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Racconti Gay

R&R

By 13 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia moglie ed io stiamo insieme da quando eravamo ragazzini… per certi versi questa è una cosa fantastica, ma ogni tanto, lo ammetto, mi assale lo sconforto perché sento di essermi perso tanto.
Corteggiare una ragazza, una donna…
Invitarla a uscire, accarezzarla, il primo appuntamento, il primo bacio…
Farci l’amore, anche solo per una settimana, e poi scoprire che non si è fatti l’uno per l’altra…
E allora voltare pagina, e ricominciare, magari stavolta dura qualche mese…
Innamorarsi sul serio, sentir battere il cuore, emozionarsi solo a vederla…
E poi, un giorno, magari lei ti lascia perché non ti ama più, e allora soffri, ma poi te ne fai una ragione e ricominci a vivere…
E prima o poi ti innamori di nuovo…

Ecco, credo che il punto sia questo: è troppo bello innamorarsi.
E non è da molto che l’ho scoperto.
Quando a 14 anni trovi la fidanzatina è bello, ma già immagini che finirà.
E invece non è finita, e ne sono felice.
Però…
Però a 14 anni difficilmente riesci ad innamorarti sul serio, non puoi (perché non sai) assaporare le fasi dell’innamoramento, non ci sai fare, non sai corteggiarla come si deve, non sai apprezzare quelle piccole inevitabili schermaglie che caratterizzano due che giocano e flirtano.
A quell’età non ti rendi conto delle campane che suonano quando sei con lei, o quando le parli al telefono.
A 14 anni sei piccolo, sei un ragazzino, e hai tante, tantissime esperienze da fare.

Tante esperienze, belle e brutte, che io ho saltato.

Tutto iniziò qualche anno fa, un giorno come tanti in ufficio, particolarmente fiacco.
Si sa, la vita è fatta di alti e bassi, di momenti in cui l’umore è alle stelle ed altri in cui è sotto i tacchi.
Beh, in quei giorni io ero in fase calante, in uno di quei periodi in cui sentivo più forte la mancanza di esperienze diverse nella mia vita.
Classe ’79, all’epoca ero sposato da un anno con la ragazza di sempre.

In quel periodo cercavo un contatto con donne, ragazze, solo per parlare un po’, per provare, almeno in piccolo, a recuperare quel bagaglio di esperienza che avevo lasciato per strada. Utilizzavo un noto programma per chattare… quello dove, se vuoi, puoi renderti visibile e farti contattare anche da chi non ti conosce.
Scrivevo a tappeto più o meno a tutte, il 99 % non rispondeva neanche, qualcuna rispondeva ma poi in 5 minuti finiva tutto, non c’erano argomenti per chiacchierare, e “a pelle” sentivi che era tempo perso. Con qualcun’altra duravo qualche giorno, ma anche lì era tutto abbastanza forzato.

Fino a quando, quel giorno, la beccai.

Era “visibile da tutti” perché non riusciva a mettersi in contatto con un collega, ed allora stava facendo un po’ di prove varie.
E proprio in quei minuti la incrociai…

Ciao :)
Disturbo?

Ed iniziammo a chiacchierare… che fai?, come ti chiami?, cosa ti piace fare nel tempo libero?, sai cucinare?… insomma, banali chiacchiere per rompere il ghiaccio.
Presto finimmo a parlare delle nostre storie… Più piccola di me di un paio d’anni, anche lei stava col suo ragazzo praticamente da sempre.
Ed in quel periodo particolare, per giunta, sentiva il suo ragazzo un po’ freddino nei suoi confronti.
E scherzando mi fa “Mi corteggi un po’?”

Chattavamo tutti i giorni, dai nostri rispettivi uffici, scherzavamo, io facevo il cascamorto e lei me lo permetteva con piacere.
Ci confidavamo, parlavamo di argomenti seri, a volte, e poi dopo ci prendevamo in giro.
Le settimane passavano e cresceva la voglia di vederci.
Le settimane passavano e i nostri discorsi si facevano pian piano più spinti… “Ti vorrei…”, “Ti bacerei così…”, “Ti prenderei cosà…”
Ben presto ci scambiammo i numeri di telefono.
Essendo io fuori casa, ogni tanto, per il mio lavoro, tante notti in hotel le ho trascorse al telefono con lei, che viveva ancora con la sua famiglia.
“Mi vuoi bene?” “No.” “E dai…” “No.” … “Nun t’allarga’!” …
E quando, stremati dal sonno e dalle chiacchiere attaccavamo, cominciavamo con i messaggini, dolci e piccanti.
Ogni tanto le dedicavo delle canzoni, per farle capire quanto contasse per me.
Un paio di volte, in chat, abbiamo litigato, per degli stupidi malintesi.
Ci stavo male, accidenti, male da piangere.
Perché fare pace a distanza è difficile.
Ma alla fine ci riuscivamo, e tornavamo a star bene come sempre.
Quando parlavo con lei ero felice, mi batteva il cuore all’impazzata.
Mi stavo innamorando. E stavolta ero grande, me ne stavo accorgendo, e mi piaceva da matti.

Ad essere obbiettivi, può sembrare strano, inverosimile.
In quei mesi vissuti così intensamente, non c’eravamo mai incontrati.
Mai mai.
Ad essere obbiettivi, si può dire che è una cazzata, che non è possibile innamorarsi di una persona che non hai mai guardato negli occhi.
Eppure…
Eppure io mi stavo innamorando.
Anche lei era abbastanza presa… ma non come me, ne sono sicuro.

Un giorno mi capitò un’occasione d’oro: una mezza giornata da trascorrere nella sua città, per lavoro.
Ero deciso… al diavolo il lavoro, andrò da lei e finalmente la guarderò negli occhi, sentirò il suo profumo, le terrò la mano, le accarezzerò i capelli, sentirò il suo sapore…
E, proprio pochi giorni prima del viaggio, l’imprevisto.

Quelle cose che arrivano nel posto sbagliato al momento sbagliato.

E’ tanto, ormai, che non la cerco più. Ho promesso.
Invece ogni tanto si fa viva lei e spesso, per cercare di essere corretto, neanche le rispondo.
Altre volte, invece, le rispondo volentieri, perché le voglio ancora bene, perché mi ha regalato uno dei periodi più emozionanti della mia vita, perché voglio che sappia che semmai avesse bisogno di una mano potrebbe contare su di me.
La penultima volta che ci siamo scritti gliel’ho detto… “Mi hai fatto innamorare di te”.
Lei ha risposto che è stato solo a causa della situazione, della “clandestinità”, e che non è vero che l’ho amata, ma è stata solo una sbandata.
L’ultima volta che ci siamo scritti gliel’ho ripetuto ancora… “Mi hai fatto innamorare di te”.
Stavolta ha cambiato posizione… “Prima di incrociare te, non avrei creduto che si potessero amare due persone allo stesso tempo… Lui mi rende felice, tu sei speciale… Alla fine ho scelto, e va bene così…”

Boh, non lo so, il suo mi sembrava solo un contentino… ma forse sono malpensante.
Comunque è vero, alla fine abbiamo scelto.
E sono sicuro che entrambi abbiamo fatto la scelta migliore.

Vorrei poter fermare il tempo.
Mettere in stand-by la mia vita, che amo, e provare una vita nuova, anche solo per una settimana, insieme a lei.
Ma non si può.
O se conoscete il modo, per favore, fatemelo sapere.

TVB.

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