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Racconti Gay

ma che c’entri tu.. sei un ragazzo

By 23 Giugno 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Vivo in un quartiere di case popolari, tra condomini ci si conosce bene.. ma non so per quale motivo, con Maurizio, il figlio dei vicini, avevo pochissima confidenza.. forse perché mi sembrava troppo piccolo da frequentare anche se ha solo un paio di anni meno di me..

Da qualche settimana però, ogni domenica mattina, Maurizio piombava in casa mia per sfidarmi alla Xbox.. All’inizio era quasi una seccatura, ma col tempo cominciava a diventarmi simpatico e conoscendolo meglio non mi appariva più tanto piccolo.. anzi, cominciava ad intrigarmi.. ha messo su un fisico niente male.. e questo lo si nota soprattutto quando veste in tenuta “calcistica”, con i pantaloncini e la maglietta del Barcellona..

Quelle sfide che facevamo con la console, di fronte al televisore, seduti a contatto sulla stessa poltrona.. spesso si trasformavano quasi in una lotta.. e per me ogni occasione era buona per sentire il contatto che prediligo.. cioè strofinare le mie chiappette sul pacco sempre molto sporgente dei suoi pantaloncini.. Però non mi spingevo oltre, anche perché seppure il suo pacco non rimaneva indifferente al “contatto”, è anche vero che Maurizio non faceva nulla per rispondere alle mie provocazioni.. ma poco male, per me il “gioco” era piacevole anche così..

Poi una domenica è successo il “fattaccio” che ha dato una “scossa” alle nostre sfide.. mentre eravamo alla Xbox, non volendo ho premuto il tasto mute, e nel silenzio improvviso che subito è calato, si sentiva un sommesso lamento provenire dall’appartamento vicino.. mi giro verso Maurizio come per avere una risposta sull’origine di quel rumorino.. lui mi dice.. “ma non ti sei mai accorto che tua madre quando siamo qui a giocare, va da mio padre di là?”.. poi aggiunge.. “la domenica mattina mia madre va a fare le pulizie negli uffici e tua madre credo si infili nel letto di mio padre per farsi scopare.. vuoi scommettere?.. Andiamo a sentire”..

 


Silenziosamente ci spostiamo nello studio e attacchiamo l’orecchio al muro.. cavolo, era proprio mia madre.. sicuramente a non più di qualche metro.. i rumori uditi non lasciava dubbi.. mia madre stava succhiando il cazzo del padre di Maurizio, e tra un risucchio e l’altro si sentiva pure che gli piaceva parecchio..

Mi giro e guardo Maurizio, lui senza pronunciare nulla per non fare rumore, mi fa segno con un dito in bocca che mia madre stava facendo un pompino.. La scena udita era scioccante ma anche eccitante.. mi inginocchio per avvicinarmi con l’orecchio alla fonte dei “rumorini”.. Anche Maurizio si avvicina a quei mugolii..

Alzando lo sguardo mi accorgo che ero a pochi centimetri dalla sagoma del suo uccello che si ergeva in gran parte fin sopra l’elastico dei pantaloncini.. La situazione è assurda anche da descrivere.. in pochi metri mia madre stava facendo un pompino al padre di Maurizio che intanto aveva metà uccello per aria, vicinissimo ai miei occhi che ammiravano la sommità di quella lunga asta durissima.. la cappella.. se ne percepiva la grossa forma di fragolona sotto la pelle vellutata che lo ricopriva.. Ero talmente affascinato da quella vista, di non accorgermi nemmeno che intanto al di là del divisorio, i mugolii erano cessati.. quindi Maurizio mi faceva cenno di tornare ai nostri giochi..

Ci siamo rimessi in poltrona, ma i nostri pensieri erano rimasti fermi a qualche minuto prima.. Maurizio mi fa.. “certo che deve essere proprio bello farsi ciucciare il cazzo”.. e lo dice appoggiando la console proprio sopra all’evidente erezione ancora durissima sotto i pantaloncini.. Io a quel punto non ho resistito, allungo la mano e la infilo tra la console e i suoi pantaloncini e gli dico “se vuoi ti faccio provare”.. Lui mi guarda e mi risponde: “ma che c’entri tu.. sei un ragazzo”.. però dicendolo non scansa la mia mano che continuava ad accarezzargli il cazzo e questo mi dava il coraggio di insistere.. “ma non penso che ci sia differenza nel sentirsi ciucciare il cazzo da un rag..”.. Non mi aveva lasciato terminato la frase.. Maurizio di scatto si alza e andandosene mi risponde “Mica sono un gay”..

Ecco.. lo sapevo.. avevo rovinato tutto..

I giorni seguenti ho ripensato spesso a quello che era accaduto.. tutte le sere sognavo quello che avrei potuto fare con quel cazzo magnifico che per qualche istante avevo stretto in mano sopra i pantaloncini.. e mi risuonava in mente quell’ammonimento stizzito di Maurizo.. “ma che c’entri tu.. sei un ragazzo!”.. 

Incontro Maurizio solo venerdì mattina, scendevo le scale per andare a scuola, lui era lì nell’antrone come se stesse aspettando qualcuno, avevo un pò di timore a salutarlo per come ci eravamo lasciati, ma il suo sorriso appena mi vede mi aveva aperto il cuore.. mi fa: “allora domenica altra sfida?”.. “certo! e ti faccio un culo così”, rispondo io allargando le mani con i pollici e gli indici estesi.. “hahaha.. nono.. te lo faccio io il culo!”.. una frase del genere detta fra ragazzi, era normale.. ma per noi, dopo la domenica scorsa, aveva ben altro significato.. preso dall’entusiasmo gli dico: “vedrai.. ho in mente di farti una bella sorpresa!”.. lui, sfrontato ribatte subito: “Anch’io ho in mente di farti una GROSSA sorpresa!”.. e mentre lo dice si passa il palmo della mano sul pacco, sopra i jeans.. 

A quanto pare non ero stato il solo a ripensare a quei momenti.. il giorno successivo l’ho passato quasi interamente a preparare la mia sorpresa.. e mentre lo facevo, pensavo tra me e me “vediamo se ora ripete.. ma che c’entri tu.. sei un ragazzo..“..

Puntuale come le altre domeniche, Maurizio suona il campanello.. mi precipito e apro la porta.. bellissimo.. con la sua divisa del Barcellona.. mi saluta con un gran sorriso ed entra.. gli faccio cenno di andare in sala dove c’è l’Xbox.. saranno passati non più di una manciata di secondi e sentiamo mia madre chiudere la porta d’ingresso, camminare sul corridoio.. bussare sulla porta di fronte ed entrare.. io e Maurizio ci guardiamo con complicità e scoppiamo a ridere..

Maurizio si siede in poltrona, ma contrariamente al solito l’occupa interamente allargando le gambe.. non era difficile immaginare quale GROSSA sorpresa aveva in serbo per me.. ma anch’io ne avevo una e gli dico.. dammi un minuto vado a prendere la sorpresa, tu non ti muovere da qui..

Quando riapro la porta, “Ecco la sorpresa!!.. sono Alessandra, per gli amici Aless”.. Credo che Maurizio nei primi istanti abbia fatto fatica a riconoscermi.. poi prendendomi per una mano e facendomi girare come se fossi in passerella comincia a realizzare.. di fronte a lui aveva una ragazza bellissima.. capelli sciolti biondi con una pettinatura femminile.. fondotinta light.. ombretto.. sopracciglia.. matita su occhi e labbra.. mascara.. rossetto.. vestitino leggero con spalline sopra un reggiseno imbottito.. poi una minigonna ascellare che lasciava intravedere la mutandina brasiliana.. calze collant nere autoreggenti.. e per finire scarpe tacco dodici che sollevano il mio bel culetto verso il cielo.. 

Maurizio appariva quasi intimidito.. forse avevo esagerato.. e per rompere l’imbarazzo gli dico.. “insomma te lo faresti fare ora un pompino ora ?”

La risposta non si è fatta attendere.. si abbassa i pantaloncini dai quali si libera in tutto il suo splendore la sua GROSSA sorpresa.. a questo punto sono io quasi intimidita a prendere in mano il suo uccello.. finalmente il contatto a pelle.. la pelle delle mie mani che stringevano la pelle calda del suo cazzo durissimo.. era mio, faccio scorrere le mie mani per scoprire la cappella.. bellissima.. per poi ricoprirla e accarezzarla..

Maurizio vuole subito il pompino e cerca di abbassarmi.. ma io avevo in mente altro.. gli dico “Andiamo di là”.. con un cenno del capo mi segue.. mi tolgo le scarpe e cammino scalzo sculettando.. anche per fargli capire che l’avevo preso in parola quando mi ha detto che voleva farmi un culo così.. 

Silenziosamente ci piazziamo lì.. vicini al muro e vicini ai mugolii di mia madre che aveva già cominciato a darsi da fare..Mi inginocchio di fronte al cazzo di Maurizio che è impaziente di ricevere un pompino.. io più impaziente di lui, con una mano lo stringo alla base e lo indirizzo sulle mie labbra.. spalanco la bocca, affondo poi stringo le labbra e succhio.. mi piace molto.. ruoto la bocca tutto attorno al cazzo e succhio.. ruoto il cazzo su una guancia e sull’altra e succhio.. ancora avanti poi indietro sulla cappella e succhio.. senza dargli tregua, finché non mi riempie la bocca con potenti getti caldi e cremosi che avidamente ingoio..

A giudicare dalla faccia di Maurizio e dai rumori che si sentivano al di là del divisorio, sembrava chiaro che io e mia madre avevamo servito la specialità della casa (pompino con ingoio).. 

Ancora rumori.. il letto.. cigolii.. poi sento mia madre.. “No, lì no, piano, piano, siiiiiii, ooooo”.. 

Volevo anch’io lo stesso trattamento.. Mi sollevo, faccia al muro.. alzo la minigonna sopra i fianchi.. abbasso le mutandine scoprendo le chiappe.. con le mani divido il solco scoprendo il mio buchino.. anche Maurizio ha voglia, sento il suo respiro sul mio collo, sento una sua mano sul fianco.. con l’altra ha impugnato il cazzo, sento che esplora tutto il solco tra le mie chiappe.. poi sento la punta della cappella che si sofferma lì e comincia ad insistere proprio al centro del mio buchino.. prendo la sua mano sul fianco e la stringo a me per fargli capire che sono pronto.. lo voglio.. voglio essere inculato così, in piedi con la sua mazza che mi inchioda al muro..

La cappella è grande.. Maurizio spinge a ritmo regolare, lo stesso ritmo del cigolio del letto della stanza affianco, ma il mio buchetto resiste.. allora comincio a rinculare anch’io.. muovendo il culo contro il cazzo quando spinge.. chiudo gli occhi e do un colpo più forte.. la cappella affonda profondamente.. ora il cazzo è tutto tra le mie chiappe.. Maurizio mi incula ed è una sensazione meravigliosa.. il suo cazzo mi sbatte al muro sempre più forte.. anche il letto nella stanza affianco sbatte sul muro con lo stesso ritmo.. sembra che possa essere sfondato da un momento all’altro.. ma lo sfondamento avviene nel mio culetto con l’esplosione finale.. poi la quiete su entrambe le scene.

Raccolgo le mie cose, una carezza a Maurizio, e mi fiondo in bagno.. mia madre arriverà tra poco e non deve sapere..

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