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Racconti Gay

Non lo avevo programmato ma….

By 7 Giugno 2020No Comments

In quel periodo mi piaceva andare a passeggio in spiaggia la mattina presto.

Quella mattina, come tante altre alle sette ero già in spiaggia ed ho iniziato a la mia maratona, era solito per me farmi quei 6/7 km sulla battigia.

 

A quell’ora non c’era veramente nessuno a camminare, vedevo un puntino all’orizzonte e basta.

 

Arrivato vicino a quel puntino sono riuscito a distinguere un uomo, era completamente nudo e seduto su un tronco spiaggiato.

 

Arrivato ad una cinquantina di metri si è alzato ed ha iniziato a spalmarsi un unguento per tutto in corpo.

Non potevo e non riusciva a togliere lo sguardo da lui, ovviamente cercavo di non fagli notare questo.

 

Lui…  con apparente indifferenza continuava ad ungersi.

La cosa strana era che la sua operazione era concentrata quasi esclusivamente sul suo cazzo.

 

Con le mani partiva dal pube strusciandole per tutta la lunghezza del suo ragguardevole pene, quasi sembrava lo volesse tirare per farlo notare nella sua completezza.

 

Figuriamoci io, erano trascorsi quasi 10 anni dall’ultima volta che con Masino non avevo più fatto niente e, anche se non ero lì in cerca quella situazione ha acceso in me subito “non dico il desiderio” ma curiosità si.

 

Ho rallentato il passo per poter vedere più a lungo quella scena è lui forse ha notato questo, ma arrivato nelle sue vicinanze “senza girare la testa” è uscito dal mio campo visivo.

 

Tanto ero attratto da quella visione che ho sentito il desiderio dopo un centinaio di metri di tornare in dietro.

 

Sembrava che mi stasse aspettando, si era accorto probabilmente che quella cosa mi aveva turbato.

 

Continuava a spargersi l’unguento, sempre lì, in quel punto, ero attratto e imbarazzatissimo, però erano 10 anni che non avevo esperienze del genere e quella vista mi aveva proprio attratto e…….come se lo spargeva bene quell’unguento, come lo maneggiava con sapienza quel cazzo, gli roteava la mano intorno allungandoselo tra le cosce, certo era che se doveva vendere quella merce la proponeva in un modo ineccepibile.

 

Come detto ero imbarazzatissimo e molto attratto, non potevo dopo quella esposizione ignorare o fare finta di niente.

 

Ormai ammaliato e con il cuore a mille ho fatto una cosa impensabile per il carattere e la mia solita riservatezza, tornando in dietro, ad una ventina di metri della sua postazione c’era un altro grosso tronco, ed io invece di tirare di lungo mi sono seduto, come per riposarmi, ho preso il cellulare ed ho iniziato a spippolare.

 

Ovviamente con la coda dell’occhio sbirciavo per vedere cosa faceva.

Lui, invece di smettere, si è girato senza pudore verso di me continuando con quei massaggi, ormai lo aveva guadi eretto e quei massaggi assomigliavano sempre più ad una masturbazione, ormai lo brandeggiava come dirmi….. eccolo, lo vuoi?

 

Ma non avendo avuto mai di queste esperienze non collegavo il ragionamento.

 

Tanto che, per sganciarmi da quella situazione di stallo mi sono alzato e mi sono incamminato verso la pineta.

 

Ero emozionantissimo, non riuscivo nemmeno a defluire, ma ormai mi ero scrollata da dosso quella eccitante ed assurda situazione.

 

Sono arrivato alla pineta e scansati i primi arbusti mi sono introdotto, ho voluto dare un ultimo sguardo a quel signore, mi sono girato e…… invece che vederlo alla battigia era a pochi passi da me, (forze la leggera brezza di tramontana ed il camminare sulla sabbia non mi ha consentito di sentirlo), con il cazzo in mano e continuava a strusciarselo nella mia direzione.

 

Sono rimasto basito, ma lui si è avvicinato fino quasi a toccarmi, non avevo parole.

 

Ma non servivano, palesemente, ma anche ingenuamente me la ero cercata.

 

Senza parole, ma senza riuscire a togliere lo sguardo al suo cazzo, lui…. con molta naturalezza, capita la situazione ha preso la mia mano e se la è portata al cazzo, l’ho preso in mano, non era completamente eretto,

sembrava, anche se non esagerato “nei confronti del mio e di quello del mio primo amico” una proboscide, era caldissimo, con spontaneità ho iniziato con piccoli movimenti a masturbarlo, era stato sufficiente toccarglielo per farglielo diventare durissimo, credevo e pensavo di continuate il quel modo, lui accompagnava i miei movimenti come per scopare ed ha iniziato a emettere gemiti di piacere.

 

Io guardavo la mia mano mentre lo segavo, con la mano alla base spinta alla base usciva un buon pezzo da sopra, mai, nelle mie poche esperienze avute fino ad allora avevo visto un cazzo così bello, grosso, caldo, abbronzato e bollente, guardavo la mia mano e lui mi ha preso anche l’altra è se la è portata ai testicoli, mi sembrava irreale, io con il cazzo in mano di uno sconosciuto e che cazzo.

 

Stavo pensando a quanto stava accadendo, quando mi sono sentito mettere le mani sulle spalle e sollecitandomi mi ha fatto inginocchiare.

 

Ero lì che lo masturbavo, con il cazzo a due dita dal viso tant’è che lui “pensando che non volessi prenderlo in bocca” ha iniziato a parlarmi:- hai un preservativo? Io sempre in silenzio e continuando a segarlo ho fatto un cenno con la testa per dire di no.

Lui:- ma allora perché non apri la bocca, se vuoi ho il camper a Marina,

Io:- no dai non voglio. 

 

Qui la mia pudicità è uscita fuori, ma anche la paura di cadere in una situazione poco limpida, sai…. una volta chiuso  in un camper, non conoscendolo a fondo non mi fidavo.

 

Solo allora ho aperto la bocca e glielo ho preso.

 

Ho pensato alla porcata che stavo facendo!

 

Dopo anni che non facevo niente e con uno sconosciuto, mi piaceva quella situazione, mi sentivo proprio un porco voglioso.

 

Lui molto delicatamente mi aiutava muovendosi avanti e in dietro, non è che non sapessi come fare, ma mi vergognavo, Masino ormai mi aveva istruito bene, è stato lui a sollecitarmi tra un gemito ed un altro, dai, dai, prendili di più di più.

 

Io seguivo le sue richieste, dopo un po’ ha iniziato a muoversi in fretta, con una velocità mai vista e, :-sto per venire come vuoi che faccia, solo allora l’ho tolto di bocca e come per pregare tenendoglielo a mani giunte ha continuato con quei movimenti velocissimi fino al raggiungimento, volutamente la sua venuta l’ho diretta sul torace, lo sperma che ha fatto era veramente molto, tant’è che mi è colato fino agli slip, parte si è fermato tra i peli del torace come se si fosse rappreso, non ho voluto lasciaglielo subito ma ho aspettato che iniziasse il periodo refrattario.

 

Ci siamo ricomposti e siamo tornati in spiaggia. 

 

Era ancora deserta, per liberarmi del suo sperma ho fatto un bagno, nell’acqua ancora cristallina notavo l’alone del suo sperma sciogliersi.

 

Ovviante con piacere ho/abbiamo scoperto che non abitavamo lontani, i presupposti per altri incontri c’erano tutti, tant’è che dopo due giorni mi ha chiamato al cellulare “che nel frattempo ci eravamo scambiati” per un nuovo incontro.

 

 

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Era passato solo un giorno da quando era avvenuta quella avventura con il mio omonimo Mario, erano circa le dieci e stranamente mi suona il cellulare, di solito li, essendo un seminterrato non prende.

Con grande sorpresa era Mario, lui, era solito venire lì vicino a fare spesa in un negozio di prodotti biologici, con l’occasione ha pensato bene di venirmi a fare visita.

Ho immaginato subito che quella visita, oltre che essere di cortesia aveva sicuramente un  suo secondo scopo.

Anche perché, sulla spiaggia ricordavo benissimo che lui mi avrebbe voluto”chiedendomi se avevo un preservativo” scoparmi.

Forse questa mancanza, non gli aveva permesso di terminare l’opera che già pregustava o si immaginava di consumare, lui dava per scontato che mi avrebbe scopato e questo forse più della spesa, era il vero motivo della sua gradita visita.

Il garage, per chi non lo aveva mai frequentato era un po’ difficile da trovare, proprio per questo sono dovuto uscire per trovare io lui.

Ci siamo salutati cordialmente e siamo scesi in garage, mi aspettavo una sua avance ma non decisa e veloce come ha fatto in fretta lui, io,  imbarazzatissimo,  per questa sua disinvoltura non ce l’ho fatta ad acconsentire.

Ma mi ha fatto promettere che sarebbe accaduto e fu proprio così, accadde anche prima del previsto.

Dopo la prematura scomparsa di Masino non lo avevo più fatto ed il desiderio stava lavorando nel mio cervello e fu così che fui io a prendere l’iniziativa, lo chiamai e lui molto felice della cosa capi che era arrivato il momento giusto.

Mi diede subito un appuntamento per il giorno successivo a casa sua, la moglie fortunatamente doveva andare un paio d’ore a fare un corso di pittura.

Molto emozionato la mattina successiva mi sono preparato e sono partito per andare a trovarlo, ormai ero deciso mi sarei fatto scopare.

Per non incorrere in un intoppo, “per sicurezza” mi fermai alla Conad, li presi i preservativi “che non avevo mai usto con Masino” e il lubrificante.

Abitando in piena campagna non fu facile trovarlo, ma alla fine, con il suo aiuto ci siamo trovati.

Dopo gli inevitabili saluti di circostanza mi ha invitato ad entrare in casa, era un appartamento in una vecchia casa colonica ben ristrutturato e, dopo avermi offerto un caffè che era già pronto sul tavolo ha voluto portarmi a vistare la casa.

Siamo andati al piano superiore e dopo siamo scesi per visitare il piano terra:-“questa è la cucina, questa è la sala, da questa pare c’è un bagno e la camera degli ospiti”.

Proprio li si è soffermato e guardandomi non il modo disinvolto.

Mentre si apprestava nel  chiudere le tende per oscurare la luminosa stanza, ha continuato, tanto per farmi capire:-“ e questa è la CAMERA DEGLI OSPITI”.

Era proprio con quel modo in cui aveva pronunciato quelle parole che mi aveva fatto capire che quello sarebbe stato il luogo dove dopo molto tempo, sarebbe ripartita la mia esperienza sessuale con un altro uomo.

Era la mia seconda esperienza e tra molta emozione e un po’ di timore mi stavo preparando a questa nuova esperienza.

Si vedeva benissimo che lui era abituato a situazioni di questo genere, io non ero certo il suo primo uomo che scopava, infatti in un attimo si è spogliato completamente e sdraiato sul letto a gambe aperte con in mano il suo ragguardevole cazzo lo faceva brandeggiate su e giù, lo aveva già durissimo,

In quella inusuale condizione, guardavo “più che lui” il suo cazzo, era di

misura nettamente superiore di quello di Masino, non lo avevo visto bene al mare, forse perché ero troppo timoroso che qualcuno ci vedesse, ma ora li……. era tutta un’altra cosa.

Vederlo messo in verticale come un palo della luce era tutta un’altra cosa, era bellissimo, dritto, gonfio, con delle vene che lo percorrevano dalla base quasi alla cima, due testicoli enormi e sodi, come per il freddo, completamente depilato era uno spettacolo, lo faceva brandeggiate continuamente e:-“ dai vieni che ti aspetta, stamani è solo tuo”.

Fu solo a quel punto che mi sono spogliato lasciandomi lo slip, mi sono seduto sul letto, lui ha capito il mio imbarazzo ed è per quello che avvolgendomi con un braccio mi ha tirato a se, mi sono messo sdraiato parallelo a lui.

Mi ha fatto rimanere in quella posizione, mi ha preso la mano portandosela al cazzo, ho iniziato a segarlo, sinceramente era un magnifico arnese e quasi mi ero dimenticato che ero lì per farmelo mettere nel culo.

Ero ammaliato, quasi ipnotizzato, guardando la mia mano che stringeva l’oggetto del mio desiderio,  fino a due giorni prima non avrei nemmeno immaginato di poter a te una esperienza del genere, erà sopra ogni mia aspettativa.

A bloccare il tutto ci pensò come sempre Mario, mi resi conto che allungò la mano per prendere in un cassetto del comodino un contenitore per lubrificante vaginale, era a base acquosa e se lo è sparso abbondantemente sul cazzo, inizia a scivolarmi dalla mano e fu così che lui:-“dai Mario, me lo devo succhiare”.

Per non fare brutta figura mi sono messo seduto su con il busto e mi sono avvicinato con la bocca al suo cazzo, dentro di me mi dicevo;-“ possibile che debba prenderlo in bocca con tutta quella roba, non mi era mai capitato”.

Ma come sempre lui:-“dai dai succhialo bene e puliscilo tutto, così dopo mi metterò il preservativo per incularti”.

Fu solo a quel punto che capii che era proprio così, dovevo leccarmi tutto quel lubrificante.

Iniziai con la punta della lingua sulla sua cappella, e la sorpresa fu che era aromatizzato al lampone e lui premendo I la testa e infilandomelo fino I gola;-“dai dai, vedrai che ti piacerà. Così ho fatto.

Quel liquido gelatinoso come lo spesa gli era sceso fino sui testicoli ed in ratte sul pube, così ho iniziato a farlo, per prima cosa con le labbra ho asportato tutto quello che aveva lungo l’asta per poi finire con la lingua l’opera da tutte le parti, a conferma di quanto avevo notato prima i suoi testi io erano oltre che enormi anche ben sodi.

Avevo appena finito e ci stavo prendendo gusto nel sapete che lui mi stava guardando come mi perdevo cura di leccare i suoi gioielli.

Quando sempre allungando una mano nel cassetto ha preso un preservativo, ed io che avevo ripreso la posizione sdraiato lo guardavo mentre lo indossava.

Finita l’operazione si è girato verso di me costringendomi ad assumere la posizione di fisco, con un pollice infilato nell’elastico degli slip, con il mio aiuti me li ha tirati all’altezza delle ginocchia.

Ha appoggiato la punta del cazzo al solco delle mie chiappe, sentivo il freddo del lubrificante che aveva messo sul preservativo, ha cercato muovendolo in su e in giù la posizione corretta per penetrarmi, ho dovuto, mettendo il mio braccio tra le mie cosce aiutarlo nell’intento.

Non ricordavo più le sensazioni che avevo provato con Masino, presto però quando ho sentito che iniziava a dilatarmi  lo provato solo il desiderio di sentirlo dentro. Viste le differenti dimensioni però un pochino di dolore l’ho avvisato e lui accortosi di questo con pazienza ha aspettato che la dilatazione avvenisse.

Si muoveva pochissimo per non crearmi dolore e tirandolo in dietro e riprendendo la posizione il dolore è iniziato a passare, lo ha capito, ed è così che con qualche spinta più decisa mi ha fatto sentire i suoi testicoli attaccati alle chiappe.

È stato quai fermo in quella posizione facendo dei micro movimenti, poi ha iniziato a far scorrere tutta la sua asta ritmicamente, provavo un piacere immenso, come la prima volta.

Ero contento così, ma lui eventualmente no, spingendomi senza fuoriuscire mi ha costretto a mettermi a pancia sotto, solo allora ho capito la sua forza, ha iniziato a pomparmi in modo pazzesco, ha voluto che chiudessi le gambe.

A quel punto a gambe aperte mi si è messo a cavalcioni, sentivo i suoi testicoli strisciare sull’interno cosce per sentirmeli pigiate conto i glutei, era un sogno, tenendo le mie mani sulle sue cosce per apprezzare meglio i suoi movimenti.

Ma ad un certo punto ha voluto che allargassi le braccia, mi ha messo le sue mani sotto i gomiti impedendomi di abbassarle.

Poi….. le cose sono cambiate, ha iniziato ad avere movimenti violenti, i suoi colpi di reni non erano più lineari, ogni penetrazione cambiava direzione, colpi in tutte le direzioni.

Avevo capito il perché delle mie braccia bloccate aperte, così un avrei potuto difendermi, d’introduzione di me vista la frequenza mi dicevo che era vicino a raggiungere, ma niente.

Non c’è la facevo più, tant’è che a quel punto mi sono arreso, ho dovuto abbandonarmi a peso morto, lui continuava a sbattermi seguendo la sua opera demolitrice del mio culo, no avevo nemmeno la forza di dirgli basta.

Dai colpi che mi dava mi spostava anche sul materasso fino a farmi arrivare con la testa a fine corsa, e giù colpi, dopo molto, troppo tempo finalmente ha raggiunto e mentre spingeva a tutta forza  come se volesse entrare dentro anche lui dentro di me:-“ora vedrai che potresti prenderne anche due insieme”.

Non era questo il mio intento, non desideravo arrivasse a tanto, non ho avuto la capacità di frenarlo e questo fu il risultato, sentivo il suo sudore gocciolarmi sulle spalle ed io suo respiro affannato diceva tutto.

Alla fine mi ha liberato da quella posizione alzandosi, ero distrutto anch’io, tant’è che per un po’ sono rimasto in quella posizione, vedevo lui che si asciugava il sudore con la sua canottiera mentre andava in bagno, io ancora sdraiato a pancia sotto ma a braccia conserte pensavo a tutto l’accaduto, fino a quando è arrivato il mio turno per andare in bagno, ci siano scambiati nel corridoio e lui:-“ ti è piaciuto” io:-“ molto, non la avrei mai creduta possibile una cosa del genere!”

Lui;-“ dai….. uno di questi giorni lo rifaremo”
PER CRITICHE “innavigo@libero.it”

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