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Racconti Gay

Scuola

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Un brivido mi percorse la schiena, ma quando spinse la mia testa sul suo enorme cazzo eretto, costringendomi ad ingoiare la lucida cappella violacea ancora profumata di piscio caldo, dimenticai tutto e mi persi nell’assaporare la sua carne calda e gli aromi che la circondavano’

Era l’ultimo anno di scuola superiore e già da un po’ avevo notato che, quando andavo al bagno il mio sguardo si posava insistentemente sugli arnesi dei miei compagni provocandomi frequenti ( ed imbarazzanti!) erezioni.

In particolare avevo notato che Paolo, di poco più ripetente ventenne, era dotato di una mazza di proporzioni davvero ragguardevoli, a riposo era almeno 14-15 cm, spesso di conseguenza e con una folta peluria che gli circondava la base dell’asta e gli ornava i coglioni sempre belli gonfi come si addice ad un giovane uomo nel pieno delle sue energie.

Era un ragazzone di 1,90 che giocava a basket, con un fisico longilineo ma muscoloso, io invece ero alto e secco come un chiodo, con un cazzo di circa 15 cm che passavo intere giornate a menarmi guardando siti porno.

Da un po’ avevo preso a girare per siti trans e gay, e la cosa che, a detta dei miei compagni, era ripugnante, a me faceva tremendamente arrapate.

Così dopo un po’ avevo preso l’abitudine di segarmi dietro la porta socchiusa di una ritirata osservando i giovani cazzi dei miei compagni agli orinatoi.

La cosa era doppiamente eccitante perché c’era sempre il rischio di essere scoperto, ed infatti credo che proprio in una di queste occasioni Paolo volgendo lo sguardo dietro di sé sembrò fissarmi!

La cosa mi spaventò, ma visto che nei giorni seguenti non accadde nulla di strano pensai di essermelo immagina to e dopo un po’ ripresi la mia attività onanistica senza pensarci più.

Quel giorno era appena suonata la campanella dell’uscita e mi ero diretto in bagno per una ultima pisciatina.

Andavo sempre nella ritirata in modo che se qualcuno fosse entrato dopo di me avrei potuto trastullarmi un po’.

Poco dopo aver pisciato sentii la porta del bagno aprirsi e qualcuno che si dirigeva verso gli orinatoi, così mi girai per sbirciare chi fosse, col cazzo ancora fradicio di piscio.

Appena mi resi conto che era Paolo l’arnese ebbe come un sussulto e cominciò a crescere, con la mia mano che, quasi autonomamente cominciò a carezzarlo.

Paolo, dopo aver pisciato aveva lasciato il suo bell’uccellone in bella vista e, stranamente era andato a chiudere la porta del bagno a chiave!

A quel punto avevo intuito che accadeva qualcosa di strano, e lui giratosi verso la porta della ritirata, aveva cominciato una lenta masturbazione che in breve aveva risvegliato la bestia nei suoi calzoni.

Vedere il suo cazzo grosso e duro in primo piano mi aveva arrapato da matti e a quel punto lui cominciò a parlare:

-dai bella proietta, lo so che stai lì a segarti guardandomi l’arnese, ma ora potrai finalmente &egravepassare all’azione’-

non sapevo cosa fare, ero arrapato e allo stesso tempo spaventato, ma l’eccitazione prevaleva e mi sarei precipitato ad ingoiare quello splendido minchione, ma ero come paralizzato, fortunatamente Paolo era un tipo ben più scafato di me, così aprì la porta del bagno e, senza dire nulla, poggio una mano sulla mia testa e spingendo con forza mi fece chinare fino a prenderglielo in bocca!

Sulle prime cercai di esplorare un po’ con la lingua quell’oggetto misterioso ed affascinante, ma il mio iniziatore non aveva voglia di preliminari, così tenendomi la testa saldamente, cominciò a spingere con forza il cazzo nella mia bocca, fino in gola, regalandomi intense sensazioni di piacere miste a conati soffocanti.

-cos’&egrave non sai fare i pompini? Eppure sei una grande puttana che passa il tempo a guardare cazzi! Dici la verità lo hai sempre sognato un bel cazzone in bocca, dai succhia troia, prendilo tutto!-

-si dai infilamelo fino alle tonsille- ormai avevo perso tutte le inibizioni e mi ero inginocchiato per prenderlo tutto in bocca, nel frattempo avevo ripreso a segarmi e mi ero abbassato pantaloni e slip alle ginocchia.

-Vediamo un po’ cosa c’&egrave qui- disse Paolo e cominciò a carezzarmi il culetto piccolo e sodo, fu come una scossa, presi la sua mano e cominciai a succhiargli due dita alternandolo ai colpi di lingua sulla cappella sempre più grossa ed arrossata, nel frattempo con mi umettavo un dito con gli umori che, copiosi, sgorgavano da quella cerchia maestosa.

Quando il mio dito fu ben umido me lo infilai per bene su per il culo per lubrificarlo e la cosa ebbe l’effetto di imbizzarrire il mio stallone che pensò bene di spingermi le sue dita nel culo fino alla mano facendomi urlare di dolore!

-ti piace ciucciacazzi vero, ma sento che sei bella stretta ora ti allargo un po’!-

Quelle parole mi spaventarono un bel po’ perché sapevo che mi avrebbe fatto molto male, ma non ebbi il tempo di fare nulla perché dopo averm sollevato di peso, Paolo mi spatt&egrave faccia al muro e in un sol colpo mi schiaffo per tutta la sua lunghezza, quel poderoso membro ne retto, e, non contento cominciò a stantuffare come un toro da monta!

Il dolore fu lancinante mi sembrava di avere l’ano in fiamme e che qualcosa di enorme me lo stesse trapanando, strinsi i denti per non urlare, e calde lacrime cominciarono a rigarmi le guance, ma nel contempo il mio uccelletto aveva preso a sgocciolare un filino di liquido caldo e vischioso, e seguendo l’incedere dei suoi colpi avevo sentito un certo calore, una sensazione di piacevole stordimento impadronirsi di me!

-Ti piace vero rottoinculo? Godi vacca prendilo tutto, te lo faccio uscire di bocca godi cagna!-

_Si dammelo, dammelo tutto spingi fino in fondo, sfondami, sfondamiiiii’-

Ormai godevo davvero come una cagna il suo cazzo mi regalava un piacere mai provato ( e mai più provato!) spingevo il culo verso il suo bacino per prenderlo sempre di più, di più’

In breve cominciarono le contrazioni che mi portarono ad un orgasmo indimenticabile, sborrai litri litri di sperma caldo pur senza toccarmi e raccogliendolo con le dita me lo portai alla bocca per assaporarlo, la cosa ingrifò a tal punto Paolo che mi tolse l’uccello dal culo e in un attimo me lo rimise in gola, scaricandomi da quell’arnese sporco e puzzolente della mia merda un mare di sborra densa e vischiosa, costringendomi tirandomi i capelli a berla tutta!

La sensazione di umiliazione, sentirmi la sua troia svuotacoglioni mi eccitava da morire, mai mi ero sentito così arrapato e continuavo a sgocciolare dal mio cazzetto ormai ammosciato, al contempo sentivo il buco del culo sfondato e nonostante ciò ancora avido di carne!

Paolo mi spinse faccia a terra costringendomi a leccare da quel pavimento lurido di urina le poche gocce di sperma sfuggite alla mia bocca golosa, così facendo gli mostrai lo sfintere ormai oscenamente allentato ed il mio seviziatore ne approfittò per infilarmi tre dita nell’ano riempiendomi nuovamente e facendomi mugolare!

Nel mentre prese a pisciare ed io, non ancora appagato spinsi la mia lingua sotto quel getto dorato masturbandomi furiosamente per poi venire di nuovo con poche gocce di liquido ormai quasi inerte.

Alla fine sconvolto ed esausto gli baciai un ultima volta il poderoso attrezzo ed uscii dirigendomi dal fruttivendolo per comprare dei grossi cetrioli, ma questa &egrave un’altra storia!

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