Skip to main content
Racconti GayRacconti sull'Autoerotismo

Spogliarello dalla stanza d’albergo

By 16 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Nel lavoro che svolgevo fino a qualche anno fa, mi capitava spesso di dover soggiornare a Milano per qualche giorno per essere vicino alla sede dell’azienda per la quale lavoravo.
Il soggiorno, pagato dall’azienda, veniva organizzato in un albergo sito in posizione non troppo centrale che metteva a disposizione degli ospiti delle camere molto curate e luminose oltre che una SPA molto ampia ed elegante.
Quando le lunghe riunioni che si svolgevano in sede finivano, la prima cosa che mi preoccupavo di fare una volta rientrato in camera era spogliarmi e precipitarmi in sauna.
Se c’&egrave una cosa che amo, oltre alla fotografia”particolare’, sono le saune ed i bagni turchi.
Mi rilassano e creano delle situazioni piuttosto particolari quando all’interno non si &egrave soli; anche se non succede nulla di particolare, il silenzio, la vicinanza ed il fatto di essere completamente nudi..beh’devo dire che rendono la permanenza in quegli ambienti molto sensuale.
Stimolano poi il mio lato esibizionista.
Eh sì, devo ammettere che mi piace la sensazione di essere guardato e, quando si creano le situazioni giuste, non faccio nulla per nascondermi agli occhi degli eventuali ‘spettatori”anzi.
E’ proprio durante un soggiorno in quell’hotel che &egrave capitato ciò che vado a raccontare.
La stanza quella volta, pur rimanendo molto luminosa grazie a delle ampie vetrate, affacciava su una via abbastanza stretta e laterale all’hotel per cui, il palazzo di fronte non distava poi molto.
Arrivato in camera e appoggiata la valigia mi affaccio e vedo che, quelli di fronte a me, sono tutti uffici; vista l’ora, erano le 9.00 del mattino, brulicano di persone al lavoro.
Mi cambio rapidamente e mi reco in sede per un incontro preliminare ai giorni successivi.
Libero prima di pranzo decido di mangiare qualcosa più tardi per cui, in breve tempo, sono di nuovo in stanza con il pomeriggio libero.
Decido di passarlo nella SPA pertanto inizio a spogliarmi.
Non ho nemmeno tolto la giacca quando, istintivamente, penso che le tende sono aperte per cui, dagli uffici di fronte, qualcuno potrebbe vedermi senza troppi sforzi.
Mi avvicino quindi per chiuderle e noto, data l’ora, che durante la pausa pranzo si svuotano completamente.
Non del tutto però.
Dalla finestra di un ufficio un piano più alto rispetto alla mia stanza, si affaccia un uomo sulla cinquantina che sta fumando una sigaretta.
Giacca e cravatta, capello brizzolato penso sia il classico manager che, mentre gli altri abbandonano frettolosamente i loro uffici per la pausa pranzo, rimane al proprio posto approfittando del silenzio per concentrarsi meglio.
Sguardi che si incrociano, lui mi sorride ed io ricambio.
Mi chiedo’perché chiudere le tende?
La mia vena esibizionista ha la meglio sulla ragione pertanto faccio qualche passo indietro e inizio a togliermi la giacca che butto sul letto alle mie spalle.
Uno sguardo al mio spettatore’&egrave ancora lì e mi sta guardando; questo mi stimola a proseguire.
Inizio a sbottonare la camicia molto lentamente e, in modo un po’ sfrontato lo ammetto, alzo lo sguardo e lo fisso.
Voglio vedere le sue reazioni.
Sta fumando la sua sigaretta e mi sorride ancora’direi che &egrave tutto tranne che imbarazzato.
Sorrido anch’io maliziosamente.
Sbottonati anche i polsini mi sfilo la camicia che raggiunge la giacca sul letto mostrando a lui il mio petto, nudo e depilato.
Mi siedo momentaneamente sul letto per togliere scarpe e calze.
Il mio spettatore, che pur avendo finito la sigaretta rimane affacciato ad osservarmi, non perde nemmeno un’immagine di me dato che le ampie finestrature a tutt’altezza della stanza gli offrono un’ampia visuale della camera.
Scalzo, mi godo ora la sensazione della moquette sotto i piedi, mentre mi alzo tornando nei pressi della finestra cosciente che, oltre a lui, qualcun altro potrebbe vedermi.
Non me ne curo e proseguo…
Mi giro offrendo la vista delle mie spalle mentre le mani raggiungono la fibbia della cintura.
Slacciata questa, mi sembra quasi di sentire il suo sguardo poggiarsi sulla mia pelle e un brivido mi percorre la schiena.
Mi sto spogliando offrendo lo spettacolo ad un affascinante ed elegante sconosciuto che lo segue con molta attenzione dimostrando di gradire molto.
Faccio scendere lentamente i miei jeans accompagnandoli con le mani fino alle caviglie senza piegare le gambe.
Mi rendo conto così di mettere in bella mostra il mio culetto coperto ora solo dai miei boxer bianchi ed attillati.
Faccio passare i jeans dai piedi e, una volta tolti, li butto insieme al resto dei vestiti sul letto.
Indossando unicamente i boxer mi giro ancora verso il mio spettatore che non può non notare il rigonfiamento del mio sesso sotto il sottile tessuto.
Lo ammetto, il mio corpo sta reagendo vistosamente alla situazione che si &egrave creata.
L’uomo ora non sorride più, si &egrave fatto invece piuttosto serio ma, dal gesto che mi fa subito dopo, capisco che non &egrave infastidito ma, piuttosto, seriamente coinvolto in ciò che faccio.
Con una mano mi fa cenno di proseguire e, così facendo, dà il via all’ultimo atto del mio spogliarello.
Il mio sguardo incrocia il suo quasi in un abbraccio dal quale non voglio liberarmi.
Le mie mani raggiungono l’elastico dei boxer e, lentamente, spingono verso il basso scoprendo poco alla volta la mia pelle fin’ora celata ai suoi occhi.
L’indumento continua a scendere scoprendo il mio pube che tengo non completamente depilato ma molto curato pertanto quasi glabro.
Scendono ancora ed il mio sesso in semi erezione fa capolino finch&egrave, libero di muoversi, si mostra in tutta la sua sfrontata eccitazione agli occhi dello sconosciuto.
I boxer cadono alle mie caviglie da dove, con un movimento dei piedi, li sfilo e li sposto.
Sono completamente nudo ed il mio corpo, tonico per gli sforzi costanti in palestra, &egrave ora libero di mostrarsi interamente a quegli occhi interessati che ne percorrono ogni centimetro.
E’ incredibile come il suo sguardo si muova su di me come una carezza appena sfiorata.
La mia erezione cresce in quei momenti e la mostro consapevole che, chi ho di fronte, si sta gustando quelle immagini.
Divarico leggermente le gambe e porto le mani dietro la nuca’non potrei scoprirmi più di così..
Decido a quel punto che, per oggi, lo spettacolo, deve concludersi pertanto avvicinandomi ulteriormente alle finestre, appoggio le mani sul davanzale interno e faccio un malizioso occhiolino al mio spettatore che ricambia e mi sorride.
Parrebbe volermi dire qualcosa ma, volutamente, non gliene do il tempo; girandomi verso la stanza mi incammino lentamente verso il bagno lasciandogli la vista del mio culetto e pensando che, avendo altri giorni a disposizione, molto probabilmente lo spettacolino potrebbe ripetersi’.

Come avrai inteso, gentile lettore, mi piace mostrarmi.
Nei giorni successivi, effettivamente, lo spettacolino si &egrave ripetuto con un finale differente’.

Fammi sapere se fin qui la descrizione di ciò che ho fatto ti &egrave piaciuta, se ti ha stimolato e se vuoi che traduca in parole quelli che sono stati gli avvenimenti successivi.

La mia mail &egrave 1b9s7x7@libero.it ‘ attendo commenti’

Leave a Reply