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Racconti Gay

l’assicuratore

By 30 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano giorni che i miei sogni erano agitati da presagi di essere ancora alla piacevole mercè del mio amico. Mi agitavo svegliandomi e mi accarezzavo da solo il mio liscio ed appetitoso culetto mugolando piano e pensando a come avrei voluto fosse una mano vogliosa e maschia a solleticare la mia voglia di essere usato come un brava puttanella che anela essere preda di un bel cazzo che la possieda. Mi alzavo dal letto e camminando sculettavo senza rendermene nemmeno conto se non sentendo gli slip che si serravano in mezzo al mio culetto sodo e creandomi ancora piacere sentendo strofinare la stoffa sul mio buchino che cominciava a pulsare e facendomi entrare in un turbine di sensazioni inarrestabili. Mentre continuavo a godere di queste fantastiche sensazioni la mia mente materializzava le più turpi immagini con me al centro delle voglie di tanti maschi con il cazzo proteso nella mia direzione che io abbrancavo e che portavo alla mia bocca come un assetato vedendo un miraggio di una fontana nel deserto. Ecco che un suono di campanello blocca i miei pensieri, guardo l’orologio che segna le 10,30, chi sarà a quest’ora, vado ad aprire la porta e un signore mi saluta squadrandomi dalla testa ai piedi e si ferma guardandomi gli slip, avevo dimenticato che nell’eccitazione avevo indossato degli slip della mia compagna completamente velate e con dei merletti sui bordi, guardo anche io in basso e mi rendo subito conto di ciò che qual signore ha visto, essendo con la porta aperta sulle scale lo invito subito ad entrare per evitare che qualche inquilino dello stabile potesse vedermi lui entra ed io lo precedo verso il salone, mi rendo conto dello spettacolo che sto offrendo al mio inaspettato ospite, essendo gli slip dei brasiliani che lasciavano scoperta una buona porzione di culo, lo faccio accomodare, mi scuso imbarazzato per il mio abbigliamento accampando delle motivazioni incredibili al più ingenuo degli uomini, e credetemi per come mi guardava lui non lo era. Chiesi delle spiegazioni sulla sua visita mattutina, ma a questo punto era lui a sentirsi imbarazzato, non riusciva a staccare i suoi occhi dalle mie gambe scoperte e da quegl’intriganti slip finemente ornati e completamente trasparenti da cui si poteva vedere il mio pube depilato con il mio cazzo appena contenuto a quel modesto brandello di stoffa velata. Farfugliava di essere stato mandato dalla mia assicurazione in quanto un automobilista aveva fatto denuncia di un incidente subito per colpa del mezzo di mia proprietà e prende un foglio dalla sua valigetta si alza si siede vicino a me e mi porge il foglio per farmelo leggere, il contatto con la stoffa dei suoi pantaloni mi crea un brivido che mi attraversa tutta la schiena facendomi sobbalzare accorgendosi di questo lui si allontana credendo di darmi fastidio, io sono soggiogato da questa situazione eccitante e mi avvicino a lui con la scusa di non leggere bene delle postille di quel documento e appoggio una mano sulle sue gamba, lui non la ritrae il contatto deve piacergli perche anche lui si avvicina quasi sfiorandomi il viso con il suo nel leggere quel foglio io facendo dei movimenti che volevo sembrassero naturali parlando e facendo forza come se volessi spostarmi avvicino la mano che e sulla sua gamba verso r suo inguine e la lascio li, lui continua a parlare un po’ più affannato come se stesse correndo io capisco che si sta eccitando e incomincio impercettibilmente ad accarezzargli l’interno coscia per arrivare quasi subito ma naturalmente ad accarezzare il suo cazzo già duro attraverso i pantaloni lui si fa audace allunga una mano e mi accarezza le gambe che trova lisce e invitanti continua fino ad arrivare fino al mio culetto sodo e liscio che tocca a piene mani come se non avesse mai visto un culo con un brasiliano io nel frattempo gli abbasso la cerniera dei pantaloni e faccio uscire fuori un cazzo duro grosso, lo incomincio a masturbare piano piano, lui si alza in piedi e con aria da dominatore me lo spinge sulle labbra che io immediatamente apro per ricevendo quello che solo a vedendolo mi aveva fatto venire la bava alla bocca, lo lecco tutto, lo succhio dalla cappella alla base facendolo entrare fino in gola gli lecco le palle piene di sborra che tra un po’ mi regalerà o nel culo o meglio in bocca, da gustare da sorseggiare come il liquore più prezioso sulla faccia della terra, gli stringevo i glutei mentre lo facevo venire avanti nella mia bocca perché mi violentasse sempre più profondamente la bocca e la mia gola mi facevo scopare la gola come fosse una figa e lo facevo entrare ed uscire sempre più velocemente, avrebbe voluto resistere ma un rantolo e poi un affondo più potente degli altri lo fa venire anella mia gola io volendo sentire il suo gusto lo tiro un po’ fuori e me lo porto sulla lingua succhiando gli ultimi schizzi di sborra che mi gusto mugolando anche io e provando un orgasmo senza venire ma intensissimo sento il mio buchino che si contrae spasmodicamente mentre lui mi spinge la testa sul suo cazzo per la paura che io lo voglia fare uscire in questo momento io non ci penso nemmeno a lasciarlo e lo continuo a succhiare e a leccare fino a quando non si ammoscia sulle mie labbra lui allora rimette dentro il suo cazzo con le palle che gli avevo tirato fuori e imbarazzatissimo dice che ha molta fretta rimette dentro la borsa il modulo mi saluta velocemente dicendomi che verrà un’altra volta per farmi firmare il modello io rimando interdetto lo saluto e lo guardo uscire velocemente da casa sorrido e penso che bella colazione stamani fosse sempre cosi sarei felice tutte le mattine. Aspetto la prossima visita del mio assicuratore e mi dico che la prossima volta me lo porto a letto per farmi scopare come una troia come me merita vado in bagno a sistemarmi sculettando più di prima e sazia per qualche ora.

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