prenderlo

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao mi chiamo Marco , sono della provincia di Milano e vorrei raccontarvi un’esperienza che ho vissuto solo pochi giorni fa.

Ero a casa mia con un mio amico, Mattia, che abita poco lontano da me, fuori il tempo non prometteva bene e stava cominciando a piovere, così decisi di provocare il mio amico sapendo anche perfettamente come: da tempo giravano voci sul fatto che fosse bisex dato che ci provava sia con le ragazze che, a volte, con dei ragazzi. Lo sapevo per certo che qualche volta ci avesse provato con qualcuno del suo sesso dato che lo aveva fatto con Paolo, un mio compagno di classe che diciamo &egrave il ‘figo’ della situazione.

Apro una piccola parentesi per descrivervi fisicamente Mattia e allo stesso tempo descrivere anche me; io sono alto un metro e sessantacinque, di corporatura snella, capelli scuri, occhi verdi e carnagione abbastanza scura. Mattia &egrave biondo, &egrave alto qualche centimetro più di me, ha gli occhi azzurri e lasciatevelo dire, ha proprio un bel culo!

Dopo questa mia divagazione sul tema continuiamo a raccontare ciò che &egrave successo quel pomeriggio.

Eravamo a casa mia in compagnia dei miei genitori che poco più tardi sarebbero usciti a cena con degli amici e sarebbero tornati sicuramente dopo la mezzanotte; io cominciai a buttare lì l’idea a Tia che non sembrò disdegnare di vedere un bel porno, ma io avevo un asso nella manica.

Diciamo che quel pomeriggio avevo assolutamente bisogno di farmi almeno una sega sennò sarei esploso sotto il carico erotico del film che avevo scelto con cura: era un porno che durava un’ora e mezza e che saltava dall’etero, al lesbo, al gay, alle orge.

I miei se ne andarono verso le cinque per andare a passare un weekend in montagna poich&egrave ci voleva tempo per raggiungere il luogo dell’appuntamento. Appena furono usciti io corsi in camera e tirai fuori dal mio nascondiglio il dvd che avremmo dovuto vedere. Feci accomodare il mio ospite sul divano di pelle in salotto e io caricai il disco nel lettore. Ecco, il gioco stava per cominciare e come sapevo mi sarei certamente divertito.

Mi accomodai sul divano accanto a Tia e schiacciai play sul telecomando; il film cominciò e con la coda dell’occhio guardai la faccia del mio amico e vidi che prestava molta attenzione allo schermo che stava mostrandoci l’ambientazione: c’era una coppia in uno splendido appartamento che stava preparando la tavola probabilmente per una cena e poco dopo arrivò un’altra coppia che erano gli ospiti.

Non vi sto a descrivere fisicamente gli attori, basta poco per immaginarseli: le due ragazze erano veramente due gran pezzi di figa e i sue ragazzi erano due classici balestrati ma non troppo probabilmente con sotto una mazza così’

Il film continuava e si vedeva la scena dei quattro che cenavano, ad un certo punto la telecamera si sposta sotto il tavolo e si vede una delle due tipe che ha il piede in mezzo alle gambe dell’altra e con l’alluce le accarezza la figa, mentre i due ragazzi si limitano a mangiare tranquilli.

Finiscono di cenare e le due ragazze prendono i piatti, i bicchieri e le posate e si spostano in cucina a lavare i piatti dicono, mentre i due ragazzi si fermano a tavola a parlare. Poco dopo uno dei due fa per andare in cucina ma arrivato davanti alla porta quasi totalmente chiusa vede dalla fessura le due ragazze che si limonano e una sta accarezzando la figa a quell’altra; a questo punto il ragazzo va in soggiorno e riferisce all’altro quello che ha visto, l’amico lo guarda, sorride e gli dice ‘Potremmo farlo anche noi due, ti va?’ e l’altro lo prende, lo fa alzare dalla sedia e cominciano a baciarsi anche loro.

Con la coda dell’occhio guardo il viso di Mattia, sembra interessato, poi mi scappa l’occhio in mezzo alle sue gambe e vedo che il suo cazzo comincia ad ingrossarsi. A questo punto decido di mettere in atto il mio piano, gli dico ‘Vado in bagno, mi raccomando niente seghe che diventi cieco’ e ridacchiando me ne vado.

Devo fare veloce o non riuscirò a coglierlo in flagrante. Entro in bagno, mi sfilo i pantaloni bianchi della new bilance che indosso, mi levo i boxer, mi spalmo il buchetto dietro con un po’ di vaselina e mi infilo un perizoma bianco che avevo fregato a mia sorella: mi fa proprio un bel culetto! Torno in salotto adagio e come avevo previsto becco Tia che si sta accarezzando la mazza. Mi avvicino da dietro il divano e poi mi faccio vedere, lui cerca di nascondersi, ma nascondere un’erezione così evidente &egrave praticamente impossibile. Mi metto in ginocchio davanti a Tia e gli dico ‘Te l’avevo detto, niente seghe, si diventa ciechi’ gli prendo il cazzo in mano, lo guardo un attimo negli occhi e lo prendo in bocca, prima gli lecco la cappella e poi comincio a fargli un pompino accompagnato da una leggera sega.

Lui ansima, si vede che sono bravo anche se &egrave la prima volta, ha un sapore pungente, di maschio, continuo a succhiare come una delle troie più consumate e il mio cazzo comincia a reclamare anche lui un servizietto; manca poco, lo sento irrigidirsi e quattro fiotti di sborra calda mi inondarono la gola, ingoiai tutto, volevo essere troia fino in fondo! Quando ho finito di ripulirlo dal suo orgasmo, mi prende la testa e comincia a leccarmi le labbra per poi penetrarmi la bocca con la lingua: bacia proprio bene, con quel pearcing poi, mmmm.. Comincio a partecipare anch’io.

Mentre ci baciamo mi tocca il culo e mi accarezza il pacco, il mio cazzo &egrave duro come un pezzo di marmo e manca poco per esplodere. Leva la lingua dalla mia bocca, s’inginocchia davanti a me e mi abbassa i pantaloni, quando vede il perizoma mi dice ‘Ma allora sei proprio troia eh..’ mi leva anche quello e ingoia tutto il mio bastone. Comincia a succhiare adagio, mi fa rilassare, poi mi massaggia le palle e risale fino alla cappella, sono in estasi. Gli prendo la testa con le mani e lo guido io, lo scopo in bocca fino a sborrarci dentro, ingoia tutto, ma ne tiene un po’ sulle labbra, me lo fa assaggiare, ci baciamo ancora, avidamente. Siamo in piedi entrambi seminudi, gli levo la maglietta, lui la leva a me, ecco, adesso siamo nudi ed io ho voglia di farmi scopare.

Mi sdraio pancia in su sul tavolo, lui mi monta sopra, mi porge il suo buchetto, glielo lecco per bene e forzandosi adagio lo sfintere, si penetra. Uno smorza candela da paura: ha il culo largo e morbido che sembra una figa, gli dico di alzarsi, lo metto a pecorina e me lo sbatto, sento le mie palle picchiare contro le sue, gli prendo il cazzo in mano e gli sparo una sega: ansima, gli piace. Continuo a fottermelo aumentando sempre di più il ritmo per una decina di minuti, finché gli vengo nelle viscere e lui mi sborra in mano; sono esausto, ma lo voglio anch’io nel culo, così gli prendo il cazzo in bocca e glielo faccio tornare duro, poi mi metto a novanta e gli dico ‘Fottimi!’.

Non se lo fa ripetere due volte, punta il cazzo sul mio buchino e spinge, colpetti brevi e delicati, il mio sfintere si apre e lascia entrare la sua cappella: altro che, fa male, ma devo resistere. Mi allarga le chiappe con le mani e spinge ancora fino a penetrarmi fino in fondo. Rimane così qualche secondo e mi sussurra ‘Bel culetto lo so, fa male all’inizio, ma tra poco ti piacerà, parola’. Si appoggiò con il petto sulla mia schiena e mi diede due colpetti nel culo per assestare la sua mazza: il dolore stava passando e cominciava a piacermi.

Si rialzò e mi disse ‘Pronto?’ io gli risposi di si e lui sfilò il suo membro dal mio ano: mi sentii svuotato ma solo per qualche secondo perché Tia me lo infilò dentro di nuovo e iniziò a fottermi adagio adagio. Ecco, adesso mi piaceva: forse la situazione di essere sotto, di prenderlo nel culo come una checca, o forse perché provavo piacere dall’inculata che Tia mi stava dando. Avevo anch’io il cazzo in tiro e cominciai a tirarmi una sega mentre da dietro il mio amico sembrava essere deciso a rompermi il culo: spingeva nel mio buchino la sua mazza, a volte la estraeva tutta, aspettava un secondo e poi tornava a riempirmi.

Iniziai a sentire Tia ansimare, urlare tutto il suo piacere, mi afferrò con un braccio sul ventre e con l’altra mano prese a masturbarmi lui, ancora qualche colpo e lo sentii riempirmi le viscere della sua sborra calda e venni anch’io nella sua mano. Rimase col cazzo infilato dentro di me e mi chiese se mi era piaciuto, gli risposi di si, si sfilò dal mio culo e s’inginocchiò dietro di me, mi infilò la lingua nel buchetto e mi leccò per bene poi si spostò davanti e mi ripulì il cazzo, le palle e il ventre: servizio completo.

Voglio ricambiarlo, lo faccio alzare, me lo bacio ancora una volta, poi m’inginocchio e gli succhio il cazzo ancora umido di sperma e mentre succhio lo sento indurirsi di nuovo nella mia bocca, succhio, succhio ed ecco che &egrave di nuovo duro.

Mi stacco da lui e gli dico ‘Ho una sorpresa per te’ Aspettami!’ lui mi prende il viso tra le mani e mi bacia di nuovo, io raccolgo il perizoma, me lo infilo e vado di sopra.

Al piano di sopra c’&egrave un bagno e la camera di mia sorella. Entro in camera, apro l’armadio e tiro fuori una gonna corta di pelle nera, un top bianco e un reggiseno bianco; indosso il reggiseno e dentro le coppe ci metto due collant appallottolate, ci metto sopra il top e mi specchio: faccio una discreta figura! Metto anche la gonna, mi specchio di nuovo e dico ‘Manca qualcosa’ tiro fuori i bordi del perizoma dalla vita della gonna che fa più troia e mi trucco un po’: metto il fondo tinta, il rossetto, l’ombretto, mi pettino e metto un filo di profumo. Mi sto eccitando solo a sentire il profumo e a toccarmi il culo! Che sensazione stupenda sentirsi fasciati da una morbida gonna di pelle! Manca ancora qualcosa, le scarpe! Apro la scarpiera e cerco quelle più adatte per la situazione: ci sono sandali con e senza tacco, scarpe da ginnastica, stivaletti e’ un paio di stivali di pelle lunghi fino al ginocchio con un bel tacco: ecco questi vanno benissimo. Guardo che numero sono e vedo che sono il 40, io porto il 41 e decido di provare; tutto bene, entra fino in fondo e si chiude anche la cerniera: ora si che sono pronta’ pronto, nn so più se parlare al maschile o al femminile, mi sento troppo femmina adesso!

Scendo di sotto, mi fermo a metà scala e dico ‘Tia chiudi gli occhi e aspettami’ scendo fino giù e lui &egrave in piedi in mezzo al salotto, nudo e con il cazzo floscio. Mi avvicino gli dico di aprire gli occhi e appena mi vede esclama ‘Cazzo!’ si avvicina, mi tocca un po’ e il suo cazzo riprende vigore; mi giro di schiena e gli dico ‘Scopami ancora!’. Mi alza la gonna, mi sposta il perizoma e mi trafigge ancora, a fondo dall’inizio, adesso non fa male, mi piace da morire, mi diventa duro ma non mi sego, lo lascio così nelle mutandine da donna, mi eccita di più.

Esce dal mio sfintere e si sdraia sul divano, mi dice di sedermi sopra e di cavalcarlo, io non me lo faccio ripetere, mi siedo sulla sua mazza e comincio a cavalcarlo da brava troia, poi mi sdraio su di lui stando ben attenta a non sfilarlo e lo bacio. Sto per scoppiare ma voglio resistere, mi rialzo, sposto il peso indietro e mi penetro fino in fondo; ricomincio a cavalcarlo e dopo poco vengo nelle mutandine, godo, sto per impazzire dall’orgasmo e lui da sotto spinge ancora per farmi godere di più e per godere anche lui, eccolo sta per venire ‘Ah, si, che bello, scoppioooo’ mi giro di schiena e mi infilo bene fino in fondo il suo cazzo, ancora qualche stantuffata e viene senza ritegno ancora una volta.

Sono decisamente esausto, mi sfilo la mazza dal culo e mi alzo in piedi: sono fradicio di sborra, sul culo, nelle mutandine e in in faccia. Lui &egrave ancora sdraiato sul divano che si rilassa con il cazzo ancora parzialmente in tiro e ricoperto di crema bianca; mi avvicino, mi chino mostrandogli il culetto e lo pulisco leccandolo, poi mi giro e gli lecco le labbra ricevendo in cambio la sua lingua, mi sto eccitando di nuovo! Lo prendo per mano e lo porto in bagno con me: “Facciamo una doccia?”. Entro in bagno e apro l’acqua della doccia e quando mi chino per sistemare il tappetino lui mi &egrave subito dietro e mi strofina la cappella sul mio buchino arrossato: non so se farmi fottere di nuovo, vorrei essere io a fottermelo per una volta. Mi alzo e gli dico “Aspetta un attimo, sotto la doccia non l’abbiamo ancora fatto” lui mi sorride e mi fa “Sei proprio una gran maiala”.

Entriamo in doccia, lui nudo ed io solo con le mutandine, ci insaponiamo e ci strofiniamo bene e in breve entrambi abbiamo il cazzo in tiro; vado dietro di lui e lo faccio appoggiare al muro quindi gli insapono un po’ il buchetto ed entro: gli scappa un “Ahhhhhh” di pura soddisfazione e una volta dentro fino in fondo lo prendo per i fianchi e do ancora un colpo per entrare ancora di più. Lui se ne sta buono e il suo arnese freme, glielo prendo in mano e comincio a pompare; lui volta la testa dietro verso di me e mi infila la lingua in bocca, io smetto un attimo di chiavarmelo e lo bacio. Decido di sfilarmi da lui e di continuare a baciarlo, così mi levo da dietro e lo metto spalle al muro, lui si avvinghia a me e ricominciamo a limonarci; gli metto le mani sul culo, lui alza le gambe e le stringe intorno alla mia vita lasciando il suo buchetto proprio sopra la mia mazza. Mi prendo il cazzo in mano, lo scappello ed entro in lui che lasciandosi scivolare un pochino in giù si penetra fino in fondo. La situazione mi sta facendo impazzire: ho ancora il rossetto sulle labbra e le mutandine di seta si muovono adagio in mezzo alle mie chiappe, il suo cazzo strofina sul mio ventre e le contrazioni del suo culo mi stanno facendo arrivare ad un orgasmo impressionante. Manca poco, sento il mio sfintere contrarsi, Tia ci infila due dita e mi masturba. Vengo, vengo! Esplodo in quel buchetto caldo con poca sborra, ma godo fino quasi a svenire; quando l’orgasmo sta per svanire lui si stacca da me e mi prende il cazzo in bocca facendomi godere ancora, ancora e ancora. Mentre me lo succhia si masturba e quando &egrave bello duro me lo sbatte di nuovo dentro, subito fino in fondo. Mi sento scosso come da una fucilata e dal mio membro ormai stremato escono ancora gocce di sperma: ricomincio ad ansimare e appoggiandomi al muro vengo ancora mentre lui mi trivella il culetto e adagio me lo farcisce di sborra.

Sono stremato, ho il cazzo in fiamme e il culo largo come una troia. Mi sciacquo e usciamo dalla doccia; lo guardo in faccia e gli dico “Grazie, non avevo mai provato una cosa del genere” e lui “Figurati. Hai un culo stupendo, mi piacerebbe rifarlo un giorno” mi tocco il buchino, lo guardo e gli rispondo “Quando vuoi, dove vuoi, come vuoi” e lui “Domani a scuola ti sfondo!”. Rimango perplesso, poi ci penso e gli dico di si, sono diventato un pervertito o mi piace solo prenderlo nel culo?

Cosa successe l’indomani ve lo racconto la prossima volta, per il momento credo basti, no? ^_^

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