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Racconti 69Racconti erotici sull'Incesto

010 – Ladri Gentiluomini

By 1 Agosto 2012Febbraio 9th, 2020No Comments

Quando successe quello che vi sto per raccontare, era la sera in cui Marta festeggiava il suo diciottesimo compleanno. I genitori, avevano organizzato in casa, una festa in onore della figlia, invitando per la prima volta, anche il suo ragazzo. Alessio, carino biondino, un tipo molto educato, timido, un po’ imbranato nel sesso, ma proprio per questo suo modo d’essere lei lo amava follemente. Quella sera, c’erano, oltre all’intera sua famiglia, composta dal papà Pietro, dalla mamma Veronica e dai fratelli gemelli Enrico e Roberto, anche i fratelli del babbo, Giulio e Valentino, scapoli entrambi, e l’unica sorella della mamma, Irene, con il marito Carlo e i due figli, Antonio e Serena.
I genitori di Marta, erano ancora, nonostante i molti anni di matrimonio, molto innamorati, premurosi, pazienti uno con l’altro e soprattutto abituati a sopportare i difettucci del partner, con la rassegnazione, che sopraggiunge dopo tanti anni di convivenza e di condivisione di tutti i problemi che la vita ti riserva.
L’educazione impartita ai figli e in special modo quella indirizzata a Marta, era stata molto severa, puritana, oserei dire un po’ bigotta, tesa a inculcare nel cervello della loro bambina, i principi della religione cristiana, del ‘non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te’, e le regole severe relative al quarto comandamento ‘onora il padre e la madre’ e di sicuro una delle più importanti di cui al sesto, di basilare rilevanza per la loro famiglia, ‘non commettere atti impuri’ .
Da questi presupposti, si può capire come quella sera, Marta, fosse felice, raggiante, ella raggiungeva finalmente, la completa libertà. La maggiore età, tanto attesa, era finalmente arrivata. Da oggi, avrebbe deciso lei, ciò che poteva e voleva fare, era lei a stabilire a che ora tornare a casa la sera, poteva finalmente decidere della propria vita. Lei non voleva sconvolgere o trasgredire alle ferree regole, che i suoi genitori, gli avevano imposto fino ad allora, ma voleva semplicemente, essere più responsabile di se stessa e della sua futura condotta.

Una buona cena, e i regali da spacchettare, tra cui, un completino intimo carinissimo, regalo di Alessio, con sguardi maliziosi da parte di tutti i parenti, un vestitino, adatto alla stagione estiva in cui stava vivendo, regalatole da zia Irene e zio Carlo, un paio di orecchini pendenti in oro bianco, da parte degli zii Giulio e Valentino e da parte dei genitori, una macchina fotografica digitale, che lei sognava da tempo.
Verso mezzanotte, successe il fattaccio, una esperienza che avrebbe cambiato la vita di Marta e anche quella dei suoi genitori e parenti, in modo alquanto radicale.

Il campanello di casa, suonò insistentemente, e Veronica andò all’uscio domandando”..

‘Chi è?’

‘Signora, per favore siamo rimasti in panne con l’auto, se fosse possibile vorremmo consultare la guida telefonica per cercare un carro attrezzi’

‘Ok un attimo che vi apro’

Entrarono in quattro, e fu subito il panico, erano armati e tenendo le pistole in pugno, ordinarono di sdraiarsi in terra, poi estrassero da uno zainetto, dei rotoli di nastro da pacchi e bloccarono, a tutti, dapprima i polsi dietro la schiena e in seguito, fecero aderire un pezzo dello stesso nastro, sulla bocca, per evitare che gridassero. Poi ridendo e scherzando tra di loro, si sedettero a tavola e iniziarono a mangiare come se fossero stati in casa propria.
Finita la cena, i quattro energumeni, ruttarono sguaiatamente e iniziarono a dedicare le loro attenzioni alla casa e in special modo, si misero subito alla ricerca di una eventuale cassaforte.
Ma purtroppo, non la trovarono, e con modi bruschi sollevarono in piedi il padre di Marta, lo fecero sedere su una sedia, strappandogli il nastro dalla bocca, iniziarono a interrogarlo con fare minaccioso, per farsi dire il luogo dove era nascosta la cassaforte. Pietro non aveva mai pensato a una cassaforte e i loro ingenti risparmi erano depositati in banca, lui glielo disse ai giovani delinquenti, e loro dopo una rapida consultazione, decisero di mandare uno di loro, con il bancomat alla filiale della banca, facendosi dare da Pietro il codice segreto. Il papà di Marta dapprima cercò di guadagnare tempo, dicendo di non ricordarlo a memoria, ma questa reticenza risultò essere inutile e dannosa, in quanto uno di loro gli mostrò la pistola appoggiandogliela al viso e lui per preservare la propria incolumità fu costretto a rivelare il codice segreto della carta bancomat..
La filiale della banca non era vicinissima e mentre il prescelto, per effettuare il prelevamento, usciva per raggiungerla, gli altri si misero comodi e iniziarono a guardare con un certo interesse le ragazze sdraiate a terra. La prescelta, forse perché era la più appariscente e anche la meno vestita, fu Serena, la cugina di Marta, due di loro, la misero in piedi di forza, le venne strappata la camicetta, lasciandola a seno nudo. Un bellissimo seno, una seconda misura, sodo, con le aureole scure, dalle quali, si ergevano i capezzoli, leggermente più scuri ancora, delle aureole stesse.

‘Ehi , guarda che bella troietta che abbiamo qui’

Uno dei due, tirò via il nastro alla bocca e’.

‘Già, senza reggiseno la maiala, quanti anni hai porcellina?’

Serena rispose con voce flebile e tremante’.

‘Quasi diciannove, vi prego lasciatemi stare!’

‘Tranquilla, vogliamo solo farti godere, zoccola del cazzo!’

Uno di loro se ne stava in disparte, non partecipava a questa violenza, per ora solo psicologica, sulla giovane ragazza, ma egli, impugnava la macchina digitale nuova di zecca e la stava usando scattando fotografie di quanto stava succedendo. Gli altri due invece giravano attorno a Serena e uno di loro da dietro infilò una mano nel bordo della gonna, e tirò verso il basso, strappando via il bottone e lacerando anche la zip.
La gonna cadde mostrando uno spettacolo molto eccitante per i due malavitosi. Il culetto era libero, un ‘filo interdentale’ partiva dal sottile elastico superiore del tanga, tuffandosi fra le natiche sode e lisce della ragazza. Il ragazzo che gli stava davanti, vide invece, il tanga di pizzo bianco trasparente, che velava appena, la fighetta completamente depilata. Anche questo esile indumento, fu strappato e lei rimase nuda, completamente nuda. Intanto gli scatti della digitale continuavano……….Entrambi i maschi estrassero il cazzo all’unisono e uno dei due, gettò con un sol gesto, i piatti e le stoviglie, a terra, liberando una parte del tavolo, poi ci si sedette sopra.
Serena fu presa per i lunghi capelli biondi e la sua bocca fu messa a stretto contatto con il pene dell’uomo”..

‘Succhiami il cazzo troia!’

‘Io invece adesso gli rompo il culo a sta vacca!’

‘Si dai fottila nel culo che io me lo faccio pompare per bene!’

‘Chi è il paparino di sta porcella?’

Chiesero dapprima al padre di Marta ma al suo diniego individuarono Carlo e”

‘E’ tua figlia la maiala?’

‘Si è mia figlia ma non è una maiala’

‘Vieni qui padre della zoccola’

Carlo si avvicinò a sua figlia, e fu chiamato ‘l’asociale’ che posò la macchina fotografica e provvide a calare giù i pantaloni dell’uomo e ad abbassargli le mutande, trovando con sorpresa, un cazzo di buone dimensioni, ma non del tutto a riposo. E uno di loro”’..

‘Dai Gigi succhiaglielo che a te piace, guarda, si è eccitato il bastardo, ha il cazzo mezzo duro’

Dopo pochi secondi il pene di Carlo era completamente in erezione”’

‘Grande Gigi, sei bravo a succhiare! Glielo hai fatto diventare duro come il marmo al paparino!’

‘E tu bambina, come ti chiami?’

‘Io sono Serena’

‘Brava Serena, guarda papi che bel cazzone duro che ha! Succhiaglielo!’

‘No non voglio, non mi va, per favore non mi fate fare sta cosa!’

‘Succhiagli il cazzo, troia! Se no vedi cosa ti succede!’

Serena, fu obbligata a succhiare suo padre, che con grande sorpresa”

‘Brava Sere, brava, succhi meglio della mamma!’

‘Uuummmhhhhhh’

‘Dai brava succhia il cazzo a tuo padre che noi ti inculiamo a turno!’

Ancora gli scatti della macchina digitale… clac, clac, clac………….

Da dietro i due giovani si fecero strada nel culo di Serena, che probabilmente, non era alla sua prima esperienza anale. Muoveva il culo per facilitare la penetrazione la giovane ragazza, e succhiava con avidità e bravura il cazzo del babbo.

‘Toh prenditelo in culo porca maiala, ti ho scelta perché hai la faccia da troia!’

‘Fammi spazio Mario, che la voglio inculare anche io’

‘Si, vieni Tony, eccoti il culo bello aperto, ficcaglielo dentro al volo!’

‘Ti piace anche il mio eh? Scommetto che godi anche con il culo vero?’

‘Uuuummmhhhhh’

‘Ti sborro in bocca, brava piccola mia, ti riempio la bocca, come succhi bene, brava, daiiiii, bevi troietta mia, bevi la sborra di papi, uuummmhhh, sborroooo, sborrrooooo, uuummhhh, aahhhhh!’

Serena, ingoiò lo sperma di suo padre, e lo leccò fino alla fine, mentre i due cazzi che si alternavano dentro al suo culetto, continuavano a pomparla con forza, sbattendogli le palle contro la figa.

‘Vuoi godere porcella, sei una puttana! Godi come una puttana allora, godi vacca!’

‘Siii continua, continua, godoooo, godoooo, oddio, oddioooo, vengo, vengoooooo, uuummmmhhhh, ahhhaaaaaaa, aahhhaaaaa”’

‘Ti sborro in culo, ti sborro in culo, troietta!!!!!

Clac, clac, clac, clac……………….

I due giovani, riempirono l’intestino di Serena a turno con la loro abbondante sborra e lasciarono la ragazza facendola sdraiare completamente nuda a terra.
Gigi, il fotografo solitario, dopo aver succhiato il cazzo di Carlo, si era appoggiato alla parete e continuava a scattare foto e con la mano libera si menava il grosso cazzo rigido e gocciolante. Tony e Mario si stavano riposando su una sedia e bevevano della birra. Gigi invece, consegnò la macchinetta fotografica nelle mani di Tony e si avvicinò ai due gemelli ventenni, Enrico e Roberto, li fece sedere uno vicino all’altro sul tavolo e li denudò completamente strappando loro le camicie e togliendogli il nastro dalla bocca. Stavano con le mani legate dietro completamente nudi. Il delinquente, iniziò succhiando il cazzo a Enrico e masturbando Roberto, poi alternò per qualche minuto, fin quando i due bei cazzi furono belli duri. Fece girare Enrico a pecorina appoggiato al tavolo e disse a Roberto di ficcarlo nel culo a suo fratello.

‘Non posso, è mio fratello, per favore non me lo far fare!’

‘Stronzetto ! Ti ho detto inculalo!!! Facciamo il trenino, vedrai che ti piacerà. Cosa ne pensi ?
Inculalo subito se no ti spacco la faccia, pezzo di merda!!! ‘

Roberto, suo malgrado, lo appoggiò allo sfintere del fratello e spinse il cazzo nel buchetto vergine di Enrico”.

‘Mi fai male Roby, per favore noooo, mi fai malissimo, ti prego smettilaaaa’

‘Non ti fermare spingiglielo dentro al tuo fratellino, scopalo bene dai’

E Tony, scattava le fotografie, incitando Gigi”..

‘Dai Gigi, inculati il fratellino, fate il trenino su, ficcagli in culo il tuo bel cazzone! Faglielo sentire al damerino ! ‘

‘Adesso glielo sbatto dentro. Apri le chiappe giovanotto! Ti faccio un favore, te lo insalivo bene, così ti entra tutto!’

‘Smettetela per favore, andatevene via! Siete dei pervertiti, bastardi e ricchioni pure!’

‘Lo sarai anche tu ricchione fra un po’! Vedrai ci prenderai gusto a farti inculare bambino!!!’

Gigi, leccò accuratamente il buco del culo di Roby, aiutandosi con un dito lo dilatò leggermente e poi si sollevò appoggiandogli il cazzo sullo sfintere.

‘Toh, prendilo in culo anche tu! Apri le chiappe, ricchione! Eccotelo! Lo senti entrare? Ti piacerà, checca di merda, vedrai che fra un po’ mi chiederai di non smettere!’

‘Aaaaggghhhhh, mi stai spaccando, ti prego togli quel coso dal mio culo, sei un bastardo, togliloooo, cazzooooo!’

Mentre Enrico”’

‘Fai piano Roby, fai piano ma continua, così spingilo più in fondo, uummmhhhhh, siiiiii’

‘Ummmhhhh, hai visto il tuo fratellino, comincia a piacergli, cosa ti dicevo io! Siete due troie e vi meritate solo il cazzo nel culo!! ‘

Gigi scopava Roberto ed era come se allo stesso tempo inculasse anche Enrico. Il cazzo di Roby era il prolungamento del suo, ogni volta che sprofondava nel culo del ragazzo, suo fratello che ”’.

‘UUUmmmhhhhh, continua, mi fai venire, continuaaaaaa, tutti e due spingetemelo dentro! Aaagggghhhhh, siiiiiiiiiiiii, sborrooooo, sborrroooo.’

Serena, non seppe resistere e rapidamente si inginocchiò di fronte a suo cugino, imboccandogli il cazzo e ingoiando i potenti getti di sborra bollente che uscivano a ripetizione dal suo pene.

‘Wowwwww, succhiaaaaa, siiiiii, leccaloooo, uuuuuummmhhhhh, che troia che seiii, uuummmhhhh’..’

E Roby”..

‘Non toglierti Enri, fammi sborrare nel tuo culo, mentre sto bastardo mi fotte!’

‘Ti piace il mio cazzone nel culo eh? Te l’avevo detto, dai che sborriamo assieme, dai che sono quasi pronto a riempirti il culoooo’

‘Fottimi bastardo, che io inculo mio fratello, daiiii sbattimiiiii’

‘Siete due troiette, sto per sborrare, ti riempio il culoooo!’

‘Siiiiii, anch’io sborroooo, sborroooo, ti allago il culo Enriiii’

‘Svuotati le palle nel mio culo Robyyyyy!’

All’unisono Roberto e Gigi sborrarono abbondantemente, con mugoliii e lamenti, svuotandosi i coglioni con schizzi potenti e caldi’

Tony intanto……. Clac, clac, clac…………..

Dopo pochi minuti, sentirono aprire la porta di casa, era il quarto ragazzo, che tornava con i soldi prelevati al bancomat.

‘Ehi Miky ! Come è andata? Presi i quattrini?’

‘Si, si, tutto apposto sono riuscito a prelevare in banche diverse, diecimila euro’

‘Wowww, bene, bene, sai quanta buona roba possiamo comprare?’

‘Vedo che qui, vi siete divertiti, alla faccia mia’

‘Beh sai, non sapevamo come passare il tempo e allora’..’

‘Scommetto che Gigi, si è fatto i due ragazzi!?’

E Tony””

‘Perché, avevi dei dubbi? Conosci i suoi gusti no?’

E Gigi””

‘Mi sono fatto solo uno dei due, l’altro se l’è scopato quello che ho fottuto io!!’

‘Il trenino, la tua specialità eh?’

‘Bravo, vedo che mi conosci bene!’

Mario si risvegliò dal ‘coma profondo’ in cui era caduto dopo la sborrata precedente e ””..

‘Ragazzi mi è venuta un idea, liberiamo sti poveracci dal nastro e poi facciamo una estrazione a coppie e ci divertiamo’

Tony ancora un po’ intontito per le energie consumate”””’..

‘Spiegati meglio, non ho capito bene’

‘Adesso li liberiamo tutti, mani e bocca liberi, poi facciamo dei bigliettini con i numeri da uno a’..
Aspetta che faccio la conta’. 1 2 3 4 5 6 ” OK sono in dodici se non sbaglio, quindi dicevo, bigliettini da 1 a 12 e poi facciamo le estrazioni, ognuno di loro estrae un numero e poi li mettiamo in ordine dal numero 1 al 12 cosi i primi due formano una coppia, il 3 e il 4 un’altra e così via”’

‘Dai liberiamoli, anche perché se lo meritano, qualcuno di loro ha già ‘collaborato’ con noi’ eh eh eh eh’

Gigi, con il taglierino iniziò a liberare i polsi indolenziti di tutta la compagnia, mentre Tony toglieva loro il nastro dalla bocca. Fu cercato un foglio di carta, che venne diviso in dodici parti che furono poi numerate. Ognuno estrasse un numero e quindi si formarono le coppie.
Era una situazione un po’ particolare, perché, a parte i due zii scapoli, che brontolavano e chiedevano di smettere questa orrenda farsa, nessun altro si lamentava, sembravano stare al gioco, in modo collaborativo. Così le coppie che si formarono furono:

Giulio e Antonio, Alessio e Irene, Pietro e Serena, Enrico e Veronica, Valentino e Carlo, Marta e
Roberto

Gigi ordinò’.

‘Adesso, spogliatevi tutti, nudi, assolutamente tutti nudi, ok?’

Così tutti, iniziarono a spogliarsi, mettendo in mostra ognuno le proprie grazie.

E Tony”

‘Wowww, che spettacolo, guardate che bella fighettina la biondina !’

Gigi rispose’..

‘Ma chi? Quella in coppia con quello che ho appena inculato io?’
‘Si proprio quella, è bionda naturale, guarda i peli della figa, sono biondissimi, si vede il taglio della patata! Uuuummmhhh, che fighetta. Come ti chiami troietta?’

‘Io mi chiamo Marta’

‘Senti puttanella, anzi scusa, Marta, eh eh eh, fai qualcosa con il ricchione che hai di fianco, su facci vedere cosa sei capace di fare. ‘

Roberto, che aveva ancora il buco del culo che gli doleva”..

‘Dai Martuccia, prendimelo in bocca, succhiami il cazzo, non l’hai mai fatto? Ti insegno io come fare, apri bene la bocca, se no mi fai male con i denti, tienilo in mano, impugnalo bene, adesso fallo entrare in bocca e poi ti guido io.’

Marta con la bocca piena ‘..

‘UUUmmmhhhhh’.

Roberto, le teneva il capo, da dietro e glielo spingeva in gola, la troietta inizialmente subì il movimento, ma poi un po’ per volta iniziò a muoversi autonomamente, aspirando il cazzo e pompandolo con ingordigia, quest’ultima sicuramente dovuta ai molti anni trascorsi senza mai aver visto o toccato un cazzo duro.

Mario incitò tutti a muoversi a fare qualcosa, succhiarsi, scoparsi, leccarsi, baciarsi, insomma qualsiasi cosa che fosse eccitante.

Ancora il ritmo degli scatti della macchina fotografica continuava incessantemente, clac, clac, clac……….

Ebbe inizio da quel momento in poi una sarabanda incredibile di corpi che si possedevano accarezzavano, di cazzi infilati nelle fighe o nei culi, rapporti etero oppure omosessuali, senza distinzione di sesso ne di età.
Si sentivano soltanto mugolii o frasi di incitamento, insulti, parolacce, o urletti di godimento e di orgasmica liberazione.
Pietro ad esempio stava incitando sua nipote Serena”

‘Muovi il culo, così mi fai godere, ti metto incinta troia, ti riempio la figa di sborra, mi hai sempre eccitato, con sto culo che hai!’

‘Siiii zioooo, scopami, ma non mi venire dentro, mettimelo in bocca piuttosto, sborrami in bocca, te la bevo tutta, lo giuro!’

‘Stai pronta, quanto te lo dico girati e ingoiamelo, che maiala che sei! Dai muovi il culo, che ti sculaccio un po’ . Sto per sborrare girati, girati!!!’

I primi schizzi, la colpirono in viso, ma lei fu svelta a ingoiargli il cazzo e spremendogli dolcemente i coglioni, lo fece venire in gola, poi, se lo sfilò dalla bocca e lo leccò mungendoglielo e facendone uscire tutto il liquido seminale ancora presente nell’uretra della zio.

‘Troiaaaaaa, maiala, uuummmhhhh, lo sapevo che sei una zoccoletta, lo sapevooo, uummhhhh’

Anche Veronica si stava facendo scopare da suo figlio Enrico”

‘Tesoro di mamma, togliti da sopra, voglio che mi scopi in culo, tuo padre, per non fare peccato, non ha mai voluto mettermelo nell’ano!’

‘Tira su le gambe mamma, appoggiale alle mie spalle, brava così, preparati a prendertelo nel culo, che belle chiappone che hai mamma, eccotelo adesso te lo spingo dentro, anzi aspetta, insalivamelo bene così ti entra meglio, ecco così brava leccami il cazzo! Adesso te lo ficco dentro!
Toh, prendilo, mamma troia! ‘

‘Aaaggghhhhhhh, uuummmmm che male, non importa, spingilo dentro dai non ti fermare’

‘Che porca che sei mamma, lo vuoi ad ogni costo eh!!’

‘Siiiiii, continua, continua, ci sono già abituata, ogni tanto di nascosto, mi ci ficco dentro il vibratore!’

‘Che porca maiala che sei mamma, ecco perché ti è entrato facile facile!’

Mentre succedeva questo tra madre e figlio, si vedeva il giovane Antonio che si inchiappettava suo zio Giulio prendendolo da dietro alla pecorina e lo zio che ””’.

‘Mi piace il tuo cazzo! E’ meglio di quello di quella checca del mio amico’

‘Ah, zietto, sei ricchione allora!? Ti fai scopare da un amico, magari giovane eh?’

‘Uuuummmhhhh, siiiii, ma non è come te, tu hai un gran cazzone!!

‘Hai il culo bello largo zietto!’

‘Togli il cazzo e mettici due dita dentro dai!’

‘Ti piace con le dita, ma ti entrano facili, sei sfondato zietto bello!!’

‘Adesso mettine tre, poi quattro e poi tutta la mano fino al polso, sfondami tutto!!!’

‘Eccoti quattro dita, maiale di uno zio gay, mi ci entra la mano in questa voragine!’

‘Dai spingila dentro fino al polso, spingiiiii,, uuummmhhhhh, sfondami il culoooooo.’

‘Ti piace così, ti sto scopando con la mano dentro, che vacca che sei!’

‘Dai che sborro, scopami il culo!’

‘Fra un po’ mi entra fino al gomito!!’

‘Uuummmhhhhh, magariiiiii!’

‘Ti sculaccerei le palle, zio troia!’

‘Si sculacciamele, dai che mi piace!’

‘Sborra dai che poi me lo succhi bene, lo pulisci tutto, ti faccio leccare anche la mano con la quale ti sto inculando!!!’

‘Ti piace fottermi con la mano eh? Dai continua che vengo, daiiii, siiiii, spingi dentro la manoooo, siiiiii, godoooo, sborrooooo, uuuaaahhhhh, uuuuuaaahhhhh, uuummhhhhh, aaahhhaaaaaaaaaa.’

‘Succhia adesso zietto bello, devimi la sborra, porco maialeeee, eccola, eccolaaaaa.’

Ancora, clac, clac, clac…………..

Da un’altra parte invece, si era formato un gruppo, con Irene e Serena che sedute a terra si baciavano fra di loro, mentre tutto attorno in piedi c’erano: Alessio, Pietro, Valentino e Carlo.
Essi assistevano alla lesbicata delle due donne e si masturbavano. Mentre, le due femmine si disponevano in posizione di sessantanove, leccandosi a vicenda la figa, i maschi eccitatissimi, iniziarono dapprima a masturbarsi il cazzo a vicenda e poi a succhiarselo a turno, fin quando sentirono le due donne iniziare a godere e allora si avvicinarono ai loro corpi avvinghiati e aumentando il ritmo della sega, iniziarono a schizzarle su tutto il corpo e soprattutto direzionando i loro getti sul viso e sui capelli della due neo lesbiche.

Quando, tutti si ripresero, cercarono con lo sguardo i componenti della banda, ma non li videro più, li cercarono in tutta la casa, ma niente erano scomparsi. La macchinetta fotografica era però lì posata sul tavolo con tutta la documentazione della serata. Veronica a quel punto, volle andare fuori per vedere se ci fossero ancora, ma trovò soltanto, appoggiato sopra al tavolino nell’ingresso, un biglietto con sopra a mo di fermacarte un bicchiere. Sul biglietto c’era scritto ‘Grazie di tutto, siete stati meravigliosi, ci avete fatto godere come non ci era mai successo, sul tavolo potrete vedere la vostra serata con tante belle fotografie e dentro a questo bicchiere c’è la testimonianza del godimento di tutti e quattro noi. Saluti e grazie ancora!’
All’ interno del bicchiere vi era una buona quantità di sborra ancora calda, Veronica sollevò il bicchiere e”.

‘Grazie a voi ragazzi, è stata una fantastica esperienza!!! Alla vostra salute!!!’

Tutto lo sperma scese nella bocca della donna, che ne assaporò il gusto e la densità, facendo come dei gargarismi, poi la inghiottì facendola scendere nello stomaco. Pietro la abbracciò e disse’.

‘Beh, ci è costata diecimila euro sta serata, ma per ripetere una cosi eccitante esperienza, sarei disposto a spenderne altri ventimila! Ah Ah Ah’

‘Già, pensò Marta, tanti anni di casa e chiesa e poi, finalmente la maschera era scesa, ecco i miei veri genitori e i miei veri parenti!’

Tutti gli ospiti, nudi come vermi, si sedettero a tavola e qualcuno disse”’.

‘Ma allora, si mangia in questa casa???!!!’

E anche questa volta’ vissero tutti felici e contenti””..

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