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Racconti Gay

VITA…DI FACOLTA’ – RIFLESSIONI DI UNO STUDENTE

By 30 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

VITA’DI FACOLTA’

RIFLESSIONI DI UNO STUDENTE
DI Evil

E’ proprio vero quando dicono che la vita ci riserva grandi sorprese. Cose a cui non hai mai pensato, cose che non ti appartengono, cose che’non avevi calcolato.

E’ proprio così cari amici, non l’ho calcolato ed &egrave grave per un allievo ingegnere, molto grave. Sono un ragazzo come tanti, lavoro, studio e cerco di godermi i piaceri che la vita mi offre. Mi ritengo una persona come tante, alto 173, porto i capelli corti ed una leggera barba incolta che mi fa sembrare leggermente più grande della mia effettiva età il ch&egrave, in certe situazioni, &egrave un bene, non ho un fisico perfetto ma nemmeno da buttare e nel complesso mi ritengo una persona piacevole. Il lavoro che faccio non &egrave il massimo ma sicuramente mi dà soddisfazioni ed &egrave ben pagato. Con i soldi che prendo spesso mi concedo viaggi e fu proprio in uno di questi che conobbi la mia ragazza, una Rumena alta 177cm, bionda e con un fisico da urlo, insomma sto vivendo proprio un momento felice se non fosse per lui’il terribile Prof. Ing. Ferraro, il quale ha letteralmente stravolto la mia vita universitaria’.e non solo quella!!!

Il Prof. Ferraro &egrave un’omaccione sulla cinquantina, alto all’incirca 1,70, calvo e con gli occhiali. Nel mio corso di laurea insegna analisi matematica, una delle materie più difficili dell’intero piano di studi. Nonostante gli sforzi e l’impegno messo per studiare bene questa materia non riesco a superare questo maledettissimo esame. Dopo il mio ultimo tentativo decisi che, se volevo superare l’esame, l’unica cosa da fare era andare a parlare con il Prof. nella speranza di capire le mie lacune.
Mi misi d’avanti al pc e gli mandati una email.
Dopo qualche giorno lui mi rispose e mi diede un appuntamento.
Durante il nostro colloquio capì che in fondo questa persona non &egrave così cattiva come noi tutti pensiamo, anzi &egrave molto disponibile e decidiamo insieme delle sedute di recupero per le prossime settimane.

Il fatto che voglio raccontarvi successe proprio dopo una decina di giorni, durante la terza lezione’.

‘Allora Sig. Limoli ha capito cosa le sto dicendo ?’
‘Si Prof. certo’.’
‘Eh se tutti gli studenti fossero come lei’.’ E nel dire quella frase mi sfiora la mano che avevo poggiata sulla scrivania. Inizialmente non diedi molta importanza a quel gesto fino a quando tra una spiegazione e l’altra’.

‘Lei &egrave fidanzato ?’ io ovviamente dissi di si, anche se non capivo cosa centrasse questo con la materia
‘Deve essere fortunata la tua ragazza’un bel ragazzo come te, studioso, lavoratore &egrave difficile da trovare, lo sai? Posso darti del tu, vero ?’

‘Ma certo Prof. ci mancherebbe’ balbetto un po’ intontito dalle sue domande, ma non mi da nemmeno il tempo di riflettere che aggiunge ‘Ma che Prof. chiamami Marcello!’, dando un tono malizioso a quella frase.
Un brivido mi percorre la schiena ed arriva al cervello per quello che avevo appena sentito. Questa situazione nuova mi incute paura ed imbarazzo ed in più non so né che fare né che dire. Faccio finta di niente e rivolgo un’altra domanda al Prof., magari &egrave stata solo una mia impressione. Ma si, mi sarà sbagliato penso tra me e me.
‘Prof. emmm scusa Marcello, quindi riguardo l’esercizio di prima dove ho sbagliato ?’

Il Prof. senta la mia domanda e sorride, ha capito il mio imbarazzo ma anziché continuare a spiegare si alza e va verso la porta, dà un giro di chiave e si viene a sedere sulla scrivania di fronte a me. Sono stupito di quello che sta succedendo, mi alzo di scatto come per scappare via ma in un momento di indecisione lui mi afferra e mi mette una mano sui jeans. Un altro brivido, un’altra forte emozione invade il mio corpo ed il mio cervello.
Vedo gli occhi di quell’ uomo ed ho paura, sono disgustato dalle sue provocazioni così esplicite. I pensieri sono confusi penso alla mia ragazza, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, e poi guardo lui, un cinquantenne gay arrapato che ci prova con il suo studente. Il mio cervello non accetta questa visione, per quanto mi sforzi non ce la faccio ad accettarla.
Passarono una manciata di secondi da quando lui mi afferrò ma a me sembrò un secolo.
Il Prof. mi ha letteralmente studiato, sa che ho paura, sa che non gli farei mai del male perché non fa parte del mio carattere’.sa che io so’
Lui sa che io voglio la materia, ed io so che lui vuole me’.come risolvere questa situazione ? Come la risolvo ? Io sono sempre stato eterosessuale e ‘non feci in tempo nemmeno a pensarlo che già ‘l’uomo nero’ mi ha tirato giù i pantaloni e mi accarezza la patta attraverso gli slip.

‘Rilassati dai’.’ Mi dice lui con aria serena
‘Marcello dai che fai’forse &egrave meglio di no ti prego’ cercavo di farfugliare io

Parlare non serve a niente, un senso di rassegnazione mista a paura mi pervade e lo lascio fare quando con la sua bocca si avvicina ai miei slip per cercare di risvegliare quello che sta sotto. Ho paura, tanta paura ma non credo che abbia scelta, se mi rifiutassi non riuscirei mai più a dare superare l’esame.
Cosa mi farà ora? Cosa vorrà da me ? Sono teso e per nulla eccitato e non ho la minima idea di cosa voglia farmi. Un senso di disgusto e repulsione verso quell’uomo mi pervade.
Marcello, senza darmi il tempo di ragionare, prende la palla in balzo e con un colpo deciso mi tira giù gli slip. Un mix di sensazioni mi pervade la mente ed in men che non si dica sento la sua lingua che scorre sulla mia asta, la sua bocca che accoglie il mio membro privo di eccitazione. Nonostante la mia totale assenza di interesse verso quel rapporto orale che mi stava praticando vidi con molto stupore il mio membro crescere dentro la bocca di quell’uomo, il pompino che Marcello mi stava offrendo stava iniziando a dare i suoi frutti.

Intorno taceva il silenzio, ma fù Marcello il primo a interromperlo:
‘Vedo che ti sta piacendo’
‘Si Marcello” risposi io con voce bassa sospirando leggermente
‘Non devi avere paura di me non ti faccio del male’ e riprese a spompinarmi ancora più forte. Devo ammettere che Marcello &egrave davvero bravo nel fare i pompini e mi sta facendo godere. Piano piano riesco a rilassarmi e godermi quel sesso orale che mi sta portando lentamente al culmine del piacere. Devo ammettere che mi stava davvero spompinando bene.
Non so di preciso quanto sia durato quel bocchino, so solo che a me &egrave sembrato un periodo immenso, infinito, eterno. Marcello dava forti succhiate al mio cazzo, poi si fermava e dava un paio di slinguazzate sulla cappella prima di riprendere a succhiare. I suoi movimenti erano sistematici e si ripetevano sempre uguali ma mi stava donando un gran piacere, un piacere che solo una pompinara esperta sa darti.

‘Andrea non mi dici niente ? Forse non ti piace ?’
‘No Marcello continua dai, sto per venire ti prego’ dissi con la mente annebbiata,

Mi aveva in pugno, sapeva che stavo per godere e voleva torturarmi un po’ portandomi vicino all’orgasmo per poi rinviare il mio godimento. Lo fece per un paio di volte fino a quando non sono riuscito più a trattenermi.

‘Vengo Marcello, vengooooooooo’

Un orgasmo breve ma intenso mi pervade il corpo e la mente lasciandomi per qualche secondo senza fiato, con la vista annebbiata. Marcello accoglie tutto il mio seme nella sua bocca e manda giù quel dolce nettare fino all’ultima goccia.
Mi accascio senza forze sulla poltrona, ancora stordito da quell’orgasmo che avevo ricevuto da quell’uomo misterioso.
Marcello si alza, mi guarda e sorride, poi gira dietro la scrivania, apre un cassetto e prende un pacchetto di sigarette.

‘Fumi ?’ mi dice Marcello con voce sicura..
Ormai il ‘peggio’ era passato e quindi accetto quella sigaretta
‘Si Marcello, grazie’

La nicotina nuoce ma senza dubbio mi sta calmando, spero che la sera prenda un’altra piega mentre il fumo si spande per la camera e si mischia all’odore del sudore mio e di Marcello. Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato a farmi fare un pompino da un 50enne arrapato.
Ero ancora con i pantaloni tirati giù e con l’uccello fuori gli slip; un rigagnolo di sborra mi colava lungo le gambe.
Ormai mi ero del tutto rilassato ma non sapevo che dire, ero in imbarazzo ed aspettavo che fosse lui ad interrompere quel silenzio tra noi. Tiro fuori dal taschino della camicia le sigarette e me ne accendo un’altra.

‘Vedo che ti stai rilassando, ma questo non basta Andre. Mi sa che ti devo dare altre ripetizioni’
Apre il cassetto della scrivania e tira fuori un profilattico, lo apre e si avvicina a me. La paura ritorna, penso che voglia sodomizzarmi e penso che sono in trappola.
Ed ora ? Come mi comporto ? Ormai non posso più rifiutarmi qualsiasi cosa succede.

‘Ancora non abbiamo finito Andrea, ci sono ancora alcuni argomenti che dobbiamo approfondire sai ? E tu vuoi essere un bravo studente giusto ?’

‘Marcello cosa hai in mente ? Dai io sono”
‘Fidanzato ? Dai non temere’e poi la tua ragazza non potrà mai sapere, fidati di me’ dice con sicurezza lui.

Prende a masturbarmi con molta passione e inevitalbimente ho un’altra erezione. Marcello scruta bene il mio membro, prende il profilattico che aveva aperto prima e me lo mette.

‘Dai, voglio essere scopato da te, dammelo tutto ti prego’
Quello che voleva era chiaro e ormai non potevo mica tirarmi indietro. Mi feci coraggio, ormai ero rassegnato ‘al mio destino’, feci un bel respiro e mi misi in piedi. Marcello nel frattempo si era messo a pecorina sulla scrivania ed era già pronto per essere sodomizzato.
Aveva un culo bianco, totalmente rasato, molto sodo e rotondo degno di una vera puttanella in calore. Raccolsi un po’ di saliva e la passai con due dita sopra il suo buchino, appoggiai il mio cazzo sul suo buco e feci forza. Entrai dentro di lui con difficoltà e iniziai a scoparlo. Mi stavo riprendendo la mia rivincita nei confronti di quell’uomo, rivincita che aspettavo da mesi e mesi. Lo presi a scopare violentemente incurante del dolore che provava.

‘Sei una troia, sei solo una puttanella’
‘Fa piano Andrea, per favore’ mi disse mentre si girò per guardarmi e nei suoi occhi vidi il terrore. Aveva paura di come lo stavo scopando, lo capivo ma questo non faceva altro che aumentare la mia eccitazione.
‘Ti piace il cazzo, vero Marcello ? Ti piace prenderlo nel culo, vero troia ?’
Quelle parole sembravano non sfiorarlo minimamente, non mi rispondeva e questo non faceva altro che aumentare la mia dose di cattiveria ed eccitazione. I ruoli si erano invertiti, ora ero io a trattarlo come una pezza da piedi, ora sono io a tenere in mano il gioco.

Marcello iniziò a gemere a voce bassa
‘Ma guardala, la troia sta godendo. Mi fai schifo puttana, mi fai davvero schifo’ gli dicevo mentreo pompavo sempre più forte ed iniziavo a godere con lui.

Quel rapporto puramente fisico, quelle inculate dure sembrano piacere a Marcello ed allora decido di fargli un giochino che mi aveva insegnato un’amica tempo fa.
Inizio ad uscire completamente la mia asta da quell’ano oramai largo per poi riaffondarla di colpo non appena Marcello stava per rilassarsi.
Ad ogni inculata lo sentivo sussultare ed emettere un lamento di doloe. Continuai così per un po’; mi piaceva osservare quel culo largo quando uscivo completamente il mio cazzo.

‘Dai non fare finta che ti faccio male, chissà quanti cazzi hai preso e poi lo so che ti piace’
‘Si Andrea mi piace dai continua ti prego fammi godere’ farfugliò lui tra una inculata e l’altra.
‘Stronzo chi ti ha detto di parlare. Stai zitto Stronzo, o forse dovrei dire stronza ?’ gli dissi mentre con una mano gli schiaffeggiavo una chiappa. Vidi l’impronta rossa della mia mano stamparsi su quel sedere bianco latte e provai una enorme soddisfazione.

Ora basta però &egrave ora di porre fine a questo rapporto, &egrave ora di godere. Marcello era solo una puttanella nelle mie mani ed i ruoli si erano pienamente inverti, ora sono io quello che comanda.

‘Sei una puttanella, lo sai Marcello ? Ti piace come ti inculo, vero ?’
‘Si si mi piace tantissimo, hai un gran bel cazzo lo sai? Dai voglio godere continua ti prego’

La paura era passata, un senso di serenità mi colpisce. Sono arrivato ad un punto di non ritorno, ormai devo finire quello che, per caso o per sbaglio, ho iniziato. Tutti questi continui cambi di umore, tutte queste sensazioni diverse mi hanno fatto dimenticare il fatto che sto scopando un uomo.
Riprendo a scoparlo sempre con più forza. Nella foga mi si sfila il profilattico, ma sono troppo eccitato per rimetterlo e continuo senza. L’orgasmo arriva a breve violentissimo, un orgasmo puramente fisico, senza nessun coinvolgimento che si consuma dentro il culo di Marcello.

‘Vengo Troia, Vengooooooooo’ urlai a Marcello incurante che qualcuno potesse sentirci.
‘Si andrea, siiiiii sei stato bravissimo’.mi hai fatto godere tanto’e con questo ti sei meritato la lode’

‘Grazie troietta’ fù l’unica cosa che riuscì a dire.

Sono stanco, distrutto, senza forze. Mi metto comodo sulla poltroncina del suo studio per riprendermi un po’.
Marcello si alza i pantaloni e si risiede alla scrivania, si accende l’ennesima sigaretta, mi guarda e apre un cassetto da dove tira fuori il registro dove si annotano i verbali degli esami.
‘Allora Andrea, penso che un bel 30 e lode te lo sei meritato’ mi dice con aria maliziosa.
‘Grazie Marcello, ma senza le tue ripetizioni non sarei mai riuscito a superare l’esame a pieni voti!’ rispondo quasi incredulo

Apro la mia borsa e tiro fuori il libretto degli esami dove Marcello segna un bel 30 e lode, nel frattempo ne approfitto per rivestirmi e sistemare la mia roba
Prima di andare via saluto Marcello e lo osservo un attimo, non &egrave un perverso come avevo pensato prima, ha l’aria di un uomo solo, un uomo che cerca po’ di compagnia.

Me ne andai dallo studio del Prof. molto soddisfatto per il 30 e lode che mi ero appena guadagnato grazie alle sue’.ripetizioni!!!

Non ho più rivisto Marcello da quel giorno e, nonostante ne avessi avuto l’occasione, non ho mai più fatto sesso con un uomo ma ricordare quell’esperienza mi fa sempre un certo effetto.

La storia &egrave frutto della mia fantasia, ogni riferimento a persone o cose &egrave puramente casuale.

Un ringraziamento speciale va ai miei amici BlackLussury e LauraBa che mi hanno aiutato e sostenuto nella stesura di questo racconto. Grazie
Evil

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