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Racconti di DominazioneRacconti erotici sull'Incesto

Ai piedi di Dafne

By 21 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Dafne è la mia ragazza, abbiamo la stessa età, 19 anni e frequentiamo la stessa classe del liceo scientifico, lei non è particolarmente alta, ma ha una statura normale, circa 1m e 70, i lineamenti del viso sono bellissimi, ha i zigomi sporgenti, ma non troppo(tipo le star tutte rifatte che poi fanno schifo!!!), ha gli occhi verdi ed è castana chiara .Io sono abbastanza alto, moro con gli occhi nocciola, ma soprattutto sono un feticista, mi piacciono moltissimo i piedi delle ragazze, soprattutto quando indossano dei bellissimi sandali col tacco alto e la punta aperta che fa vedere le dita, ma dafne non è a conoscenza di questa mia passione, e mi vergogno molto a dirglielo, soprattutto non vorrei che la prendesse male lasciandomi e spifferando tutti ai miei amici…o ai miei parenti(ancora peggio) , non avrei più il coraggio di parlargli guardandoli negli occhi, sarebbe traumatico, però dopotutto è la mia ragazza e ci vogliamo bene, forse non lo farebbe… però, purtroppo, c’è quel forse che mi preoccupa non poco.                                                                         

Vabbè lasciamo perdere, passiamo alla storia.                                                                                                                                             Era estate, e come al solito la sera uscivo con Dafne per stare un po’ insieme, o per il paese o prendevamo la macchina e andavamo a Roma a prenderci un gelato e farci una romantica passeggiata,che a lei piace tanto(e a me piace perché lei è felice!), infatti quella sera dopo il gelato e la lunga camminata ci siamo addentrati in Villa Borghese e ci siamo seduti su una panchina chiacchierando del più e del meno, l’atmosfera mi sembrava quella giusta per parlargli della mia passione.                   

–Dafne?   

-si amore?

-volevo parlarti di una cosa, ma per me è difficile, quindi potresti farmi la cortesia di non metterti a ridere?

-mmh, ok tranquillo

-e soprattutto quello che ti sto per dire deve rimanere tra noi due, nessuno dovrà mai saperlo

– queste parole mi preoccupano un po’, ma avanti parla

-beh, a me piacciono molto i piedi delle ragazze, ovviamente non solo quelli, però sono una parte del corpo femminile che mi eccita molto

Lei provo a trattenere una risata, ma un risolino le uscì comunque, mettendomi ancor più in imbarazzo

– Davide senti, ma questa confessione  a cosa porta?-

-no.. vabbe… a niente, volevo solo dirlo a qualcuno-stavo sudando freddo

-ah peccato…

– io ho detto niente perche mi sembravi contraria a questa cosa  

-no al contrario, è interessante, comunque perche non mi fai un bel massaggino ai piedi?!-non passava nessuno, anche perche ci eravamo messi isolati

-davvero?-risposi io titubante

-si, mi fanno male, sono stanchi -fece lei con un sorriso dolce, sapendo che mi avrebbe fatto felice

Iniziai a toglierle le scarpe da ginnastica prima la scarpa sinistra, poi la destra, erano un bellissimo 37 e mezzo. Li appoggiai sul mio grembo, non puzzavano, al massimo emanavano un odore lieve, ma era più che normale dopo la lunga passeggiata che avevamo fatto. Stavo per levarle anche i calzini, ma lei mi fermò, dicendomi che siccome erano un po’ sudati toglierli e rimetterli le avrebbe dato fastidio, cosi rimandò il mio sogno di vederle i piedi nudi(non li avevo ancora mai visti dato che lei è una tipa sportiva, e veste sempre con scarpe da ginnastica o comunque tipi di scarpe chiuse, e anche quando andiamo a delle feste e si veste elegante si mette sempre le decolleté con le calze, quindi nudi non li ho mai visti, ma lo desideravo ardentemente), ed iniziai il massaggio, lei si rilassò visibilmente, sdraiandosi sulla panchina e chiudendo gli occhi. Io intanto gli odoravo i piedi mente continuavo il massaggio, sicuramente se ne era accorta, ma faceva finta di niente. Dopo un quarto d’ora abbondante mi ringraziò di quello stupendo massaggio dandomi un bacio ed un abbraccio molto affettuosi, che solo lei mi sapeva dare e mi disse che dovevamo andare perche si stava facendo tardi e non voleva stare più li perché ormai era buio, non si sa mai che gente gira…

La riaccompagnai a casa, avrei desiderato che prima di scendere mi facesse fare un altro massaggio o baciargli i piedi o qualsiasi altra cosa… ma non successe. Dopo esserci salutati mi disse che le era piaciuto molto e che se volevo si poteva rifare. Io dopo queste parole non chiusi occhio per tutta la notte fantasticando sui suoi piedi e su quello che poteva succedere la prossima volta.

Il giorno dopo non ci vedemmo perché doveva andare  ad un festa di una sua amica che festeggiava la laurea.

Il giorno dopo decidemmo di andare al cinema a vedere un noto film sdolcinato su dei vampiri, ci andammo verso le 15 e 30, e ovviamente d’estate alle 15 e 30 non c’era nessuno, cosi a metà del primo tempo gli dissi –amore, ti faccio un bel massaggino ai piedi?

-no, con questo caldo saranno sudatissimi!!!

-non fa niente, ansi se vuoi  te li rinfresco io…

-cosa vuoi dire?con la lingua?

-si…-*imbarazzato*

-amore ma non pensi di esagerare?sono veramente molto sudati…

-no non ti preoccupare

-se proprio ci tieni fai pure-porgendomi le sue scarpe a pochi centimetri dal volto

Mentre stavo per slacciarle le ritrasse e disse

-senti, visto che il film non lo guardi, perche non ti sdrai qui per terra cosi sto più comoda?

Io non lo feci subito, pensando a tutte le schifezze che potevano esserci finite…

Ma poi la voglia di leccargli i piedi prese il sopravvento, mi sdraiai e con le mani presi le sue scarpe e le slacciai, portandomele al volto per annusarle e poi le posi per terra affianco a me, ed iniziai ad odorare i suoi piedi che, effettivamente, questa volta odoravano molto, ma non mi dispiaceva affatto, cosi presi con i denti il bordo di un calzino, facendo attenzione alla pelle della mia ragazza, e lo tolsi pian piano, che quasi non se ne accorse, ed appallottolai il calzino mettendolo nella scarpa, vedendolo mi divento durò come il marmo, era bellissimo(il suo piede), come vi avevo già detto era piccolo con le dita non troppo lunghe ed era ben curato e le unghie non smaltate, ma curate anch’esse alla perfezione 0non avrei mai pensato che fossero cosi, soprattutto da una tipa come la mia ragazza che si veste sempre sportiva, iniziai a darle dei bacetti alternati a sniffate profonde, lei gradiva moltissimo e sono quasi certo di averla sentita gemere. Poco dopo inizia a leccare la pianta alternando sempre delle grandi sniffate(quell’odore mi faceva impazzire!!!),poi passai al tallone, lasciandomi le dita per dessert!, succhiai e leccai aprendo la bocca più che potevo per far entrare tutto il tallone, capii che gradiva perche con il piede destro mi carezzava amorevolmente la testa, le dita non feci in tempo a leccarle perche era finito il primo tempo, ed ero andato a prenderle i pop-corn , quando tornai aspettai che si spensero le luci e mi sdraiai di nuovo sotto di lei che mi rimise i piedi in faccia, e continuai da dove ero rimasto, iniziai a succhiare le dita che effettivamente sapevano di sudore, e mentre passavo con la lingua in mezzo a tutte le ditine trovai un qualcosa che aveva un po’ di consistenza, era quello sporco nero che si forma tra le dita sudate, lo mandai giù senza pensarci troppo, e passai a l’altro piede, questo però me lo schiacciò sul naso costringendomi ad odorarlo per qualche minuto(aveva ancora il calzino), non me lo aspettavo, ma mi piaceva moltissimo, anche se l’odore era molto intenso, poi gli tolsi il calzino e feci quello che avevo fatto con l’altro piede, e mentre gli leccavo la pianta con il piede sinistro andò a “coccolarmi” il pene muovendo il piede su e giù, stavo per venire dopo neanche 20 secondi che mi masturbava, e mi stavo per sentire male perche non volevo fare una figuraccia venendo subito, ma non riuscii a ritardare  più di 10 secondi, ed arrossi aspettandomi delle critiche che fortunatamente non arrivarono.

– Davide ora mi pulisci il piede vero?

Stavo per prendere i fazzoletti ma mi fermò

-no, con la lingua!

-cooosa???ma mi fa …schifo …

-se non lecchi non te li faccio più neanche vedere-scoppio a ridere

-dai

-ho già parlato, lecca!-la sua voce era sicura

-ti prego

-va bene…-fece per alzarsi ma io la bloccai e le dissi

-ok ok, lo faccio-lo dissi con aria visibilmente molto triste

Stavo per leccare via tutto il mio sperma dal suo fantastico piede, quando improvvisamente mi ferma e dice

-ok fermo! Ti volevo solo mettere alla prova e vedere fin dove riuscivo a spingerti-mi sentivo preso in giro, ma allo stesso tempo felicissimo di non aver dovuto leccare il mio stesso seme

-ah..

-a quanto pare riuscirei a farti fare qualsiasi cosa…-disse con fare minaccioso

-si farei qualsiasi cosa per te

-va bene, intanto continua a leccarmi il piede (non quello sporco)- quell’ “intanto” capii che stava a significare che mi avrebbe fatto fare qualcosa di umiliante, ma ancora non sapevo cosa

Io eseguii , intanto ci avvicinavamo alla fine del film e durante una scena in cui lei si spaventò (inavvertitamente) mi diede un calcio in faccia facendomi uscire del sangue dal labbro superiore.

Mi chiese subito scusa, dicendo che non lo aveva fatto apposta, io le risposii che non mi usciva molto sangue ma mi dava un pizzicore ogni volta che contraevo il labbro per succhiargli le dita.

Lei rise mentre glie lo  dissi, dicendo ancora una volta che gli dispiaceva, mentre continuava a ridere.

Poi gli chiesi

-Dafne posso chiederti un favore?

-si dimmi

-posso tenere i tuoi calzini?

-ahahaha e che ci fai?ahahaha sono tutti sudati!!!

-…-non risposi, mi vergognavo e non sapevo cosa dirle

-ahahaha al posto dell’orsetto di peluche ti porti a letto i miei calzini?!?!-disse ancora ridendo

-dai non ridere, cosi mi offendi…

-ok li puoi prendere, ma solo se dai una leccatina al piede sporco!

Visto che ormai era asciutto, io eseguii senza troppo schifio , lei scoppiò in una risata sonora, che mi fece arrossire e scendere qualche lacrima…

-perche piangi?pensavo ti piacesse leccarmi i piedi -*risatina*

-non mi piace essere preso in giro da te, è la cosa più brutta che c’è, leccarti i piedi mi piace tantissimo e ti ringrazio che me lo fai fare, però non prendermi in giro per favore…

-ok scusa hai ragione, è solo che non è cosa a tutti i giorni vedere il proprio ragazzo per terra che ti lecca i piedi, e soprattutto che lecca il piede dove ha sborrato!!!

-per te farei questo ed altro

-vabbe ti metterò alla prova un altro giorno, adesso portami a casa!!!

-ok andiamo

La abbracciai

-grazie di quello che mi hai fatto fare oggi

-di niente, e non preoccuparti, presto lo rifaremo!

La accompagnai a casa e, non so perché, ma invece di salutarla normalmente, le baciai i piedi come segno di sottomissione, forse ero diventato il suo schiavetto?…si e lei lo sapeva!

Continua…

 

 

Il giorno dopo lei mi chiamò e disse

-amore questo week-end i miei vanno al mare da mia zia e va anche mia sorella, abbiamo casa disponibile

-è perfetto!

-si, e non vedo l’ora, ti farò fare certe cosucce…

Non risposi

-comunque oggi mi andrebbe di fare un bel pic-nic

-ok, va bene, dove andiamo?

-a villa borghese va bene?

-se va bene a te va bene anche a me!

Cosi verso le 11 passai a prenderla ed andammo a villa borghese, trovammo un posto isolato e ci mettemmo comodi su di una coperta abbastanza grande, lei si sdraiò ed anch’io, però con la testa sulle sue caviglie

-ormai non ne puoi fare più a meno dei miei piedini vero?!?!

-si- confessai-sono bellissimi

-sai ho letto qualcosa su internet, riguardo al feticismo, e si menzionano molte altre pratiche…

– cos’è che ti ha colpito di più?

-il “trampling”!, a te piacciono cose del genere?

-beh, sono eccitanti…

-va beh, lo scopriremo sabato, intanto perche non mi massaggi i piedi?

-si subito padro…-mi accorsi che stavo per darle della padrona, speravo non se ne fosse accorta, ma…

-cosa hai detto?

-no niente

-ti ho sentito! Stavi per chiamarmi padrona!!!

-no ti sbagli, hai sentito male…- cercai di negare l’ovvio, ma non servì a nulla

-ehi schiavo! contraddici la tua padrona!?!?-disse lei ridendo con aria sarcastica

-no, scusa                          

-scusa cosa?

-scusa non lo faccio più

-no deficiente, devi chiamarmi padrona!

-ma…

-niente ma

-si…Padrona -dissi con voce flebile

Lei rise e mentre le slacciavo le scarpe continuava a deridermi, io intanto riflettevo:ormai il mio rapporto con lei è solo padrona-schiavo?

Non sapevo come sentirmi, se amareggiato o felice, in effetti avevo sempre desiderato una padrona, però forse non avevo pensato alla mia ragazza come padrona…

E soprattutto adesso con lei come dovevo comportarmi?da schiavo o come suo ragazzo? Glie lo chiesi…

-Dafne…ehmmm Padrona

-si !?!?

-ma ora come dovremmo comportarci?

-in che senso?

-io cosa sono adesso per te?il tuo schiavo?

-si sei il mio schiavetto personale

-solo il tuo schiavo?

-no, davanti agli altri faremo finta di essere ancora ragazzo e ragazza-disse lei ridacchiando-non ti sta bene?!

-si, Padrona

Rise ancora nel sentirsi chiamare padrona

Io intanto le massaggiavo i piedi e gli davo dei bacetti, non glie li odoravo perché quel giorno non odoravano per niente

-mi è venuto in mente un giochino…

-cioè?

-toglimi i calzini!

Lo feci, e lei si alzo in piedi e inizio a camminare scalza sulla terra, ed io capii il giochino che aveva in mente…

Si sedette di nuovo sulla coperta .

-ora lecca!

-no ti prego

-1°non contraddirmi, 2°devi darmi del lei-e volò un calcetto in faccia- sono o non sono la tua padrona?

-mi scusi Padrona…ma mi fa schifo…

-ti fanno schifo i miei piedi?

-no, è solo che son…-non mi fece finire di parlare

-allora lecca!-urlò

Devo ammettere che mi spaventò un po’ con quell’urlo

-va bene…Padrona

Io iniziai  a leccarle i piedi, con la sola punta della lingua, perche effettivamente faceva un po’ schifo.

E lei inizio a sbattermi la faccia sui suoi piedi urlandomi di leccare bene come avevo fatto il giorno prima,

io ero demoralizzato e privo della più piccola briciola di dignità, e mi abbandonai a lei e ad ogni suo piccolo capriccio.

Leccai la sua divina pianta, che con la saliva che si mescolava alla terra era diventata fangosa e di color marroncino,però mi permise di sputare la terra, leccai finche non divenne pulitissima, poi passai al tallone che non fu molto difficile da pulire, ci misi qualche minuto  ed infine le dita, le succhiai e le risucchiai finche anch’esse non furono pulite.

-allora?era cosi difficile?!?!dai dillo che ti è piaciuto!

Io non ebbi il coraggio di rispondere e chinai la testa verso il basso, cosi da non incrociare il suo sguardo.

Mi diede un calcetto sul mento per farmi alzare la testa e disse

-ti ho fatto una domanda rispondi

-mi scusi….. Padrona, no non è stato difficile

-e ti è piaciuto?

Avvilito risposi-si Padrona

-Beh?non mi ringrazi?

-grazie Padrona- dissi silenziosamente

-cosa?

-grazie…Padrona

A quelle parole lei scoppio in una risata che mi demoralizzò e mi privò anche dell’ultimo granello di dignità che mi era rimasto.

Poi passai all’altro piede ma mentre me lo metteva sul volto notai che aveva pestato una cacchetta di piccione

-Padrona aspetta, credo che hai qualcosa sul piede…

Lei guardò e con un sguardo inorridito disse– che schifo pulisci!

-no la prego tutto tranne questo…

-deficiente non con la lingua !!!prendi un fazzoletto!!!

-ah mi scusi Padrona non avevo capito- tirando un sospiro di sollievo presi il fazzoletto e gli pulii il piede

-per questa volta non te lo faccio leccare, però adesso andiamo ad una fontanella e me lo pulisci bene

-si padrona

-in ginocchio!

-ma non dobbi…

-in ginocchio ho detto!

Io mi inginocchiai e lei mi montò sopra come fossi un cavallo, e andammo a cercare una fontanella, che, pare quasi fatto apposta, non trovammo subito, ma dopo una ventina di minuti. Le mie gambe stavano per cedere, quando mi si illuminarono gli occhi vedendo una fontanella, ci avvicinammo e, per fortuna non c’era gente e gli lavai il piede strofinando bene per toglierle ogni minima traccia di sporco e quando fu pulito gli diedi un bacio sul dorso. La ripresi e tornammo dove avevamo lasciato le nostre cose.

-ora leccami i piedi

-si padrona

Continuai a leccarle i piedi per una mezz’ora mentre lei mangiava tranquillamente e si leggeva un libro

-deficiente- pare che questo sia diventato il mio soprannome-prenditi un panino, non vorrai mica morire di fame

Finalmente potevo mangiare anche io, o almeno credevo…

-anzi mi è venuta un idea! Posalo sulla coperta!

-si Padrona

Lei inizio a saltarci sopra a piedi uniti e a muovere i piedi come se stesse spegnendo una cicca di sigaretta, ma quando pensavo che potevo mangiare lei iniziò a sputarci sopra.

-ora mangia

Io un po’ titubante mi avvicinai al “panino” e mangiai col solo uso della bocca, come fossi un porco.

Ogni tanto mi schiacciava la faccia con il piede sulla coperta per poi lasciare poco dopo la presa.

-ora dobbiamo smaltire quello che abbiamo mangiato!, mettiti a quattro zampe

Come sicuramente avrete già capito mi montò sopra e la portai a spasso, per fortuna però la mia padroncina mi aveva portato dei guanti e quelle cose che si usano a pallavolo per le ginocchia, almeno i sassi non mi avrebbero fatto male.

-grazie per le protezioni padrona

-di niente

E intanto mi tirava i capelli per farmi girare e mi dava dei schiaffi sul sedere per farmi andare più veloce.

La portai in lungo e in largo finche non si stancò e mi mise il collare a strozzo che usava per il suo cane e, sempre a quattro “zampe” ,la seguii ovunque andava  proprio come un cagnolino. Ogni volta che passava qualcuno mi faceva tirare su e passeggiavamo come tutte le persone normali, facendo finta di niente, per poi rimettermi a gattoni.

A fine giornata ero esausto, però almeno la mia aguzzina era soddisfatta, e come premio, dopo essere tornati sulla coperta mi, spinse la faccia nelle sue scarpe e me le fece odorare, non puzzavano molto, però si sentiva l’odore dei suoi magnifici piedini e mi coccolo con essi, carezzandomi le guancie e passando i piedi nei miei capelli, mi parve la cosa più bella del mondo, intanto glie li baciavo e poi me li poggiò sul petto accavallando le gambe e appoggiò le dita sulla mia faccia ed io continuai a baciarle finche non fu ora di andare a casa.

 

Era arrivato il giorno che aspettavo con ansia, il sabato, quando arrivai i suoi genitori stavano caricando nella macchina le valigie.

-ciao Francesco (il padre di Dafne)

-oh ciao Davide come stai?

-bene grazie

– cos’ hai fatto al labbro

-no è che l’altro giorno al cinema ho sbattuto contro quelle porte che si aprono a doppio senso come un cretino!(ma la verità non era questa, e voi la sapete!).

-ah

Ed andai in casa salutando anche la madre e la sorella di Dafne che stavano uscendo in quel momento.

-ciao Dafne

-lo accetto solo perché ci sono i miei, senno dovresti già stare ai miei piedi lo sai vero?-mi disse all’orecchio

-si Padrona -sottovoce

-andiamo in camera ho una sorpresa per te!

-ok

Entrammo nella sua cameretta e prese da sotto il letto una valigetta con la chiusura con il “codice”.

Aprendola ne estrasse corde e foulard(credo si scriva cosi) e tre nastri di scotch

Io rabbrividii

-sei contento?

– emh…

– emh cosa?

-si padrona…

Il bondage non l’avevo previsto, e non ci avevo mai pensato.

-hai intenzione di tenermi legato per tutto il week-end?

-mmh…

Mi lasciò un pizzico di speranza

-si!

Che poi mi tolse…

– Seguimi  deficiente

-si Padroncina

Andammo in salotto e mi disse di mettermi a quattro zampe davanti al divano, io eseguii e mi usò come poggiapiedi mentre lei si era seduta e guardava la tv, stemmo così per un oretta, finche non suono il campanello…

-oh le mie amiche

-le tue cosa????

-le tue padrone!

-no dai avevi detto che non lo dicevi a nessuno

-e chi se ne frega, se non stai zitto lo dico anche ai tuoi amici…

-ok ok ok, sto zitto

Lei rise

-sei in mio potere, sei il mio giocattolo, farai tutto quello che voglio senza che tu possa farci niente.

-si Padrona hai ragione

-oh ciao Claudia, ciao Roberta, come state?

-bene-disse Claudia

-sono eccitata!-rispose Roberta – dov’è lo schiavo?!

Io sbucai da dietro il divano a quattro zampe

-ciao claudia-la conoscevo già- piacere Roberta – lei l’avevo conosciuta ora

La mia padroncina si arrabbiò vedendo che non gli avevo baciato i piedi per salutarle

-che cazzo fai deficiente, salutale com’è giusto che saluti uno schiavo come te

-mi scusi padrona, non accadrà più

E mi chinai per baciare i piedi delle mie aguzzine.

Loro scoppiarono a ridere vedendo un ragazzo della loro stessa età prostrato ai loro piedi per baciarglieli.

-avanti deficiente andiamo di sopra

Ed intanto mi aveva rimesso il collare a strozzo del suo cane, potevo ancore sentirne la puzza…

Salimmo le scale con Dafne davanti che mi tirava per il collare e Roberta e Claudia dietro che mi davano i calci sul sedere.

Appena entrati in camera sua mi legarono i polsi dietro la schiena e le caviglie con delle corde, strette molto bene, e poi legarono le corde tra di loro in modo che non potevo fare nessun movimento tranne quello di ruotare la testa.

Cosi mi misero a fianco al letto, e loro sedute sul bordo che muovevano i loro piedini sulla mia faccia, quelli di Claudia non erano particolarmente belli, anzi erano un po’ tozzi, mentre quelli di Roberta erano belli, e anche molto grandi, un 40 minimo. Puzzavano da morire, tutte e tre per dispetto non li avevano lavati e cosi oltre che puzzolenti erano anche sporchi, iniziò la mia padrona a farseli leccare, per far vedere alle sue amiche…

Sapevano di sudore ma mi piaceva moltissimo, e le amiche di Dafne se ne accorsero e iniziarono a giochicchiare con il mio pene dandogli calcetti ( che sul pene anche piano fanno male lo stesso!)

E salendo sul mio culo cosi che il mio pene si schiacciasse contro il pavimento.

Poi fu il turno di Claudia che aveva la pianta piena di polvere perché aveva camminato scalza per tutta la camera, ma io leccai senza fare storie perche sapevo che se non lo facevo eran botte, e poi l’avrei dovuto fare comunque… quindi mi feci coraggio e leccai, la mia lingua si faceva pastosa ad ogni leccata, e loro godevano in questo,  quando ebbi pulito alla perfezione le “fette”  di Claudia venne il turno di Roberta, che si scoprì la più sadica, perché aveva i piedi sporchissimi, ma non di polvere, ma di sudore, le dita erano piene di quelle cose nere che si formano con il sudore in mezzo ai piedi, e ce n’erano anche sotto la pianta, e ovviamente non mi fece leccare subito ma mi “poggiò” i piedi sul naso costringendomi  a odorare per 15 minuti, anche di più, mi sembrarono un’eternità, ma sopportai, e poi dovetti anche leccare ovviamente, lo sporco dalle dita era venuto via subito, ma quello sotto la pianta non veniva via e loro nel vedere i miei tentativi si stavano scompisciando dalle risate.

-posso usare i denti?

-si- rispose Roberta – ma se mi fai male ti schiaccio la testa sotto i miei piedi!

-non si preoccupi Padrona – risposi io

Ma subito dopo averlo detto Dafne mi diede un calcio sulla bocca della stomaco da farmi smettere di respirare per 20 secondi anche più, e disse

-la tua padrona sono io, loro le devi chiamare…mmh… padroncine!

-sono stata chiara?

Non riuscii a rispondere, stavo ancora riprendendo fiato

Cosi mi prese l’uccello in mano e lo strinse fortissimo, ed io non riuscii a trattenere un urlo

-rispondi immediatamente o te lo strappo

-si Padrona, è stata chiarissima – lo dissi mentre piangevo per il dolore

E continuai a pulire i piedi di Roberta che ne frattempo mi stava tirando i capelli per la noia.

Quando ebbi finito di pulirgli i piedi mi slegarono e mi portarono in camera da letto dei suoi genitori per poi rilegarmi al lettone, i polsi li legarono a dei “pomelli” sulla spalliera e le caviglie alla fine del letto(non so come si chiama scusate) sempre a dei “pomelli”, con la pancia all’aria. Poi mi salirono sopra, Roberta a gambe incrociate sul mio pene, claudia sul mio petto e Dafne col culo, senza mutandine, sulla mia faccia. Dopo qualche minuto io mi ribellai a quella posizione perche non riuscivo a respirare

-brutto stronzo-disse la mia padrona- come osi ribellarti a me?

-mi…mi dispiace ma non riuscivo più a respirare

-e a me che me ne frega che tu stai soffocando?

-la prego mi perdoni-dissi con aria veramente dispiaciuta, come se sarei dovuto soffocare per non dar fastidio a lei

-no, ci vuole una punizione

-slegatelo –ordino alle sue amiche

-e andiamo al bagno-disse con una risatina diabolica

Le seguii gattonando

-metti la testa nel water-mi ordinò

-no dai amore ti prego

-amore?…amore??? io ormai sono la tua padrona! Non il tuo amore

-ora infila la tua testa di cazzo nel water e chiudi la bocca

Io lo feci, lei tiro giù la tavoletta e si sedette senza preoccuparsi che mi stava facendo un male cane sul petto, e intuii che stava per pisciarmi in faccia

-no ti prego, perdono-la implorai ma lei fece finta di niente, anzi mi dava dei calcetti sul pene par farmi azzittire

E prima di accorgermene un fiotto di calda orina mi stava già inondando la faccia finendomi nel naso e negli occhi, che mi bruciavano molto

-ti prego basta-urlai, ma della pipi mi fini anche in bocca

Lei se ne accorse e mi costrinse a farmela ingoiare

Intanto sentivo le sue amiche che ridevano a crepapelle, come se fosse la cosa più normale al mondo pisciare in faccia ad un’altra persona.

Ma non era finita qui…

-sai deficiente, ieri sera ho mangiato pesante, e ho la pancia piena di gas-scoppiarono a ridere tutte e tre dopo che una scorreggia sonora invase i miei sensi

Ne seguirono un’altra, ed un’altra ancora fino a che  non vidi il buco del sedere allargarsi e vidi uscire un grosso pezzo di merda che mi prese in un occhio, lei si alzò un attimo per far vedere alle sue amiche le sue “prodezze” per poi risedersi e fare tutta la cacca che aveva in faccia a me, non mi chiese di mangiarla, ringrazio dio per questo, però chiuse anche il copri water e mi lascio li dentro a sentire quella puzza per qualche minuto, per poi spingermi con una scopa tutta la capoccia dentro al water e tirare più volte lo sciacquone.

-visto non sono stata poi cosi cattiva, ti ho anche pulito!

-grazie padrona…

Poi mi “mummificarono” con il nastro da pacchi impedendomi ogni movimento e mi buttarono nella vasca da bagno (vuota) e mi misero scarpe e calzini in faccia lasciandomi li fino al mattino seguente, senza mangiare ne bere.

-deficiente come stai?

-male

-perche?

-ho sete

-beh allora la punizione ha funzionato direi!!!

-si, scusami Padrona per ieri, non lo farò più

-mi sembri veramente dispiaciuto, ti sciolgo

Ovviamente le amiche di Dafne avevano dormito da lei quella sera e la mattina erano ancora eccitate nel farmi fare qualsiasi cosa volessero.

Dopo avermi sciolto mi portò giù di sotto e mi disse che potevo andare a mangiare e bere, ma dovevo fare veloce perche voleva farsi leccare i piedi.

Io ovviamente feci tutto in 5 minuti e stavo già li da loro in salotto, stavano tutte e tre sul divano e io mi misi li davanti a fare il poggiapiedi, siamo stati li per più di mezz’ora, ma a me piaceva fargli da poggia piedi.

-sdraiati-mi disse Padron Dafne

-subito mia Padrona

In men che non si dica stavo già sdraiato per terra aspettando nuovi ordini.

Lei non mi diede ordini, ma mi salì sopra il petto, poi la seguirono Roberta, sulla pancia e claudia aspettava di poter salire anche lei, intanto la mia padrona mi aveva messo un piede sulle labbra che io baciai poi mi infilò l’alluce tra la guancia ed i denti e spinse verso il basso, non faceva malissimo, però un pochino si, poi mi salì con tutti e due i piedi in faccia, questo faceva molto male ma il dolore veniva eliminato dal piacere di sentire i suoi piedini fantastici sulla mia faccia, intanto era salita anche claudia, prendendo il posto che Dafne le aveva lasciato sul petto, intanto Roberta (la sadica!) mi stava strizzando il pene con i piedi infilandolo tra l’alluce e l’indice( se cosi si chiama!), aveva le dita molto lunghe quindi lo riusciva a prendere bene, e claudia la più timida mi saltava a piedi uniti sul petto, facendomi molto male, dopo un po’ scesero e mi sentii MOLTO meglio, si sedettero sul divano. Adesso con la schiena tenevo i piedi di Dafne e di Claudia e con le mani sorreggevo i piedoni di Roberta che mi ordinò di leccare. Dopo il servizietto che le avevo fatto il giorno prima non erano più sudati, ma ci camminò scalza per tutta casa, quindi erano sporchissimi, ma leccai, senza mostrare neanche troppo schifio. Dopo l’ora di pranzo le sue due amiche dovettero andar via e rimasi da solo con lei, leccandogli i piedi per parecchio tempo, poi mi diede le sue scarpe e mi costrinse a leccarne le suole, che erano molto sporche, io, vista la punizione del giorno prima non aprii bocca, se non per leccargli le scarpe, quando ebbi finito i suoi stavano per tornare e mi ordinò di andarmene.

 

Erano le 8 di mattina quando sento il cellulare squillare, era Dafne

-buongiorno padrona

-buongiorno schiavetto, passami a prendere tra mezz’ora che voglio andare al mare

-ma mi devo ancora vestire, e preparare tutto il resto, come faccio in mezz’ora a stare li?

-non mi interessa fallo e basta- e attacca…

Mi alzo immediatamente mi vesto prendo qualche telo da mare, l’ombrellone e mi scapicollo di sotto, avverto i miei che non ci sono per tutto il giorno e vado da Dafne.

Arrivo con neanche 2 minuti di ritardo…

-sei in ritardo

-lo so scusa Dafne

-Primo mi devi chiamare padrona non Dafne, Secondo non ti preoccupare, avrai una bella sorpresa…

-che intendi fare?

-lo scoprirai e ora andiamo che senno si fa tardi

-si padrona

arrivammo in spiaggia che erano circa le 9 30, ci eravamo fermati a comprare i panini (ovviamente pagai io), durante il viaggio non spiccicammo parola, lei era evidentemente occupata a pensare a quale punizione darmi e io ero occupato… anzi … PREoccupato a pensare alla punizione che avrei ricevuto…

le uniche parole che dicemmo furono

-padrona mi scusi non volevo fare tardi, è che ho avuto poco tempo…

-problemi tuoi ti dovevi sbrigare

-dai ti prego Dafne non mi trattare cosi… tutto quello che c’è stato tra di noi ora non conta più niente?

-si che conta, ma io mi diverto di più a vederti ai miei piedi, saresti capace di buttarti da un ponte se solo te lo chiedessi io e poi non puoi rifiutarti, senno ti sputtano davanti a tutti i tuoi amici e tu non vuoi che questo accada vero?!-ahahahahahah

-no padrona non voglio…- e mi ammutolii, non mi voleva piu come suo ragazzo, ormai ero solo ed esclusivamente il suo schiavetto, e non potevo neanche tirarmi indietro ormai dovevo solo obbedire ai suoi ordini

 

Scesi dalla macchina andammo a cercare un posto isolato dove metterci… ne trovammo uno, però ogni tanto passava qualcuno, ma a Dafne non importava

-qui va bene, mettimi il telo qua per terra e scava una buca li, falla abbastanza grande da potertici mettere dentro, solo la testa può rimanere fuori.

Io avevo capito le intenzioni di Dafne…

Dopo 1 mezz’oretta a scavare ( con le mani ) sotto il sole cocente, ero arrivato quasi alla fine ma non ce la facevo più…

-padrona posso avere un bicchiere d’acqua perfavore?

-certo

Prese una delle sue vecchissime e usatissime ballerine e ci verso dentro dell’acqua poi ci sputo varie volte e me la porse…

-non avevi sete?! Bevi!

-grazie padrona…

E continuai a scavare, neanche mezz’ora dopo e finii

-bravo- mi disse tirando fuori dalla sua borsa del nastro da pacchi

Prima mi spogliò, ero completamente nudo, poi Inizio ad avvolgermi come un salame con lo scotch, mi lego accuratamente mani e piedi e mi ci butto letteralmente dentro la buca e mi ricopri, lasciando solo la testa fuori , poi mi mise le sue calze sudatissime, 1 in bocca e una sotto il naso e mi kiuse la bocca e il calzino sotto al naso con il nastro…

-io mi vado a fare una lunga passeggiata tra 1 oretta torno… forse 2-3-hahahah-ciao schiavetto a dopo

Io iniziai ad urlare aiuto, ma dalla bocca usciva un suono basso che non avrebbe sentito nessuno…

Dopo una mezz’oretta o forse 1 ora, non lo so stavo morendo dalla noia e dalla paura che mi trovasse qualcuno,  iniziai a vedere in lontananza un gruppetto di ragazze che si dirigeva in questa direzione, un attacco di panico, non sapevo che fare  non potevo uscire perchè ero legato veramente stretto e avevo un bel po di sabbia sul corpo, e soprattutto ero nudo!…

Erano 3 le ragazze …un momento …ma sono le amiche di Dafne, erano Claudia, Roberta ed Erica.

-eccolo lo schiavetto- disse roberta- Dafne non lo sa che siamo qui quindi ti conviene non dirgli niente se non vuoi che diciamo tutto ai tuoi amici-

Sicuramente dafne ne aveva parlato con loro di quello che voleva farmi qui al mare, e loro non si sono lasciate sfuggire l’occasione di umiliarmi senza di lei che le frenava almeno un po’,so che può sembrare una cavolata ma l’ultima volta quando mi avevano legato nella vasca roberta e claudia volevano pisciarmi addosso ma Dafne gli disse che non voleva e loro non lo fecero, ma ora che Dafne non c’era  per fermarle…

Non so cosa mi avrebbero fatto…

-mmm mmmmmm!!!- ( vi prego lasciatemi stare)

-cosa hai detto? Vuoi ke ti mettiamo i nostri piedi in faccia e farteli odorare per 1 oretta? Ok va bene !- disse roberta

-non li laviamo da 3 giorni, e sempre da 3 giorni li teniamo belli chiusi nelle scarpe da ginnastica… l’abbiamo fatto solo per te spero ne sarai felice!!!-disse erica mentre scoppio in una risata accompagnata da claudia e roberta

Si tolsero le scarpe da ginnastica e mi misero i piedi sudatissimi e puzzolenti in faccia, ma non potevo fare niente, non potevo muovermi, avevano un’odore fortissimo ma devo ammettere che  non mi dispiaceva poi molto… del resto sono un vero amante dei piedi!!!

Infine si tolsero i calzini e mi tolsero le calze di dafne dal naso e dalla bocca e mi misero tutte i piedi vicino al naso, ogni tanto anche dentro al naso me li spalmavano in faccia e si asciugavano dal sudore sui miei capelli, si stavano divertendo proprio tanto.

-apri la bocca stronzo!-erica

-perche?-io

*calcio in faccia*-brutto verme schifoso devi fare quello che ti dico senza ma o però, adesso apri quella cazzo di bocca o giuro che stavolta ti piscio addosso per davvero visto che non c’è dafne a fermarci!!!-erica

-si padrona mi scusi-e intanto apro la bocca

Loro  una per volta mi infilano i loro piedi in bocca e se li fanno pulire per bene, erano molto saporiti, ed avevano una grande quantità di “caccoline nere” in mezzo alle dita, dovetti inghiottire anche quelle… erano veramente tante!!!! Claudia piu di tutte, ne aveva una enorme tra il mignolo e (“l’anulare” del piede… nn so come si kiama J) , quella la dovetti quasi masticare!!!mi divertii molto anche se da un lato non volevo perche quelle cose mi piaceva farle solo alla mia padrona, ma leccai comunque, tra le dita, lungo tutta la pianta, ogni tanto dano dei morsetti per staccare le cose nere, e infine succhiai e leccai per bene il tallone, quando ebbi finito per bene di “pulire” i piedi di claudia toccò a erica e infine a roberta, che non aveva i piedi molto sporchi, anzi rispetto alle alte 2 li aveva “quasi” e sottolineo quasi puliti, ma aveva un po’ di sporco nero sotto la pianta, che leccai e leccai e leccai ma non ne voleva sapere di levarsi, cosi usai i denti, ma feci troppo forte e…

-ahia brutto pezzo di meda- partirono una serie di calci e dopo un po’ si fermò, ma si fermo in piedi sulla mia faccia, ogni tanto saltellando mentre rideva con le sue amiche.

Intanto che roberta era sulla mia faccia claudia e erica avendo ancora i piedi bagnati dalla mia saliva si fecero una bella passeggiatina sulla spiaggia cosi che gli si attaccasse la sabia sotto i piedi…

-schiavoooo!!! Ce la pappa!!!-*risatina*

Mi misero i piedi sporchi di sabbia in bocca e iniziarono a farseli pulire, non mi piaceva per niente ma dovevo farlo se non volevo un’altra scarica di calci in pieno volto… intanto roberta andò a farsi anche lei la “passeggiatina”.

Quando finii di pulirgli i piedi a tutte e tre avevo la bocca completamente impastata dalla sabbia … preferivo i loro piedi piedi di sporcizia e sudore!!!(si decisamente !!!)

-bene noi andiamo, ti ricordo che se dici mezza parola su quello che è successo oggi te ne pentirai amaramente, i tuoi amici, i tuoi genitori e chiunque conosci saprà quello che ti piace fare quindi stai molto molto attento… ciao leccapiedi alla prossima!-le tre aguzzine se ne andarono lasciandomi li ad aspettare la mia Dea che tornasse dalla passeggiata…-continua… se vi sono piaciuti gli altri capitoli vi consiglio di controllare quando aggiungo il prossimo, sarà molto carino ;) 

 

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