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Finalmente arrivò il venerdi; Alda sapeva che nel pomeriggio mi sarei recata al cinema e, durante la ricreazione a scuola, mi disse che voleva venire con noi. Le chiesi se era sicura , fece una smorfia denunciando una certa indecisione poi mi prese la mano stringendola forte e disse: “dopo il chiarimento non ho più niente da temere e voglio fare il tuo stesso percorso”. Fui felice e ci abbracciamo. Le chiesi: ” sei vergine?”. Abbassò il capo e mi disse di sì , come se si vergognasse. Le dissi che, sedendosi accanto a me, il mio amante ci avrebbe condotto entrambe nei bagni o almeno avrebbe tentato di portarvi lei da sola. Doveva tenere in conto che avrebbe tentato di sverginarla in uno dei suoi orofizi. Aggiunsi: “ma sei sicura che vuoi fare sesso con un uomo, finora hai avuto solo rapporti con tua madre ed ora con me; pensaci: non voglio che all’ultimo istante tu possa rifiutarti perché Corrado potrebbe costringerti a quel punto e ne deriverebbe una situazione incresciosa”.
Mi rispose che non era lesbica ma le piacevano anche gli uomini.
A quel punto le dissi che da sola non l’avrei mandata con Corrado e che avrei presenziato alla sua prima esperienza. Annuì, convinta e ci demo appuntamento per le 16 , davanti al cinema perché la sua abitazione era a circa 100 metri.
Ero molto emozionata per quella nuova situazione: ma pensai che avrei fatto a meno di coinvolgerla in un’esperienza simile. “Ascolta, Alda: ma ti senti una sottomessa, hai inclinazione alla remissività, ti piace essere umiliata, ami il dolore come mezzo per raggiungere il piacere? Continuai, curiosa; non tanto per valutare la sua disponibilità a vivere quell’esperienza quanto per sapere di più sui suoi segreti.
“Vuoi sapere se mia madre mi tratta in qualche modo in maniera violenta e prevaricatrice?”
Rispose, lasciandomi ancora più curiosa.
“Sì , mi umilia, mi punisce corporalmente e mi sottomette ai suoi capricci. ” aggiunse.
Dire che mi lasciò a bocca aperta è il minimo e , a quel punto, fu naturale chiederle come mai tollerasse che lei ed io avessimo una relazione.
Mi spiegò che a sua madre rimaneva poco tempo da vivere in quanto molto malata e voleva che trovassi una persona che si prendesse cura di lei. La lasciai continuare e mi svelò che era da sempre che col marito vivevano separati in casa e non l’aveva lasciato per questioni di occhio sociale e per non rinunciare al sostentamento che restando in famiglia avrebbe avuto assicurato, non avendo risorse diverse. Aggiunse che era nata perché sua madre era stata stuprata dal padre, rimanendo incinta. Insomma c’era stato , a suo tempo, un matrimonio riparatore per evitare la galera. Non era voluta e la sua frustrazione causò il rapporto astioso e privo di amore che da subito riversò su di lei.
Ritenni abbastanza quella rivelazione sofferta , l’abbracciai e le rinnovaii l’appuntamento.
Tornai a casa con R. e fui di poche parole per tutto il tragitto, tranne che riferirgli che Alda mi aveva chiesto di venire al cinema nel pomeriggio.
Non commentò ma notai una smorfia di soddisfazione sul suo viso.
A tavola ignorai l’urgenza di mia madre di sapere se sarei uscita nel pomeriggio; le risposi che sarei andata al cinema con R. e Alda. La vidi soddisfatta per la presenza di Alda e mi annunciò che si sarebbe recata a far visita ai miei suoceri ,
” una visita di cortesia per ricambiare quella fatta dai genitori di R. alcuni giorni fa”. Non commentai e lei, perfidamente, concluse: ” almeno per stasera tu e quel poco di buono non farete porcherie; ricordati che lunedi mattina dobbiamo andare a fare le analisi che ti ha prescritto il ginecologo perché mi ha fissato l’appuntamento per sabato mattina per decidere dell’applicazione del contraccettivo. Feci cenno con la testa sperando che mi lasciasse concentrare sul mio pomeriggio al cinema e, poi, sul mio ritorno a casa della padrona il giorno seguente.
Trovammo Alda davanti l’ingresso del cinema, saluti veloci e poi , dopo aver fatto i biglietti. entrammo in una sala immersa nel buio, dirigendoci al solito posto: i sedili della fila vicino all’ingresso dei bagni. Appena seduti, io tra R. e Alda che, alla sua destra, aveva lasciato, su mio suggerimento, un sedile libero, si accesero le luci per la fine della pubblicità ed istintivamente cercai di scorgere Corrado. Lo vidi che s’era appena alzato da un sedile lontano dalla nostra fila e iniziò a distribuire gelati. Presto si avvicinò alla nostra e fila e , notando la presenza di una ragazza al mio lato, si avvicinò lesto e, facendo finta che ci consegnasse i gelati chiesti, ci salutò e chiese chi fosse la “bella signorina”. Mi precipitai a presentargli Alda e lui si illuminò, stringendole la mano.
Commentò: ” Alda è dei nostri sin da questo pomeriggio?” Risposi io , celiando, sottovoce ed arrossendo:
“sono gelosa, non scordarlo che sei il mio amante”. Lui mi sorrise e obbiettò: “anche Alda è gelosa?”. La mia compagna sorrise a disagio e lui concluse che il film stava per iniziare e si sarebbe seduto sul sedile nella fila davanti ad Alda. Gli sorrisi e continuò a girare per visitare clienti più lontani.
Alda mi strinse forte la mano e mi sorrise nervosa. Ricambiai e , furtivamente, accennando di alzarmi per togliermi il cappotto, mi chinai veloce e la baciai con la lingua. Non essendo iniziato il film , la spinsi ad alzarsi per andare insieme in bagno. Lei esitante si alzò, mi lasciò precederla seguendomi oltre il tendone. Appena dentro la baciai mentre la tiravo dentro il bagno delle donne. Immediatamente ci strusciavamo e le afferrai un seno mentre l’altra mano si insinuò tra le sue cosce per sollevarle le mutandine e infilare un dito nella vagina: era già bagnata. Lei, senza esitare, ricambiò la visita ed in un baleno iniziammo a masturbarci. Subito , però, udimmo i suoni che annunciavano l’ inizio del film ed il buio in sala. ” togliamo le mutandine e continuiamo appena sedute” le dissi portandomi le dita sulle labbra e succhiando il nettare che avevo tirato dalla fica della mia amante. Lei sospirò e continuando a baciarci mi tolse le mutandine già inzuppate e se le mise nella borsetta. Lo stesso feci io e conservai le sue, molto umide, nella mia.
” siamo due troiette” mi soffiò nell’orecchio mentre uscivamo dal bagno. Le sollevai la minigonna e ammirare il folto vello nero che copriva la sua vulva. Scoppiò a ridere nervosamente mentre rientrammoo in sala , ormai immersa nel buio. Sedemmo ai posti prima occupati e Corrado era già seduto, sorpreso per la nostra fuga. Aprii la borsetta, presi le mutandine di Alda e glieli feci scivolare sul collo mentre lui aveva assunto la solita posizione facendo finta di essersi appisolato. Nello sporgermi in avanti ebbi il tempo di avvisarlo che erano di Alda.
Lesto, Corrado, se le portò sul naso odorando profondamente e subito dopo leccandole. Non perse tempo , di alzò e le si sedette vicino . Poi vidi che le parlava all’orecchio e temetti che le stesse chiedendo di seguirla nei bagni. Invece Alda mi disse che gli piaceva l’odore della sua fica. Allungai la mano , alzai la minigonna della mia amica e cominciai ad accarezzare le cosce , mentre con la lingua raggiungevo il collo e i lobi delle sue orecchie. Allargò le cosce per farmi raggiungere la sua fica e mi sussurrò che voleva godere. Maliziosamente le risposi : ” con lui o con me”? E le infilai un dito in fica mentre l’attrassi per baciarla.
Cominciò a gemere ma mi disse che aveva paura di essere viste. La teanquillizzai spiegando che il buio ci avrebbe coperte. Continuai a sditalinarla per un pò e mi riempì la mano di sborra. Adesso R. mi aveva allargato le cosce e mi apriva la fica con tre dita. Alda mi sussurrò mentre gemeva che Corrado s’era tirato il cazzo fuori dai pantaloni e si stava toccando. Le suggerii di aiutarlo. Esitò. Mi disse che era mostruoso facendomi capire che s’era decisa a prendere l’iniziativa. Vidi Corrado che le stava leccando il collo e i lobi delle orecchie, poi lo vidi alzarsi, mettersi di fianco ad Alda mettendole il cazzo in faccia, strofinandolo vigorosamente. Alda era impacciata perché lui s’era alzato e a quel punto sarebbe stato visibile ciò che avveniva, anche al buio. Avvisai Corrado che non poteva continuare e lui per tutta risposta prese Alda per la mano e scomparve dietro i tendoni dei bagni. Non era quello che volevo ma R. mi stava facendo provare l’orgasmo e rimasi seduta per godermelo. Dopo essere venuta, ritenni di dover andare in soccorso di Alda: mi alzai e mi introdusse nei bagni; trovai le porte ambedue chiuse ma sentivo voci soffuse. Parlando piano mi feci sentire e subito si spalancò la porta del bagno degli uomini e Corrado mi tirò dentro sveltamente, chiudendomi dietro la porta. Alda era seduta sulla tavolozza della tazza, coi seni di fuori e Corrado aveva il cazzo in mano eretto al massimo.
“La voglio scopare: mi ha fatto un pompino magistrale ed ora me la scopo”.
“È vergine! non lo fare almeno stasera” .
Corrado con disappunto, le chiese se voleva essere sverginata. Alda era confusa e gli rispose che voleva perdere la verginità. Lei replicò che l’avrebbe persa domani con lui a casa sua dove aveva deciso di recarsi insieme a me. Lui mi guardò , sorpreso e gli dissi che era tutto vero e che Alda voleva seguire le mie esperienze. Lui si convinse e la invitò a riprendere il pompino. Prima però se la mise in grembo, tenendola per gli avambracci e accostò il cazzo alla fica, facendoglielo assaggiare. Alda stava quasi per implorarlo a continuare per essere deflorata ma io mi opposi. ” domani ! davanti alla mia padrona: è il primo omaggio che le voglio fare, dopo ciò che è successo l’altra volta”
Corrado a sentirmi così devota , mi baciò e dopo mi disse che voleva essere spompinato assieme, io e lei, per sborrarci in bocca. Mi accosciai a lato di Alda e introdussi il cazzo del mio amante nella bocca di lei. Corrado la dava chiavando come se avesse una fica o un culo da scopare. Glielo tolsi dalla bocca e cominciammo ad alternarci. Le tirava i capezzoli facendola sussultare di piacere e dolore. Quando era il turno di Alda ad averlo in bocca mi accostavo e la baciavo così che lambivo il cazzo del mio “giustiziere” amante. Resistente com’è, impiegò molto a venire. Poi lo sentii irrigidirsi, respirare corto e articolare parole insensate e turpi al nostro indirizzo prima di esploderci una cascata di sperma sulle bocche, visi, capelli, occhi e seni. Si svuotò e non ci fu bisogno di invito perché Alda ed io ci contendessimo lo sperma baciandoci e leccando il viso una dell’altra.
Uscimmo , lasciandolo dentro e guadagnammo i sedili velocemente e continuando a baciarci una volta sedute. Lo vedemmo uscire ed accostarsi ad Alda per baciarla poi mi restituì le mutandine di lei con le quali si era pulito lo sperma residuo. “Domani vi aspetto a casa: non anticiperò nulla a mia moglie, dev’essere una sorpresa”.
Raccolse il contenitore frigo e si accomodò nella fila davanti.
Alda mi di avvicinò e mi sussurrò “grazie amore”.
./.

continua- cap.9

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